Intimazione al terzo detentore di cosa data in pegno a garanzia del credito pignorato (artt. 544 c.p.c., 182 disp. att. c.p.c.)InquadramentoIl procedimento di espropriazione presso terzi si caratterizza perché il pignoramento ha ad oggetto beni o somme di denaro appartenenti al debitore esecutato che si trovano in possesso di un terzo, sicché tutto il meccanismo processuale ruota intorno alla dichiarazione dello stesso: il pignoramento presso terzi costituisce quindi una fattispecie complessa a formazione progressiva. Nell'ipotesi di pignoramento garantito da pegno, deve farsi intimazione, a chi lo detiene, di non farne la riconsegna senza ordine di Giudice: pertanto, se il bene non è detenuto, né dal debitore, né dal terzo pignorato, detta intimazione deve farsi mediante un atto separato. Il contributo unificato dovuto all'atto dell'iscrizione a ruolo è di Euro 139,00 con esclusione delle procedure esecutive di valore inferiore a Euro 2.500,00 che sono assoggettate al contributo unificato di Euro 43,00. Le spese forfettarie sono pari a Euro 27,00. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] ATTO DI INTIMAZIONE AI SENSI DEGLI ARTT. 544 C.P.C. E 182 DISP. ATT. C.P.C. Il Sig. ..., nato a ..., il ..., C.F. ..., rappresentato e difeso, come da procura in calce (oppure, a margine), dell'atto di precetto dall'Avv. ..., ed elettivamente domiciliato presso lo studio dello stesso in ..., via ...; ESPONE CHE — l'istante ha notificato al Sig. ... in data ... atto di precetto per ottenere il pagamento della complessiva somma di Euro ..., giusta titolo esecutivo, costituito da ..., notificato in data ...; — in data ..., l'istante ha notificato al Sig. ... ed al terzo Sig. ... un atto di pignoramento presso terzi avente ad oggetto crediti vantati dal Sig. ... nei confronti del Sig. ...; — l'istante è venuto a conoscenza che il predetto credito è garantito da pegno sulle seguenti cose: ..., in possesso del Sig. ... [2]; INTIMA al Sig. ... di non eseguire la riconsegna delle cose date in pegno a garanzia del credito pignorato senza ordine del Giudice. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. La regola generale in tema di competenza per territorio nell'espropriazione presso terzi, dopo la riforma di cui al d.l. n. 132/2014, è quella per la quale la competenza spetta al Tribunale del luogo di residenza, domicilio o dimora del debitore esecutato; precedentemente, il foro era individuato in quello del terzo debitore. Il 22 giugno 2022, tuttavia, è entrato in vigore l'art. 1, comma 29 della l. n. 206/2021 (recante «Delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata»), mediante il quale il legislatore ha novellato l'art. 26-bis, comma 1, del codice di procedura civile prevedendo che le parole: «il Giudice del luogo dove il terzo debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede» siano sostituite dalle seguenti: «il Giudice del luogo dove ha sede l'ufficio dell'Avvocatura dello Stato nel cui distretto il creditore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede». 2. Tale intimazione non è necessaria, se le cose oggetto della garanzia sono in possesso del debitore esecutato, in qualità di creditore del terzo. COMMENTOIl procedimento di espropriazione presso terzi si caratterizza perché il pignoramento ha ad oggetto beni o somme di denaro appartenenti al debitore esecutato che si trovano in possesso di un terzo, sicché tutto il meccanismo processuale ruota intorno alla dichiarazione dello stesso. Di conseguenza, il pignoramento viene notificato anche al debitor debitoris, che è chiamato a rendere una dichiarazione specificando di quali cose o di quali somme è debitore o si trova in possesso e quando ne deve eseguire il pagamento o la consegna al debitore esecutato. Il terzo, tuttavia, rimane un soggetto estraneo alla procedura esecutiva, della quale non è parte (v., ex multis, Cass. III, n. 18352/2005). Il pignoramento prezzo terzi costituisce quindi una fattispecie complessa a formazione progressiva i cui elementi costitutivi sono rappresentati non solo dall'ingiunzione al debitore di astenersi da qualunque disposizione volta a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si assoggettano all'espropriazione ed i frutti di essi ma, altresì, dall'atto di pignoramento rivolto al debitor debitoris mediante il quale lo stesso è invitato a dichiarare, nelle forme di legge, di quali cose o di quali somme è debitore o si trova in possesso e dall'atto di collaborazione del terzo tramite il quale lo stesso rende la prescritta dichiarazione (Colesanti, Pignoramento prezzo terzi, in Enc. dir., XXX, Milano, 1989, 843; Vaccarella, L'espropriazione presso terzi, in Dig. civ., VIII, Torino, 1992, 950 ss.). Tali principi sono stati più volte enunciati nella stessa giurisprudenza di legittimità: la S.C. ha evidenziato, invero, che l'esecuzione forzata presso terzi si iscrive tra quelle a formazione progressiva, che si completa soltanto con la dichiarazione positiva del terzo ovvero con l'accertamento del relativo obbligo, momenti ai quali deve aversi pertanto riguardo per valutare la sussistenza del credito del debitore nei confronti del terzo, essendo invece irrilevante che lo stesso non esista al momento della notificazione del pignoramento (Cass. III, n. 12113/2013, in Foro it., 2014, n. 2, 1209, con nota di Desiato). Peraltro, gli effetti sostanziali del pignoramento exartt. 2913 e ss. c.c. nei confronti del debitore si producono sin dalla notifica dell'atto di pignoramento allo stesso (Trib. Vicenza n. 1795/2010), così come il vincolo di indisponibilità nei confronti del debitor debitoris. Inoltre, sebbene l'atto di pignoramento presso terzi costituisca una fattispecie complessa a formazione progressiva ogni singolo atto del quale lo stesso si compone ove viziato deve essere oggetto di tempestiva opposizione ex art. 617 c.p.c. (Cass. III, n. 6666/2011). L'atto di pignoramento presso terzi deve, poi, essere corredato dell'ingiunzione al debitore e dell'intimazione al terzo di non disporre, senza ordine del Giudice, delle somme o delle cose dovute al debitore esecutato. Con particolare riguardo al pignoramento di crediti garantiti da pegno, la disciplina specifica è dettata dall'art. 544 c.p.c. la cui ratio è quella di conservare, in favore del creditore, le garanzie del credito pignorato, per il tempo di svolgimento del processo esecutivo. Pertanto, se il credito pignorato è assistito da pegno, deve farsi intimazione, a chi lo detiene, di non farne la riconsegna senza ordine di Giudice: tenendo conto del disposto dell'art. 182 disp. att. c.p.c., se il detentore è il debitore esecutato, l'intimazione va fatta con l'atto di pignoramento ex art. 543 c.p.c.; se affidato ad un terzo, con atto separato. |