Istanza per il pignoramento dello stipendio oltre il quinto (art. 545 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

L'espropriazione presso terzi può avere ad oggetto anche le somme dovute dal datore di lavoro al proprio dipendente a titolo di stipendio o di altre indennità ed emolumenti collegati al rapporto di lavoro. Ai sensi dell'art. 545 c.p.c. le somme dovute al debitore a titolo di salario o stipendio sono pignorabili, peraltro, entro i limiti di un quinto del trattamento mensile. Tuttavia, laddove venga fatto valere un credito alimentare (ovvero di mantenimento) si può richiedere al Presidente del Tribunale di autorizzare il pignoramento oltre detto limite, attesa la peculiare natura del credito fatto valere.

Il contributo unificato dovuto all'atto dell'iscrizione a ruolo è di Euro 139,00 con esclusione delle procedure esecutive di valore inferiore a Euro 2.500,00 che sono assoggettati al contributo unificato di Euro 43,00. Le spese forfettarie sono pari a Euro 27,00.

Formula

PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI ... [1]

ISTANZA PER IL PIGNORAMENTO DELLO STIPENDIO OLTRE IL QUINTO

La Sig.ra ..., nata a ..., il ..., C.F. ..., rappresentata e difesa, come da procura in calce (oppure, a margine), del presente atto dall'Avv. ..., ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in ..., via ...

PREMESSO CHE

— la ricorrente è creditrice della somma di Euro ... a titolo di assegni di mantenimento della prole non corrisposti dal mese di ... al mese di ... dell'anno ..., dovuti in forza di ordinanza provvisoria del giudice istruttore in data ...;

— il debitore Sig. ... è dipendente di ... e percepisce uno stipendio dell'importo di Euro ... mensili;

— la ricorrente intende procedere al pignoramento presso terzi dello stipendio e delle altre eventuali somme da ... a titolo di ... in misura maggiore di un quinto consentito dalla legge essendo il credito di mantenimento equiparabile a quello natura alimentare [2].

Tutto ciò premesso, l'istante

CHIEDE

che la S.V. voglia autorizzare il pignoramento presso terzi dello stipendio e di tutte le altre somme dovute a qualsiasi titolo da ... a ... nella misura di un terzo [3].

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi con riguardo al presente atto l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ...

Firma Avv. ...

1. La regola generale in tema di competenza per territorio nell'espropriazione presso terzi, dopo la riforma di cui al d.l. n. 132/2014, è quella per la quale la competenza spetta al Tribunale del luogo di residenza, domicilio o dimora del debitore esecutato; precedentemente, il foro era individuato in quello del terzo debitore.

2. Tale impostazione è ormai pacifica, sia nella giurisprudenza di legittimità (cfr. Cass. sez. lav., n. 15374/2007), che in dottrina (Acone, La tutela dei crediti di mantenimento, Napoli, 1985, 144).

3. Il pignoramento per crediti alimentari (o di mantenimento), anche se concorrono altri crediti, non può peraltro superare il limite complessivo della metà del trattamento stipendiale del debitore (per un'applicazione, Trib. Pescara 8 luglio 2003, in PQM, 2003, II, 83; in senso difforme Trib. Palermo 9 ottobre 2002, in Giur. Merito, 2003, 439).

COMMENTO

Il comma 3 dell'art. 545 c.p.c. dispone che le somme dovute dai privati a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate per crediti alimentari nella misura autorizzata dal presidente del tribunale o da un Giudice da lui delegato.

Peraltro, si ritiene che secondo tali modalità il pignoramento dei crediti alimentari sia ammissibile anche ove siano fatti valere crediti di mantenimento della prole ex art. 148 c.c. (Acone, La tutela dei crediti di mantenimento, Napoli, 1985, 144).

Questa tesi è stata suffragata nella giurisprudenza di legittimità, all'interno della quale si è affermato che il limite della impignorabilità della retribuzione oltre il quinto non opera con riferimento all'esecuzione promossa dal creditore per contributo al mantenimento della prole, avendo questa funzione alimentare (Cass. sez. lav., n. 15374/2007).

In sede applicativa si è osservato, poi, che, in quanto normativa speciale e comunque posteriore, la legge sul divorzio prevale sia rispetto all'art. 545 sia rispetto all'art. 2, d.P.R. 180/1950, sicché le somme dovute a titolo di stipendio, salario o pensione al coniuge obbligato alla corresponsione dell'assegno divorzile in favore dell'altro coniuge o della prole, sono pignorabili anche oltre il limite del quinto e precisamente “fino alla concorrenza della metà” (art. 8, comma 7, parte 2, l. n. 898/1970), con determinazione in concreto rimessa alla decisione del Giudice dell'esecuzione in sede di assegnazione al creditore pignorante (Trib. Modena 16 ottobre 2012).

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