Istanza di proroga dell'amministrazione giudiziaria (art. 595 c.p.c.)InquadramentoL'amministrazione giudiziaria dell'immobile è prevista dall'art. 591 c.p.c. come alternativa rispetto ad una vendita successiva al ribasso è rimessa alla decisione del Giudice dell'esecuzione, a prescindere da una espressa domanda dei creditori procedenti, e non rappresenta una forma autonoma di esecuzione, ma costituisce una fase incidentale del procedimento di espropriazione, meramente eventuale e sussidiaria, che ha la funzione di sospenderlo in presenza di una contingenza negativa in attesa di tempi in cui il mercato sia più favorevole. Il suo scopo è di mantenere il valore stimato dei beni e di evitare la diminuzione che ne comporterebbe il ricorso ad una nuova vendita. La durata massima dell'amministrazione è di tre anni, sicché, se originariamente è prevista una durata inferiore, può essere richiesta una proroga. FormulaTRIBUNALE DI ... ISTANZA DI PROROGA DELL'AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA Ill.mo Giudice dell'esecuzione immobiliare Il sottoscritto Avv. ..., in qualità di procuratore del creditore procedente il Sig. ... (oppure, del creditore intervenuto il Sig. ... [1] ), nella procedura esecutiva immobiliare R.G. ...; PREMESSO CHE - pende a carico del Sig. ... il procedimento esecutivo indicato in epigrafe, promosso dall'istante creditore pignorante, in cui è stato sottoposto a pignoramento il bene immobile sito in ..., così contraddistinto al N.C.E.U.: ... (indicare i dati catastali dell'immobile); - in data ... la S.V. collocava il predetto immobile in amministrazione giudiziaria per il periodo di 1 anno; - considerato che non sono venute meno le ragioni per le quali era stata originariamente chiesta l'applicazione della misura e che, inoltre, attraverso la gestione del bene è stato ricavato l'importo di Euro ...; CHIEDE che, previa audizione delle parti [2], la S.V. voglia prorogare il termine dell'amministrazione giudiziaria sino al ... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Considerato che l'amministrazione giudiziaria è misura che può essere disposta dal Giudice anche d'ufficio, deve ritenersi che l'istanza possa essere formulata anche da un creditore intervenuto non munito di titolo esecutivo, nonché dallo stesso debitore esecutato per evitare che il bene sia venduto a prezzo vile. 2. Derivando dal provvedimento di proroga una significativa stasi processuale dell'esecuzione forzata lo stesso deve essere adottato all'esito di un'udienza nel contraddittorio tra le parti. COMMENTOL'amministrazione giudiziaria dell'immobile è prevista dall'art. 591 c.p.c. come alternativa rispetto ad un incanto successivo al ribasso è rimessa alla decisione del Giudice dell'esecuzione, a prescindere da una espressa domanda dei creditori procedenti, e non rappresenta una forma autonoma di esecuzione, ma costituisce una fase incidentale del procedimento di espropriazione, meramente eventuale e sussidiaria, che ha la funzione di sospenderlo in presenza di una contingenza negativa in attesa di tempi in cui il mercato sia più favorevole. Il suo scopo è di mantenere il valore stimato dei beni e di evitare la diminuzione che ne comporterebbe il ricorso ad un nuovo incanto (Cass. n. 27148/2006). Il termine massimo di durata dell'amministrazione giudiziaria è di tre anni: pertanto, si è osservato in dottrina che, se la stessa è prevista inizialmente per un tempo inferiore, può essere, su richiesta di tutte le parti, prorogata sino al termine massimo (Provinciali, Amministrazione giudiziaria, in Enc. dir., II, Milano, 1958, 214). Può assumere l'incarico di amministratore giudiziario un istituto autorizzato, uno o più creditori o lo stesso debitore, laddove vi sia il consenso dei creditori. L'amministratore è un ausiliario del Giudice, come si desume dal richiamo all'art. 65 c.p.c. In dottrina si è evidenziato che con la nomina dell'amministratore giudiziario cessa, anche implicitamente, la custodia poiché mediante l'amministrazione piuttosto che conservare, si tratta di amministrare in modo qualificato i beni pignorati (Castoro, Il processo di esecuzione nel suo aspetto pratico, Milano, 2023, 835). L'amministratore ha legittimazione processuale, attiva e passiva, per le azioni che riguardano l'immobile pignorato (Provinciali, Amministrazione giudiziaria, cit., 216). Nel corso dell'amministrazione giudiziaria, il Giudice dell'esecuzione può disporre che vengano distribuite le rendite – al netto delle spese (Provinciali, Amministrazione giudiziaria, cit., 217) – derivanti dall'immobile oggetto della stessa tra i creditori. La decisione è assunta, secondo quanto stabilito dall'art. 178, comma 2 disp. att. c.p.c. mediante ordinanza non impugnabile. |