Opposizione di terzo all'esecuzione (art. 619 c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

L'esecuzione forzata non è volta all'accertamento dei diritti bensì a dare concreta attuazione, nell'ipotesi di inadempimento dell'obbligo versato nel titolo esecutivo, agli stessi. Tuttavia, nel corso dell'esecuzione possono innestarsi incidenti cognitivi correlati all'an dell'esecuzione, ossia alla sussistenza del diritto del creditore a procedere in executivis (opposizione all'esecuzione) ovvero al quomodo della procedura, ovvero alla nullità o irregolarità degli atti compiuti nel processo esecutivo (opposizione agli atti esecutivi). L'opposizione successiva all'inizio dell'espropriazione forzata si propone con ricorso al Giudice dell'esecuzione.

Per il contributo unificato, v. la Circolare del Ministero della Giustizia del 3 marzo 2015.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

RICORSO [2] DI OPPOSIZIONE DI TERZO EX ART. 619 C.P.C.

ALL'ESECUZIONE MOBILIARE

n. ... R.G.E., pendente innanzi al G.E. dott. ... vendita ...

PROPOSTA DA:

Sig. ...

-opponente-

CONTRO

Sig. ...

-creditore opposto-

E

Sig. ...

-debitore-

Ill.mo Sig. Giudice dell'esecuzione [3],

Il Sig. ... [4], nato a ..., il ..., residente in ... via ..., C.F. n. ... elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ..., PEC ...,. che lo rappresenta e difende per procura apposta in calce al presente atto

PREMESSO CHE

– con contratto di locazione stipulato in data ... e registrato il ... ha concesso in locazione al Sig. ..., tra gli altri, i seguenti beni: ...;

– detti beni furono acquistati dal ricorrente in data ... come risulta dal contratto di compravendita stipulato con il Sig. ... e registrato il. ...;

– gli stessi beni, con atto di pignoramento eseguito il ... ad istanza del Sig. ... per un credito nei confronti del Sig. ..., di Euro ..., sono stati pignorati dall'Ufficiale Giudiziario di ..., nonostante fossero di esclusiva proprietà del ricorrente;

– questi ha, pertanto, il massimo interesse a rivendicarne la proprietà.

TUTTO CIÒ PREMESSO

CHIEDE

che la S.V. Ill.ma voglia, previa sospensione dell'esecuzione e fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti, dichiarare i beni rivendicati di esclusiva proprietà del ricorrente e, di conseguenza, nullo e privo di effetti il pignoramento eseguito il ..., con vittoria di spese [5].

Si producono:

1) contratto di locazione registrato il ...;

2) contratto di compravendita registrato il ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio di opposizione all'esecuzione in ogni fase e grado dello stesso l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ...

Firma Avv. ...

1. L'opposizione di terzo all'esecuzione si propone con ricorso al giudice dell'esecuzione.

2. In forza delle disposizioni contenute nel Decreto del ministero della Giustizia 7 agosto 2023, n. 110, recante “Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile”, il ricorso, nella cause aventi un valore inferiore ad euro 500.000,00, deve essere strutturato nel modo seguente:

a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto;

b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge;

c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio;

d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica;

e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi;

f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale;

g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti;

h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate;

i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale;

l) valore della controversia;

m) richiesta di distrazione delle spese;

n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

L'esposizione deve essere contenuta nel limite massimo di 80.000 caratteri, che devono essere quelli di tipo corrente con l'utilizzo, preferibilmente, di: a) caratteri di dimensioni di 12 punti; b) interlinea di 1,5; c) con margini orizzontali e verticali di 2,5 centimetri.

Note sono ammesse solo per l'indicazione dei precedenti giurisprudenziali nonché dei riferimenti dottrinari.

3. Con circolare del Ministero della Giustizia del 3 marzo 2015, è stato chiarito che nella prima fase c.d. sommaria dinanzi al giudice dell'esecuzione delle opposizioni esecutive non è dovuto alcun contributo unificato, trattandosi di un incidente di esecuzione. Ove venga introdotto il giudizio di merito andrà invece versato il contributo unificato al momento dell'iscrizione della causa a ruolo, contributo da determinarsi, per l'opposizione di terzo all'esecuzione, avendo riguardo al valore della controversia.

4. L'art. 619 c.p.c. attribuisce la legittimazione a proporre opposizione al terzo che vanti un diritto di proprietà o altro diritto reale sui beni pignorati. Pertanto, la S.C. ha ribadito che l'opposizione di terzo all'esecuzione può essere proposta soltanto dal terzo che pretenda di avere la proprietà o altro diritto reale sui beni pignorati, oppure che si presenti come titolare di alcuni particolari diritti di credito ad efficacia reale, suscettibili di soddisfarsi sulla cosa oggetto dell'esecuzione, e dunque prevalenti sulla pretesa del creditore procedente (Cass. III, n. 17876/2011).

5. È ormai incontroverso che nella struttura delle opposizioni, ai sensi degli artt. 615, comma 2, 617 e 619 c.p.c., emergente dalla riforma di cui alla l. n. 52/2006, il Giudice dell'esecuzione, con il provvedimento che chiude la fase sommaria davanti a sé – sia che rigetti, sia che accolga l'istanza di sospensione o la richiesta di adozione di provvedimenti indilazionabili, fissando il termine per l'introduzione del giudizio di merito, o, quando previsto, quello per la riassunzione davanti al giudice competente –, deve provvedere sulle spese della fase sommaria, potendosi, peraltro, ridiscutere tale statuizione nell'ambito del giudizio di merito (Cass. III, n. 22033/2011).

Commento

L'art. 619 c.p.c. attribuisce la legittimazione a proporre opposizione al terzo che vanti un diritto di proprietà o altro diritto reale sui beni pignorati.

Il pregiudizio dedotto con l'opposizione di terzo ordinaria nasce dal provvedimento di cognizione, mentre nell'opposizione ex art. 619 c.p.c. il pregiudizio è determinato dalle modalità dell'esecuzione (Proto Pisani, Opposizione di terzo ordinaria, Napoli, 1965, 367 ss.).

Le forme procedimentali sono quelle di cui all'art. 616 c.p.c., dettate per l'opposizione all'esecuzione: peraltro, prima di pronunciare l'ordinanza conclusiva della fase sommaria il giudice dell'esecuzione dovrà cercare di addivenire ad un accordo tra le parti.

In dottrina, quanto alla delicata questione della distinzione tra opposizione ex art. 404 e l'opposizione in esame, si è osservato che il pregiudizio che fonda la prima nasce dal provvedimento di cognizione, invece nell'opposizione ex art. 619 il pregiudizio è determinato dalle modalità dell'esecuzione (Proto-Pisani, Opposizione di terzo ordinaria, cit., 367 ss.).

Sulla problematica sono intervenute le Sezioni Unite della Corte di Cassazione statuendo che il terzo legittimato all'opposizione ordinaria ai sensi dell'art. 404, comma 1, non può, ancorché litisconsorte necessario pretermesso, proporre opposizione all'esecuzione promossa sulla base di un titolo giudiziale formatosi inter alios, salvo che sostenga che quanto stabilito dal predetto titolo sia stato soddisfatto oppure sia stato modificato da vicende successive, sicché non vi è più nulla da eseguire, nel qual caso deve ritenersi legittimato ai sensi dell'art. 615. Ove, inoltre, l'esecuzione del titolo formatosi inter alios si estenda al di fuori dell'oggetto previsto nella statuizione giudiziale, sicché, l'esecuzione non è sorretta dal titolo, il terzo può opporsi, nelle forme dell'art. 619 c.p.c., quale soggetto la cui posizione è effettivamente incisa dalla esecuzione, ancorché formalmente terzo rispetto ad essa (Cass. S.U., n. 1238/2015).

Il procedimento ha forme analoghe a quelle delle altre opposizioni esecutive con una prima fase sommaria, c.d. necessaria, dinanzi al giudice dell'esecuzione ed una di cognizione soltanto eventuale.

Come per le altre opposizioni esecutive, quindi, nella fase di merito non trova applicazione la regola della sospensione feriale dei termini processuali (cfr., da ultimo, Cass. III, n. 11111/2020, la quale ha affermato che nell'opposizione di terzo ad esecuzione prevista dall'art. 619 c.p.c. la contestazione della validità o dell'efficacia del fatto costitutivo del diritto di proprietà dell'opponente sul bene staggito non muta l'oggetto della causa neppure in caso di deduzione, da parte dell'opposto, della simulazione dell'atto di acquisto di quel diritto, né introduce una domanda differente e connessa nemmeno ove sia invocata una pronuncia espressa sul punto, sicché le esigenze di speditezza poste a fondamento dell'esenzione della causa dalla sospensione feriale regolata dalla l. n. 742/1969, permangono immutate ed i termini processuali rimangono quindi non sospesi durante il periodo feriale).

Occorre peraltro ricordare che nella sola opposizione di terzo all'esecuzione prima di assumere i provvedimenti della fase sommaria il giudice dell'esecuzione cerca di procurare l'accordo tra le parti.

Inoltre, è stato chiarito che l'estinzione del processo esecutivo comporta il venir meno della ragione di far decidere l'opposizione di terzo all'esecuzione, consistendo questa essenzialmente in un'azione di accertamento della illegittimità dell'esecuzione in rapporto al suo oggetto, di fronte al diritto del terzo, senza involgere necessariamente un'azione di rivendica o di accertamento della proprietà o di altro diritto reale. Di talché, solo se il terzo opponente chieda che il giudice si pronunci sull'appartenenza del bene nei rapporti fra esso ed il debitore esecutato sussiste il suo interesse alla statuizione sul punto, per cui la causa deve proseguire tra il debitore ed il terzo opponente (Cass. III, n. 8426/2011).

Da ultimo, intervenendo su una frequente problematica, Cass. III, n. 18757/2022, ha affermato che, in tema di espropriazione immobiliare, ove il terzo che si affermi proprietario del bene pignorato sulla base di una sentenza che ne abbia accertato l'acquisto per usucapione proponga opposizione ex art. 619 c.p.c., e il creditore procedente proponga, a sua volta, opposizione di terzo revocatoria, ex art. 404, comma 2, c.p.c. avverso tale sentenza, la sentenza che decida l'opposizione ex art. 619 c.p.c. senza valutare l'incidenza dell'instaurazione dell'opposizione di terzo revocato ria, e quindi l'ipotesi di sospensione del giudizio pregiudicato o di riunione dei due giudizi, è viziata da omesso esame di un fatto decisivo. In applicazione di tale principio, la Corte, rilevando che nelle more era passata in giudicato la sentenza che aveva accolto l'opposizione di terzo revocatoria proposta dal creditore pignorante, ha cassato con rinvio la sentenza che, in accoglimento dell'opposizione ex art. 619 c.p.c. proposta dal terzo, aveva dichiarato la nullità del pignoramento.

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