Comparsa di costituzione con richiesta di assegnazione del termine di grazia

Mauro Di Marzio

Inquadramento

Nelle locazioni ad uso abitativo, il conduttore intimato, sussistendone le condizioni, così come previste dall'art. 55 l. n. 392/1978 (comprovate condizioni di difficoltà del conduttore), può chiedere al giudice l'assegnazione di un termine, di regola non eccedente i 90 giorni, per sanare la morosità, mediante il pagamento della morosità intimate, addizionata degli interessi e delle spese liquidate dal giudice.

Formula

TRIBUNALE DI [1] ...

COMPARSA DI COSTITUZIONE [2] CON RICHIESTA DI ASSEGNAZIONE DEL TERMINE DI GRAZIA

Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [3] ... ), residente in ..., via/ piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [4] ..., C.F. [5] ...,  che [6] lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti [7] ...

PREMESSO

– che all'esponente è stato notificato atto di citazione per convalida di sfratto per morosità per il mancato pagamento di canoni di locazione per l'importo di Euro ... ed oneri accessori per l'importo di Euro ...;

– che tale mancato pagamento è dipeso da comprovate condizioni di difficoltà del conduttore [8] ed in particolare:

a) dalle sue precarie condizioni di salute risultanti dalla certificazione prodotta, da cui emerge la seguente patologia: ...;

b) dalle transitorie difficoltà economiche derivanti dal suo attuale stato di disoccupazione;

c) ...;

– che il conduttore intende sanare la morosità, trattandosi di locazione abitativa, nel termine Massimo previsto dall'art. 55 della l. n. 392/1978;

TANTO PREMESSO

l'esponente chiede che il Sig. Giudice Unico del Tribunale adito voglia concedergli termine di novanta giorni per consentirgli di provvedere al pagamento dell'importo dovuto per tutti i canoni scaduti e per gli oneri accessori maturati, maggiorato degli interessi legali e delle spese processuali che lo stesso Giudice vorrà liquidare.

Si produce:

– copia notificata atto di citazione;

– ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Il tribunale è quello presso il quale il comparente è stato citato.

2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art.46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014.

5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.

6. Si segnala qui che L'indicazione del numero di fax dell'avvocato era prevista, fino al c.d. «Correttivo» (d.lgs. n. 164/2024, in vigore dal 26 novembre 2024) alla c.d. riforma «Cartabia», dall'art. 125 c.p.c. L'obsoleta previsione è stata soppressa.

7. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura.

8. Nella redazione della comparsa il difensore dovrà tener conto dell'opinione prevalente in giurisprudenza secondo cui la richiesta del termine di grazia è incompatibile con la richiesta del termine di grazia: tale richiesta, cioè, pone nel nulla l'opposizione eventualmente spiegata (da ult. Cass. III, n. 5540/2012).

COMMENTO

A fronte della citazione per convalida di sfratto per morosità il conduttore intimato, sussistendone le condizioni, così come previste dall'art. 55 l. n. 392/1978 (comprovate condizioni di difficoltà del conduttore), può chiedere al giudice l'assegnazione di un termine, di regola non eccedente i 90 giorni, per sanare la morosità, mediante il pagamento della morosità intimate, addizionata degli interessi e delle spese liquidate dal giudice. La S.C. ritiene che la previsione si applichi alle sole locazioni abitative primarie, e non, invece, a quelle non abitative (Cass. S.U., n. 272/1999, cui si è uniformata la giurisprudenza successiva).

A differenza del pagamento banco iudicis (v. la relativa formula), pure disciplinato dall'art. 55 l. n. 392/1978, che costituisce diritto del conduttore, l'assegnazione del termine di grazia è oggetto di un provvedimento discrezionale: è dunque consigliabile corroborare l'istanza mediante elementi documentali che comprovino la situazione di (transitoria: altrimenti non avrebbe senso l'assegnazione del termine previsto) difficoltà attraversata dal conduttore. Come è stato ribadito anche nella materia agraria, l'affittuario può beneficiare del termine di grazia alla duplice condizione che formuli in modo espresso la relativa istanza e che le sue difese non risultino incompatibili con l'affermazione dell'esistenza del contratto (Cass. III, n. 25759/2019).

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