Ricorso per decreto ingiuntivo con richiesta di provvisoria esecutorietà ex art. 642, comma 1, c.p.c.InquadramentoIn via di principio il provvedimento monitorio, emesso sulla base della prova scritta, acquista efficacia esecutiva solo a seguito della mancata opposizione dell'ingiunto come previsto dall'art. 647 c.p.c. o a seguito del rigetto dell'opposizione con sentenza passata in giudicato o provvisoriamente esecutiva ai sensi dell'art. 653 c.p.c. Tuttavia, l'art. 642 c.p.c. contempla alcuni casi in cui il giudice adito in via monitoria deve o può (a seconda dei casi) pronunciare un provvedimento di condanna immediatamente esecutivo senza la preventiva instaurazione del contraddittorio. L'efficacia esecutiva così conferita al decreto ingiuntivo potrà essere definitivamente rimossa solo con la pronuncia della sentenza che decide il futuro eventuale giudizio di opposizione, poiché medio tempore l'art. 649 c.p.c. ne consente solo la sospensione (ossia con efficacia ex nunc). Il contributo unificato corrispondente al valore della causa di merito ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] RICORSO [2]EX ART. 633 C.P.C. CON RICHIESTA DI PROVVISORIA ESECUTORIETÀ EX ART. 642, COMMA 1, C.P.C. PER la Società ... [3], C.F. ... [4] e/o P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede [5] in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. [6] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[7] . Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'avvocato ... indica l'indirizzo PEC ... . -ricorrente- CONTRO La Sig.ra ..., C.F. ..., via/p.za ... n. ..., -resistente- PREMESSO CHE [8] – in data ... la Sig.ra ... acquistava presso la Società ... ricorrente il seguente bene ..., come da contratto che si allega (doc. 1); – a titolo di pagamento per l'acquisto del detto bene la Sig.ra ... emetteva in favore della Società ... un assegno bancario di ... Euro, tratto su Banca di ... n. ... (doc. 2 [9] ); – tale assegno è rimasto insoluto; – a nulla sono valsi i solleciti [10] di pagamento ... regolarmente ricevuti dalla debitrice (doc. 3); – è, pertanto, interesse della Società ricorrente conseguire il pagamento [11] di quanto dovuto ricorrendo a Codesto Ill.mo Tribunale onde ottenere il soddisfacimento del proprio diritto in via monitoria [12]; – sussistono i presupposti di legge per l'autorizzazione alla esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo, ai sensi e per gli effetti dell'art. 642, comma 1, c.p.c. Tutto ciò premesso, la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore ..., ut supra rappresentata, difesa e domiciliata, RICORRE all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché Voglia ingiungere a la Società ..., P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in ... alla via ... n. ..., per i motivi e le causali di cui in premessa, il pagamento della suddetta somma di ... Euro, oltre interessi ex art. 1284, comma 4, c.c. dalla domanda sino all'effettivo soddisfo, nonché spese [13] e compenso professionale del presente procedimento come da allegata nota spese (doc. 4), oltre al rimborso forfettario del 15% e accessori come per legge, il tutto senza dilazione, autorizzando in difetto la provvisoria esecuzione con dispensa dall'osservanza dei termini di cui all'art. 482 c.p.c.[14], e fissando il termine di 40 (quaranta) giorni dalla data di notificazione [15] dell'emanando provvedimento soltanto al fine dell'opposizione. In via istruttoria [16] Si depositano in copia i seguenti documenti: 1) ordine di acquisto; 2) assegno bancario; 3) intimazione del ...; 4) nota spese. *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [17] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [18] pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. [19] ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [20] ] 1. Ai sensi dell'art. 637 c.p.c. il ricorso per decreto ingiuntivo deve essere presentato al Giudice di pace o al Giudice monocratico di Tribunale che sarebbe competente per la proposizione della domanda in via ordinaria (Cass. III, n. 6672/2007) secondo le ordinarie regole sulla competenza (materia, valore e territorio). Deve escludersi, pertanto, che il giudice cui è proposta la domanda di ingiunzione è competente per il solo fatto di essere stato adito con tale tipo di domanda, come emerge, del resto, dalla circostanza che lo stesso può rilevare il proprio difetto di competenza e rigettare per questo motivo l'istanza. Qualora detto giudice non rilevi la propria incompetenza l'opposizione deve essere rivolta a quel giudice e, con l'opposizione, la parte può rilevare la questione di competenza (Cass. III, n. 6672/2007). 2. La domanda di ingiunzione si propone con ricorso (art. 638, comma 1, c.p.c.). Il ricorso deve possedere i requisiti di forma e di contenuto analiticamente indicati dall'art. 125, comma 1, c.p.c., ovvero: l'indicazione dell'ufficio giudiziario al quale è rivolta, l'indicazione delle parti, l'indicazione dell'oggetto della domanda, la causa petendi; l'indicazione dei mezzi istruttori. 3. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. l'atto deve contenere l'indicazione delle parti corredata di tutti gli elementi per la loro identificazione. 4. Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio. 5. L'art. 638 c.p.c., come novellato dal d.lgs. n. 164 del 2024, prevede che nel ricorso il creditore debba dichiarare la residenza o il domicilio nel comune dove ha sede il giudice adito o l'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi ovvero il domicilio digitale speciale. 6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Nell'ipotesi di scelta di deposito telematico del ricorso occorrerà indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente ricorso ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 8. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa, nonché l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi). 9. Ove il credito si fondi su un assegno bancario, è sufficiente, ai fini dell'emissione del decreto ingiuntivo anche provvisoriamente esecutivo, la produzione di detto assegno in fotocopia (Cass. I, n. 12388/2000; Trib. Modena I, n. 1745/2010). 10. Il credito vantato dal ricorrente deve essere esigibile, come si desume ì implicitamente dal comma 2 dell'art. 633 c.p.c., laddove la norma esclude l'efficacia del provvedimento monitorio qualora il diritto azionato dipenda da una condizione sospensiva non verificatasi o da una controprestazione non ancora adempiuta (Cass. II, n. 23336/2008; Cass. III, n. 5007/1997). 11. Ai sensi dell'art. 633 c.p.c. il credito avente ad oggetto somme di denaro deve essere liquido. È liquido il credito determinato nel suo ammontare senza che si debba procedere a calcoli o aggiunte se non meramente strumentali (Cass. II, n. 11834/1991). La giurisprudenza ha escluso che con l'ingiunzione di pagamento il creditore non possa domandare il risarcimento ai sensi dell'art. 1224, comma 2, c.p.c. del maggior danno derivatogli dal ritardo nell'adempimento, potendo tuttavia formulare tale richiesta nel giudizio di opposizione avverso l'ingiunzione (Cass. III, n. 6757/2001). 12. Qualora la materia rientri nei casi in cui deve (condizione di procedibilità) essere esperita la procedura di negoziazione assistita (art. 3 d.l. n. 132/2014 conv., con modif., nella l. n. 162/2014) ovvero la mediazione obbligatoria (art. 5 d.lgs. n. 28/2010) si segnala quanto segue. Con riferimento alla mediazione, ai sensi del comma 6 del novellato (dal d.lgs. n. 149/2022) art. 5 d.lgs. n. 28/2010 (così come peraltro già precedentemente previsto dal comma 4 della vecchia versione dell'art. 5) la condizione di procedibilità (sia nelle materie previste dalla legge, sia nel caso di mediazione demandata dal giudice) non si applica nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione, fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione. Nella rinnovata versione dell'art. 5 d.lgs. n. 28/2010 è anche contenuta (nel suddetto art. 5, comma 6, d.lgs. n. 28/2010) la precisazione che ciò (id est il fatto che nei procedimenti per ingiunzione, inclusa la relativa opposizione, la condizione di procedibilità non si applichi fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione) avverrà «secondo quanto previsto dall'art. 5-bis;» e cioè (sulla scorta dell'evoluzione giurisprudenziale sul punto) che, quando l'azione è stata introdotta con ricorso per decreto ingiuntivo, nel procedimento di opposizione l'onere di presentare la domanda di mediazione grava sulla parte che ha proposto ricorso per decreto ingiuntivo (e infatti è previsto che il giudice alla prima udienza provvede sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione se formulate e, accertato il mancato esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione, fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di cui all'art. 6 d.lgs. n. 28/2010 e a tale udienza, se la mediazione non è stata esperita, dichiara l'improcedibilità della domanda giudiziale proposta con il ricorso per decreto ingiuntivo, revoca il decreto opposto e provvede sulle spese). Tra l'altro vale la pena evidenziare come l'elenco delle materie per le quali il tentativo di mediazione costituisce condizione di procedibilità è stato ampliato ad opera del d.lgs. n. 149/2022, includendo ora anche associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete, somministrazione, società di persone e subfornitura. Con riferimento alla negoziazione assistita, allo stesso modo l'art. 3, comma 3, d.l. n. 132/2014 conv., con modif., in l. n. 162/2014 prevede che «La disposizione di cui al comma 1 non si applica: a) nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione». 13. L'eventuale decreto di accoglimento del ricorso deve contenere la liquidazione delle spese sostenute dal creditore istante e l'ingiunzione di pagamento delle stesse alla parte contro la quale il provvedimento monitorio è emesso. 14. In virtù di tale norma può essere autorizzata l'esecuzione senza l'osservanza del termine minimo di dieci giorni dalla notificazione del precetto. 15. L'art. 643 c.p.c. prevede che il ricorso e il decreto sono notificati per copia autentica ai sensi degli artt. 137 e ss. c.p.c. e che la notificazione degli stessi determina la pendenza della lite (ai fini della continenza o della litispendenza). La notificazione del ricorso e del decreto devono avvenire entro il termine di 60 giorni dalla pronuncia del decreto, a pena d'inefficacia del decreto stesso. Trattandosi di termine processuale esso rimane sospeso conformemente a quanto disposto dall'art. 1 l. n. 742/1969. 16. Ai sensi dell'art. 633, comma 1, c.p.c. il giudice competente pronuncia ingiunzione di pagamento (o di consegna) se del diritto fatto valere si dà prova scritta ai sensi dell'art. 634 c.p.c. 17. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 18. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». 19. Il ricorso per ingiunzione deve essere sottoscritto dal difensore a pena di nullità insanabile neppure nel caso di regolare costituzione del ricorrente nel giudizio di opposizione (Cass. S.U., n. 1420/1966). La nullità non sussiste qualora il difensore apponga la sua sottoscrizione al termine della procura alle liti e questa sia apposta in calce o a margine del ricorso (Cass. n. 1096/1964). Il ricorso può essere firmato dalla parte soltanto nei casi in cui questa sia autorizzata a stare in giudizio personalmente. 20. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. CommentoLa formula in questione è modellata sulla richiesta di ingiunzione per un credito avente ad oggetto il pagamento di una somma di denaro per il quale si allega l'assegno bancario come prova scritta. L'art. 642, comma 1, c.p.c., a fronte di una documentazione ritenuta particolarmente probante (cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, o su atto ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato), prevede che il decreto ingiuntivo debba essere necessariamente dichiarato provvisoriamente esecutivo. La dottrina ravvisa la ratio della norma nella peculiare natura delle prove sulle quali si fonda l'ingiunzione, la cui attendibilità è tale da far ritenere tendenzialmente fondata la pretesa del ricorrente, e correlativamente meno probabile la fondatezza dell'eventuale opposizione del debitore. La giurisprudenza fornisce un'interpretazione estensiva ed analogica dell'elenco dei documenti di cui all'art. 642, comma 1, c.p.c. (Cass. III, n. 704/1977; Cass. III, n. 3130/1974). Di contrario avviso è, invece, la dottrina maggioritaria che attribuisce carattere tassativo ai titoli ivi indicati. Vedi inoltre inquadramento e commento alla formula “Ricorso per decreto ingiuntivo”. |