Ricorso per consegna di cose fungibili

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

L'art. 633 c.p.c. disciplina le condizioni di ammissibilità della domanda di ingiunzione prevedendo dei requisiti sia di tipo oggettivo (l'oggetto del credito azionabile in sede monitoria può riguardare soltanto il pagamento di una somma di denaro, la consegna di una determinata quantità di cose fungibili o di una cosa mobile determinata), ovvero afferenti alla tipologia di diritti che possono costituire oggetto della domanda monitoria, sia di tipo documentale (la prova che di regola il creditore deve fornire in ordine all'esistenza del suo diritto è una prova scritta per la quale si rinvia agli artt. 634,635 e 636 c.p.c.). Secondo la giurisprudenza la nozione di “prova scritta” che viene in rilievo ai fini dell'emanazione del decreto ingiuntivo è più ampia di quella che si ricava dalla disciplina dettata per il procedimento di cognizione, in quanto ai sensi dell'art. 633 deve intendersi prova scritta qualsiasi documento di sicura autenticità che, sebbene privo di efficacia probatoria assoluta, risulti attendibile in ordine all'esistenza del diritto di credito azionato (Cass. II, n. 4334/2013).

Il contributo unificato corrispondente al valore della causa di merito è ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. 115/2002 e ss.mm.ii.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

RICORSO [2] EX ART. 639 [3] C.P.C.

PER

la Società ... [4], C.F. ... [5] e/o P.I. ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore[6] ..., con sede [7] in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [8], che la rappresenta e difende giusta procura alle liti ... allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.[9] . Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

La Società ..., C.F. e/o P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore ..., con sede in ..., via/p.za ... n. ....

-resistente-

PREMESSO CHE [10]

– la ricorrente aveva acquistato dalla Società ..., con contratto del ..., Kg ... della seguente merce ... (doc. 1);

– il prezzo complessivamente pattuito era di ... Euro ..., corrisposto integralmente in anticipo dalla ricorrente così come può evincersi dal bonifico allegato (doc. 2);

– le circostanze precedenti sono, altresì, dimostrate dall'ordine n. ... e dal fax di conferma e accettazione dello stesso (doc. 3);

– nonostante l'integrale adempimento della prestazione, la Società ... si è resa inadempiente all'obbligazione di consegnare le quantità suindicate di cotone entro la data del ... e presso il magazzino della Società ... sito in ... alla via ... n. ... così come contrattualmente previsto (cfr. art. ... del contratto doc. 1);

– malgrado i numerosi, ma vani, solleciti verbali e scritti nonché formale atto di messa in dello scrivente legale del ... (doc. 4), non è stato possibile ottenere bonariamente la consegna del materiale acquistato e integralmente pagato dalla ricorrente [11];

– pertanto, salva ogni diversa azione a tutela dei diritti della ricorrente, non resta altra scelta che ricorrere a Codesto Ill.mo Tribunale onde ottenere il soddisfacimento del proprio diritto in via monitoria [12];

Tutto ciò premesso la Società ..., in persona del legale rappresentante pro tempore Dott. ..., ut supra rappresentata, difesa e domiciliata,

RICORRE

all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché Voglia ingiungere alla Società ... C.F. e/o P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore ..., con sede in ..., via/p.za ... n. ..., per i motivi e le causali di cui in premessa, la consegna in favore della ricorrente presso il magazzino sito in ... alla via ... n. ... di Kg ... di ..., ovvero in difetto della complessiva somma [13] di ... Euro, oltre spese [14] e compenso professionale del presente procedimento come da allegata nota spese (doc. 5), oltre al rimborso forfettario del 15% e accessori come per legge, il tutto nel termine di 40 (quaranta) giorni dalla data di notificazione [15] dell'emanando provvedimento, con l'espresso avvertimento che, nello stesso termine, potrà essere fatta opposizione a norma degli artt. 645 ss. c.p.c. e che, in mancanza di opposizione, si procederà ad esecuzione forzata.

In via istruttoria [16]

Si depositano i seguenti documenti:

1) contratto;

2) bonifico;

3) fax del ...;

4) intimazione del ...;

5) nota spese.

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/202 e successive modificazioni, si dichiara [17] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [18] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ... [19]

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [20] ]

1. Ai sensi dell'art. 637 c.p.c. il ricorso per decreto ingiuntivo deve essere presentato al Giudice di pace o al Giudice monocratico di Tribunale che sarebbe competente per la proposizione della domanda in via ordinaria (Cass. III, n. 6672/2007) secondo le ordinarie regole sulla competenza (materia, valore e territorio). Deve escludersi, pertanto, che il Giudice cui è proposta la domanda di ingiunzione è competente per il solo fatto di essere stato adito con tale tipo di domanda, come emerge, del resto, dalla circostanza che lo stesso può rilevare il proprio difetto di competenza e rigettare per questo motivo l'istanza. Qualora detto Giudice non rilevi la propria incompetenza l'opposizione deve essere rivolta a quel Giudice e, con l'opposizione, la parte può rilevare la questione di competenza (Cass. III, n. 6672/2007).

2. La domanda di ingiunzione si propone con ricorso (art. 638, comma 1, c.p.c.). Il ricorso deve possedere i requisiti di forma e di contenuto analiticamente indicati dall'art. 125, comma 1, c.p.c., ovvero: l'indicazione dell'ufficio giudiziario al quale è rivolta, l'indicazione delle parti, l'indicazione dell'oggetto della domanda, la causa petendi; l'indicazione dei mezzi istruttori.

3. Ai sensi dell'art. 639 c.p.c. «Quando la domanda riguarda la consegna di una determinata quantità di cose fungibili, il ricorrente deve dichiarare la somma di danaro che disposto ad accettare in mancanza di una prestazione in natura, a definitiva liberazione dell'altra parte. Il Giudice, se ritiene la somma dichiarata non proporzionata, prima di pronunciare sulla domanda può invitare il ricorrente a produrre un certificato della Camera di commercio, artigianato ed agricoltura».

4. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. l'atto deve contenere l'indicazione delle parti corredata di tutti gli elementi per la loro identificazione.

5. Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio.

6. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA.

7. L'art. 638 c.p.c., come novellato dal d.lgs. n. 164/2024, prevede che nel ricorso il creditore debba dichiarare la residenza o il domicilio nel comune dove ha sede il giudice adito o l'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi ovvero il domicilio digitale speciale.

8. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata.

9. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Nell'ipotesi di scelta di deposito telematico del ricorso occorrerà indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente ricorso ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

10. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa, nonché l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi).

11. Il credito vantato dal ricorrente deve essere esigibile. La legge non richiama espressamente questo requisito, la cui necessarietà ai fini dell'emissione del d.i. si ritiene implicitamente contenuta nel comma 2 dell'art. 633 c.p.c., laddove la norma esclude l'efficacia del provvedimento monitorio qualora il diritto azionato dipenda da una condizione sospensiva non verificatasi o da una controprestazione non ancora adempiuta (Cass. II, n. 23336/2008; Cass. III, n. 5007/1997).

12. Qualora la materia rientri nei casi in cui deve (condizione di procedibilità) essere esperita la procedura di negoziazione assistita (art. 3, d.l. n. 132/2014 conv., con modif., nella l. n. 162/2014) ovvero la mediazione obbligatoria (art. 5, d.lgs. n. 28/2010) si segnala quanto segue. Con riferimento alla mediazione, ai sensi del comma 6 del novellato (dal d.lgs. n. 149/2022) art. 5, d.lgs. 28/2010 (così come peraltro già precedentemente previsto dal comma 4 della vecchia versione dell'art. 5) la condizione di procedibilità (sia nelle materie previste dalla legge, sia nel caso di mediazione demandata dal Giudice) non si applica nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione, fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione. Nella rinnovata versione dell'art. 5, d.lgs. n. 28/2010 è anche contenuta (nel suddetto art. 5, comma 6, d.lgs. n. 28/2010) la precisazione che ciò (id est il fatto che nei procedimenti per ingiunzione, inclusa la relativa opposizione, la condizione di procedibilità non si applichi fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione) avverrà «secondo quanto previsto dall'art. 5-bis;» e cioè (sulla scorta dell'evoluzione giurisprudenziale sul punto) che, quando l'azione è stata introdotta con ricorso per decreto ingiuntivo, nel procedimento di opposizione l'onere di presentare la domanda di mediazione grava sulla parte che ha proposto ricorso per decreto ingiuntivo (e infatti è previsto che il Giudice alla prima udienza provvede sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione se formulate e, accertato il mancato esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione, fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di cui all'art. 6, d.lgs. n. 28/2010 e a tale udienza, se la mediazione non è stata esperita, dichiara l'improcedibilità della domanda giudiziale proposta con il ricorso per decreto ingiuntivo, revoca il decreto opposto e provvede sulle spese). Tra l'altro vale la pena evidenziare come l'elenco delle materie per le quali il tentativo di mediazione costituisce condizione di procedibilità è stato ampliato ad opera del d.lgs. n. 149/2022, includendo ora anche associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete, somministrazione, società di persone e subfornitura. Con riferimento alla negoziazione assistita, allo stesso modo l'art. 3, comma 3, d.l. n. 132/2014 conv., con mod. nella l. n. 162/2014 prevede che «La disposizione di cui al comma 1 non si applica: a) nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione».

13. Per legge è data facoltà al creditore di indicare anche una somma di denaro che egli sarebbe disposto ad accettare in luogo della consegna delle cose fungibili. Il Giudice potrebbe non ritenere sufficiente la sola dichiarazione contenuta nel ricorso. Il Giudice potrebbe, pertanto, invitare il ricorrente alla produzione di una certificazione camerale. Benché l'art. 639 c.p.c. non faccia riferimento ad altri mezzi, sembra esservi unanimità nel considerare ammissibile ogni altra fonte di prova scritta, ovviamente solo con riferimento alla fase monitoria. Infatti, una volta radicatosi il giudizio di opposizione, incombe al creditore di provare la corrispondenza fra somma pretesa ed il valore della quantità di cose fungibili domandate in consegna (Cass. n. 556/1952).

14. L'eventuale decreto di accoglimento del ricorso deve contenere la liquidazione delle spese sostenute dal creditore istante e l'ingiunzione di pagamento delle stesse alla parte contro la quale il provvedimento monitorio è emesso.

15. L'art. 643 c.p.c. prevede che il ricorso e il decreto sono notificati per copia autentica ai sensi degli artt. 137 e ss. c.p.c. e che la notificazione degli stessi determina la pendenza della lite (ai fini della continenza o della litispendenza). La notificazione del ricorso e del decreto devono avvenire entro il termine di 60 giorni dalla pronuncia del decreto, a pena d'inefficacia del decreto stesso. Trattandosi di termine processuale esso rimane sospeso conformemente a quanto disposto dall'art. 1, l. n. 742/1969.

16. Ai sensi dell'art. 633, comma 1, c.p.c. il Giudice competente pronuncia ingiunzione di pagamento (o di consegna) se del diritto fatto valere si dà prova scritta ai sensi dell'art. 634 c.p.c.

17. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

18. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

19. Il ricorso per ingiunzione deve essere sottoscritto dal difensore a pena di nullità insanabile neppure nel caso di regolare costituzione del ricorrente nel giudizio di opposizione (Cass. S.U., n. 1420/1966). La nullità non sussiste qualora il difensore apponga la sua sottoscrizione al termine della procura alle liti e questa sia apposta in calce o a margine del ricorso (Cass. n. 1096/1964). Il ricorso può essere firmato dalla parte personalmente soltanto nei casi in cui questa sia autorizzata a stare in giudizio personalmente.

20. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2012 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

Commento

La formula in questione è modellata sulla richiesta di ingiunzione per un credito avente ad oggetto la consegna di cose fungibili ex art. 639 c.p.c. Ai sensi dell'art. 639 c.p.c. anche la forma della domanda intesa ad ottenere l'ingiunzione alla consegna di una determinata quantità di cose fungibili (cioè di beni individuati solo nel genere ex art. 1178 c.c.) è quella del ricorso. Tuttavia, per la particolarità del petitum, la legge ha ritenuto di dover prescrivere un contenuto diverso rispetto a quello di cui al precedente art. 638 c.p.c. La preoccupazione del legislatore è stata quella di evitare che l'ingiunzione non potesse essere successivamente eseguita a causa della mancata individuazione dei beni fungibili secondo le regole della separazione e della specificazione di cui agli artt. 1377 e 1378 c.c. Per tale ragione è per legge data facoltà al creditore di indicare anche una somma di denaro che egli sarebbe disposto ad accettare in luogo della consegna delle cose fungibili. Difatti la somma di denaro consente comunque l'esercizio dell'azione esecutiva e non si tratta, quindi, di una seconda concorrente prestazione (Cass. n. 1276/1966). In effetti la mancata indicazione della somma non dà luogo a vizi (Cass. n. 145/1949); in tal caso il Giudice emetterà l'ingiunzione per la sola consegna di cose fungibili. Inoltre, la somma che il creditore dichiara di accettare deve essere proporzionata al valore della quantità delle cose fungibili chieste con la domanda di ingiunzione.

Il Giudice, se ritiene la somma dichiarata non proporzionata, prima di pronunciare sulla domanda può invitare il ricorrente a produrre un certificato della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, a riprova di quanto dichiarato. V. inoltre inquadramento e commento alla formula “Ricorso per decreto ingiuntivo”.

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