Ricorso per impugnativa dei licenziamenti discriminatori ex art. 441-quaterInquadramentoIl d.lgs. n. 149/2022 interviene, tra l'altro, sulla materia dell'impugnativa dei licenziamenti, introducendo nel codice di rito tre norme, rispettivamente gli artt. 441-bis, ter e quater c.p.c., applicabili alle impugnative dei licenziamenti proposte successivamente al 28 febbraio 2023. L'art. 441-quater c.p.c. prevede un doppio binario di trattazione, con la possibilità di agire con ricorso ai sensi dell'art. 414 c.p.c., ricadente nell'alveo di applicazione dell'art. 441-bis c.p.c., essendo la tutela sostanziale della fattispecie articolata, in via privilegiata, nella reintegrazione del lavoratore discriminato, ovvero, ricorrendone i presupposti, con i riti speciali (artt. 38 d.lgs. n. 198/2006, 28 d.lgs. n. 150/2011). FormulaTRIBUNALE DI ... SEZIONE LAVORO RICORSO PER IMPUGNATIVA DEL LICENZIAMENTO [1] Nell'interesse del Sig. ..., C.F. ... ..., nato il ... a ..., residente in ..., via ... n. ..., ed elettivamente domiciliato in ..., via ... n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... (PEC ...; tel ...; C.F. ... che lo rappresenta e difende per delega a margine del presente atto [2] -ricorrente- CONTRO ..., P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede legale in ..., via ..., -resistente- Oggetto: nullità del licenziamento discriminatorio. Licenziamento: .... Impugnazione: .... C.c.n.l. applicato: .... *** FATTO A. La società resistente B. Il contratto di lavoro del ricorrente C. Le mansioni del ricorrente D. La contestazione disciplinare del ... ed il licenziamento del ... E. L'impugnazione del licenziamento: F. I danni patiti dal ricorrente G. Lo stato occupazionale del ricorrente. *** Premesso ed esposto quanto sopra, il ricorrente chiede che il presente ricorso venga accolto per i seguenti motivi di DIRITTO IN VIA PRINCIPALE A. Sulla natura discriminatoria del licenziamento comminato B. Sulle conseguenze: dichiarazione di nullità del licenziamento, diritto alla reintegrazione e all'indennità risarcitoria IN SUBORDINE C. Sull'insussistenza del fatto disciplinare addebitato D. Sulle conseguenze: l'operatività del comma 4 dell'art. 18 l. n. 300/1970. *** Tanto premesso, il ricorrente, assistito e difeso come in epigrafe, con espressa riserva di agire in separato giudizio per ogni ulteriore e diverso credito vantato, CHIEDE che l'Ill.mo Giudice del lavoro, previa fissazione dell'udienza di discussione della presente causa, con abbreviazione dei termini sino alla metà, ai sensi dell'art. 441-bis comma 3 c.p.c., tenuto conto dello stato di disoccupazione del ricorrente e delle ulteriori seguenti circostanze ... voglia assumere le seguenti CONCLUSIONI NEL MERITO IN VIA PRINCIPALE 1) accertare e dichiarare la nullità, in ragione della sua natura discriminatoria, del licenziamento intimato con lettera del ... al ricorrente per i motivi tutti esposti nel presente ricorso e per l'effetto: 2) condannare la società convenuta, in persona del legale rappresentante pro tempore, in base alle disposizioni dell'art. 18, comma 1 l. n. 300/70, alla reintegrazione del ricorrente nel posto di lavoro e al risarcimento del danno pari alle retribuzioni intercorrenti dal licenziamento alla reintegra, nella misura minima di 5 mensilità, sulla base di una retribuzione mensile globale di fatto di Euro ..., o di quella maggiore o minore ritenuta di giustizia; 3) condannare, inoltre, la società convenuta al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali relativi al periodo intercorrente dal licenziamento alla effettiva reintegra; In via subordinata rispetto ai punti 2 e 3 4) condannare la società convenuta, in applicazione dell'art. 18, comma 4 l. n. 300/1970, alla reintegrazione del ricorrente nel posto di lavoro, e al risarcimento del danno, pari alle retribuzioni intercorrenti dal licenziamento alla reintegra, sulla base di una retribuzione mensile globale di fatto di Euro ..., o di quella maggiore o minore ritenuta di giustizia; IN OGNI CASO 5) con interessi legali e rivalutazione monetaria maturati e maturandi dalla scadenza del credito all'effettivo saldo; 6) con vittoria di spese, diritti ed onorari, da distrarsi in favore del procuratore antistatario. *** IN VIA ISTRUTTORIA Senza inversione dell'onere della prova: – si chiede di essere ammessi alla prova per interpello e testi sulle circostanze dei capitoli tutti di cui in narrativa, ove le stesse fossero oggetto di contestazione o non documentalmente provate; capitoli da intendersi qui integralmente trascritti e preceduti dalla locuzione “Vero che”; si indicano come testi i Signori: ... – si chiede di essere ammessi alla prova contraria sui capitoli articolati dalla convenuta, anche con i testi dalla stessa indicati. *** Si producono in copia fotostatica i seguenti documenti: 1. estratto della visura ordinaria ...; 2. contratto di lavoro; 3. lettera di contestazione disciplinare del ...; 4. comunicazione di licenziamento del ...; 5. impugnazione del licenziamento del ...; 6. busta paga ...; 7. stato occupazionale del ricorrente. Si dichiara che il valore della presente causa è indeterminato [3]. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 2. L'introduzione del processo civile telematico (PCT) e della possibilità di deposito per via telematica degli atti, ha determinato la necessità di adattamento delle modalità di conferimento della procura alle liti e di deposito della stessa. Nel caso in cui il cliente non sia dotato di firma digitale l'avvocato potrà provvedere alla conversione digitale e al deposito telematico della procura cartacea. Nel diverso caso in cui il cliente sia dotato di firma digitale certificata, la firma e la controfirma per autentica verranno apposte direttamente sul documento in formato digitale, che sarà poi oggetto di deposito in forma telematica (cfr. art. 83 c.p.c. e art. 18 d.m. n. 44/2011). A partire dal 1° gennaio 2023, per effetto dell'introduzione del nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c., è obbligatorio il deposito in forma telematica di atti e documenti. 3. Per le controversie individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego, e per le controversie di previdenza ed assistenza obbligatorie, se le parti siano titolari di un reddito imponibile ai fini dell'imposta personale sul reddito, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a tre volte l'importo previsto dall'art. 76 del d.P.R. n. 115/2002 (per l'ammissione al gratuito patrocinio) vi sarà esenzione dal pagamento del contributo unificato. Nel caso in cui non vi sia esenzione, l'ammontare del contributo sarà pari al 50% rispetto all'importo previsto nel giudizio ordinario di cognizione. COMMENTOLa disciplina dei licenziamenti discriminatori è contenuta negli artt. 4, l. n. 604/1966 e 15 l. n. 300/1970. Tale è il licenziamento comminato per ragioni di credo politico o di fede religiosa, per l'appartenenza a un sindacato o giustificato dalla partecipazione all'attività sindacale, tra cui è compresa la partecipazione del lavoratore a uno sciopero, nonché da ragioni razziali, di lingua o di sesso, di handicap, di età o basate sull'orientamento sessuale o sulle convinzioni personali del dipendente. Ai sensi dell'art. 3 l. n. 108/1990, il licenziamento determinato da ragioni discriminatorie è nullo, anche in presenza di un'eventuale ragione giustificativa (Cass. sez. lav., n. 2414/2022), indipendentemente dalla motivazione addotta e comporta, quale che sia il numero dei dipendenti occupati dal datore di lavoro, le conseguenze previste dall'art. 18 l. n. 300/1970, estese anche al rapporto di lavoro dirigenziale (Trib. Roma sez. lav., n. 4029/2020). L'art. 441-quater c.p.c., norma di chiusura del trittico di norme dedicato al regime processuale dell'impugnativa dei licenziamenti, prevede un doppio binario di trattazione, con la possibilità di agire con ricorso ai sensi dell'art. 414 c.p.c., ricadente nell'alveo di applicazione dell'art. 441-bis c.p.c., essendo la tutela sostanziale della fattispecie articolata, in via privilegiata, nella reintegrazione del lavoratore discriminato, ovvero, ricorrendone i presupposti, con i riti speciali. Tale opzione resta, sotto il profilo processuale e della completezza di tutele, quella preferibile. Il criptico riferimento ai riti speciali, quale alternativa al ricorso exartt. 414 e 441-bis c.p.c., rimanda, innanzitutto, al rito speciale antidiscriminatorio contemplato dall'art. 38 d.lgs. n. 198/2006, che consente al lavoratore (oltre che a soggetti dallo stesso delegato), di agire dinanzi al Giudice del lavoro per conseguire, all'esito del procedimento, con decreto motivato e immediatamente esecutivo, la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti, con procedimento modellato sulla falsariga dell'art. 28 St. lav. La plausibile alternativa processuale, di ben più ampia applicazione rispetto alla disciplina del Codice delle pari opportunità, risulta essere quella del procedimento ex art. 28 d.lgs. n. 150/2011, astrattamente applicabile laddove il licenziamento risulti comminato per ragioni di razza e origine etnica, di lingua, nazione, provenienza geografica o religione, convinzioni personali, handicap, età e orientamento sessuale, disabilità, regolato dal rito semplificato di cognizione di cui agli artt. 281-decies ss. c.p.c. |