Giuramento dell'interprete o del traduttoreInquadramentoL'art. 122 c.p.c. attribuisce al Giudice la facoltà di nomina di un interprete ad ausilio di coloro che non conoscono la lingua italiana. Vi sono delle ipotesi in cui la giurisprudenza tende a riconoscere un vero e proprio obbligo di nomina; si è infatti precisato che l'obbligo di traduzione è previsto sia in ordine a procedimenti non giurisdizionali privi della garanzia della difesa tecnica obbligatoria e caratterizzati dalla verosimile mancanza di conoscenza della lingua italiana come quelli, in tema di immigrazione, proposti dai richiedenti la protezione internazionale e come quelli relativi a provvedimenti amministrativi unilaterali espulsivi. Tale obbligo di traduzione cessa però nella fase giurisdizionale caratterizzata dalla obbligatorietà della difesa tecnica e dalla possibilità del ricorso al patrocinio a spese dello Stato. Questi strumenti, immediatamente attuativi dei precetti costituzionali posti dagli artt. 24 e 111 Cost., giustificano adeguatamente la mancata traduzione degli atti processuali e delle decisioni (Cass. I, n. 15457/2014; Cass. I, n. 211110/2014). Tuttavia, secondo l'interpretazione dottrinale dominante, il Giudice anche in queste ipotesi non sarebbe obbligato alla nomina dell'interprete ove conosca la lingua straniera in questione. La procura alle liti redatta in lingua straniera non è necessariamente nulla, poiché l'obbligo dell'uso della lingua italiana previsto dall'art. 122 c.p.c. si riferisce agli atti processuali in senso proprio e non a quegli atti preparatori del processo come la procura alle liti (Cass. S.U., n. 15389/2024). L'art. 123 c.p.c. a sua volta attribuisce al Giudice la facoltà di nomina di un traduttore quando occorre procedere all'esame di documenti che non sono scritti in lingua italiana. Anche in questo caso il Giudice non è obbligato alla nomina di un traduttore quando conosce la lingua straniera in questione, oppure, per costante giurisprudenza, quando le medesime parti siano concordi sul significato delle espressioni contenute nel documento prodotto ovvero esso sia accompagnato da una traduzione che, allegata dalla parte e ritenuta idonea dal Giudice, non sia stata oggetto di specifiche contestazioni della parte avversa. Pertanto, se, come nella specie, il Giudice abbia in un primo tempo disposto la predetta traduzione (avente ad oggetto un contratto in lingua straniera), senza poi ricorrervi in prosieguo, detto ordine può essere ritenuto come implicitamente revocato, senza che ciò dia luogo ad alcuna violazione di legge, tanto più quando non vi sia contrasto sulla comprensione di detto atto (Cass. I, n. 13249/2011). In ogni caso il Giudice, pur non essendo obbligatoria la nomina di un traduttore, non può considerare inutilizzabili i documenti probatori soltanto perché redatti in lingua straniera. Tuttavia, l'erronea dichiarazione di inutilizzabilità di una prova rileva solo quando ne sia effettivamente conseguita l'invalidità anche della giustificazione del giudizio di fatto (Cass. I, n. 22563/2015; sul divieto per il Giudice di rifiutarsi di esaminare una prova documentale soltanto perché non tradotta Cass. III, n. 10125/2015). FormulaPROCESSO VERBALE D'UDIENZA Il giorno ... davanti al Giudice istruttore Dott. ..., sono comparsi ... (indicare le parti); è comparso il Sig. ..., nominato interprete [1] con ordinanza del ... L'interprete presta il rituale giuramento: «Giuro di bene e fedelmente adempiere alle operazioni affidatemi al solo scopo di far conoscere al Giudice la verità». Viene poi introdotto il Sig. ... che deve essere sentito in qualità di teste e per il quale si è resa necessaria la nomina di interprete poiché di madrelingua ..., e si procede all'assunzione della relativa testimonianza con l'ausilio dell'interprete ... : A.D.R. risponde: Vero che ... (interprete) Vero che ... (interprete) Lugo e data ... Firma dell'interprete ... Firma del Giudice ... 1. Nella formula si è ipotizzata la necessità di un interprete per una testimonianza ma potrebbe trattarsi del giuramento di un traduttore nel qual caso la formula va modificata con riferimento ad esso. COMMENTOL'interprete rientra nell'ambito degli ausiliari del Giudice e non può qualificarsi come un consulente tecnico. Quando le prove documentali offerte dalle parti risultino redatte in lingua straniera, il Giudice ha due possibilità: o ricorrere alle proprie conoscenze linguistiche per tradurre il documento e valutarne la rilevanza e l'attendibilità; oppure nominare un traduttore ai sensi dell'art. 123 c.p.c. Secondo la giurisprudenza di legittimità la mancata prestazione del prescritto giuramento, da parte di chi sia stato nominato interprete per sentire persona non di lingua italiana, implica una nullità del singolo atto processuale, non rilevabile d'ufficio, ma solo su iniziativa della parte interessata non oltre la prima istanza o difesa successiva all'atto medesimo (Cass. II, n. 341/1980). |