Atto di pignoramento immobiliare (art. 555 c.p.c.)InquadramentoNel pignoramento immobiliare, a differenza di quanto avviene in quello mobiliare, è il creditore a individuare il bene da sottoporre ad esecuzione, mediante la compilazione di un atto nel quale devono essere indicati esattamente, secondo gli estremi richiesti per l'individuazione dell'immobile ipotecato, i beni e diritti oggetto del pignoramento. Il pignoramento deve inoltre essere trascritto nei registri immobiliari: è discusso se tale trascrizione abbia o meno valenza costitutiva ai fini del perfezionamento dell'atto. Al momento dell'iscrizione a ruolo, deve essere versato un contributo unificato pari ad Euro 278,00. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] ATTO DI PIGNORAMENTO IMMOBILIARE Il Sig. ..., nato a ..., il ..., C.F. ..., rappresentato e difeso, come da procura in calce (oppure, a margine), dell'atto di precetto dall'Avv. ..., ed elettivamente domiciliato presso lo studio dello stesso in ..., via ... PREMESSO CHE – l'istante ha notificato al Sig. ... in data ... atto di precetto per ottenere il pagamento della complessiva somma di Euro ..., giusta titolo esecutivo, costituito da ..., notificato in data ...; – il termine è scaduto e il debitore non ha provveduto ad alcun pagamento; DICHIARA – di voler sottoporre a pignoramento l'immobile di proprietà del Sig. ..., sito nel Comune di ..., distinto in catasto (urbano o terreni) del Comune di ..., al foglio ..., particella ..., sub ... Cat. ..., classe ... rendita catastale di Euro ..., confinante con ..., con ... e con ... [2]. Luogo e data ... Firma Avv. ... [3] Ciò premesso, il sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto al Tribunale di ..., richiesto come in atti dall'Avv. ..., nella sua qualità di procuratore del Sig. ... HO SOTTOPOSTO A PIGNORAMENTO Il bene immobile sopra descritto con i suoi frutti, accessori, pertinenze e dipendenze; HO AVVERTITO Il debitore che ha la facoltà di chiedere di sostituire ai crediti ed alle cose pignorate una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante ed agli eventuali creditori intervenuti, comprensivo di capitale, interessi e spese, oltre che delle spese di esecuzione, sempre che – a pena di inammissibilità – sia da egli depositata in cancelleria, prima che venga disposta l'assegnazione, la relativa istanza, unitamente ad una somma di denaro non inferiore ad un sesto [4] dell'importo del credito per il quale è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento; HO AVVERTITO Il debitore Sig. ... che a norma dell'articolo 615, secondo comma, terzo periodo, c.p.c. l'opposizione all'esecuzione è inammissibile se è proposta dopo che è stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530,552 e 569 c.p.c., salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero che l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile [5]; HO INVITATO Il debitore Sig. ... ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente o indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale, con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notificazioni o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso giudice, salvo quanto previsto dall'articolo 149-bis c.p.c.; HO INGIUNTO – al debitore Sig. ... di astenersi da qualsiasi atto che possa sottrarre alla garanzia del credito di cui sopra il bene assoggettati all'espropriazione [6]. HO NOTIFICATO Copia del predetto atto a: Sig. ... (debitore). 1. Ai sensi dell'art. 26, comma 1 c.p.c. la competenza spetta inderogabilmente al Tribunale del luogo dove si trova l'immobile pignorato. 2. Intervenendo sulla delicata e discussa problematica, Cass. III, n. 7342/2022 ha affermato che, in tema di pignoramento immobiliare, gli errori o le imprecisioni di identificazione del bene negli atti di provenienza sono di per sé irrilevanti rispetto ai terzi di buon fede che abbiano eseguito il pignoramento dopo aver diligentemente verificato i registri immobiliari, né l'indicazione nel pignoramento o nella sua nota di trascrizione di dati catastali non aggiornati ha alcun effetto invalidante, ove non vi sia comunque incertezza sulla fisica identificazione dei beni ed ove sussista continuità tra i dati catastali precedenti e quelli corretti al momento dell'imposizione del vincolo, sì che l'erroneità di per sé considerata non comporti alcuna confusione sui beni che si intendono pignorare. 3. Il pignoramento immobiliare ha forma scritta in quanto l'art. 170 disp. att. c.p.c. stabilisce che lo stesso deve essere sottoscritto, prima della relata di notifica, dal creditore pignorante ex art. 125. Si ritiene, sulla scorta di tale dato normativo, che l'atto di pignoramento immobiliare deve essere sottoscritto dal creditore pignorante, se esso sta in giudizio personalmente, o dal suo difensore munito di procura, la quale, una volta rilasciata, ha validità per tutto il procedimento esecutivo (Cass. n. 1687/2012, che ha pertanto ritenuto valido l'atto di pignoramento immobiliare sottoscritto dal difensore, al quale il creditore abbia conferito procura alle liti nell'atto di precetto). 4. Precedentemente all'intervento operato dalla l. n. 12/2019, in vigore per le procedure esecutive incardinate dalla data del 13 febbraio 2019, l'importo era stabilito in misura non inferiore ad un quinto del credito per il quale è stato eseguito il pignoramento. 5. L'art. 4, comma 1, lett. a), del d.l. n. 59/2016, ha previsto, inserendo un nuovo periodo nel comma terzo dell'art. 492 c.p.c., questo ulteriore avvertimento per il debitore che deve essere inserito nell'atto di pignoramento. 6. L'art. 555 c.p.c. individua, infatti, quale elemento essenziale del pignoramento immobiliare l'ingiunzione di cui all'art. 492 c.p.c. La S.C. ha chiarito che l'ingiunzione alla quale fa riferimento l'art. 555, mediante il rinvio espresso all'art. 492, consiste nel richiamo che l'ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito, esattamente indicato, i beni che si assoggettano all'espropriazione ed i frutti di esso, di talché solo nell'ipotesi di omissione dell'ingiunzione di cui al comma 1 dell'art. 492 deve dichiararsi la nullità del pignoramento immobiliare mentre la mancanza dell'avviso ad eleggere domicilio o a dichiarare la residenza e dell'avvertimento della facoltà e dei termini per proporre istanza di conversione di cui, rispettivamente, ai commi 2 e 3 dell'art. 492 determinano mere irregolarità, non essendo prevista la nullità dell'atto o della procedura, comunque impedita dal raggiungimento dello scopo previsto dalla legge (Cass. n. 8408/2011). COMMENTONel pignoramento immobiliare, a differenza di quanto avviene in quello mobiliare, è il creditore ad individuare il bene da sottoporre ad esecuzione: ciò deve avvenire mediante la compilazione di un atto nel quale devono essere indicati esattamente, secondo gli estremi richiesti per l'individuazione dell'immobile ipotecato, i beni e diritti oggetto del pignoramento. Invero, può essere pignorato, in danno del debitore, sia il diritto di proprietà sull'immobile, sia un diritto reale c.d. minore. La Corte di legittimità ha più volte ribadito il principio per il quale l'errore contenuto nell'atto di pignoramento sugli elementi identificativi del bene pignorato non è causa di nullità del pignoramento, tranne nel caso in cui comporti incertezza assoluta sul bene stesso (Cass. VI, n. 2110/2014). Nel pignoramento immobiliare alla notifica dell'atto segue la trascrizione dello stesso nei registri immobiliari. Funzione principale della trascrizione del pignoramento è quella di vincolare il bene oggetto della procedura esecutiva, rendendo opponibili ai soggetti terzi gli effetti del vincolo del pignoramento ex art. 2913 c.c. e così consentendo il trasferimento del bene all'aggiudicatario libero da trascrizioni ed iscrizioni pregiudizievoli (Cass. III, n. 7214/1996). In dottrina come in giurisprudenza è tradizionalmente vivace il dibattito concernente il momento nel quale si perfeziona il pignoramento immobiliare che sarebbe realizzato, secondo alcuni, soltanto a seguito della trascrizione del pignoramento cui dovrebbe, in tale prospettiva, essere attribuita efficacia costitutiva (Andrioli, Commento al codice di procedura civile, III, 1968, 217). Per altri, invece, la trascrizione del pignoramento avrebbe l'esclusiva funzione di rendere lo stesso opponibile ai terzi (Satta, Commentario al codice di procedura civile, III, Milano, 1966, 344 ss.). Sulla questione, in un non risalente precedente, la S.C. sembra aver avallato la prima impostazione interpretativa mediante l'affermazione del principio secondo cui l'esecuzione del pignoramento immobiliare delineata dall'art. 555 c.p.c. ha natura unitaria, benché a formazione progressiva, e si attua attraverso la fase della notifica dell'atto e quella della sua trascrizione, con la conseguenza chela successiva rettifica, ovvero la rinnovazione di trascrizione carente o erronea, non è sufficiente alla sanatoria dell'invalidità, perché la semplice notifica dell'atto di pignoramento non ha rilevanza autonoma, indipendentemente dalla natura costitutiva o meramente dichiarativa della trascrizione stessa, poiché soltanto la rinnovazione sia della notifica che della trascrizione tutela in modo coerente e completo il contraddittorio nell'ambito del processo esecutivo (Cass. n. 12429/2008). Tale principio si è discostato dalla giurisprudenza più risalente per la quale la notifica del pignoramento e la trascrizione dello stesso sono adempimenti distinti ed autonomi, i quali hanno una propria ragione d'essere ed una specifica efficacia giuridica, rispettivamente tra le parti ed erga omnes (Cass. III, n. 525/1965, in Riv. dir. proc., 1966, 320, con nota di Tarzia). Tornando in seguito sulla controversa questione, ed assumendo una posizione intermedia, la S.C. ha affermato che il pignoramento immobiliare, pur componendosi di due momenti processuali, cui corrispondono due diversi adempimenti e, cioè, la notifica dell'atto al debitore esecutato e la sua trascrizione nei registri immobiliari, è strutturato come fattispecie a formazione progressiva, nella quale la notificazione all'ingiunzione al debitore segna l'inizio del processo esecutivo e produce, tra gli altri, l'effetto dell'indisponibilità del bene pignorato, mentre la trascrizione dell'atto completa il pignoramento e, oltre a consentire la produzione degli effetti sostanziali nei confronti dei terzi e di pubblicità notizia nei confronti dei creditori concorrenti, è indispensabile perché il giudice dia seguito all'istanza di vendita del bene (Cass. III, n. 7998/2015). Più di recente, la S.C., ribadito che il pignoramento immobiliare è strutturato come fattispecie a formazione progressiva nella quale la notificazione dell'ingiunzione all'esecutato segna l'inizio del processo esecutivo e la trascrizione nei registri immobiliari ha la funzione di completare il pignoramento e di renderlo opponibile ai terzi, ne ha inferito che la sospensione dell'esecutività del titolo esecutivo – se disposta dopo la notifica del pignoramento, ma prima della sua trascrizione – determina l'automatica sospensione della procedura già pendente ex art. 623 c.p.c., ma non inibisce la suddetta trascrizione, che costituisce attività conservativa e di mero completamento della fattispecie a formazione progressiva già "in itinere", in difetto della quale il vincolo, pur efficace tra le parti, risulterebbe altrimenti inopponibile, così vanificandosi totalmente la sua efficacia e la stessa utilità della perdurante pendenza del processo (Cass. III, n. 37588/2022). Occorre interrogarsi circa le conseguenze dell'omissione dell'avvertimento che, ai sensi dell'art. 492 c.p.c., come novellato dal d.l. n. 59/2016, deve essere contenuto nell'atto di pignoramento per rendere edotto il debitore della circostanza che, giusta l'odierno art. 615, comma 2 c.p.c., l'opposizione all'esecuzione è esperibile solo sino a quando è disposta la vendita o l'assegnazione. A tal fine, nel silenzio del legislatore sulla questione, sembra opportuno considerare i principi generali in tema di nullità processuali dettati dall'art. 156 c.p.c., per il quale un atto processuale è nullo laddove la nullità per inosservanza della forma sia comminata dalla legge nonché, anche in mancanza di tale previsione, qualora l'atto manca dei requisiti formali indispensabili per il raggiungimento dello scopo. Nella fattispecie in esame, il legislatore, nell'introdurre questo nuovo requisito dell'atto di pignoramento non ha stabilito che lo stesso è a pena di nullità. Peraltro, neppure sembra potersi ritenere che l'atto, in mancanza del solo avvertimento in questione circa i limiti temporali entro i quali il debitore nell'espropriazione forzata può proporre opposizione all'esecuzione, sia inidoneo a raggiungere lo scopo processuale cui è destinato ex art. 156, comma 3, dovendo individuarsi tale scopo processuale nell'ingiunzione al debitore di astenersi dal compiere atti dispositivi del bene pignorato, atti che saranno comunque inopponibili al creditore procedente ed agli altri creditori intervenuti nell'esecuzione. Al fine di contenere gli effetti negativi dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, l'art. 54-ter d.l. n. 18/2020, conv. con modif. in l. n. 27/2020, ha disposto la sospensione, in tutto il territorio nazionale, per la durata di sei mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione dello stesso decreto (ossia il 30 aprile 2020), di ogni procedura esecutiva per il pignoramento immobiliare avente ad oggetto l'abitazione principale del debitore. Questa sospensione è stata prorogata più volte, infine sino alla data del 30 giugno 2021. Tuttavia, su tale assetto è intervenuta la Corte Costituzionale la quale, con la sentenza n. 128/2021, ha dichiarato illegittima, per contrasto con gli artt. 3 e 24 Cost., la seconda proroga (dal 1° gennaio al 30 giugno 2021) della sospensione di ogni attività nelle esecuzioni aventi ad oggetto l'abitazione principale del debitore Per altro verso lo stesso art. 4, comma 1, del d.l. n. 137/2020, cd. decreto ristori, aveva stabilito che è inefficace ogni procedura esecutiva per il pignoramento immobiliare che abbia ad oggetto l'abitazione principale del debitore, effettuata dal 25 ottobre 2020 alla data di entrata in vigore della legge di conversione del d.l. n. 137/2020. Questa disposizione – davvero particolare – implicava l'inefficacia degli atti di pignoramento che si sono perfezionati nel periodo che va dalla data del 25 ottobre 2020 a quella di entrata in vigore della legge di conversione, non ancora emanata, dello stesso d.l. n. 137/2020. Ciò comportava la radicale inefficacia della procedura esecutiva incardinata dalla data del 25 ottobre 2020 a quella di entrata in vigore della legge di conversione del d.l. n. 137/2020, e non della mera sospensione della stessa. Tale disposizione è stata travolta, per contrasto con il principio di effettività della tutela giurisdizionale del creditore, dalla sentenza della Corte cost. n. 87/2022. |