Ricorso in opposizione a decreto ingiuntivo per crediti di lavoro

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo soggetto al rito del lavoro, l'opposizione si propone con ricorso. L'atto di opposizione deve avere il contenuto della memoria difensiva ai sensi dell'art. 416 c.p.c. e quindi l'opponente deve compiere tutte le attività ivi previste, a pena di decadenza; pertanto, egli è tenuto a proporre con l'opposizione le eccezioni processuali e di merito, non rilevabili d'ufficio, e le domande riconvenzionali, oltre a indicare i mezzi di prova e produrre i documenti, non dissimilmente da quanto è previsto per ogni convenuto nel rito del lavoro (Cass. I, n. 10927/2016). Allo stesso modo, attesa la posizione sostanziale di attore dell'opposto, la memoria difensiva deve contenere gli elementi previsti dall'art. 414 c.p.c., sicché la mancata indicazione specifica dei fatti e degli elementi di diritto, nonché dei mezzi di prova resi necessari dall'opposizione, può condurre al rigetto di questa con conseguente revoca del decreto (Cass. sez. lav., n. 4212/2016).

Il contributo unificato corrispondente al valore della causa di merito, è ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii., salve le esenzioni disposte dall'art. 9, comma 1-bis del medesimo decreto. Con riferimento alla materia lavoro è intervenuta per dettare chiarimenti la circolare del Ministero della Giustizia dell'11 maggio 2012. La stessa, per i ricorsi per d.i. ed opposizioni a d.i. in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie, nonché per quelli individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego ha chiarito che: “Il comma 3 dell'art. 13 del d.P.R. n. 115/2002, prevede che il contributo unificato sia ridotto alla metà per i processi speciali previsti dal libro IV, titolo I del codice di procedura civile, compreso il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo e di opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento e per le controversie individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego, salvo quanto previsto dall'art. 9, comma 1-bis del Testo Unico sulle Spese di Giustizia. Il legislatore, nel richiamare il libro IV, titolo I del c.p.c., ha previsto la riduzione del contributo unificato per i procedimenti di ingiunzione ivi compresi i casi in cui il decreto sia emesso per crediti derivanti da omesso versamento agli enti di previdenza e assistenza dei relativi contributi, ex art. 635, comma 2 del c.p.c. Di conseguenza, ferme restando le esenzioni previste per i procedimenti di valore inferiore ad Euro 34.585,23, per i procedimenti di ingiunzione nonché per le relative opposizioni in materia di previdenza ed assistenza obbligatorie, il contributo unificato è quello dall'art. 13, comma 1, lett. a) del d.P.R. n. 115/2002, con la riduzione della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, del medesimo testo Unico sulle Spese di Giustizia. Diversamente, per i decreti ingiuntivi emessi per crediti derivanti da rapporti individuali di lavoro o di pubblico impiego e per le relative opposizioni, il contributo unificato è applicato secondo le disposizioni dell'art. 13, comma 3 del d.P.R. n. 115/2002 escludendo, quindi, la possibilità di una doppia riduzione”.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1] SEZIONE LAVORO

RICORSO IN OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO

PER

il Sig. ... [2], nato a ... il ... (C.F. ... [3] ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [4], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.[5] . Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-opponente [6] -

CONTRO

Il Sig. ..., via/p.za ... n. ..., C.F. ... ) [7], rappresentata e difesa dall'Avv. ... (C.F. ... ), elettivamente domiciliata presso lo studio del medesimo legale in ...;

-opposto-

***

IN FATTO

L'opposto ..., assumendo di aver prestato attività lavorativa, quale lavoratore subordinato, in favore dell'odierno esponente, ha chiesto ed ottenuto decreto ingiuntivo n. ... / ..., R.G. n. ... / ... (doc. ... ), emesso dal Tribunale Ordinario di ..., sezione lavoro, in data ... e notificato in data ... (doc. ... ), per l'importo di Euro ..., a titolo di ..., oltre interessi legali e rivalutazione dal ... al saldo, nonché le spese legali liquidate ....

Viceversa, il credito fatto valere in via monitoria non sussiste per le seguenti ragioni:

a) ...;

b) ...;

c) ....

***

Tutto ciò premesso e considerato, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, chiede a codesto Ill.mo Tribunale adito di voler fissare l'udienza di discussione ex art. 415 c.p.c. con termine per la notifica del presente ricorso e pedissequo decreto di fissazione dell'udienza, per ivi sentir accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito

revocare il Decreto Ingiuntivo n. ..., emesso nei confronti del Sig. ... in data ..., e rigettare la domanda già proposta dall'opposto in via monitoria;

con vittoria di spese, anche relative alla pregressa fase sommaria.

In via istruttoria [8],

si producono i seguenti documenti [9] :

1. copia decreto ingiuntivo notificato;

2. ...;

3. ....

Sempre in via istruttoria si chiede prova testimoniale sui seguenti capitoli di prova:

a ...;

b ...;

c ...;

indicando come testimoni i Sig.ri ....

***

Si dichiara [10] che il valore della presente controversia è inferiore ad Euro ...; l'opponente autocertifica (doc. ... ) di avere un reddito imponibile familiare inferiore ad Euro ... per cui, ai sensi dell'art. 37, d.l. n. 98/2011, convertito dalla l. n. 111/2011 e ss.mm.ii., il presente procedimento è esente dal versamento del contributo unificato.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [11] ]

1. L'art. 645, comma 1, c.p.c. dispone che l'opposizione si propone davanti all'ufficio giudiziario al quale appartiene il Giudice che ha emesso il decreto (competenza funzionale e inderogabile; cfr. Cass. II, n. 861/2003, Cass. I, n. 8240/2002).

2. Il ricorso deve contenere tra gli altri l'indicazione delle parti.

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011).

4. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata.

5. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Nell'ipotesi di scelta di deposito telematico del ricorso si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente ricorso ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

6. Nel giudizio di opposizione sono parti: il soggetto contro il quale il d.i. è stato richiesto ed emesso, che nel giudizio di opposizione assume la veste di opponente nonché il soggetto che ha proposto il ricorso per d.i. (“opposto”).

7. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA.

8. Il convenuto deve indicare specificamente, a pena di decadenza, i mezzi di prova dei quali intende avvalersi ed in particolare i documenti che deve contestualmente depositare.

9. In una recente decisione la S.C. ha ribadito che nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo è ammesso il deposito dei documenti allegati al ricorso monitorio anche dopo lo spirare dei termini assegnati dal Giudice per le produzioni documentali, atteso che tali documenti, ai sensi dell'art. 638, comma 3, c.p.c., restano a disposizione dell'ingiunto almeno fino alla scadenza del termine per proporre opposizione, sicché, essendo già esposti al contraddittorio delle parti, non possono essere qualificati come “nuovi” nei successivi sviluppi del processo (Cass. n. 20854/2019).

10. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

11. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2012 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

Commento

Il procedimento per decreto ingiuntivo è caratterizzato da una struttura unitaria: esso è introdotto dal ricorso per ingiunzione e, se è proposta opposizione, si conclude con la sentenza che chiude la fase di opposizione. Ne discende che, se la domanda proposta con il ricorso per ingiunzione è riconducibile alla materia identificata dall'art. 409 c.p.c., l'opposizione è disciplinata dal rito del lavoro e, dunque, l'opposizione va proposta con ricorso e non con citazione, secondo la previsione dell'art. 645 c.p.c. Il punto è della massima importanza, poiché, a seconda che il giudizio di opposizione debba essere proposto con citazione o con ricorso, la pendenza di detto giudizio si verificherà con la notificazione della citazione ovvero con il deposito del ricorso. Ciò può ripercuotersi sull'osservanza del termine di 40 giorni previsto per l'introduzione dell'opposizione: e cioè, se l'opposizione, in materia di lavoro, è erroneamente proposta con citazione anziché con ricorso, ai fini dell'individuazione della data di introduzione dell'opposizione, e quindi del rispetto del termine indicato, occorrerà avere riguardo non alla data in cui la citazione è stata notificata, bensì alla data in cui essa è stata depositata presso la cancelleria del Giudice adito, in ossequio alla previsione in proposito dettata dall'art. 415 c.p.c. Se il deposito è comunque tempestivo, non vi è per l'opponente alcun pregiudizio, ed il Giudice si limiterà a disporre la trasformazione del rito ai sensi dell'art. 426 c.p.c.; se il deposito della citazione è effettuato oltre il quarantesimo giorno, viceversa, l'opposizione – secondo un indirizzo giurisprudenziale consolidato – sarà dichiarata inammissibile.

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