Comparsa di costituzione in opposizione a convalida di licenza/sfratto per finita locazioneInquadramentoNel procedimento per convalida l'intimato può comparire personalmente, ma può anche avvalersi della difesa tecnica, opponendosi alla convalida mediante una apposita comparsa in opposizione. Resta tuttavia fermo che il difensore, deve comunque comparire in udienza, giacché l'art. 663 c.p.c. prevede la pronuncia dell'ordinanza di convalida se l'intimato non compare. FormulaTRIBUNALE DI [1] ... COMPARSA DI COSTITUZIONE [2] IN OPPOSIZIONE A CONVALIDA DI LICENZA/SFRATTO [3] PER FINITA LOCAZIONE Il Sig. [4] ..., nato a ... il ... (C.F. [5]: ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [6] ..., C.F. [7] ..., che [8] lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti [9] ...; PREMESSO - che all'esponente è stato notificato atto di citazione per convalida di licenza/sfratto [10] per finita locazione alla data del ... : e ciò sul presupposto che, sorto il rapporto in forza di contratto di locazione del ..., con decorrenza dal ..., stipulato per uso ..., esso sarebbe cessato alla data indicata individuata secondo la cadenza che segue: ...; - che, contrariamente a quanto sostenuto dal locatore, la locazione, simulatamente stipulata per il detto uso, ha in effetti natura di locazione ad uso ..., con la conseguenza che la scadenza, ai sensi degli artt. ..., va individuata alla data del ..., secondo la cadenza che segue ...; - che, difatti, sebbene le parti avessero convenuto che l'effettivo uso locativo fosse quello testé indicato, esse si accordarono, su pressante richiesta dal locatore, perché il contratto, al fine di limitarne la durata legale, assumesse la veste di locazione ad uso di ...; - che l'intervenuta simulazione contrattuale è comprovata dagli elementi che seguono: ...; TUTTO CIÒ PREMESSO PROPONE OPPOSIZIONE alla convalida della licenza/dello sfratto nonché alla pronuncia dell'ordinanza provvisoria di rilascio [11], e, CONCLUDE affinché, all'esito della trasformazione del rito, ai sensi dell'art. 667 c.p.c., il Giudice adito accerti l'effettiva natura del contratto di locazione stipulato tra le parti e la sua conseguente durata, respingendo la domanda attrice, con vittoria di spese. Si offrono in comunicazione i seguenti documenti: 1) ...; 2) ... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Indicare il tribunale presso il quale l'intimante ha radicato il procedimento. 2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art.46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 3. Cancellare l'ipotesi che non interessa. 4. Il contenuto della citazione per convalida è disciplinato dall'art. 660 c.p.c., il quale, al comma 3, richiama l'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti. 5. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 6. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. 7. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. 8. Si segnala qui che L'indicazione del numero di fax dell'avvocato era prevista, fino al c.d. «Correttivo» (d.lgs. n. 164/2024, in vigore dal 26 novembre 2024) alla c.d. riforma «Cartabia», dall'art. 125 c.p.c. L'obsoleta previsione è stata soppressa. 9. La procura può essere apposta sull'atto introduttivo o sulla comparsa (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. 10. Cancellare l'ipotesi che non interessa. 11. Se richiesta. COMMENTOLa peculiarità del procedimento per convalida si riassume in ciò, che, se l'intimato non si oppone, la licenza o lo sfratto (per finita locazione, morosità o cessazione del rapporto di locazione d'opera) sono convalidati. La pronuncia dell'ordinanza di convalida poggia cioè su un comportamento non oppositivo (e dunque sostanzialmente adesivo) dell'intimato. Costituisce perciò opposizione alla convalida qualunque manifestazione di volontà non adesiva all'avversa domanda: sicché, all'estremo limite, costituisce opposizione, preclusiva dell'ordinanza di convalida, anche la pura e semplice dichiarazione: «mi oppongo», anche se non seguita da alcuna spiegazione. Tuttavia, è intuitivo che un'opposizione di tal fatta, pur impedendo la convalida, aprirebbe normalmente la strada alla pronuncia dell'ordinanza di rilascio di cui all'art. 665 c.p.c., se richiesta, sicché l'intimato dovrebbe intanto rilasciare l'immobile, salvo poi a far valere le proprie ragioni nella successiva memoria integrative depositata all'esito del provvedimento di trasformazione del rito di cui all'art. 667 c.p.c. È bene perciò che già in questa fase l'intimato faccia valere nel modo più complete le proprie ragioni, nella consapevolezza che lo scopo della opposizione non è tanto quello (automatico) di impedire la pronuncia dell'ordinanza di convalida, bensì quello di scongiurare l'emissione dell'ordinanza provvisoria di rilascio. Non è possibile, evidentemente, elencare qui tutte le possibili difese, nel rito e nel merito, che l'intimato può proporre: nel testo della formula si è fatto riferimento ad una delle più comuni impostazioni difensive che nella pratica si incontrano. Vale precisare che in questa fase non trovano ancora applicazione le regole del rito del lavoro, sicché la domanda riconvenzionale che sia proposta già nella fase sommaria non è soggetta all'osservanza del termine di dieci giorni previsto dall'art. 416 c.p.c., in quanto il rito del lavoro si applica solo dopo il passaggio alla fase ordinaria ex art. 667 c.p.c. (Cass. III, n. 24819/2016). |