Istanza di assegnazione nell'espropriazione presso terzi (art. 553 c.p.c.)InquadramentoNell'ipotesi di dichiarazione anche solo parzialmente positiva del terzo pignorato, il creditore può richiedere l'assegnazione delle somme pignorate. L'ordinanza di assegnazione produce l'effetto di estinguere, sotto la condizione dell'adempimento del terzo, contestualmente il credito dell'istante nei confronti del debitore esecutato e quello di quest'ultimo verso il debitor debitoris. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] ISTANZA DI ASSEGNAZIONE [2] Ill.mo Giudice dell'Esecuzione mobiliare nella procedura esecutiva R.G. n. ... Il sottoscritto Avv. ..., in qualità di procuratore, come da delega in atti, del creditore procedente Sig. ... (oppure, del creditore intervenuto Sig. ... ), nella procedura esecutiva mobiliare R.G. ... PREMESSO CHE in data ... il terzo Sig. ... ha reso dichiarazione positiva in ordine alla sussistenza del credito per l'importo precettato, aumentato della metà [3]; CHIEDE che sia disposta, previa audizione delle parti, l'assegnazione [4] delle predette somme in proprio favore. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Di regola, exartt. 26 e 26-bis c.p.c. il Tribunale competente per l'espropriazione presso terzi è quello del luogo di residenza, domicilio o dimora del debitore e non più il foro del terzo come prima della riforma di cui al d.l. n. 132/2014. Quanto ai pignoramenti nei confronti di Pubbliche Amministrazioni, occorre considerare che il 22 giugno 2022, tuttavia, è entrato in vigore l'art. 1, comma 29, della l. n. 206/2021 (recante «Delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata»), mediante il quale il legislatore ha novellato l'art. 26-bis, comma 1, del c.p.c. prevedendo che le parole: «il giudice del luogo dove il terzo debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede» siano sostituite dalle seguenti: «il giudice del luogo dove ha sede l'ufficio dell'Avvocatura dello Stato nel cui distretto il creditore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede». 2. L'istanza può essere depositata come nella formula in esame o effettuata – come avviene di regola – nel verbale di udienza. 3. L'istanza di assegnazione può avere ad oggetto anche le somme di cui alla dichiarazione anche soltanto parzialmente positiva del terzo pignorato. 4. Cfr. Cass. III, n. 12690/2022, la quale ha ribadito che, una volta che il procedimento di espropriazione presso terzi di crediti si sia concluso con l'ordinanza ex art. 553 c.p.c., non è più ammissibile l'opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c., poiché il diritto di procedere ad esecuzione forzata può essere contestato solo fintanto che è minacciato o viene esercitato dal creditore e non già dopo che il processo esecutivo si sia definitivamente concluso, potendo, in tal caso, il debitore instaurare un ordinario processo di cognizione per accertare che il terzo pignorato non è più tenuto ad effettuare pagamenti al creditore assegnatario del credito (e, se del caso, ottenere la restituzione delle somme già incassate) in ragione di circostanze modificative o estintive sopravvenute alla conclusione del processo esecutivo. COMMENTOL'espropriazione di cui agli artt. 543 ss. ruota intorno alla dichiarazione del terzo che, se positiva, rende specifico l'oggetto del pignoramento (Tarzia, L'oggetto del processo d'espropriazione, Milano, 1961, 321). La dichiarazione positiva del terzo ha l'effetto di precludere a questi la possibilità di contestare quanto affermato, salva l'eliminazione di quanto dichiarato a seguito di riconoscimento di avere reso la dichiarazione per errore di fatto o violenza (Colesanti, Il terzo debitore nel pignoramento di crediti, Milano, 1967, 412; Travi, Espropriazione presso terzi, in Nss. Dig. It., VI, Torino, 1960, 962) e di rendere specifico l'oggetto del pignoramento (Tarzia, L'oggetto del processo d'espropriazione, cit., 321). È incontroverso che il credito assoggettato al pignoramento deve essere esistente al momento della dichiarazione positiva resa dal terzo ovvero, per il caso di dichiarazione negativa e di instaurazione del giudizio volto all'accertamento del suo obbligo (in relazione alle procedure esecutive instaurate prima del 1° gennaio 2013), al momento in cui è pronunciata la sentenza conclusiva di tale giudizio, restando invece irrilevante che il credito non esista al momento della notificazione del pignoramento (Cass. III, n. 12113/2013). A fronte della dichiarazione positiva del terzo pignorato, il creditore può richiedere, già alla prima udienza indicata nell'atto di citazione, al giudice dell'esecuzione l'assegnazione delle somme oggetto di detta dichiarazione positiva (o anche solo parzialmente tale, situazione nella quale può optare, in alternativa, per l'accertamento dell'obbligo del terzo). |