Comparsa di intervento volontario (art. 419 c.p.c.)

Antonio Lombardi

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 419 c.p.c. «salvo che sia effettuato per l'integrazione necessaria del contraddittorio, l'intervento del terzo ai sensi dell'art. 105 c.p.c. non può aver luogo oltre il termine stabilito per la costituzione del convenuto, con le modalità previste dagli artt. 414 e 416 in quanto applicabili». È, dunque, consentito nel processo del lavoro spiegare intervento principale, litisconsortile o adesivo dipendente, a condizione che ciò avvenga nel limite temporale previsto dalla norma, a pena di inammissibilità, non sanabile neanche con l'accettazione del contraddittorio ad opera delle parti presenti nel processo. Ulteriore forma speciale di intervento volontario nel processo del lavoro, e derogatoria rispetto all'art. 419 c.p.c., è quella prevista dall'art. 64 d.lgs. n. 165/2001, nelle controversie in cui sia necessario risolvere in via pregiudiziale una questione concernente l'efficacia, la validità o l'interpretazione di un contratto o accordo collettivo nazionale sottoscritto dall'ARAN.

Formula

TRIBUNALE DI ...

sez. lavoro

COMPARSA DI INTERVENTO VOLONTARIO PRINCIPALE [1]

EX ART. 419 C.P.C.

R.G. ..., Giudice Dott. ...

Il Sig. ... nato a ..., il ..., C.F. ..., residente in ..., via ..., n. ..., rappresentato e difeso, dall'Avv. ..., con del Foro di ..., con studio in ..., via ... giusta delega in calce al presente atto [2] ed elettivamente domiciliato in presso lo studio di quest'ultimo (per comunicazioni tel ... posta elettronica certificata ... );

PREMESSO CHE

- con ricorso ex art. 414 c.p.c., depositato il ... e notificato il ..., il Sig. ... conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di ..., sezione lavoro, la società ..., per ivi sentirsi accogliere le seguenti conclusioni

(Trascrivere le conclusioni)

- il resistente, con comparsa di risposta depositata il ..., eccepiva l'infondatezza delle domande sostenendo che ...;

- il Sig. ..., per il tramite dello scrivente legale, con la presente comparsa, interviene nel predetto giudizio per far valere nei confronti sia del ricorrente che del resistente il suo diritto ...;

(Breve esposizioni dei fatti e le relative motivazioni di diritto)

Tutto quanto sopra premesso, il Sig. ..., come in atti rappresentato e difeso, chiede che il Tribunale di ..., sezione lavoro, nella persona del Giudice Dott. ..., voglia ammettere il suo intervento e, respinta ogni contraria istanza, eccezione e deduzione, dichiarare ... e condannare ... al pagamento di ..., oltre alle spese del presente giudizio.

In via istruttoria

chiede ammettersi prova testimoniale sui seguenti capitoli: ...

Indica a testi i signori ...

Ai fini del versamento del contributo unificato [3] si dichiara che il valore della domanda è pari a Euro ...

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

Procura alle liti

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

2. L'introduzione del processo civile telematico (PCT) e della possibilità (ora obbligo) di deposito per via telematica degli atti, ha determinato la necessità di adattamento delle modalità di conferimento della procura alle liti e di deposito della stessa. Nel caso in cui il cliente non sia dotato di firma digitale l'avvocato potrà provvedere alla conversione digitale ed al deposito telematico della procura cartacea. Nel diverso caso in cui il cliente sia dotato di firma digitale certificata, la firma e la controfirma per autentica verranno apposte direttamente sul documento in formato digitale, che sarà poi oggetto di deposito in forma telematica (cfr. art. 83 c.p.c. e art. 18 d.m. n. 44/2011).

3. Il solo intervento volontario principale, concretandosi nella proposizione di domanda autonoma da farsi valere nei confronti di ambedue le parti, determina l'insorgenza dell'obbligo di pagamento del contributo unificato sulla base del valore della domanda proposta.

COMMENTO

All'istituto dell'intervento volontario nell'ambito del rito del lavoro è dedicata la norma di cui all'art. 419 c.p.c. che, con formulazione essenziale, precisa che «salvo che sia effettuato per l'integrazione necessaria del contraddittorio, l'intervento del terzo ai sensi dell'art. 105 c.p.c. non può aver luogo oltre il termine stabilito per la costituzione del convenuto, con le modalità previste dagli artt. 414 e 416 in quanto applicabili».

Non vi è, pertanto, limitazione alcuna quanto alle tipologie di intervento volontario ammissibili nel processo del lavoro, in considerazione del rinvio integrale alla norma di cui all'art. 105 c.p.c., prevedendosi esclusivamente, in funzione delle esigenze di celerità e snellezza procedimentale, coessenziali al rito del lavoro, un limite temporale oltre il quale l'intervento volontario non potrà più essere spiegato, coincidente con il termine di costituzione del resistente, vale a dire i dieci giorni prima dell'udienza di discussione ai sensi dell'art. 420 c.p.c. Il superamento di tale termine determina inammissibilità dell'intervento non sanabile neanche dall'accettazione del contraddittorio ad opera delle altre parti di causa (Cass. III, n. 17932/2021).

Entro questi termini, fatta salva la realizzazione di litisconsorzio necessario ai sensi dell'art. 102 c.p.c., potrà essere spiegato a) l'intervento cd principale, o ad excludendum iura utriusque litigatoris, in cui il terzo interveniente afferma un diritto, dipendente dal titolo dedotto o relativo all'oggetto introdotto, ma incompatibile o in conflitto con quello affermato dalle parti presenti in causa; b) l'intervento litisconsortile o adesivo autonomo, in cui il terzo interveniente afferma un diritto incompatibile o in conflitto con quello affermato da una delle parti presenti in causa, conseguentemente determinando un ampliamento dell'oggetto del giudizio; c) l'intervento adesivo dipendente, in cui il terzo interveniente non afferma un diritto incompatibile o in conflitto con quello affermato dalle parti presenti in causa e, conseguentemente, non determina un ampliamento dell'oggetto del giudizio di primo o secondo grado (Cass. II, n. 6357/2022), limitandosi alla proposizione di argomentazioni di supporto alla posizione processuale di una delle parti di causa, sussistendo un interesse meritevole di tutela in tal senso e non un mero interesse di fatto (Cass. I, n. 15770/2018).

L'ammissibilità indiscriminata delle tre tipologie di intervento volontario, con possibilità che l'interveniente, principale o litisconsortile, determini un ampliamento del thema decidendum, proponendo domande nei confronti delle parti, ha indotto la Corte delle leggi (Corte cost. n. 193/1983) a intervenire con pronuncia additiva a tutela del diritto di difesa delle parti già presenti nel processo stabilendo che, in caso di proposizione di intervento volontario, il Giudice è tenuto a fissare, nel rispetto del termine di cui all'art. 415, comma 5, una nuova udienza, non meno di dieci giorni prima della quale le parti originarie potranno depositare memorie, disponendo la comunicazione alle stesse della comparsa di intervento e del decreto di differimento dell'udienza.

Ulteriore forma speciale di intervento volontario nel processo del lavoro è quella prevista dall'art. 64 d.lgs. n. 165/2001. Quando per la definizione di una controversia individuale è necessario risolvere in via pregiudiziale una questione concernente l'efficacia, la validità o l'interpretazione di un contratto o accordo collettivo nazionale sottoscritto dall'ARAN il Giudice ne dispone la chiamata, con le modalità previste dal comma 1. Al comma 5 si prevede la facoltà dell'ARAN e delle organizzazioni sindacali firmatarie di intervenire nel processo, «anche oltre il termine previsto dall'art. 419 c.p.c.» e la legittimazione, a seguito dell'intervento, alla proposizione dei mezzi di impugnazione delle sentenze che decidono la questione di interpretazione pregiudiziale.

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