Ricorso in appello con riserva dei motivi e istanza di sospensione dell'esecuzione (artt. 433, comma 2, 431 c.p.c.)InquadramentoUna specifica deroga al principio di necessaria e tempestiva illustrazione dei motivi di appello è rappresentata dall'appello con riserva dei motivi, in correlazione alla possibilità che l'esecuzione della sentenza di condanna sia intrapresa prima della notificazione (o contestualmente alla stessa), sulla base del solo dispositivo e, quindi, non conoscendo i motivi in fatto ed in diritto della stessa. L'appello con riserva dei motivi è funzionale alla richiesta di sospensione della provvisoria esecuzione della stessa, intrapresa dal lavoratore, che potrà essere disposta dal Giudice ricorrendo il pericolo di gravissimo danno di cui all'art. 431, comma 3 c.p.c., da intendersi alla stregua di pericolo di insolvenza o dissesto economico e finanziario. FormulaRICORSO IN APPELLO CON RISERVA DEI MOTIVI ED ISTANZA DI SOSPENSIONE DELLA PROVVISORIA ESECUZIONE EX ART. 433 C.P.C.[1] ECC.MA CORTE D'APPELLO ... - SEZIONE LAVORO - Nell'interesse della Società ..., P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede legale in ..., via ..., rappresentata e difesa dall'Avv. ... ed elettivamente domiciliata presso lo studio dell'Avv. ..., in ..., via ..., giusta procura [2] a margine della memoria di costituzione depositata in data ... -appellante- CONTRO il Sig. ..., C.F. ..., nato il ... a ..., residente in ..., via ... n. ..., ed elettivamente domiciliato in ..., via ... n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... (PEC ...; tel. ...; C.F. ... che lo rappresenta e difende per delega a margine del presente atto -appellato- **** OGGETTO: Impugnazione della sentenza n. ... emessa in data ... dal Giudice del lavoro di ..., Dott. ..., depositata il ... e notificata in una con atto di precetto il ... (doc. A: copia della sentenza e dell'atto di precetto ... ). **** IL GIUDIZIO DI PRIMO GRADO Il ricorso introduttivo della causa **** L'odierno appellato adiva, quindi, il Tribunale di ... avanzando le seguenti conclusioni: NEL MERITO ED IN VIA PRINCIPALE 1. Accertare e dichiarare .... 2. Accertare e dichiarare .... 3. Condannare .... 4. In subordine rispetto al punto precedente: nel caso in cui non venisse ritenuto applicabile quanto disposto dal ..., condannare .... 5. Con rivalutazione monetaria e interessi legali dal sorgere al saldo. 6. Con refusione di spese, diritti e onorari di causa, oltre IVA e CPA. IN VIA ISTRUTTORIA Ammettersi prova per interrogatorio formale dei legali rappresentanti delle convenute, nonché prova per testi sui fatti di cui in narrativa dal n. 1 al n. ... da intendersi ivi trascritti e preceduti dalla perifrasi: “È vero che?”, senza inversione del relativo onere, nonché prova contraria sugli eventuali capitoli di controparte. Si chiede altresì ordinarsi alla società resistente la produzione in giudizio del libro unico del lavoro nel periodo .... Si chiede ordinarsi alla parte resistente, ai sensi dell'art. 210 c.p.c., l'esibizione di tutti i contratti di appalto/subappalto. Si indica a testi, con riserva di indicarne ancora, i signori: ... **** A) La memoria di costituzione di .... B) Lo svolgimento del processo: Il Giudice di primo grado, esperito inutilmente il tentativo di conciliazione, a scioglimento della riserva assunta il ..., con ordinanza del ... rilevava che la causa era decidibile sulla base degli atti e rinviava per la discussione all'udienza del ... e in data ... così decideva ..., dando lettura del dispositivo in udienza e riservando la pubblicazione della sentenza nel termine di giorni 60. Sulla base di tale dispositivo il Sig. ... procedeva a intraprendere esecuzione forzata, mediante notificazione dello stesso e di atto di precetto in data .... Appare, pertanto, opportuno, frapporre atto di appello con riserva di formulazione dei motivi nel termine di cui all'art. 434 c.p.c. e richiesta di sospensione della provvisoria esecuzione, sussistendo pericolo di gravissimo danno a carico dell'esponente, atteso che .... Tutto ciò premesso e considerato, richiamando espressamente anche quanto indicato nel ricorso introduttivo di primo grado, il Sig. ..., ut supra rappresentato, domiciliato e difeso CHIEDE che l'Ecc.ma Corte d'Appello, previa fissazione dell'udienza ex art. 435 c.p.c., riservando la formulazione dei motivi di appello nel termine di cui all'art. 434 c.p.c., voglia: A) In via preliminare: disporre l'immediata sospensione della provvisoria esecuzione intrapresa mediante notificazione della sentenza e del precetto in data ... dal Sig. ..., per le ragioni dedotte in narrativa; B) Riformare integralmente la sentenza n. ..., emessa il ... e depositata il ... dal Giudice del lavoro di ..., Dott. ..., notificata il ..., in virtù dei motivi di cui riserva formulazione nel termine di cui all'art. 434 c.p.c. Si producono i seguenti documenti: A. Copia della sentenza n. .... B. Fascicolo di 1° grado. Si dichiara che il valore della presente causa è indeterminato ma è esente dal contributo unificato come da dichiarazione allegata alla nota di iscrizione a ruolo [3]. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 2. L'introduzione del processo civile telematico (PCT) e della possibilità di deposito per via telematica degli atti, ha determinato la necessità di adattamento delle modalità di conferimento della procura alle liti e di deposito della stessa. Nel caso in cui il cliente non sia dotato di firma digitale, l'avvocato potrà provvedere alla conversione digitale e al deposito telematico della procura cartacea. Nel diverso caso in cui il cliente sia dotato di firma digitale certificata, la firma e la controfirma per autentica verranno apposte direttamente sul documento in formato digitale, che sarà poi oggetto di deposito in forma telematica (cfr. art. 83 c.p.c. e art. 18 d.m. n. 44/2011). A partire dal 1° gennaio 2023, per effetto dell'introduzione del nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c., è obbligatorio il deposito in forma telematica di atti e documenti. 3. Per le controversie individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego, e per le controversie di previdenza ed assistenza obbligatorie, se le parti siano titolari di un reddito imponibile ai fini dell'imposta personale sul reddito, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a tre volte l'importo previsto dall'art. 76 del d.P.R. n. 115/2002 (per l'ammissione al gratuito patrocinio), vi sarà esenzione dal pagamento del contributo unificato. Nel caso in cui non vi sia esenzione, l'ammontare del contributo sarà pari al 50% rispetto all'importo previsto nel giudizio ordinario di cognizione. Tuttavia, quando l'impugnazione, anche incidentale, è respinta o dichiarata inammissibile o improcedibile, la parte che l'ha proposta è tenuta a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazione, principale o incidentale, a norma dell'art. 13, comma 1-bis T.U. Spese Giustizia. Il Giudice dà atto nel provvedimento della sussistenza dei presupposti di cui al periodo precedente, e l'obbligo di pagamento sorge al momento del deposito dello stesso. COMMENTOL'atto introduttivo del giudizio di appello è il ricorso, il cui contenuto è stato innovato per effetto del d.lgs. n. 149/2022, applicabile ai ricorsi introdotti a partire dal 1° marzo 2023, e ulteriormente rimaneggiato dal cd Correttivo Cartabia ex d.lgs. n. 164/2024. Il ricorso, oltre a contenere gli elementi tipici del giudizio di primo grado, deve essere motivato in modo chiaro, sintetico e specifico e, per ciascuno dei motivi, a pena di inammissibilità, deve individuare lo specifico capo della decisione impugnato e, in relazione a questo, indicare: 1) le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di primo grado; 2) le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata. Una deroga al principio di necessaria e compiuta illustrazione dei motivi di appello nel ricorso introduttivo è introdotta, in omaggio a evidenti ragioni di celerità ed urgenza, e in correlazione alla particolare struttura del processo del lavoro, per il caso in cui l'esecuzione forzata sia intrapresa prima della notificazione della sentenza (o, per estensione giurisprudenziale, congiuntamente alla notificazione della sentenza, come nella fattispecie di notificazione congiunta della sentenza e dell'atto di precetto che sulla medesima si fondi, cfr. Cass. III, n. 18489/2012). In tale caso l'appello può essere proposto, ai sensi dell'art. 433, comma 2 c.p.c., con riserva dei motivi, che dovranno essere presentati nel termine di cui all'art. 434 c.p.c., vale a dire entro trenta giorni dalla notificazione della sentenza. Tale disposizione è da leggersi in una con l'art. 431 c.p.c., secondo cui le sentenze che pronunciano condanna a favore del lavoratore per crediti derivanti dal rapporto di lavoro sono provvisoriamente esecutive, così come lo sono quelle che pronunciano una condanna a favore del datore di lavoro, nei limiti di cui agli artt. 282 e 283 c.p.c. La particolare struttura del processo del lavoro, che prevede che, ai sensi degli artt. 429 e 430 c.p.c., la pubblicazione della sentenza possa avere luogo mediante lettura del dispositivo in udienza, con facoltà di deposito successivo delle motivazioni, nel termine riservato comporta che, in ragione della provvisoria esecutività della stessa, l'esecuzione possa essere intrapresa dal lavoratore anche con la sola copia del dispositivo, in pendenza del termine per il deposito delle motivazioni, con ciò rendendo necessaria la predisposizione di uno strumento, quale quello dell'appello con riserva dei motivi (ed eventuale richiesta di sospensione), appannaggio del debitore esecutato, nei cui confronti venga azionato un titolo esecutivo temporaneamente monco dell'enunciazione delle ragioni di fatto e di diritto. Nel caso di proposizione di appello con riserva dei motivi, gli stessi andranno presentati nel termine di cui all'art. 434 c.p.c., id est entro trenta giorni dalla notificazione della sentenza (o nel termine di cui all'art. 327 c.p.c., in mancanza di tale notificazione, Cass. III, n. 13617/2004). La funzione dell'appello con riserva dei motivi è, dunque, essenzialmente quella di consentire al debitore esecutato di ottenere la sospensione dell'esecuzione. Tale forma di appello non consuma il potere di impugnazione e, laddove sia ritenuta inammissibile per mancato inizio dell'esecuzione forzata, non osta alla valida introduzione del giudizio di gravame con atto successivo, corredato dai motivi di appello, non essendo viceversa consentito integrarne il contenuto con elementi del precedente atto nullo e inammissibile (Cass. III, n. 13005/2006). Laddove, invece, il datore frapponga appello avverso la pronuncia di primo grado, con esecuzione intrapresa sulla base del solo dispositivo, con atto denominato “appello con riserva dei motivi” ma contenente motivi di appello (pur espressamente articolati dal difensore con dichiarazione di non conoscenza della motivazione), il Giudice di appello, ove l'appellante non abbia successivamente svolto alcuna attività di integrazione a norma dell'art. 434, comma 2 c.p.c., può considerare l'atto come introduttivo di un appello pieno, se i motivi si presentano idonei a criticare la motivazione della sentenza impugnata in quanto pongano questioni con essa correlate, o, altrimenti deve dichiararne l'inammissibilità per tale ragione (Cass. III, n. 18489/2012). L'atto di appello con riserva dei motivi sarà, dunque, normalmente corredato dall'istanza di sospensione dell'esecuzione provvisoria. Il Giudice, ai sensi dell'art. 431, comma 3 c.p.c., può disporre con ordinanza non impugnabile che l'esecuzione sia sospesa quando dalla stessa possa derivare all'altra parte gravissimo danno. Il potere di sospensiva, in sede di appello del lavoro, è pertanto soggetta a una disciplina ambivalente, a seconda che l'appellante sia il lavoratore o il datore di lavoro. Nel caso in cui il datore appelli una sentenza provvisoriamente esecutiva emessa in favore del lavoratore, egli non potrà beneficiare dello strumento, previsto in via generale dall'art. 283 c.p.c., della sospensione dell'efficacia esecutiva del titolo, ma potrà chiedere la sospensione della sola provvisoria esecuzione intrapresa, fornendo prova del pericolo di gravissimo danno, ai sensi dell'art. 431 c.p.c., indipendentemente dalla fondatezza dell'appello – la cui valutazione prognostica non può operarsi nel caso riserva dei motivi di appello –. Dovrà, pertanto, dedursi, fornendo concreti elementi di riscontro, anche con riguardo alla complessiva situazione economica e patrimoniale delle parti, che il pagamento della somma precettata possa compromettere la situazione di solvibilità o la capacità produttiva o finanziaria dell'azienda, non ritenendosi sufficiente il mero pericolo di irripetibilità delle somme, essendo la provvisoria esecuzione ex lege della sentenza di condanna prevista dal legislatore proprio a favore dei soggetti economicamente più deboli, né essendo sufficiente a sostanziare tale pericolo la sola entità della somma precettata in assenza di elementi oggettivi o soggettivi che facciano presumere l'inottemperanza dei lavoratori eventualmente soccombenti in appello all'ordine di restituzione (App. Roma 17 dicembre 2001). Qualora, invece, l'appello venga proposto dal lavoratore, tornerà applicabile il regime previsto, in via generale, dall'art. 283 c.p.c., con facoltà di sospendere la provvisoria esecuzione del titolo (indipendentemente dalla messa in esecuzione dello stesso), subordinatamente alla dimostrazione dei «gravi e fondati motivi, anche in relazione alla possibilità di insolvenza di una delle parti». |