Istanza per la declaratoria di esecutività del verbale di conciliazione

Rosaria Giordano

Inquadramento

In materia di lavoro, ove le parti raggiungano un accordo dinanzi alle commissioni competenti ex art. 410 c.p.c. ovvero in sede sindacale, è necessario che la parte interessata faccia istanza di exequatur al tribunale competente, in funzione di Giudice del lavoro, affinché l'accordo possa acquisire efficacia esecutiva.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

ISTANZA PER LA DECLARATORIA DI ESECUTIVITA' DEL VERBALE DI CONCILIAZIONE

Il Sig. ..., rappresentato e difeso, come da procura in calce al presente atto, dall'Avv. ...

ESPONE CHE

- in data ... è stato espletato dinanzi alla competente commissione il tentativo di conciliazione tra ... e ...;

- il tentativo ha avuto esito positivo ed è stato redatto processo verbale di conciliazione;

- il predetto verbale viene depositato unitamente al presente atto;

CHIEDE CHE

l'adito Tribunale, in funzione di Giudice del lavoro, a norma dell'art. 411 c.p.c., dichiari esecutivo il verbale di conciliazione [2].

Si deposita l'originale del verbale di conciliazione.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi agli effetti del presente atto l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ...

Firma Avv. ...

1. L'istanza dovrà essere indirizzata al Tribunale competente in funzione di Giudice del lavoro (ovvero alla relativa sezione se autonomamente costituita).

2. Ai fini della concessione dell'exequatur del verbale di conciliazione, deve essere compiuta soltanto una valutazione formale in ordine al rispetto delle prescrizioni normative per pervenire all'accordo.

Commento

Nell'ipotesi di conciliazione ex art. 410 c.p.c. dinanzi alla commissione competente presso la Direzione Provinciale del Lavoro il verbale di conciliazione, una volta sottoscritto dalle parti ed autenticato dal collegio, è depositato in cancelleria a cura delle parti stesse o della Direzione Provinciale del lavoro.

Nel caso di conciliazione sindacale, demandata alla contrattazione collettiva, e regolata dall'art. 411 c.p.c., le parti depositano il verbale presso la Direzione Provinciale del lavoro che provvede, poi, al deposito in cancelleria.

La S.C. ha chiarito che è invalido il verbale di conciliazione se non risulta sottoscritto in sede sindacale e se non firmato dal rappresentante sindacale alla presenza ed in contestualità con il lavoratore (Cass. sez. lav., n. 3237/2011).

Per contro, il deposito presso la cancelleria non è necessario ai fini della validità dell'intercorsa transazione (Cass. I, n. 4205/1998).

In entrambe le ipotesi è necessaria, inoltre, un'istanza della parte interessata ai fini della concessione dell'exequatur.

Il tentativo di conciliazione in materia di lavoro può svolgersi anche in sede sindacale, ipotesi nella quale non trova applicazione l'art. 410 c.p.c. ed il processo verbale di avvenuta conciliazione deve essere depositato presso la Direzione provinciale del lavoro a cura di una delle parti o per il tramite di un'associazione sindacale. Il direttore, o un suo delegato, accertatane l'autenticità, provvede a depositarlo nella cancelleria del tribunale nella cui circoscrizione è stato redatto. Il Giudice, su istanza della parte interessata, accertata la regolarità formale del verbale di conciliazione, lo dichiara esecutivo con decreto. Nella giurisprudenza di merito si è osservato che la conciliazione in sede sindacale prevista dall'art. 411, comma 3, c.p.c., presuppone che l'accordo sia raggiunto con un'effettiva assistenza del lavoratore da parte di esponenti della propria organizzazione sindacale cioè di quella alla quale egli ha ritenuto di affidarsi e, la determinazione delle modalità di composizione dell'organo conciliativo previsto dall'art. 411, comma 3, c.p.c. deve intendersi devoluta alla contrattazione collettiva, non potendo trovare applicazione la disciplina prevista dall'art. 410 c.p.c. per le conciliazioni espletate dinanzi alle commissioni provinciali costituite presso l'ufficio provinciale del lavoro (Trib. Pescara sez. lav., n. 615/2014). In caso di tentativo di conciliazione svolto in sede sindacale ai sensi del comma 3 dell'art. 411 c.p.c., al fine di verificare che l'accordo sia raggiunto con un'effettiva assistenza del lavoratore da parte di esponenti della propria organizzazione sindacale, occorre valutare se, in base alle concrete modalità di espletamento della conciliazione, sia stata correttamente attuata quella funzione di supporto che la legge assegna al sindacato nella fattispecie conciliativa (Cass. sez. lav., n. 13217/2008).

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