Memoria di costituzione nel giudizio previdenziale con eccezione di incompetenza per territorio

Antonio Lombardi

Inquadramento

Quale disciplina di migliore favore, l'art. 444, comma 1 c.p.c. stabilisce che, in materia previdenziale e assistenziale, la competenza per territorio si radichi dinanzi al Giudice del lavoro nella cui circoscrizione ha residenza l'attore. Ai sensi del comma 3 c.p.c. per le controversie relative agli obblighi dei datori di lavoro e all'applicazione delle sanzioni civili per l'inadempimento di tali obblighi, la competenza si appunta in capo al Tribunale, in funzione di Giudice del lavoro, del luogo in cui ha sede l'ufficio dell'Ente, la cui applicazione alle controversie previdenziali concernenti i lavoratori autonomi è stata oggetto di ripetute prese di posizione in sede giurisprudenziale.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

Sezione Lavoro ...

MEMORIA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA NEL GIUDIZIO PREVIDENZIALE [1]

Udienza ... Dott. ...

PER

INPS (o INAIL), in persona del legale rappresentante pro tempore), rappresentato e difeso dall'Avv. ... (C.F. ...; PEC: ...; tel. n. ... ), elett. dom. presso l'Avvocatura ..., via ... n. ..., è altresì elettivamente domiciliato, giusta delega a margine del presente atto;

-resistente-

CONTRO

Sig. ..., C.F. ..., nato a ..., il ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., elettivamente domiciliato presso il suo studio in ..., via ... n. ...;

-ricorrente-

***

Con ricorso in opposizione ad avviso di addebito ex art. 442 c.p.c., depositato il ..., ... adiva il Tribunale di ..., nella funzione del Giudice del Lavoro, al fine di vedersi accolte le seguenti conclusioni:

In via principale:

1) accertare e dichiarare l'illegittimità dell'iscrizione alla Gestione Commercianti del Sig. ...;

2) per l'effetto: previa sospensione del provvedimento, disporre l'annullamento dell'avviso di addebito per contributi Gestione Commercianti n. ..., notificato il ...;

3) accertare e dichiarare ...

Con sentenza esecutiva e con condanna del convenuto al pagamento delle spese, dei diritti e dei compensi professionali di legge in favore dello scrivente procuratore antistatario.

In ogni caso

A sostegno delle proprie pretese il ricorrente deduce ...

In particolare, afferma ...

Con il presente atto si costituisce in giudizio l'Istituto convenuto, come in epigrafe difeso, rappresentato e domiciliato, per contestare in toto le avverse pretese siccome infondate in fatto e in diritto.

IN FATTO

...;

IN DIRITTO

A. Sulla decadenza del ricorrente con inammissibilità del ricorso ex art. 24, d.lgs. n. 46/1999;

B. Sull'incompetenza per territorio del Giudice adito ... :

Ai sensi dell'art. 444, comma 3, c.p.c. al quale rinvia l'art. 24, comma 6, del d.lgs. n. 46/1999, Giudice del lavoro territorialmente competente a conoscere delle opposizioni a cartella esattoriale per crediti previdenziali è il Giudice del luogo ove ha sede l'ufficio dell'ente preposto ad esaminare la posizione assicurativa e previdenziale dei lavoratori. L'ufficio dell'Ente preposto, nel caso di specie, non è quello di ... bensì quello di ..., con conseguente competenza per territorio del Giudice del lavoro presso il tribunale di ...

C. Sui presupposti per l'iscrizione del Sig. ... alla Gestione Commercianti;

D. Sulla legittimità dell'avviso di addebito e conseguente debenza delle somme;

E. Sull'inammissibilità delle istanze istruttorie.

Ci si oppone alla richiesta dei capitoli di prova così come ex adverso formulati, che dovranno pertanto essere rigettati, in quanto trattasi di capitoli di prova il cui contenuto è generico, indeterminato, contenente espressioni valutative e/o giudizi, nonché tendenti a fornire la prova di circostanze negative e/o irrilevanti.

***

Tutto ciò premesso ed esposto, l'INPS (INAIL), come sopra rappresentato, difeso ed elettivamente domiciliato chiede accogliersi le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ill.mo Tribunale adito, in funzione di Giudice del Lavoro, ogni contraria istanza, eccezione e deduzione disattesa

IN VIA PRELIMINARE

- Dichiarare inammissibile il ricorso ai sensi dell'art. 24, d.lgs. n. 46/1999;

- Dichiarare l'incompetenza per territorio del tribunale adito, ai sensi dell'art. 444, comma 3, c.p.c., con fissazione di un termine per la riassunzione dinanzi al Tribunale di ...;

NEL MERITO

- rigettare tutte le domande formulate, perché infondate in fatto e in diritto, per tutti i motivi sopra esposti;

- con vittoria di spese, diritti e onorari del presente giudizio.

IN VIA ISTRUTTORIA

si chiede, occorrendo, ammettersi, senza inversione del relativo onere, prova per testi sui capitoli da ... a ... di cui in narrativa del presente atto da aversi qui ritrascritti e preceduti dalla locuzione “vero che”, nonché prova contraria sugli eventuali capitoli di controparte ammessi.

Si indicano a testi: ...

Si producono in copia fotostatica i seguenti documenti:

...;

...

Luogo e data ...

Avv. ...

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

COMMENTO

Applicandosi le norme generali, la comparsa di costituzione del resistente, che normalmente coincide con l'INPS o INAIL, nel giudizio previdenziale, è la memoria di costituzione e risposta di cui all'art. 416 c.p.c., da depositarsi almeno dieci giorni prima dell'udienza fissata ai sensi dell'art. 415 c.p.c., mediante deposito telematico di una memoria difensiva, unitamente al fascicolo processuale di parte corredato dai documenti offerti in produzione.

Nell'ambito di tale memoria il resistente potrà eccepire l'incompetenza per materia o territorio del Giudice adito, laddove la controversia non rientri tra le materie devolute alla cognizione del Giudice del lavoro, ai sensi dell'art. 442 c.p.c., oppure risulti incardinata dinanzi a Giudice che si ritenga incompetente ai sensi dell'art. 444 c.p.c.

Tale competenza deve ritenersi inderogabile (Cass. VI, n. 8426/2019) e, quindi, funzionale, in ragione della previsione di cui all'ultimo comma dell'art. 413 c.p.c., che sanziona di nullità le clausole derogative della competenza per territorio, non rilevando in contrario i limiti temporali alla facoltà del convenuto di eccepirla e al potere del Giudice di rilevarla d'ufficio posti dall'art. 428 c.p.c., aventi finalità di celerità del giudizio ed economia processuale.

L'art. 444 c.p.c. introduce la regola fondamentale di competenza per territorio per le controversie in materia di previdenza ed assistenza prevedendo, al comma 1, la competenza del tribunale, in funzione di Giudice del lavoro, nella cui circoscrizione ha la residenza l'attore ovvero, nel caso di residenza all'estero o di azione proposta dagli eredi, nella cui circoscrizione aveva l'ultima residenza.

Occorre fare riferimento alla nozione civilistica di residenza, enucleata in seno all'art. 43, comma 2 c.c., quale luogo di dimora abituale del soggetto attore. Tale competenza rimane invariata anche quando l'amministrazione convenuta fruisca della rappresentanza processuale dell'Avvocatura dello Stato (Cass. III, n. 18606/2005).

Il criterio di cui al comma 2, residuale sotto il profilo casistico, trova applicazione per le sole controversie che hanno per oggetto gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali degli addetti alla navigazione e alla pesca marittime.

Il criterio di collegamento di cui all'art. 444, comma 3 c.p.c. - il quale, per le controversie relative agli obblighi dei datori di lavoro, prevede la competenza territoriale del tribunale del luogo in cui ha sede l'ufficio dell'ente creditore - introduce un'eccezione al principio generale di cui al comma 1 della stessa norma, che stabilisce la competenza del tribunale nella cui circoscrizione risiede l'attore. Pertanto, il suddetto comma 3 non è suscettibile di applicazione estensiva al di fuori dei casi espressamente contemplati, concernenti i soli datori di lavoro tenuti al pagamento dei contributi; ne consegue che la disposizione in esame non può essere invocata in relazione alla controversia inerente agli obblighi contributivi facenti carico ad un libero professionista, la quale resta soggetta al criterio generale di cui al comma 1 (Trib. L'Aquila sez. lav., n. 100/2015).

La nozione di ufficio dell'ente, di cui alla regola in questione, deve intendersi alla stregua di ufficio (da individuare in correlazione alla sede dell'impresa o ad una sua dipendenza) che, in quanto investito del potere di gestione esterna, sia in generale legittimato, per legge o per statuto, a ricevere i contributi ed a pretenderne il pagamento o a restituirne l'eccedenza (Cass. III, n. 14328/2023), senza che influiscano gli eventuali provvedimenti derogatori con cui si attribuiscano tutti o parte dei rapporti assicurativi e previdenziali ad uffici con competenza territoriale su ambiti non comprensivi della sede dell'impresa, nonché la previsione di centri operativi non dotati, in concreto, del potere di gestione esterna dei rapporti contributivi con i soggetti aventi sede nella corrispondente circoscrizione territoriale (Cass. V, n. 10702/2015).

Nel caso di ente previdenziale avente struttura decentrata, si ritiene che la competenza si radichi presso la sede periferica che, in forza di legge o regolamento, sia preposta alla gestione dei rapporti contributivi e abbia legittimazioni a pretendere il pagamento dei contributi e a riceverli (Trib. Firenze sez. lav., 8 aprile 2009).

La disposizione, di non chiarissima formulazione, trova precipua applicazione alle controversie tra l'ente previdenziale e il datore di lavoro (es. opposizione avvisi di addebito o di accertamento per crediti previdenziali), con la conseguenza che il relativo criterio di collegamento non viene in rilievo nelle fattispecie di domanda proposta dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro per l'accertamento dell'obbligo contributivo che appartiene, ove il datore di lavoro (in forza di speciale rapporto convenzionale) sia onerato della gestione diretta del rapporto previdenziale per conto dell'Istituto di previdenza, alla competenza del Giudice del luogo di residenza dell'attore ai sensi dell'art. 444, comma 1 c.p.c. e non a quella della sede dell'ente previdenziale.

L'avvenuta cessione dei crediti contributivi al concessionario della riscossione non determina modificazione del criterio di competenza. La controversia di opposizione all'avviso di addebito o accertamento sarà, difatti, incardinata dinanzi al Giudice del lavoro del luogo in cui ha sede l'ufficio dell'ente titolare sostanziale della pretesa previdenziale (c.d. Ente impositore), nei cui confronti il giudizio di opposizione dovrà essere promosso ai sensi dell'art. 24, comma 5, d.lgs. n. 46/1999.

Questione oggetto di ripetute prese di posizione in sede giurisprudenziale è quella relativa all'applicabilità della regola di cui al comma 3 della disposizione in commento alle controversie previdenziali concernenti i lavoratori autonomi (ad. es. obbligo di iscrizione di socio di società a responsabilità limitata alla Gestione Separata e connessa impugnativa di avviso di addebito). Secondo il pressoché univoco indirizzo giurisprudenziale, tali controversie rientrano nell'alveo applicativo di cui all'art. 444, comma 1 (Cass. VI, n. 15417/2020), atteso che il disposto di cui al comma 3, come modificato dall'art. 86 d.lgs. n. 51/1998, che prevede la competenza per territorio del tribunale della sede dell'ufficio dell'ente creditore per le controversie relative ai "datori di lavoro”, non è suscettibile di applicazione estensiva o analogica all'infuori dei casi espressamente contemplati, introducendo un'eccezione al principio generale di cui al comma 1 (Cass. VI, n. 20568/2016).

I criteri enucleati dall'art. 444 c.p.c. non valgono, tuttavia, a coprire l'intero spettro delle controversie di natura previdenziale ed assistenziale. Come affermato da una pronuncia giurisprudenziale (Cass. VI, n. 15620/2015), difatti, la circostanza che gli obblighi di assistenza e previdenza derivino dall'autonomia collettiva, come nel caso di richiesta di restituzione di prestazioni indebitamente corrisposte a seguito della cessazione del rapporto previdenziale, determina, per effetto del rinvio operato dagli artt. 442, comma 2 e 413, comma 7 c.p.c., una reviviscenza del foro generale delle persone fisiche di cui all'art. 18 c.p.c.

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