Istanza per l'omologazione del verbale di accordo raggiunto in sede di mediazione

Rosaria Giordano

Inquadramento

Di regola il verbale di accordo raggiunto nell'ambito della mediazione costituisce titolo esecutivo; peraltro, in difetto di sottoscrizione dell'accordo anche da parte degli avvocati e di certificazione ad opera degli stessi della conformità dell'accordo alle norme imperative ed all'ordine pubblico, il verbale non costituisce titolo esecutivo e potrà essere posto a fondamento dell'esecuzione forzata solo ove venga concesso l'exequatur da parte del Presidente del Tribunale.

Formula

PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI ... [1]

ISTANZA PER L'OMOLOGAZIONE DEL VERBALE DI ACCORDO RAGGIUNTO IN SEDE DI MEDIAZIONE

Il Sig. ..., rappresentato e difeso, come da procura in calce al presente atto, dall'Avv. ...

ESPONE CHE

– nell'ambito del procedimento di mediazione dinanzi all'organismo di ..., ... e ..., con l'assistenza dei propri avvocati, raggiungevano un accordo in virtù del quale ... si impegnava nei confronti di ... a ... entro la data di ...;

CHIEDE CHE

a norma dell'art. 12 d.lgs. n. 28/2010, sia dichiarato esecutivo il predetto verbale di accordo [2].

Si deposita:

originale (oppure copia conforme) del verbale di accordo raggiunto in sede di mediazione.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi agli effetti del presente atto l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ...

Firma Avv. ...

1. L'istanza va proposta al Presidente del tribunale nel circondario del quale si trova l'organismo di mediazione nel quale è stato raggiunto l'accordo.

2. Oltre alla regolarità formale, dovrà essere effettuata una valutazione in ordine alla conformità dell'accordo raggiunto alle norme imperative ed all'ordine pubblico (cfr. App. Firenze II, 2 luglio 2015).

Commento

Di regola il verbale di accordo raggiunto nell'ambito della mediazione costituisce titolo esecutivo; peraltro, in difetto di sottoscrizione dell'accordo anche da parte degli avvocati e di certificazione ad opera degli stessi della conformità dell'accordo alle norme imperative ed all'ordine pubblico, il verbale non costituisce titolo esecutivo e potrà essere posto a fondamento dell'esecuzione forzata solo ove venga concesso l'exequatur da parte del Presidente del Tribunale, previo accertamento della regolarità formale e del rispetto delle norme imperative e dell'ordine pubblico.

Poiché ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 28/2010, per procedere all'omologazione dell'accordo è necessario accertarne la regolarità formale e la conformità “all'ordine pubblico o a norme imperative”, si è ritenuto che la stessa va rigettata quando nel verbale manca totalmente l'indicazione del titolo posto a base dell'accordo o meglio la causa delle pretese creditorie e, data la natura del tutto astratta e non titolata dell'accordo, non è possibile accertarlo diversamente (cfr. App. Firenze II, 2 luglio 2015 la quale ha rigettato l'istanza di omologazione di un verbale di mediazione in quanto la dicitura liquidazione del debito non è stata esaustiva dell'indicazione del titolo posto a base dell'accordo).

È stato anche osservato, sempre in sede applicativa, che il controllo che il presidente del tribunale deve effettuare per l'attribuzione di efficacia esecutiva al verbale di conciliazione deve avere ad oggetto, data la congiunzione “anche” contenuta nell'art. 12, comma 1, d.lgs. n. 28/2010, sia i profili di carattere formale sia le eventuali violazioni dell'ordine pubblico e delle norme imperative, laddove, detta “regolarità formale” consterà dei seguenti elementi: 1) la sottoscrizione delle parti e del mediatore; 2) la dichiarata titolarità del sottoscrittore mediatore del suo legittimo status quale soggetto incluso nei ruoli di un organismo di conciliazione regolarmente registrato presso il Ministero della Giustizia; 3) la provenienza del verbale da un organismo iscritto nel registro ex art. 3 e 4 d.m. n. 180/2010; 4) l'inserimento nel verbale degli estremi di tale iscrizione al registro; 5) la riconducibilità dell'accordo all'ambito della mediazione ex art. 2 e cioè l'appartenenza dell'accordo alla materia civile e commerciale (cfr. Trib. Modica 9 dicembre 2011, che ha rigettato l'istanza per mancanza dell'indicazione, da parte del mediatore, del suo legittimo status quale soggetto incluso nei ruoli di un organismo di conciliazione regolarmente registrato presso il Ministero della Giustizia, degli estremi dell'iscrizione dell'organismo di mediazione nel registro ministeriale).

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