Ricorso d'ingiunzione per il pagamento delle spese e dei compensi nell'esecuzione forzata degli obblighi di fare (art. 614 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

La parte istante nel procedimento di esecuzione forzata per gli obblighi di fare e di non fare, al fine di ottenere dall'obbligato il rimborso delle spese anticipate nel corso del procedimento, deve presentare una nota all'Ufficiale Giudiziario che, previo controllo, apporrà un visto alla stessa, che sarà depositata, quindi, dalla parte al Giudice dell'esecuzione per l'emanazione, a seguito di ulteriore vaglio giudiziale, il decreto di ingiunzione che conterrà una condanna al pagamento sia di dette spese che dei compensi del legale del ricorrente.

Formula

TRIBUNALE DI

RICORSO EX ART. 613 C.P.C.

L'Avv. ... C.F. ..., con Studio in ..., via ..., n. ..., quale procuratore, giusta delega in calce (oppure, a margine) dell'atto di precetto, di ..., nato a ..., residente in ..., via ..., C.F. ..., parte ricorrente [1]

PREMESSO CHE

– con sentenza n. ... del ..., il Tribunale di ... [2], nella causa iscritta al n. ... del R.G. dell'anno ... promossa da ... nei confronti di ..., disponeva che ... abbattesse, nelle modalità indicate dalla consulenza tecnica d'ufficio, il muretto costruito in violazione delle norme sulle distanze;

– a fronte dell'inadempimento dell'obbligato rispetto a detto obbligo, l'istante proponeva ricorso per l'individuazione delle modalità di esecuzione dello stesso;

– con ordinanza in data ..., la S.V. disponeva ...;

– peraltro, iniziate le operazioni, ... ha dedotto che ... /è sorta la seguente difficoltà materiale ...;

– l'Ufficiale Giudiziario a fronte di tale difficoltà ha sospeso l'esecuzione;

– nella specie ricorre l'ipotesi prevista dall'art. 613 c.p.c.

TUTTO CIÒ PREMESSO

CHIEDE

che la S.V. Ill.ma voglia, ai sensi dell'art. 613 c.p.c., previa convocazione delle parti, adottare i provvedimenti necessari per la risoluzione delle indicate difficoltà [3].

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

Commento

La parte istante nel procedimento di esecuzione forzata per gli obblighi di fare e di non fare, al fine di ottenere il rimborso delle spese anticipate nel corso del procedimento, deve presentare una nota all'Ufficiale Giudiziario che, previo controllo, apporrà un visto alla stessa, che sarà depositata, quindi, dalla parte al Giudice dell'esecuzione al fine di ottenere il decreto di ingiunzione.

Tra le spese in questione non rientrano anche le spese di precetto e di notifica dello stesso, trattandosi di atti preliminari all'esecuzione forzata e non atti esecutivi.

La Corte di cassazione ha specificato che tra i compensi rientrano anche quelli del CTU (Cass. III, n. 269/2021).

Le spese della esecuzione forzata di un obbligo di fare integrano un credito di colui che procede all'esecuzione nei confronti dell'esecutato, con la conseguenza, in tema di rimborso, che, trattandosi di debiti di valuta, l'importo non può essere maggiorato di rivalutazione e di risarcimento del danno da lucro cessante, in mancanza di domanda di parte (Cass. I, n. 13666/2003).

Sulla scorta della nota spese vistata dall'Ufficiale Giudiziario, la parte ricorrente può ottenere decreto ingiuntivo anche per il pagamento degli onorari.

Il Giudice dell'esecuzione, quando riconosce giustificate le spese denunciate provvede, anche alla liquidazione degli onorari, con decreto a norma dell'art. 642, ovvero con decreto provvisoriamente esecutivo.

Il decreto sarà opponibile, trattandosi di provvedimento monitorio pronunciato ex art. 642, secondo le norme dettate dagli artt. 645 ss.

L'opposizione nelle forme previste dagli artt. 645 ss. deve essere esperita, in base al principio di prevalenza della sostanza sulla forma, anche quando il Giudice emetta erroneamente un'ordinanza quando decide sulla richiesta di liquidazione delle spese (Cass. III, n. 24260/2010).

A seguito della riforma realizzata dal d.lgs. n. 51/1998 sull'introduzione del giudice unico di primo grado e l'abolizione delle Preture, non potendo peraltro il Giudice di pace svolgere le funzioni di giudice dell'esecuzione ex art. 9, comma 2, d.lgs. n. 51/1998, non può più porsi un problema di incompetenza per l'opposizione in capo al medesimo ufficio giudiziario del quale fa parte il giudice dell'esecuzione che ha emesso il decreto alla stregua di quanto avveniva nel sistema previgente in relazione al quale la S.C. aveva affermato il principio secondo cui è inammissibile il reclamo al tribunale della parte istante per il rimborso delle spese anticipate in una procedura esecutiva di obbligo di fare avverso il decreto del pretore di liquidazione delle medesime perché la tutela dell'interessato è attuabile soltanto attraverso l'opposizione dinanzi al medesimo giudice che ha emesso il provvedimento, a cui spetta, funzionalmente e inderogabilmente, la competenza a deciderla, in applicazione del principio generale di cui all'art. 645 (Cass. II, n. 3735/2001).

È stato chiarito, che nel caso di opposizione a decreto ingiuntivo emesso, ai sensi dell'art. 614, comma 2, per il rimborso delle spese anticipate dalla parte istante, l'opponente può far valere contestazioni circa la congruità delle spese (Cass. III, n. 25394/2009, la quale ha altresì evidenziato che, poiché il rapporto processuale tra creditore e debitore è oggettivamente autonomo e scindibile rispetto a quello intercorrente tra il creditore ed il prestatore d'opera che ha eseguito i lavori, non sussiste litisconsorzio necessario nei confronti di quest'ultimo, essendo onere, se mai, del creditore medesimo chiamare in causa il terzo cui abbia anticipato le spese per esserne garantito; v. anche Trib. Macerata 9 giugno 1994, Gius., 1994, n. 1774, per la quale l'opponente può contestare, oltre alla congruità delle spese, anche l'effettiva anticipazione delle stesse da parte del creditore).

Quanto ai rapporti tra opposizioni esecutive ed opposizioni a decreto ingiuntivo, devono essere veicolate con l'opposizione ex art. 615 le doglianze in ordine alla corrispondenza delle opere a quanto previsto dal titolo esecutivo, mentre in sede di opposizione avverso il provvedimento monitorio potrà essere contestata l'entità delle spese (Cass. III, n. 11270/1993). Inoltre, è stato precisato che ove pendano avanti allo stesso ufficio giudiziario sia l'opposizione avente ad oggetto l'accertamento degli specifici lavori da eseguire coattivamente ex art. 612 c.p.c., sia l'opposizione al decreto ex art. 614 c.p.c. relativo alle spese anticipate dal creditore per i lavori già effettuati, è illegittima l'ordinanza che dispone la sospensione del secondo giudizio per pregiudizialità logica del primo, non essendo configurabile un'ipotesi di sospensione necessaria ex art. 295 c.p.c. e dovendo il giudice del procedimento “pregiudicato” rimettere gli atti al presidente del tribunale per la valutazione circa la riunione delle cause per ragioni di connessione (Cass. VI-3, n. 11212/2022).

Sotto altro profilo, la S.C. ha chiarito che l'opposizione a decreto ingiuntivo emesso ai sensi dell'art. 614 c.p.c., per il recupero delle spese dell'esecuzione per obblighi di fare o di non fare, rientra tra i procedimenti soggetti alla regola dell'esclusione dalla sospensione feriale dei termini prevista dagli artt. 1 e 3 della l. n. 742/1969 e 92 dell'ordinamento giudiziario, trattandosi di controversia finalizzata al sollecito ristoro delle anticipazioni cui il creditore è stato costretto dall'inadempimento del debitore, quale indefettibile complemento di una effettiva tutela delle ragioni del primo (Cass. III, ord., n. 14961/2016, la quale ha ritenuto di conseguenza tardiva l'opposizione avverso quel decreto ingiuntivo, la quale sia stata proposta in violazione del termine di quaranta giorni, da computarsi senza considerare la maggiorazione per la sospensione feriale).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario