Istanza di autorizzazione ad iniziare l'esecuzione prima del decorso di dieci giorni dalla notifica del precetto (art. 482 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

Il termine minimo dalla notifica dell'atto di precetto entro il quale il creditore può dare inizio all'esecuzione forzata, a pena di illegittimità della stessa deducibile in sede di opposizione agli atti esecutivi, è pari a dieci giorni. Ove ricorra un pericolo nel ritardo - che può riguardare sia la posizione dell'istante che quella del debitore - il creditore può richiedere al Presidente del tribunale la concessione del decreto di autorizzazione all'esecuzione immediata.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

ISTANZA PER AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE AD ESECUZIONE PRIMA DEL DECORSO DI DIECI GIORNI DALLA NOTIFICA DEL PRECETTO

Ill.mo Sig. Presidente,

Il Sig. ..., rappresentato e difeso, giusta procura in calce al presente atto, dall'Avv. ...

ESPONE CHE

- l'istante è creditore di ... della somma di Euro ..., giusta sentenza di condanna del Tribunale di ...;

- sussistono fondate ragioni per temere atti di depauperamento del patrimonio del debitore tali da far ritenere che l'attesa del termine di 10 giorni dalla notifica del precetto [2] possa pregiudicare la fruttuosità dell'esecuzione forzata;

- in particolare, il fondato pericolo di dispersione della garanzia patrimoniale si desume dal compimento di tali atti:

... [3];

CHIEDE

- di essere autorizzato [4] a procedere immediatamente ad esecuzione forzata nei confronti di ..., con dispensa dai termini di cui all'art. 482 c.p.c.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi con riguardo alla redazione del presente atto di precetto ed alla successiva esecuzione forzata e agli eventuali giudizi di opposizione l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ...

Firma Avv. ...

1. L'istanza deve essere rivolta al Presidente del Tribunale competente per l'esecuzione. L'autorizzazione all'esecuzione immediata deve essere data dal presidente del tribunale competente per l'esecuzione: è valida, peraltro, l'autorizzazione concessa da altro Giudice dell'ufficio su delega, anche orale, del presidente, non incidendo il mancato rilascio per iscritto di detta delega sulla capacità o sulla costituzione del Giudice, trattandosi di provvedimento che attiene all'organizzazione interna dell'ufficio giudiziario (Cass. III, n. 18355/2010).

2. Lo stesso art. 482 c.p.c. stabilisce, invero, che, di regola, l'esecuzione non può essere iniziata ove non sia decorso il termine di almeno dieci giorni dalla notifica del precetto. Pertanto, ferma la possibilità per il creditore di indicare al debitore un termine ad adempiere più ampio (purché entro i novanta giorni di cui all'art. 481), laddove non sia indicato alcun termine o sia indicato un termine inferiore a dieci giorni, trova applicazione quest'ultimo (Cass. III, n. 55/2002). L'esecuzione iniziata prima del decorso del termine di dieci giorni dalla notifica del precetto è illegittima ed il relativo vizio può essere dedotto in sede di opposizione agli atti esecutivi (Cass. III, n. 3792/1989).

3. Peraltro, il pericolo nel ritardo ricorre anche quando vi è un bisogno urgente del creditore (ad esempio, nel caso di credito alimentare) di conseguire la somma dovuta.

4. L'autorizzazione deve essere concessa con decreto scritto in calce al precetto e trascritto a cura dell'ufficiale giudiziario nella copia da notificarsi.

Commento

Il termine minimo dalla notifica dell'atto di precetto entro il quale il creditore può dare inizio all'esecuzione forzata, a pena di illegittimità della stessa deducibile in sede di opposizione agli atti esecutivi, è pari a dieci giorni.

Ove ricorra un pericolo nel ritardo - che può riguardare sia la posizione dell'istante che quella del debitore - il creditore può richiedere al Presidente del tribunale la concessione del decreto di autorizzazione all'esecuzione immediata.

È possibile, nell'ipotesi in cui sussista pericolo nel ritardo, richiedere al Presidente del Tribunale l'autorizzazione a procedere ad esecuzione immediata, ossia a prescindere dal rispetto del termine minimo di dieci giorni indicato nell'atto di precetto, con cauzione o senza.

Il pericolo nel ritardo ricorre sia quando vi è un bisogno urgente del creditore (ad esempio, nel caso di credito alimentare) di conseguire la somma dovuta (Castoro, Il processo esecutivo nel suo aspetto pratico, 16a ed., Milano, 2023, 94), sia qualora in attesa del decorso del termine in questione il debitore potrebbe porre in essere atti volti a compromettere la possibilità del creditore di soddisfare in sede esecutiva.

L'autorizzazione è data con decreto posto in calce al precetto, decreto che deve essere trascritto dall'ufficiale giudiziario nella copia da notificare. L'omessa trascrizione determina una irregolarità che la parte interessata può far valere con il rimedio dell'opposizione agli atti esecutivi (Trib. Monza 25 giugno 2003): tuttavia detto vizio non sussiste qualora tra l'atto di precetto e la notifica venga inserita la copia integrale del provvedimento autorizzatorio, diventando con essi un corpo unico e supplendo, così, alla relativa trascrizione, né la notifica di detta copia può essere inficiata dalla mancanza di timbro congiunzione (Cass. III, n. 10835/2007).

La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che il pignoramento compiuto prima del perfezionamento della notificazione del precetto nei confronti del debitore è legittimo qualora sia stata concessa l'autorizzazione all'esecuzione immediata, poiché in tal caso l'atto prodromico ha la sola funzione di informare il destinatario dell'iniziativa esecutiva del creditore e non quella di consentire l'adempimento spontaneo (Cass. III, n. 2742/2015).

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