Ricorso per decreto ingiuntivo per crediti derivanti da prestazioni professionali

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

L'art. 633, comma 1, c.p.c. al n. 2 disciplina l'azione monitoria che può essere proposta da parte degli avvocati, procuratori, cancellieri, ufficiali giudiziari e di chiunque altro abbia prestato la sua opera in occasione di un processo per crediti aventi ad oggetto il pagamento di onorari per prestazioni giudiziali o stragiudiziali ovvero il rimborso di spese, ed al n. 3 quella di tutti gli esercenti una libera professione o arte, per la quale esiste una tariffa legalmente approvata (per crediti riguardanti onorari, diritti e rimborsi). Rispetto alla generalità dei creditori (tenuti all'osservanza del precetto contenuto nell'art. 634 c.p.c.), questi soggetti godono di un trattamento probatorio privilegiato, poiché a loro beneficio l'art. 636 c.p.c. riduce il requisito della prova scritta alla semplice produzione della “parcella delle spese e prestazioni, munita della sottoscrizione del ricorrente e corredata dal parere della competente associazione professionale” (che non occorre quando l'ammontare delle spese e prestazioni è determinato in base a tariffe obbligatorie). La ragione viene rinvenuta sia nell'abituale assenza di formalizzazione documentale dei rapporti di cui le categorie di soggetti suindicati è parte, sia nel favore accordato dal legislatore del 1940 alle classi sociali di cui esso era espressione.

Il contributo unificato corrispondente al valore della causa di merito è ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

RICORSO [2]EX ART. 633 C.P.C.

PER

Il sottoscritto Avv. ... [3], C.F. [4] ..., elettivamente domiciliato presso il suo studio in ..., via ..., n. ..., che sta personalmente in giudizio ai sensi e per gli effetti dell'art. 86 [5] c.p.c.. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/piazza ... n. ...,

-resistente-

PREMESSO CHE [6]

– il ricorrente ha svolto attività professionale in favore del Sig. ..., per averlo rappresentato, assistito e difeso nella controversia ... (doc. 1) [7];

– l'istante è, quindi, creditore della complessiva somma pari a ... Euro [8] maturata per spese e compensi oltre accessori di legge così come analiticamente indicato nella parcella che si produce (doc. 2);

– la predetta parcella ha ricevuto parere di congruità favorevole dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di ... (doc. 3) [9];

– sono rimasti senza effetti i tentativi di ottenere in via bonaria il pagamento del suddetto compenso [10] come da intimazione a mezzo raccomandata a/r del ... regolarmente ricevuta dal Sig. ... (doc. 4), di talché al ricorrente non resta altra scelta che ricorrere a Codesto Ill.mo Tribunale onde ottenere il soddisfacimento del proprio diritto in via monitoria [11] .

Tutto ciò premesso, l'Avv. ..., in proprio,

RICORRE

all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché Voglia ingiungere al Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ..., per i motivi e le causali di cui in premessa, il pagamento della complessiva somma di ... Euro, oltre interessi dalla messa in mora fino al saldo, nonché spese [12] e compenso professionale del presente procedimento come da allegata nota spese (cfr. doc. 6), oltre al rimborso forfettario del 15% e accessori come per legge, nel termine di 40 (quaranta) giorni dalla data di notificazione [13] dell'emanando provvedimento, con l'espresso avvertimento che, nello stesso termine, potrà essere fatta opposizione a norma degli artt. 645 ss. c.p.c. e che, in mancanza di opposizione, si procederà ad esecuzione forzata.

In via istruttoria [14]

Si depositano i seguenti documenti:

1) incarico professionale;

2) parcella corredata dal parere di congruità;

3) intimazione del ...;

4) nota spese.

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [15] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [16] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. [17] ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [18] ]

...

1. Ai sensi dell'art. 637 c.p.c. il ricorso per decreto ingiuntivo deve essere presentato al Giudice di pace o al Giudice monocratico di Tribunale che sarebbe competente per la proposizione della domanda in via ordinaria (Cass. III, n. 6672/2007) secondo le ordinarie regole sulla competenza (materia, valore e territorio). Occorre però evidenziare che l'art. 637, comma 2 e 3, c.p.c. ha previsto due speciali criteri di competenza con riferimento ai d.i. afferenti ai crediti occasionati da un processo ed a quelli di avvocati o notai. Nel primo caso la norma attribuisce la possibilità di rivolgersi all'ufficio giudiziario che ha deciso la causa alla quale il credito si riferisce; mentre, nel secondo caso gli avvocati e i notai possono rivolgersi al giudice competente per valore del luogo in cui ha sede il consiglio dell'ordine al cui albo sono iscritti (Cass. VI, n. 5810/2015; Cass. II, n. 17050/2010).

2. La domanda di ingiunzione si propone con ricorso (art. 638, comma 1, c.p.c.). Il ricorso deve possedere i requisiti di forma e di contenuto analiticamente indicati dall'art. 125, comma 1, c.p.c., ovvero: l'indicazione dell'ufficio giudiziario al quale è rivolta, l'indicazione delle parti, l'indicazione dell'oggetto della domanda, la causa petendi; l'indicazione dei mezzi istruttori.

3. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. l'atto deve contenere l'indicazione delle parti corredata di tutti gli elementi per la loro identificazione.

4. Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio.

5. L'art. 86 c.p.c. regola la difesa personale della parte stabilendo che quest'ultima, se è in possesso dei requisiti necessari per esercitare l'ufficio di difensore presso il giudice adito, può stare in giudizio personalmente, senza nominare un difensore. Sul piano formale non sono richiesti oneri particolari: ad esempio non occorre rilasciare procura a sé stessi.

6. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, ovvero l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa, nonché l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi).

7. L'art. 633 c.p.c. dispone che, a seguito della presentazione della domanda, il giudice pronuncia ingiunzione di pagamento o di consegna: 1) se del diritto fatto valere viene fornita prova scritta 2) se il credito riguarda onorari per prestazioni giudiziali o stragiudiziali o rimborso di spese fatte da avvocati, cancellieri, ufficiali giudiziari o da chiunque altro ha prestato la sua opera in occasione di un processo; 3) se il credito riguarda onorari, diritti o rimborsi spettanti ai notai a norma della loro legge professionale, oppure ad altri esercenti una libera professione o arte, per la quale esiste una tariffa legalmente approvata.

8. Ai sensi dell'art. 633 c.p.c. il credito avente ad oggetto somme di denaro deve essere liquido. È liquido il credito determinato nel suo ammontare senza che si debba procedere a calcoli o aggiunte se non meramente strumentali (Cass. II, n. 11834/1991). La giurisprudenza ha escluso che con l'ingiunzione di pagamento il creditore non possa domandare il risarcimento ai sensi dell'art. 1224, comma 2, c.p.c. del maggior danno derivatogli dal ritardo nell'adempimento, potendo tuttavia formulare tale richiesta nel giudizio di opposizione avverso l'ingiunzione (Cass. III, n. 6757/2001).

9. L'art. 636 c.p.c. indica la documentazione (prova scritta) che deve accompagnare il ricorso per d.i. nelle ipotesi indicate nei nn. 2 e 3 dell'art. 633 c.p.c. In particolare, trattasi della parcella delle spese e prestazioni, munita della sottoscrizione del ricorrente e corredata dal parere della competente associazione professionale. Il parere non occorre se l'ammontare delle spese e delle prestazioni è determinato in base a tariffe obbligatorie. Anche per tale ragione il procedimento monitorio per i professionisti è detto “puro”, in contrapposizione a quello “documentale” ordinario.

10. Il credito vantato dal ricorrente deve essere esigibile, come si desume dal comma 2 dell'art. 633 c.p.c., laddove la norma esclude l'efficacia del provvedimento monitorio qualora il diritto azionato dipenda da una condizione sospensiva non verificatasi o da una controprestazione non ancora adempiuta (Cass. II, n. 23336/2008; Cass. III, n. 5007/1997).

11. Qualora la materia rientri in quelle per le quali deve (condizione di procedibilità) essere esperita la procedura di negoziazione assistita (art. 3 d.l. n. 132/2014 conv., con modif., nella l. n. 162/2014) ovvero la mediazione obbligatoria (art. 5 d.lgs. n. 28/2010) si segnala quanto segue. Con riferimento alla mediazione, ai sensi del comma 6 del novellato (dal d.lgs. n. 149/2022) art. 5 d.lgs. n. 28/2010 (così come peraltro già precedentemente previsto dal comma 4 della vecchia versione dell'art. 5) la condizione di procedibilità (sia nelle materie previste dalla legge, sia nel caso di mediazione demandata dal giudice) non si applica nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione, fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione. Nella rinnovata versione dell'art. 5 d.lgs. n. 28/2010 è anche contenuta (nel suddetto art. 5, comma 6, d.lgs. n. 28/2010) la precisazione che ciò (id est il fatto che nei procedimenti per ingiunzione, inclusa la relativa opposizione, la condizione di procedibilità non si applichi fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione) avverrà «secondo quanto previsto dall'art. 5-bis;» e cioè (sulla scorta dell'evoluzione giurisprudenziale sul punto) che, quando l'azione è stata introdotta con ricorso per decreto ingiuntivo, nel procedimento di opposizione l'onere di presentare la domanda di mediazione grava sulla parte che ha proposto ricorso per decreto ingiuntivo (e infatti è previsto che il giudice alla prima udienza provvede sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione se formulate e, accertato il mancato esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione, fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di cui all'art. 6 d.lgs. n. 28/2010 e a tale udienza, se la mediazione non è stata esperita, dichiara l'improcedibilità della domanda giudiziale proposta con il ricorso per decreto ingiuntivo, revoca il decreto opposto e provvede sulle spese). Tra l'altro vale la pena evidenziare come l'elenco delle materie per le quali il tentativo di mediazione costituisce condizione di procedibilità è stato ampliato ad opera del d.lgs. n. 149/2022, includendo ora anche associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete, somministrazione, società di persone e subfornitura. Con riferimento alla negoziazione assistita, allo stesso modo l'art. 3, comma 3, d.l. n. 132/2014 conv., con modif., in l. n. 162/2014 prevede che «La disposizione di cui al comma 1 non si applica: a) nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione».

12. L'eventuale decreto di accoglimento del ricorso deve contenere la liquidazione delle spese sostenute dal creditore istante e l'ingiunzione di pagamento delle stesse alla parte contro la quale il provvedimento monitorio è emesso.

13. L'art. 643 c.p.c. prevede che il ricorso e il decreto sono notificati per copia autentica ai sensi degli artt. 137 e ss. c.p.c. e che la notificazione degli stessi determina la pendenza della lite (ai fini della continenza o della litispendenza). La notificazione del ricorso e del decreto devono avvenire entro il termine di 60 giorni dalla pronuncia del decreto, a pena d'inefficacia del decreto stesso. Trattandosi di termine processuale esso rimane sospeso conformemente a quanto disposto dall'art. 1 l. n. 742/1969.

14. Nei casi previsti dai nn. 2 e 3 dell'art. 633 c.p.c. la prova scritta che accompagna la domanda di ingiunzione non è quella di cui all'art. 634 c.p.c., bensì quella c.d. “privilegiata” di cui all'art. 636 c.p.c.

15. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

16. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13 comma 3 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

17. Il ricorso per ingiunzione deve essere sottoscritto dal difensore a pena di nullità insanabile neppure nel caso di regolare costituzione del ricorrente nel giudizio di opposizione (Cass. S.U., n. 1420/1966). La nullità non sussiste qualora il difensore apponga la sua sottoscrizione al termine della procura alle liti e questa sia apposta in calce o a margine del ricorso (Cass. n. 1096/1964). Il ricorso può essere firmato dalla parte personalmente soltanto nei casi in cui questa sia autorizzata a stare in giudizio personalmente.

18. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

Commento

Dopo l'entrata in vigore dell'art. 9, comma 1, d.l. n. 1/2012 che ha abrogato le tariffe delle professioni regolamentate si erano formati in dottrina due orientamenti in ordine alla prova scritta che il professionista deve fornire al fine di ottenere un d.i.: i) la predetta disposizione avrebbe abrogato il solo riferimento alle tariffe contenuto nelle norme previgenti, con la conseguenza che le disposizioni speciali (art. 2233, comma 1, ult. parte, c.c. e art. 636) che attribuiscono ai consigli dell'ordine delle professioni regolamentate il potere di rilasciare parere sulla liquidazione degli onorari (nozione che deve intendersi sostituita da quella di parametri), non menzionando le tariffe, sarebbero tuttora in vigore; da ciò conseguirebbe che a decorrere dall'entrata in vigore del d.l. n. 1/2012, nel rilasciare il parere di congruità il Consiglio dell'Ordine dovrà fare riferimento alle tariffe se la prestazione si è svolta quando esse erano in vigore, ovvero ai parametri ministeriali per quelle iniziate successivamente (per questa tesi cfr., di recente, Trib. Sciacca 9 aprile 2020, n. 147); ii) in virtù dell'abrogazione delle tariffe sarebbero state tacitamente abrogate le norme di diritto sostanziale (art. 2233, comma 1, c.p.c.) e di diritto processuale (l'art. 636 in relazione all'art. 633, comma 1, nn. 2 e 3) che attribuivano ai Consigli degli ordini il potere di rilasciare parere sulla parcella emessa dai propri iscritti. Il professionista che agisca per il recupero dei propri crediti in sede monitoria, dovrebbe dunque allegare alla domanda non più la sua parcella, ma un documento scritto avente efficacia probatoria (non più privilegiata) secondo le regole del c.c. che provi l'incarico ricevuto e l'entità del compenso pattuito (impostazione questa condivisa da alcune pronunce di merito: cfr. Trib. Verona 25 settembre 2013, Trib. Varese 11 ottobre 2012).

Le Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno risolto ad ogni modo la questione chiarendo che, in tema di liquidazione dei compensi degli avvocati, l'abrogazione del sistema delle tariffe professionali disposta dal d.l. n. 1/2012, conv. dalla l. n. 27/2012, non ha determinato l'abrogazione dell'art. 636 c.p.c., sicché l'avvocato che intenda agire per la richiesta dei compensi per prestazioni professionali può continuare ad avvalersi - anche nel vigore della nuova disciplina - del procedimento per ingiunzione di cui agli artt. 633 e 636 c.p.c., ponendo a base del ricorso la parcella delle spese e prestazioni, sottoscritta e corredata del parere della competente associazione professionale, rilasciato sulla base dei parametri per i compensi professionali di cui alla l. n. 247/2012 e relativi decreti ministeriali attuativi (Cass. S.U., n. 19427/2021).

In ogni caso, nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo avente ad oggetto il pagamento di prestazioni professionali, ogni contestazione, anche generica, in ordine all'espletamento e alla consistenza dell'attività è idonea e sufficiente ad investire il giudice del potere-dovere di verificare anche il quantum debeatur, costituendo la parcella una semplice dichiarazione unilaterale del professionista, sul quale perciò rimangono i relativi oneri probatori del credito azionato ex art. 2697 c.c. (ex plurimis, Cass. n. 357/2023).

Resta peraltro fermo che In tema di compensi dovuti dal cliente all'avvocato per prestazioni giudiziali civili, la promessa di pagamento comporta l'astrazione processuale della causa, e cioè ha l'effetto di sollevare il destinatario della dichiarazione dall'onere di provare l'esistenza del rapporto fondamentale, che si presume fino a prova contraria, spettando al debitore provare che il rapporto non sia mai sorto o sia invalido o si sia estinto (Cass. n. 10464/2024).

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