Memoria di costituzione e risposta nel giudizio previdenziale

Antonio Lombardi

Inquadramento

L'art. 442 c.p.c. delinea l'ambito delle controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatorie alle quali, per espressa previsione della norma, si applicano le disposizioni di cui agli artt. 409 e ss. c.p.c. e 147 e ss. disp. att. c.p.c., fatta salva l'applicazione delle norme speciali e, per taluni versi, derogatorie, contenute nel capo II, dedicato a tale tipologia di controversie. La peculiarità della materia previdenziale ed assistenziale e dei diritti controversi ha indotto il legislatore a dettare una disciplina speciale in materia di spese di giustizia, che trova fondamento nelle norme di cui agli artt. 152 e 152-bis disp. att. c.p.c. e che conforma il contenuto del ricorso introduttivo. Applicandosi le norme generali, la comparsa di costituzione del resistente nel giudizio previdenziale, che normalmente coincide con le figure dell'INPS o INAIL, è la memoria di costituzione e risposta di cui all'art. 416 c.p.c., da depositarsi almeno dieci giorni prima dell'udienza fissata ai sensi dell'art. 415 c.p.c., mediante deposito telematico di una memoria difensiva, unitamente al fascicolo processuale di parte corredato dai documenti che si offrono in produzione.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

Sezione Lavoro ...

MEMORIA DI COMPARSA E COSTITUZIONE NEL GIUDIZIO PREVIDENZIALE [1]

Udienza ... Dott. ...

PER

INPS (o INAIL), in persona del legale rappresentante pro tempore), rappresentato e difeso dall'Avv. ... (C.F. ...; PEC: ...; tel. n. ... ), elett. dom. presso l'Avvocatura ..., via ... n. ..., è altresì elettivamente domiciliato, giusta delega a margine del presente atto;

-resistente-

CONTRO

Sig. ..., C.F. ..., nato a ..., il ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., elettivamente domiciliato presso il suo studio in ..., via ... n. ...;

-ricorrente-

***

Con ricorso in opposizione ad avviso di addebito ex art. 442 c.p.c., depositato il ..., ... adiva il Tribunale di ..., nella funzione del Giudice del Lavoro, al fine di vedersi accolte le seguenti conclusioni:

In via principale:

1) accertare e dichiarare l'illegittimità dell'iscrizione alla Gestione Commercianti del Sig. ...;

2) per l'effetto: previa sospensione del provvedimento, disporre l'annullamento dell'avviso di addebito per contributi Gestione Commercianti n. ..., notificato il ...;

3) accertare e dichiarare ...

Con sentenza esecutiva e con condanna del convenuto al pagamento delle spese, dei diritti e dei compensi professionali di legge in favore dello scrivente procuratore antistatario.

In ogni caso

A sostegno delle proprie pretese il ricorrente deduce ...

In particolare, afferma ...

Con il presente atto si costituisce in giudizio l'Istituto convenuto, come in epigrafe difeso, rappresentato e domiciliato, per contestare in toto le avverse pretese siccome infondate in fatto e in diritto.

IN FATTO

...;

IN DIRITTO

A. Sulla decadenza del ricorrente con inammissibilità del ricorso ex art. 24, d.lgs. n. 46/1999;

B. Sui presupposti per l'iscrizione del Sig. ... alla Gestione Commercianti;

C. Sulla legittimità dell'avviso di addebito e conseguente debenza delle somme;

D. Sull'inammissibilità delle istanze istruttorie.

Ci si oppone alla richiesta dei capitoli di prova così come ex adverso formulati, che dovranno pertanto essere rigettati, in quanto trattasi di capitoli di prova il cui contenuto è generico, indeterminato, contenente espressioni valutative e/o giudizi, nonché tendenti a fornire la prova di circostanze negative e/o irrilevanti.

***

Tutto ciò premesso ed esposto, l'INPS (INAIL), come sopra rappresentato, difeso ed elettivamente domiciliato chiede accogliersi le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ill.mo Tribunale adito, in funzione di Giudice del Lavoro, ogni contraria istanza, eccezione e deduzione disattesa.

IN VIA PRELIMINARE

- Dichiarare inammissibile il ricorso ai sensi dell'art. 24, d.lgs. n. 46/1999

NEL MERITO

- rigettare tutte le domande formulate, perché infondate in fatto e in diritto, per tutti i motivi sopra esposti;

- con vittoria di spese, diritti ed onorari del presente giudizio.

IN VIA ISTRUTTORIA

si chiede, occorrendo, ammettersi, senza inversione del relativo onere, prova per testi sui capitoli da ... a ... di cui in narrativa del presente atto da aversi qui ritrascritti e preceduti dalla locuzione “vero che”, nonché prova contraria sugli eventuali capitoli di controparte ammessi.

Si indicano a testi: ...

Si producono in copia fotostatica i seguenti documenti:

...;

...

Luogo e data ...

Avv. ...

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

COMMENTO

L'art. 442 c.p.c. delinea l'ambito delle controversie in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie alle quali, per espressa previsione della norma, si applicano le disposizioni di cui agli artt. 409 e ss. c.p.c. e 147 e ss. disp. att. c.p.c., fatta salva l'applicazione delle norme speciali e, per taluni versi, derogatorie, contenute nel Capo II, dedicato a tale tipologia di controversie.

Il comma 1 individua, nell'ambito della categoria generale, le controversie derivanti dall'applicazione delle norme riguardanti le assicurazioni sociali, gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, gli assegni familiari nonché ogni altra forma di previdenza e assistenza obbligatorie.

La previsione della norma appare di chiara ampiezza e onnicomprensività, anche in ragione della previsione di chiusura, ricomprendendo qualsiasi controversia in materia di sicurezza sociale nella quale sia coinvolta una posizione giuridica attiva o passiva, con l'unico limite rappresentato da disposizioni speciali, che assegnino la controversia ad altro Giudice, sottoponendola a regole processuali diverse.

Le controversie assoggettate, per effetto del comma 1, alle disposizioni del rito del lavoro sono quelle di previdenza e assistenza obbligatoria esercitate da enti pubblici quali, in particolare, l'INPS e l'INAIL. Nell'ambito della più vasta categoria è dato distinguere le prestazioni di assistenza sociale, di natura alimentare, in quanto fondate esclusivamente sullo stato di bisogno del beneficiario (es: assegno di invalidità, pensione di inabilità etc.) dalle prestazioni previdenziali, che presuppongono l'esistenza di un rapporto assicurativo ed hanno più ampia funzione di tutela (Cass. sez. lav., n. 19020/2018; Cass. S.U., n. 10454/2015).

In virtù del comma 2, rientrano nella competenza del Giudice del lavoro anche le controversie relative all'inosservanza degli obblighi di assistenza e previdenza derivanti da contratti ed accordi collettivi, ancorché essi coinvolgano società assicuratrici estranee al sistema pubblicistico della previdenza e assistenza sociale, e anche se la contestazione, dedotta dal lavoratore, abbia ad oggetto l'inosservanza dell'obbligo, in capo al datore di lavoro, di versare i premi alla società assicuratrice, trattandosi di obbligo che consegue direttamente dal rapporto di lavoro - che si pone quale antecedente necessario e non occasionale della pretesa, senza che assuma rilievo l'eventuale cessazione del rapporto medesimo - e si concretizza in una prestazione periodica ed integrativa del trattamento economico pensionistico (Cass. VI, n. 4571/2013).

Esulano, viceversa, dall'ambito di applicazione della norma, e sono assoggettate alle regole ordinarie di competenza e rito, le controversie relative a forme di assicurazione privata liberamente assunte in favore di determinate categorie di lavoratori, in relazione alle quali non opera il principio di automatismo delle prestazioni.

Applicandosi le norme generali, la comparsa di costituzione del resistente nel giudizio previdenziale, che normalmente coincide con l'INPS o INAIL, è la memoria di costituzione e risposta di cui all'art. 416 c.p.c., da depositarsi almeno dieci giorni prima dell'udienza fissata ai sensi dell'art. 415 c.p.c., mediante deposito telematico di una memoria difensiva, unitamente al fascicolo processuale di parte corredato dai documenti offerti in produzione.

In ossequio alla regola della full disclosure, promanazione dei fondamentali principi di immediatezza e concentrazione, che permeano il processo del lavoro, la memoria di costituzione e risposta costituisce l'occasione processuale per il resistente per prendere posizione, eventualmente contestando, sui fatti di causa, allegare ulteriori fatti, articolare prove e produrre documentazione, sollevare eccezioni, proporre domanda riconvenzionale e chiamare terzi in causa. Avendo congegnato analoghe preclusioni per il ricorrente, che nell'atto introduttivo dovrà provvedere ad una compiuta allegazione degli elementi in fatto a sostegno della domanda ed alla articolazione dei mezzi di prova, all'udienza di discussione di cui all'art. 420 c.p.c. il thema decidendum ac probandum dovrà essere tendenzialmente delineato.

Il compiuto assolvimento, in capo al resistente, dell'onere assertivo, di proposizione di eccezioni nonché di articolazione istruttoria è legato alla tempestività della costituzione in giudizio. Il resistente potrà, difatti, costituirsi sino all'udienza di discussione ex art. 420 c.p.c. (o anche dopo, nel successivo corso del giudizio, ma in tal caso verrà dichiarato contumace), ma in caso di costituzione tardiva incorrerà nelle decadenze previste dall'art. 416 c.p.c., con la conseguenza che domande riconvenzionali ed eccezioni, processuali e di merito, non rilevabili d'ufficio, andranno dichiarate inammissibili, né potrà darsi corso alla richiesta di chiamata di terzo in causa., I mezzi istruttori tardivamente articolati saranno inammissibili (in caso di prova costituenda) o inutilizzabili (in caso di prova precostituita), fatti salvi i poteri ufficiosi del Giudice ai sensi dell'art. 421 c.p.c.

L'onere di specifica e tempestiva contestazione in capo al convenuto resistente, non collegato ad alcun meccanismo decadenziale, se non a quello della prima difesa utile, è proprio del processo del lavoro, in ossequio al principio di circolarità delle allegazioni, articolazioni e contestazioni, previsto dagli artt. 415 e 416 c.p.c., anche prima della modifica dell'art. 115 c.p.c. da parte della l. n. 69/2009. I fatti dettagliatamente allegati dal ricorrente e dallo stesso posti a fondamento della propria domanda, sui quali il convenuto non prenda tempestiva e specifica posizione, devono ritenersi pertanto ammessi, senza necessità di svolgere prova (Cass. sez. lav., n. 2174/2021. In materia di contestazione di conteggi, vedi Trib. Chieti sez. lav., n. 157/2022; Trib. Bari sez. lav., n. 3134/2021).

Quanto alle deduzioni istruttorie e produzioni documentali, il resistente che non articoli mezzi di prova, o non depositi documenti di prova contestualmente all'atto di costituzione e risposta, tempestivamente depositato, decade dal diritto di articolarli o produrli tardivamente, fatta eccezione dei casi in cui: a) la produzione tardiva dei documenti sia giustificata dal tempo della loro formazione o dall'evolversi della vicenda processuale; b) il Giudice attivi i propri poteri d'ufficio in materia di ammissione di nuovi mezzi di prova, ai sensi dell'art. 421 c.p.c., ove essi siano indispensabili ai fini della decisione della causa, poteri da esercitarsi sempre con riferimento a fatti allegati dalle parti ed emersi nel processo (Cass. sez. lav., n. 14081/2020; Cass. sez. lav., n. 19810/2013).

La peculiarità della materia previdenziale e assistenziale e dei diritti controversi ha indotto il legislatore a dettare una disciplina speciale in materia di spese di giustizia, che trova fondamento nelle norme di cui agli artt. 152 e 152-bis disp. att. c.p.c.

La prima norma prevede l'esenzione della parte soccombente nei giudizi per l'ottenimento di prestazioni assistenziali e previdenziali dal pagamento delle spese, competenze ed onorari, ivi inclusi accessori di legge e spese di CTU, ove la stessa risulti titolare, nell'anno precedente a quello della pronuncia, di un reddito imponibile pari o inferiore al doppio del reddito previsto per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, calcolato sulla base dei criteri di cui al d.P.R. n. 115/2002. L'esenzione è condizionata, sotto il profilo processuale, all'effettuazione di un'apposita dichiarazione nelle conclusioni del ricorso introduttivo del giudizio, non necessariamente di primo grado, potendo i requisiti della norma configurarsi nei gradi successivi del giudizio.

L'onere del ricorrente, che versi nelle condizioni reddituali per poter beneficiare dell'esonero degli oneri processuali in caso di soccombenza, di rendere apposita dichiarazione nelle conclusioni dell'atto introduttivo, si interpreta nel senso che l'onere autocertificativo debba essere assolto con il ricorso introduttivo, esplicando la sua efficacia, senza necessità di ulteriore reiterazione, anche nelle fasi successive, e valendo fino all'esito definitivo del processo, l'impegno di comunicare eventuali variazioni reddituali che facciano venir meno le condizioni di esonero (Cass. VI, n. 25199/2015; contra, Cass. VI, n. 545/2015 secondo cui occorre una esplicita reiterazione dell'istanza per ogni fase o grado del giudizio).

Il requisito formale si ritiene soddisfatto dalla redazione di dichiarazione sostitutiva su istanza separata, espressamente richiamata in seno all'atto introduttivo e materialmente congiunta ad esso (Cass. sez. lav., n. 30594/2022). Occorre, inoltre, che la dichiarazione sia sottoscritta dalla parte personalmente, a pena di inefficacia, poiché a tale dichiarazione la norma annette una dichiarazione di responsabilità non delegabile al difensore, stabilendo l'impegno a comunicare, sino a che il processo non sia definito, le variazioni rilevanti ai limiti reddituali (Cass. sez. lav., n. 12630/2020. V. tuttavia, Cass. sez. lav., n. 17978/2022, secondo cui la dichiarazione deve ritenersi validamente data anche se sottoscritta dal difensore e non dalla parte personalmente).

La ratio della norma, in evidenza mirata a favorire il richiedente prestazioni alimentari, in ragione della presunzione della condizione di minorazione, disagio, o difficoltà economica in cui lo stesso versa, appare recessiva di fronte al comportamento di mala fede processuale che lo stesso serbi, tanto da indurre il legislatore a fare salvo il disposto dell'art. 96, comma 1 c.p.c., concependo una responsabilità per danni del richiedente che abbia agito con dolo o colpa grave.

A chiusura della disposizione, ed a parziale temperamento della regola di esenzione dalla condanna alle spese della parte soccombente, si dispone che le spese, competenze ed onorari liquidati dal giudice nei giudizi per prestazioni previdenziali (regola, pertanto, inoperante nei giudizi assistenziali) non possano superare il valore della prestazione dedotta in giudizio ed a tal fine parte ricorrente, a pena di inammissibilità del ricorso, sarà tenuta a formulare apposita dichiarazione del valore della prestazione, quantificandone l'importo nelle conclusioni dell'atto introduttivo.

Chiude la disciplina speciale in materia di spese di giustizia l'art. 152-bis disp. att. c.p.c., che prevede che, nelle liquidazioni delle spese di lite in favore delle pubbliche amministrazioni, di cui all'art. 1, comma 2 d.lgs. n. 165/2011, e successive modificazioni, se assistite da propri dipendenti ai sensi dell'art. 417-bis c.p.c. (a titolo esemplificativo, funzionari del Ministero del lavoro e dell'INPS), si applica la tariffa vigente per gli avvocati, con la riduzione del 20% degli onorari di avvocato ivi previsti. La riscossione avviene mediante iscrizione al ruolo ai sensi del d.P.R. n. 600/1973.

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