Istanza per la conservazione dei beni mobili pignorati (art. 520, comma 2, c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

A seguito del pignoramento mobiliare, per i beni mobili diversi dal denaro e dai preziosi che sono consegnati senza ritardo dall'ufficiale giudiziario al cancelliere, è necessaria un'istanza del creditore affinché l'ufficiale giudiziario provveda a trasportarli presso un luogo di pubblico deposito ovvero li affidi ad un custode diverso dal debitore. Dalla formulazione dell'art. 520, comma 2, c.p.c., non sembra che debbano sussistere giusti motivi a fondamento della richiesta del creditore di trasporto dei beni mobili pignorati presso un luogo di pubblico deposito ovvero di nomina di un custode diverso dal debitore (come avviene, invece, con riguardo a quest'ultima ipotesi nell'espropriazione immobiliare ex art. 560 c.p.c.).

Formula

UFFICIO NEP DI ...

ISTANZA PER LA CONSERVAZIONE DEI BENI MOBILI PIGNORATI

Il Sig. ... [1] , creditore procedente nella procedura esecutiva R.G. ..., rappresentato e difeso, giusta procura in calce (oppure, a margine) dell'atto di precetto (oppure, dell'atto di pignoramento), dall'Avv. ..., presso lo studio del quale in ..., via ..., è elettivamente domiciliato.

PREMESSO CHE

— pende a carico di ... la predetta procedura esecutiva mobiliare, promossa dall'istante, nella quale sono stati pignorati i seguenti beni:

1. ...;

2. ...;

3. ...;

— appare opportuno che i beni mobili sopra indicati siano trasportati in un luogo di pubblico deposito (oppure, siano affidati ad un custode diverso dal debitore), in quanto ... [2];

CHIEDE

che l'Ufficiale Giudiziario trasferisca i beni mobili pignorati presso un luogo di pubblico deposito (oppure, nomini un custode diverso dal debitore) [3].

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Non è necessaria l'indicazione, oltre al nominativo del creditore, di elementi ulteriori (ad esempio, data di nascita e C.F.), in quanto già contenuti nell'atto di pignoramento.

2. Peraltro, dalla formulazione dell'art. 520, comma 2, c.p.c., non sembra che debbano sussistere giusti motivi a fondamento della richiesta del creditore di trasporto dei beni mobili pignorati presso un luogo di pubblico deposito ovvero di nomina di un custode diverso dal debitore (come avviene, invece, con riguardo a quest'ultima ipotesi nell'espropriazione immobiliare ex art. 560 c.p.c.).

3. Nel caso in cui i beni pignorati non possano essere custoditi senza spese, queste devono essere anticipate dal creditore procedente su provvedimento del Giudice dell'esecuzione. Cfr. Cass. III, n. 2875/1976, per la quale ove tale provvedimento non sia stato emesso o non venga eseguito, ed il custode non si dimetta, le suddette spese debbono essere erogate in proprio da esso custode, che ne chiederà il rimborso in sede di liquidazione, ovvero, su espressa autorizzazione del Giudice, potrà provvedervi con i redditi ricavati dalle cose pignorate.

Commento

L'art. 520, comma 1, c.p.c. stabilisce che, nell'ipotesi di pignoramento di somme di denaro, titoli di credito ed oggetti preziosi, l'ufficiale giudiziario deve consegnarli al cancelliere.

Sino a tale momento è l'ufficiale giudiziario, in qualità di custode temporaneo, ad assumersi nei confronti del creditore la responsabilità della diligente conservazione (Satta, Commentario al Codice di procedura civile, III, Milano, 1959-1971, 267).

Il cancelliere provvederà a depositare il danaro nelle forme dei depositi giudiziari, ovvero su un libretto postale intestato al debitore (Bonsignori, L'esecuzione forzata, Torino, 1997, 371; Bucolo, Il processo esecutivo ordinario, Padova, 1994, 534). Tale libretto, in precedenza infruttifero (Andrioli, Commento al Codice di procedura civile, III, Napoli, 1968, 150), a seguito dell'emanazione dell'art. 11, comma 1, d.m. 6 giugno 2002 del Ministero dell'Economia, oggi abrogato produce interessi sulle somme depositate nella misura dell'1,5% lordo per ciascun anno.

Nonostante tale abrogazione, i libretti contenenti depositi giudiziari sono attualmente considerati fruttiferi e producono interessi attivi secondo le condizioni previste dall'istituto bancario o postale depositario.

Le modalità di conservazione dei titoli di credito e degli altri oggetti preziosi sono invece determinate ex art. 166 disp. att. dal Giudice dell'esecuzione con decreto.

Per i beni mobili pignorati di altra natura, solo a fronte di una richiesta del creditore, l'ufficiale giudiziario provvede a trasportarle presso un luogo di pubblico deposito ovvero le affida ad un custode diverso dal debitore.

Nei casi di urgenza l'ufficiale giudiziario affida la custodia agli Istituti Vendite Giudiziarie.

La S.C. ha chiarito, da lungo tempo, che può essere integrata la responsabilità per danni da attività processuali “incaute” — ove si riscontri l'assenza di diritto del creditore — ai sensi dell'art. 96, comma 2, c.p.c., nell'ipotesi di provocati dall'asportazione dei beni pignorati per l'affidamento degli stessi ad un custode, poiché tale atto costituisce un momento eventuale del processo esecutivo previsto espressamente dalla legge (Cass. III, n. 397/1972).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario