Atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo con domanda riconvenzionale e chiamata di terzo in causaInquadramentoPer quanto concerne le modifiche apportate agli artt. 163 e 163-bis c.p.c., ma anche in generale, si rinvia all'inquadramento della formula “Atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo”. Occorre aggiungere che la particolare conformazione del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, nel quale l'opponente è formalmente attore, ma ricopre il ruolo di convenuto in senso sostanziale, fa sì che spetti all'opponente l'eventuale proposizione, con l'atto di opposizione, della domanda riconvenzionale. Quanto alla chiamata in causa, la S.C. ha in più occasioni ribadito che l'opponente deve indirizzare l'opposizione nei confronti del creditore in monitorio e non di altri. Se intende chiamare in causa un terzo, deve chiedere l'autorizzazione al Giudice, che valuterà la sussistenza dei presupposti e se del caso fisserà allo scopo una ulteriore udienza. Il contributo unificato corrispondente al valore della causa di merito, è ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] ATTO DI CITAZIONE [2] IN OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO CON DOMANDA RICONVENZIONALE [3] E CHIAMATA DI TERZO IN CAUSA [4] PER il Sig. ... [5], nato a ... il ... (C.F. ... [6] ), residente in ..., via/piazza ... n. ... (oppure) la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [7], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [8], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.[9] . Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'avvocato ... indica l'indirizzo PEC .... -opponente [10] - CONTRO ..., C.F. e/o P.I. ..., in persona del l.r.p.t. ..., con sede in ..., via/ p.za ... n. ..., -opposto- *** Il Sig. ... PROPONE OPPOSIZIONE avverso il decreto ingiuntivo n. ... / ... (R.G. ... / ... ), emesso dal Tribunale Ordinario di ..., Dott. ..., in data ..., non provvisoriamente esecutivo, notificato all'odierno opponente in data ... con il quale il Tribunale Ordinario di ... “ingiunge[va] a ... di pagare entro il termine di quaranta giorni la somma complessiva di Euro ... oltre interessi come da domanda, nei limiti del tasso soglia, oltre spese della procedura di ingiunzione, liquidate in Euro ... per compenso ed Euro ... per esborsi, oltre IVA, CPA e rimborso forfetario come per legge, oltre alle successive occorrende”, e ne chiede in via definitiva la revoca, mostrandosi l'impugnato provvedimento ingiusto, nullo e/o illegittimo a fronte dei seguenti motivi in ... [11] . FATTO [12] 1. L'odierno opposto ha agito in via monitoria nei confronti dell'esponente allegando a fondamento della domanda le seguenti circostanze ...; .... 2. ... In realtà, la vicenda ha avuto lo svolgimento che segue .... 3. Ne discende che l'esponente non soltanto non è debitore dell'opposto, ma è suo creditore dell'importo di .... 4. In ogni caso l'esponente ha diritto di essere garantito da ..., che intende chiamare in causa, per le seguenti ragioni .... DIRITTO [13] A. ...; B. ...; C. .... *** il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, CITA ..., C.F. e/o P.I. ..., in persona del l.r.p.t. ..., a comparire dinanzi al Tribunale di ... all'udienza che sarà tenuta il ... ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite all'art. 166 c.p.c. ed a comparire all'udienza suddetta dinanzi al Giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis c.p.c., con l'espresso avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c., che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 c.p.c. o da leggi speciali, e che, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, e che la mancata comparizione comporterà la prosecuzione del processo in sua declaranda contumacia [14], per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI [15] Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis, per i motivi sopra esposti: – in via preliminare, autorizzare la chiamata in causa [16] della Società ... in persona del l.r.p.t. (C.F. ..., con sede legale in ... alla via ... ) e del suo ... (C.F. ... ) e, a tal fine, fissare una nuova udienza per consentire la chiamata in causa dei suddetti terzi, al fine di accertare e dichiarare (e, per l'effetto, condannare) che, nella denegata e non creduta ipotesi in cui l'Ecc.mo Tribunale dovesse ritenere valida ed operante la fideiussione da parte dell'opponente, Società ... dovrebbe, ex art. 1953 c.c., procurare all'opponente la liberazione ovvero, in mancanza, prestare le garanzie necessarie per assicurare loro il soddisfacimento delle eventuali azioni di regresso nei confronti di Società ...; – in via principale, accertare e dichiarare la nullità/l'inefficacia del D.I. opposto e per l'effetto revocare il D.I. n. ... del ... [17]; – in via riconvenzionale, accertare e dichiarare che ... e per l'effetto condannare il/i ... a ... in favore dell'opponente; – Con vittoria di spese, diritti ed onorari di giudizio, oltre IVA e CPA come per legge. *** In via istruttoria [18] . Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie: 1. decreto ingiuntivo notificato; 2. .... *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [19] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [20] pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [21] ] 1. L'art. 645, comma 1, c.p.c. dispone che l'opposizione si propone davanti all'ufficio giudiziario al quale appartiene il Giudice che ha emesso il decreto: si tratta di una competenza funzionale ed inderogabile; cfr. Cass. II, n. 861/2003, Cass. I, n. 8240/2002. 2. L'art. 645, comma 1, c.p.c. dispone che l'opposizione a decreto ingiuntivo si propone con dinanzi all'ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice che ha emesso il decreto. Anche se si tratta di un atto introduttivo di un giudizio di cognizione, a prima difesa dell'opponente ha il contenuto sostanziale di una comparsa di costituzione e risposta, stante l'inversione della posizione delle parti che caratterizza il predetto giudizio di opposizione. 3. In ragione del contenuto sostanziale di comparsa di costituzione e risposta dell'atto di opposizione, l'opponente può proporre domanda riconvenzionale la quale però per essere ammissibile dipende dallo stesso titolo dedotto in giudizio dalla controparte, ovvero dal titolo che appartiene alla causa come eccezione o da un titolo diverso da quello dedotto in giudizio, purché fra le opposte pretese esista un collegamento oggettivo che renda vantaggioso e opportuno l'esame congiunto delle domande (Trib. L'Aquila 27 luglio 2015, n. 698). 4. In tale ipotesi il disposto dell'art. 269 c.p.c., che disciplina le modalità di chiamata di terzo in causa, non si concilia con il procedimento instaurato tramite l'opposizione al decreto, dovendo in ogni caso l'opponente citare unicamente il soggetto che ha ottenuto il provvedimento, non potendo le parti essere altre rispetto al soggetto ingiungente e quello ingiunto, così che l'opponente (cui è preclusa, nella qualità di convenuto sostanziale, la facoltà di chiedere lo spostamento dell'udienza nonché quella di notificare l'opposizione a soggetto diverso dal creditore ingiungente) deve necessariamente chiedere al Giudice, con lo stesso atto di opposizione, l'autorizzazione a chiamare in giudizio il terzo al quale ritiene comune la causa sulla base dell'esposizione dei fatti e delle considerazioni giuridiche contenute nel ricorso per decreto ingiuntivo (Cass. III, n. 4800/2007; Cass. II, n. 13272/2004). 5. Tra i requisiti della vocatio in ius l'art. 163, comma 3, n. 2 c.p.c. prevede l'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti). 6. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011). 7. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita Iva. 8. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 9. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6, c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Nell'ipotesi di scelta di deposito telematico del ricorso si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente ricorso ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 10. Nel giudizio di opposizione sono parti: il soggetto contro il quale il d.i. è stato richiesto ed emesso, che nel giudizio di opposizione assume la veste di opponente nonché il soggetto che ha proposto il ricorso per d.i. (“opposto”). 11. Occorre precisare però che il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo non è ristretto alla verifica delle condizioni di ammissibilità e di validità del decreto stesso, ma si estende all'accertamento dei fatti costitutivi del diritto in contestazione, con riferimento alla situazione di fatto esistente al momento della pronuncia della sentenza, e non già a quello dell'emissione del provvedimento opposto. Pertanto, il Giudice, qualora riconosca fondata, anche solo parzialmente, l'eccezione di pagamento formulata dall'opponente con l'atto di opposizione o nel corso del giudizio, deve comunque revocare totalmente il decreto opposto, senza che rilevi, in contrario, l'eventuale posteriorità dell'accertato fatto estintivo rispetto al momento di emissione del decreto, sostituendosi all'originario decreto ingiuntivo la sentenza di condanna al pagamento di residui importi del credito (Cass. I, n. 6514/2007). 12. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4, c.p.c. l'atto di citazione deve contenere l'esposizione, in modo chiaro e specifico (come aggiunto dalla riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022), dei fatti costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni. Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 13. Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 c.p.c. l'atto di citazione deve contenere l'esposizione, in modo chiaro e specifico (come aggiunto dalla riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022), degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni. Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. 14. L'indicazione del giorno dell'udienza di comparizione-trattazione e l'invito a costituirsi contenuti nel n. 7 dell'art. 163, comma 3, c.p.c. costituiscono requisiti della vocatio in ius. 15. Altro requisito dell'edictio actionis è racchiuso nell'art. 163, comma 3, n. 3 il quale prevede che debba essere identificata la “cosa oggetto della domanda”, espressione da intendersi sia sotto il profilo formale, come provvedimento giurisdizionale richiesto al Giudice (petitum immediato), sia sotto l'aspetto sostanziale come bene della vita di cui si chiede il riconoscimento (petitum mediato). 16. Come è stato recentemente ribadito dalla S.C., nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo il provvedimento con il quale il Giudice autorizza o nega la chiamata in causa di un terzo ad istanza di parte, ove non si verta in ipotesi di litisconsorzio necessario ex art. 102 c.p.c., coinvolge valutazioni assolutamente discrezionali che, come tali, non possono formare oggetto di appello né di ricorso per cassazione (Cass. II, n. 21706/2019). 17. Occorre esporre le domande in maniera puntuale. 18. Le deduzioni istruttorie pur previste nell'art. 163, comma 3, n. 5, c.p.c. non costituiscono un elemento della citazione previsto a pena di nullità, essendo previste ora (a seguito della riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022, ma anche ante riforma la situazione, con le memorie ex art. 183, comma 6 c.p.c., era analoga da questo punto di vista) le apposite memorie integrative ex art. 171-ter c.p.c. 19. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 20. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». 21. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2012 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. CommentoL'opponente al decreto ingiuntivo anche se effettua l'opposizione (che ha di regola la forma della citazione) conserva la posizione di convenuto in senso sostanziale, assumendo soltanto la posizione processuale di attore. Infatti, l'opponente ha tutti i poteri processuali che ha una qualsiasi parte che deve riceve una citazione o che deve effettuare una citazione. In particolare, l'opponente può chiamare in causa terzi: tuttavia, in questa situazione, l'opponente deve necessariamente chiedere al Giudice, con l'atto di opposizione, l'autorizzazione a chiamare in giudizio il terzo al quale ritenga comune la causa o dal quale pretenda essere garantito sulla base dell'esposizione dei fatti e delle considerazioni giuridiche contenute nel ricorso per decreto. In tale ipotesi, infatti, il disposto dell'art. 269 c.p.c., che disciplina le modalità di chiamata di terzo in causa, non si concilia con il procedimento instaurato tramite l'opposizione al decreto, dovendo in ogni caso l'opponente citare unicamente il soggetto che ha ottenuto il provvedimento, non potendo le parti essere altre rispetto al soggetto ingiungente e quello ingiunto, così che l'opponente (cui è preclusa, nella qualità di convenuto sostanziale, la facoltà di chiedere lo spostamento dell'udienza nonché quella di notificare l'opposizione a soggetto diverso dal creditore ingiungente) deve necessariamente chiedere al Giudice, con lo stesso atto di opposizione, l'autorizzazione a chiamare in giudizio il terzo al quale ritiene comune la causa sulla base dell'esposizione dei fatti e delle considerazioni giuridiche contenute nel ricorso per decreto ingiuntivo (Cass. III, n. 4800/2007; Cass. II, n. 13272/2004). L'autorizzazione alla chiamata in causa del terzo viene effettuata, dopo la riforma c.d. Cartabia, nell'ambito dei giudizi assoggettati al rito ordinario di cognizione, mediante il decreto di fissazione dell'udienza di cui all'art. 171-bis c.p.c. Resta fermo, in virtù dei principi espressi dalla Corte Costituzionale nella fondamentale sentenza n. 96/2024, che il giudice dovrà valutare nuovamente la questione nel contraddittorio con le parti all'udienza di trattazione. Inoltre, potrà all'uopo già previamente fissare un'udienza ex art. 175 c.p.c. per vagliare nel contraddittorio la sussistenza dei presupposti per la richiesta autorizzazione alla chiamata in causa del terzo. Qualora la richiesta di fissare l'udienza provenga dalla parte e non sia stata accolta dal giudice, alcuna conseguenza deriverà dal mancato adempimento al relativo ordine giudiziale (il che può rilevare nella specie, evidentemente, solo se la chiamata è stata autorizzata dall'opposto). Sotto un distinto profilo, l'opponente al decreto ingiuntivo può inoltre presentare una domanda riconvenzionale, cioè può estendere il tema della controversa oltre la mera contestazione del decreto ingiuntivo e del debito in questo evidenziato, e se la domanda riconvenzionale eccede i limiti della competenza del Giudice che ha emesso il decreto ingiuntivo, questo è tenuto a rimettere al Giudice dotato di competenza per valore più elevata solo la controversia relativa alla domanda riconvenzionale, in quanto sulla causa di opposizione a decreto ingiuntivo la competenza assume carattere funzionale e inderogabile ex art. 645 c.p.c. Va considerato, per l'ipotesi nella quale l'opponente abbia proposto una domanda riconvenzionale, che la dichiarazione di inammissibilità o di improponibilità dell'opposizione comporta soltanto il passaggio in giudicato della statuizione contenuta nel provvedimento monitorio e non preclude l'esame della domanda riconvenzionale spiegata dall'opponente, atteso il suo carattere autonomo di controdomanda volta alla attribuzione di un bene della vita, che la distingue dalla eccezione riconvenzionale che consiste in una prospettazione difensiva che, pur ampliando il tema della controversia attraverso l'allegazione di altro diritto, è finalizzata esclusivamente alla reiezione della domanda di controparte (Cass. III, n. 4131/2024). Per il resto si rinvia al commento della formula “Atto di citazione in opposizione a decreto ingiuntivo”. |