Istanza di estinzione del processo esecutivo sospeso (art. 624, comma 3, c.p.c.)

Rosaria Giordano

Inquadramento

Laddove venga emanato un provvedimento di sospensione della procedura esecutiva ex art. 624 c.p.c. e la parte interessata non proponga reclamo (o lo stesso sia disatteso dal collegio), né instauri, nel termine indicato ai sensi dell'art. 616 c.p.c., il giudizio di merito, il debitore può proporre istanza affinché il Giudice dell'esecuzione dichiari l'estinzione della procedura ed emani i provvedimenti conseguenti. L'estinzione ex art. 624, comma 3, c.p.c. non ha lo scopo di evitare l'inutile protrarsi del processo esecutivo oltre ogni ragionevole durata, bensì un'evidente finalità deflattiva, connessa alla natura anticipatoria della sospensione: la parte soccombente nella fase sommaria può prestare acquiescenza “in prospettiva”, qualora le ragioni addotte dal giudice dell'esecuzione (o dal collegio in sede di reclamo ex art. 669-terdecies c.p.c.) paiano convincenti o difficilmente ribaltabili nel giudizio di merito; inoltre, nel caso di disposta sospensione, l'esecutato opponente persegue immediatamente il subitaneo arresto della procedura, anticipandosi così gli effetti del verosimile esito vittorioso dell'opposizione (Cass. III, n. 12977/2022).

L'ordinanza dichiarativa dell'estinzione è reclamabile ex art. 630 c.p.c.

Formula

TRIBUNALE DI ...

ISTANZA DI ESTINZIONE DEL PROCESSO ESECUTIVO AI SENSI DELL'ART. 624, COMMA 3, C.P.C.[1]

Il Sig. ..., nato a ... il ..., C.F. ..., residente in ..., elettivamente domiciliato presso l'Avv. ..., che lo rappresenta e difende come da delega in calce al presente atto;

PREMESSO CHE

– a seguito di opposizione all'esecuzione promossa dall'esponente veniva disposta la sospensione del processo esecutivo con ordinanza in data ... [2];

– il provvedimento di sospensione non era reclamato nel termine previsto dall'art. 669-terdecies c.p.c.[3];

– il creditore, nel termine di cui all'art. 616 c.p.c., non proponeva, inoltre, il giudizio di merito;

tutto ciò premesso

CHIEDE

che la S.V., ai sensi dell'art. 624, comma 3, c.p.c., dichiari estinta la procedura esecutiva e disponga, trattandosi di espropriazione immobiliare, la cancellazione della trascrizione del pignoramento [4].

Si allega nota spese [5].

Si deposita:

1 ...;

2 ...;

3 ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi con riguardo alla redazione del presente atto e per le eventuali fasi successive l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ...

Firma Avv. ...

1. L'istanza si propone, anche se è stato promosso reclamo, al Giudice dell'esecuzione.

2. La sospensione può essere pronunciata direttamente nel giudizio di reclamo, senza che segua l'instaurazione del giudizio di merito.

3. Analoghi effetti ha la proposizione del reclamo ove all'esito di tale fase sia confermato il provvedimento di sospensione.

4. In tale ipotesi dovrà necessariamente essere disposta la convocazione delle parti ex art. 172-bis disp. att. c.p.c.

5. In caso di mancata o tardiva introduzione del giudizio di merito dopo la sospensione della procedura, con l'ordinanza di estinzione ex art. 624, comma 3, c.p.c. il Giudice dell'esecuzione non può provvedere sulle spese della fase sommaria dell'opposizione esecutiva, giacché le spese indicate in detta disposizione concernono il solo processo esecutivo - tra le quali, necessariamente, i compensi spettanti agli ausiliari del Giudice - e non anche quelle dell'opposizione, sicché la parte che ne sia stata erroneamente gravata può contestare tale statuizione proponendo reclamo al collegio ex art. 630, comma 3, c.p.c., in forza di quanto previsto dall'art. 624, comma 3, ultimo periodo, c.p.c. (Cass. III, n. 12977/2022).

Commento

È previsto, inoltre, dal comma 3 dell'art. 624 c.p.c. che, qualora sia stata disposta la sospensione della procedura esecutiva, laddove l'ordinanza non venga reclamata o sia confermata in sede di reclamo, e il giudizio di merito non sia stato introdotto nel termine perentorio assegnato ai sensi dell'art. 616, il Giudice dell'esecuzione dichiara, anche d'ufficio, con ordinanza, l'estinzione del processo e ordina la cancellazione della trascrizione del pignoramento, provvedendo anche sulle spese.

L'opposizione all'esecuzione e agli atti esecutivi, la definizione in rito del giudizio di merito, introdotto a seguito della sospensione dell'esecuzione, impedisce il prodursi dell'effetto estintivo di cui all'art. 624, comma 3, c.p.c. (Cass. III, n. 1172/2022).

Viene precisato che l'ordinanza, trattandosi di provvedimento dichiarativo dell'estinzione della procedura esecutiva, è reclamabile al collegio ai sensi dell'art. 630, comma 3.

La S.C. ha chiarito, poi, che è inammissibile il ricorso straordinario per cassazione, proposto avverso un'ordinanza, emessa dal tribunale in composizione collegiale, su reclamo contro un provvedimento di revoca di una precedente ordinanza di sospensione del processo pronunciata dal Giudice dell'esecuzione, con cui il ricorrente lamenti la mancata estinzione della procedura esecutiva, ai sensi dell'art. 624, comma 3, c.p.c., atteso che il provvedimento impugnato ha natura cautelare e provvisoria ed è, pertanto, privo del carattere di definitività e di decisorietà e, ove pure sia in contestazione non la revoca dell'ordinanza di sospensione, in sé considerata, ma il diniego o rigetto dell'istanza di estinzione, avverso il relativo provvedimento sarebbe esperibile il rimedio tipico previsto dallo stesso art. 624, comma 3, nonché dall'art. 630, comma 3, c.p.c. (Cass. VI, n. 22308/2011).

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