Istanza per la collocazione dei beni in amministrazione giudiziaria (art. 591 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

L'amministrazione giudiziaria dell'immobile è prevista dall'art. 591 c.p.c. come alternativa rispetto ad una vendita successiva al ribasso è rimessa alla decisione del Giudice dell'esecuzione, a prescindere da una espressa domanda dei creditori procedenti, e non rappresenta una forma autonoma di esecuzione, ma costituisce una fase incidentale del procedimento di espropriazione, meramente eventuale e sussidiaria, che ha la funzione di sospenderlo in presenza di una contingenza negativa in attesa di tempi in cui il mercato sia più favorevole. Il suo scopo è di mantenere il valore stimato dei beni e di evitare la diminuzione che ne comporterebbe il ricorso ad una nuova vendita.

Formula

TRIBUNALE DI ...

ISTANZA PER LA COLLOCAZIONE DEL BENE IN AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA

Ill.mo Giudice dell'esecuzione immobiliare

Il sottoscritto Avv. ..., in qualità di procuratore del creditore procedente Sig. ... (oppure, del creditore intervenuto Sig. ... [1] ), nella procedura esecutiva immobiliare R.G. ...;

PREMESSO CHE

— pende a carico del Sig. ... il procedimento esecutivo indicato in epigrafe, promosso dall'istante creditore pignorante, in cui è stato sottoposto a pignoramento il bene immobile sito in ..., così contraddistinto al N.C.E.U.: ... (indicare i dati catastali dell'immobile);

— sono stati già svolti n. ... esperimenti di vendita, nel corso dei quali il prezzo si è progressivamente ridotto sino all'importo di Euro ...;

— peraltro, le difficoltà di collocare il bene sul mercato dipendono da una situazione provvisoria, ossia dalla pendenza di una controversia di usucapione sullo stesso bene, definita la quale con provvedimento di rigetto della domanda lo stesso bene potrà essere facilmente venduto al prezzo base [2] in quanto ...;

CHIEDE

che, previa audizione delle parti [3], il Giudice dell'esecuzione voglia collocare l'immobile pignorato sopra descritto in amministrazione giudiziaria.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Considerato che l'amministrazione giudiziaria è misura che può essere disposta dal Giudice anche d'ufficio, deve ritenersi che l'istanza possa essere formulata anche da un creditore intervenuto non munito di titolo esecutivo, nonché dallo stesso debitore esecutato per evitare che il bene sia venduto a prezzo vile.

2. Nell'istanza è importante l'indicazione di specifiche ragioni, di natura transitoria, anche afferenti, ad esempio, le difficoltà del mercato immobiliare della zona o problematiche concernenti l'immobile come, tra le altre, la necessità di sanare un abuso edilizio etc.

3. Derivando dal provvedimento una significativa stasi processuale dell'esecuzione forzata lo stesso deve essere adottato all'esito di un'udienza nel contraddittorio tra le parti.

COMMENTO

L'amministrazione giudiziaria dell'immobile è prevista dall'art. 591 c.p.c. come alternativa rispetto ad un incanto successivo al ribasso è rimessa alla decisione del Giudice dell'esecuzione, a prescindere da una espressa domanda dei creditori procedenti, e non rappresenta una forma autonoma di esecuzione, ma costituisce una fase incidentale del procedimento di espropriazione, meramente eventuale e sussidiaria, che ha la funzione di sospenderlo in presenza di una contingenza negativa in attesa di tempi in cui il mercato sia più favorevole. Il suo scopo è di mantenere il valore stimato dei beni e di evitare la diminuzione che ne comporterebbe il ricorso ad un nuovo incanto (Cass. n. 27148/2006).

Il termine massimo di durata dell'amministrazione giudiziaria è di tre anni: pertanto, si è osservato in dottrina che, se la stessa è prevista inizialmente per un tempo inferiore, può essere, su richiesta di tutte le parti, prorogata sino al termine massimo (Provinciali, Amministrazione giudiziaria, in Enc. dir., II, Milano, 1958, 214).

Può assumere l'incarico di amministratore giudiziario un istituto autorizzato, uno o più creditori o lo stesso debitore, laddove vi sia il consenso dei creditori.

L'amministratore è un ausiliario del Giudice, come si desume dal richiamo all'art. 65 c.p.c.

In dottrina si è evidenziato che con la nomina dell'amministratore giudiziario cessa, anche implicitamente, la custodia poiché mediante l'amministrazione piuttosto che conservare, si tratta di amministrare in modo qualificato i beni pignorati (Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, 14a ed., Milano, 2017, 851 ss.).

L'amministratore ha legittimazione processuale, attiva e passiva, per le azioni che riguardano l'immobile pignorato (Provinciali, Amministrazione giudiziaria, cit., 216).

Nel corso dell'amministrazione giudiziaria, il Giudice dell'esecuzione può disporre che vengano distribuite le rendite — al netto delle spese (Provincial i , Amministrazione giudiziaria, cit., 217) — derivanti dall'immobile oggetto della stessa tra i creditori.

La decisione è assunta, secondo quanto stabilito dall'art. 178, comma 2 disp. att. c.p.c. mediante ordinanza non impugnabile.

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