Istanza di assegnazione per persona da nominare (art. 590-bis c.p.c.)InquadramentoL'assegnazione può essere richiesta dal creditore, dopo la riforma di cui al d.l. n. 59/2016, anche per persona da nominare. L'istituto è disciplinato in modo analogo all'offerta d'acquisto per persona da nominare ex art. 583 c.p.c. Pertanto, se non interviene tempestiva dichiarazione di nomina, l'assegnazione si perfeziona in capo al creditore istante. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] ISTANZA DI ASSEGNAZIONE PER PERSONA DA NOMINARE Ill.mo Giudice dell'Esecuzione immobiliare nella procedura esecutiva R.G. n. ...; Il sottoscritto Avv. ..., in qualità di procuratore, come da delega in atti, del creditore procedente Sig. ... (oppure, del creditore intervenuto Sig. ... ), nella procedura esecutiva immobiliare R.G. ...; CHIEDE per il creditore istante o per persona da nominare, l'assegnazione dei beni pignorati, offrendo in pagamento l'importo di Euro ... [2]. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Il Tribunale competente per l'espropriazione immobiliare è quello del circondario nel quale si trova il bene pignorato. 2. Con la modifica dell'art. 589 c.p.c. ad opera del d.l. n. 83/2015, il prezzo da offrire è quello proprio dell'esperimento di vendita in relazione al quale il creditore presenta l'istanza di assegnazione, fermo il rispetto dell'art. 506 c.p.c., che prevede la necessità di offrire comunque un importo tale da pagare per intero i creditori prelatizi e le spese della procedura. COMMENTOL'art. 590-bis c.p.c., introdotto dal d.l. n. 59/2016, consente che l'assegnazione venga richiesta dal creditore per sé o per persona da nominare. La disciplina dettata dall'art. 590-bis affinché si “perfezioni” l'assegnazione a favore del terzo è molto simile a quella prevista dall'art. 583 c.p.c. in tema di aggiudicazione per persona da nominare nella vendita forzata nell'ambito della stessa espropriazione immobiliare. Si prevede, in particolare, che i presupposti per l'assegnazione in favore del terzo siano i seguenti: a) entro cinque giorni dall'assegnazione (o dalla comunicazione del relativo provvedimento ove emesso fuori udienza) il creditore deve indicare il nominativo del terzo in favore del quale l'immobile deve essere trasferito; b) deve essere prodotta, inoltre, la dichiarazione del terzo di volerne profittare. Sul piano dogmatico, si riproporrà anche per l'istituto in esame, l'interrogativo in ordine all'inquadramento dello stesso nell'ambito della rappresentanza ovvero del contratto per persona da nominare, interrogativo “sciolto” in quest'ultima direzione dalla giurisprudenza di legittimità per quanto attiene all'aggiudicazione per persona da nominare (Cass. III, n. 5145/1981, in Foro it., 1982, n. 4, I, 1117, con nota di Trifone). Come già nella vendita per persona da nominare, potrà trovare applicazione l'orientamento per il quale l'offerente, i.e. nel caso il creditore che ha presentato istanza di assegnazione, sino a quando non effettui una valida e tempestiva dichiarazione di nomina, è legittimato all'esercizio dei diritti processuali correlati all'offerta e pertanto può esperire le azioni a tutela degli stessi (Cass. I, n. 1966/1994). Una volta avvenuta l'indicazione dell'effettivo assegnatario e depositata la dichiarazione di quest'ultimo di volerne profittare, invece, la legittimazione all'esercizio dei poteri processuali spetterà esclusivamente al terzo (cfr. Cass. I, n. 2085/1969, in Giust. civ., 1969, I, 2072). Come già nell'ambito dell'aggiudicazione per persona da nominare, si prevede che, qualora le indicate formalità non vengano rispettate da parte del creditore, l'aggiudicazione si perfezionerà in capo allo stesso. In sostanza, se nel termine di cinque giorni dall'aggiudicazione non viene indicato dal creditore il soggetto in favore della quale la stessa deve perfezionarsi ovvero, ad esempio, il terzo non dichiara di volerne profittare, il provvedimento di assegnazione non sarà invalido, perfezionandosi il trasferimento del bene al creditore che ha presentato l'istanza. L'art. 590-bis ha l'obiettivo quello di favorire il ceto creditorio nell'acquisizione di beni nell'ambito delle procedure esecutive immobiliari. La norma consente, infatti, agli istituti di credito di trasferire più agevolmente i beni oggetto delle procedure a società di gestione patrimoniale interne al proprio gruppo, mediante la definizione dell'esecuzione con l'assegnazione dell'immobile non solo in favore del creditore, quanto, altresì, di un soggetto terzo indicato dallo stesso. La riforma deve peraltro inquadrarsi in un più ampio disegno normativo volto ad evitare che le procedure esecutive si procrastinino sine die per la sola insistenza dei creditori nel presentare l'istanza di vendita in quanto, come noto, l'art. 164-bis disp. att. c.p.c. introdotto dal d.l. n. 132/2014, ha attribuito al Giudice dell'esecuzione il potere di chiudere anticipatamente i procedimenti che non possano ragionevolmente soddisfare i diritti dei creditori rispetto al presumibile valore di realizzo dei beni. |