Istanza di distribuzione giudiziale della somma ricavata dalla vendita (art. 542 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

Nell'espropriazione mobiliare, se non vi è accordo tra i creditori concorrenti per un piano di distribuzione amichevole, il Giudice dell'esecuzione predispone, su istanza anche di un solo creditore, un piano giudiziale di distribuzione che tenga conto delle cause legittime di prelazione e del tempo dell'intervento.

Formula

TRIBUNALE DI ...

ISTANZA DI DISTRIBUZIONE [1] GIUDIZIALE DELLE SOMME RICAVATE DALLA VENDITA

Ill.mo Giudice dell'Esecuzione mobiliare

Il sottoscritto Avv. ..., in qualità di procuratore del creditore procedente (oppure, del creditore intervenuto [2] ), nella procedura esecutiva mobiliare R.G. ....

PREMESSO CHE

— in data ..., a seguito di ordinanza del ..., si è proceduto alla vendita dei beni mobili appartenenti al debitore esecutato Sig. ..., dalla quale è stata ricavata la somma di Euro ...;

— non è stato raggiunto tra i creditori un accordo per la distribuzione concordata del ricavato;

CHIEDE

che la S.V. proceda alla distribuzione del ricavato.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

...

1. Nell'espropriazione mobiliare è necessaria l'istanza, anche di un solo creditore, affinché il Giudice proceda alla distribuzione del ricavato.

2. Non trattandosi di atto di impulso processuale, l'istanza potrà essere formulata anche da un creditore non munito di titolo esecutivo.

Commento

Se non vi è accordo tra i creditori concorrenti per un piano di distribuzione amichevole, il Giudice dell'esecuzione procede, su istanza anche di un solo creditore, alla predisposizione di un piano giudiziale di distribuzione che tenga conto delle cause legittime di prelazione e del tempo dell'intervento (Cass. III, n. 6037/1997).

Il piano sarà quindi redatto dal Giudice dell'esecuzione, ovvero dal professionista delegato, avendo riguardo alle spese necessarie della procedura, da corrispondere in pre-deduzione, alle cause legittime di prelazione ed, infine, ai crediti non privilegiati, con attribuzione al debitore delle somme eventualmente residue dopo la distribuzione tra i creditori.

Laddove insorgano controversie distributive, regolate in generale dall'art. 512 c.p.c., il debitore sarà sempre parte necessaria, mentre i creditori dovranno essere chiamati a parteciparvi solo ove la decisione possa incidere concretamente sulla loro posizione (Cass. III, n. 5754/2003).

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