Istanza di proroga del termine per il deposito della documentazione ipo-catastale (art. 567 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

In forza della disciplina introdotta dal d.lgs. n. 149/2022, che ha così modificato l'art. 567 c.p.c., applicabile alle procedure promosse dal 28 febbraio 2023, entro il termine per il deposito dell'istanza di vendita (ossia 45 giorni dal pignoramento) deve essere depositata dal creditore procedente (o dal creditore intervenuto munito di titolo) la documentazione ipo-catastale. Il termine può essere prorogato una sola volta su istanza dei creditori o dell'esecutato, per giusti motivi e per una durata non superiore ad ulteriori quarantacinque giorni. Se entro il termine originario o quello prorogato – anche d'ufficio dal giudice affinché la documentazione venga completata – non viene depositata la documentazione relativa all'intero compendio pignorato, la procedura si estingue, mentre prosegue, se il difetto di documentazione riguarda solo alcuni beni, per gli altri, mentre per i primi è dichiarata l'inefficacia del pignoramento (con ordine di cancellazione della relativa trascrizione), anche d'ufficio.

Formula

TRIBUNALE DI ...

ISTANZA DI PROROGA DEL TERMINE PER IL DEPOSITO DELLA DOCUMENTAZIONE IPO-CATASTALE

Ill.mo Giudice dell'esecuzione immobiliare

Il sottoscritto Avv. ..., in qualità di procuratore del creditore procedente il Sig. ... (oppure, del creditore intervenuto il Sig. ..., munito di titolo esecutivo [1], costituito da ... ), nella procedura esecutiva immobiliare R.G. ...

PREMESSO CHE

– il termine per il deposito della documentazione ipo-catastale scadrà in data ...

– il Sig. ..., peraltro, non potrà rispettare tale termine in quanto ... [2]

CHIEDE

che la S.V. voglia prorogare di giorni ... il termine per il deposito della documentazione di cui all'art. 567, comma 2, c.p.c.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. In sede di merito si è affermato, invero, che il termine per il deposito della documentazione ipocatastale è perentorio e può essere prorogato su istanza delle parti ai sensi dell'art. 567, ma non rinnovato, quand'anche l'istanza di rinnovazione provenga dall'intervenuto che assuma di essere senza colpa, per aver confidato nel deposito della documentazione da parte del creditore procedente (cfr. Trib. Busto Arsizio 19 ottobre 2009).

2. Ai fini dell'accoglimento dell'istanza è necessario che il creditore esponga (ed ove opportuno documento) nella stessa i giusti motivi, che non possono certamente essere ricondotti alla mera inerzia del medesimo creditore nella sollecita richiesta della documentazione, che giustificano la proroga del termine da parte del giudice dell'esecuzione.

COMMENTO

In forza della disciplina introdotta, da ultimo, dal d.lgs. n. 149/2022, che ha così modificato l'art. 567 c.p.c., applicabile alle procedure promosse dal 28 febbraio 2023, entro il termine per il deposito dell'istanza di vendita (ossia 45 giorni dal pignoramento) deve essere depositata dal creditore procedente (o dal creditore intervenuto munito di titolo) la documentazione ipo-catastale.

Il deposito di tale documentazione è funzionale alla verifica da parte del giudice dell'esecuzione della titolarità del bene pignorato in capo al debitore (Cass. III, n. 11638/2014).

Il termine può essere prorogato una sola volta su istanza dei creditori o dell'esecutato, per giusti motivi e per una durata non superiore ad ulteriori quarantacinque giorni.

Un ulteriore termine di quarantacinque giorni è inoltre assegnato al creditore dal giudice, quando lo stesso ritiene che la documentazione da questi depositata debba essere completata.

La S.C. ha chiarito che nel caso in cui ad un primo pignoramento invalido ne segua, tra le stesse parti, un altro valido, la riunione tra le due procedure esecutive comporta che l'attività prevista dall'art. 567, comma 2, sebbene compiuta formalmente con riguardo al primo procedimento, comunica i suoi effetti anche al secondo, attesa l'identità delle azioni esecutive e tenuto conto che la riunione ai sensi dell'art. 273 – norma applicabile in via analogica al giudizio di esecuzione – comporta la riferibilità delle suddette attività a ciascuno dei procedimenti esecutivi, restando priva di rilievo la mancata reiterazione del deposito della documentazione ex art. 567 nel secondo procedimento, di cui non può essere dichiarato, per tale ragione, l'estinzione (Cass. n. 28461/2013).

Se la proroga non è richiesta o non è concessa, oppure se la documentazione non è integrata nel termine assegnato dal giudice dell'esecuzione, quest'ultimo, anche d'ufficio, dichiara l'inefficacia del pignoramento relativamente all'immobile per il quale non è stata depositata la prescritta documentazione.

L'inefficacia è dichiarata con ordinanza, sentite le parti, e il giudice, con detto provvedimento, dispone la cancellazione della trascrizione del pignoramento.

L'estinzione della procedura seguirà esclusivamente all'omesso deposito della documentazione relativa all'intero compendio pignorato, ove ne facciano parte più beni (cfr. Cass. III, n. 24354/2015).

In ragione della circostanza che l'estinzione del processo esecutivo per omesso deposito della documentazione ipo-catastale può essere dichiarata anche d'ufficio, la relativa statuizione può essere sollecitata non solo dalle parti in senso stretto del giudizio, ma anche da chiunque possa trarne un vantaggio, e quindi sia dal terzo acquirente del bene pignorato, sia dal debitore esecutato (Cass. III, n. 5539/2012).

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