Proroga del termine per la formazione dell'inventario in caso di assegnazione del termine per l'accettazione o la rinuncia all'eredità

Mauro Di Marzio

Inquadramento

La formula che segue, fondata sulla previsione dell'art. 749 c.p.c., si applica al caso in cui sia stato fissato al chiamato il termine per accettare o rinunciare all'eredità ai sensi dell'art. 481 c.c., ma il chiamato, pur avendo accettato l'eredità con beneficio d'inventario, non abbia potuto tuttavia completare l'inventario nel termine, potendo così richiedere la dilazione di cui all'art. 488 c.c.

Per il contributo unificato si veda l'art. 14 d.P.R. n. 115/2002.

Formula

TRIBUNALE [1] DI ... [2]

RICORSO [3][4] PER LA PROROGA DEL TERMINE

PER LA FORMAZIONE DELL'INVENTARIO A SEGUITO DI ASSEGNAZIONE

DEL TERMINE PER L'ACCETTAZIONE O LA RINUNCIA ALL'EREDITÀ

Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [5]... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. [6]..., che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [7];

PREMESSO

- il giorno ... è deceduto in ..., ove aveva il suo ultimo domicilio, in via ..., il Signor ..., come risulta dall'allegato certificato di morte [8];

- chiamato all'eredità del defunto per legge, essendone il figlio [9], era il ricorrente;

- con ordinanza del ..., su ricorso proposto da ..., codesto tribunale ha assegnato all'odierno ricorrente termine fino al ... per accettare o rinunciare all'eredità ai sensi dell'art. 481 c.c.;

- il ricorrente ha tempestivamente dichiarato di accettare l'eredità con beneficio d'inventario in data ..., come da documentazione che si allega, sicché riveste oggi la qualità di erede beneficiato;

- pur non essendo ancora scaduto il termine fissato in applicazione dell'art. 481 c.c.[10], la complessità delle operazioni di formazione dell'inventario, in ragione dell'entità del patrimonio relitto e della circostanza che alcuni beni sono situati all'estero [11], impedisce che l'inventario, possa essere terminato nel breve termine ancora a disposizione;

- ricorrono pertanto i presupposti perché il tribunale conceda la dilazione prevista dal comma 2 dell'art. 488 c.c. per la formazione dell'inventario.

Ciò premesso il ricorrente come sopra rappresentato chiede che, ai sensi dell'art. 749 c.p.c. e dell'art. 488 c.c. il Giudice adito voglia accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale adito, previa fissazione dell'udienza di comparizione delle parti, prorogare il termine per la formazione dell'inventario.

Si producono:

- certificate di morte;

- documentazione comprovante l'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario;

- documentazione comprovante l'inizio dell'inventario (se disponibile) e le difficoltà del suo completamento.

Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che, trattandosi di procedimento di volontaria giurisdizione, il contributo unificato ammonta a Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. La competenza spetta al tribunale – il pretore è stato in ciò sostituito ai sensi dell'art. 113, d.lgs. n. 51/1998 – del luogo in cui si è aperta la successione, ossia dell'ultimo domicilio del defunto. Occorre precisare, inoltre, che si tratta del tribunale in composizione monocratica. Ciò perché le funzioni del pretore non attribuite espressamente ad altra autorità – come è nel caso in esame – sono attribuite al giudice singolo, anche se relative a procedimenti disciplinati dagli artt. 737 ss. c.p.c. o nei quali è previsto l'intervento obbligatorio del pubblico ministero, ex art. 244, d.lgs. n. 51/1998.

2. Competente è il tribunale del luogo dell'aperta successione ai sensi dell'art. 747 c.p.c. La successione si apre al momento della morte nel luogo dell'ultimo domicilio del defunto, ai sensi dell'art. 456 c.c.

3. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

4. Il contenuto dell'atto, trattandosi di procedimento che si introduce con ricorso, come previsto dall'art. 747 c.p.c., è fissato dall'art. 125 c.p.c.

5. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

6. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata.

7. La procura può essere apposta in calce o a margine dell'atto (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura.

8. Si tenga presente che secondo l'art. 452 c.c. la prova della morte, di regola, può essere data solo mediante il certificato rilasciato dall'ufficiale di stato civile.

9. Si è fatto il caso più comune. In caso di successione aperta per testamento occorrerà naturalmente farne menzione e produrre copia dell'atto.

10. Si rammenti la regola generale fissata dall'art. 154 c.p.c., secondo cui la proroga va chiesta prima della scadenza.

11. Occorrerà precisare quali sono le ragioni che giustificano la proroga ed illustrare compiutamente, fornendo anche nei limiti del possibile il necessario supporto probatorio.

COMMENTO

L'art. 488 c.c. va letta in combinato disposto con gli artt. 481 e 487. Al chiamato non possessore, che può accettare entro l'intero arco del termine di prescrizione, può essere imposto un più breve termine attraverso l'actio interrogatoria. In tal caso, il chiamato deve formulare nel termine fissatogli (se non opta per l'accettazione pura e semplice) una dichiarazione di accettazione beneficiata secondo l'art. 484: altrimenti perde il diritto di accettare (art. 481). A seguito della dichiarazione, ai sensi dell'art. 487, il chiamato dovrebbe poter compiere l'inventario entro tre mesi dalla dichiarazione, salvo proroga. Invece, in applicazione dell'art. 488, il termine per la dichiarazione di accettazione beneficiata e quello per la formazione dell'inventario vengono a coincidere, pena, in caso di mancanza dell'inventario, la decadenza dal beneficio. La dilazione per la formazione dell'inventario di cui è menzione nell'art. 488 deve ritenersi vada chiesta mediante il procedimento di cui all'art. 749 c.p.c. Il ricorso, secondo la regola generale posta dall'art. 154 c.p.c., deve essere proposto prima che il termine sia spirato. Non è richiesto che l'inventario sia stato cominciato ma non sia stato possibile completarlo, come è prescritto, invece, dall'art. 485.

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