Atto di citazione in appello contro ordinanza di convalida

Mauro Di Marzio

Inquadramento

L'appello contro l'ordinanza di convalida, creazione giurisprudenziale diretta ad ampliare l'ambito della sua impugnabilità, altrimenti limitata all'opposizione tardiva di cui all'art. 668 c.p.c., si propone, secondo la prevalente opinione giurisprudenziale (Cass. III, n. 7173/1997; Cass. III, n. 7672/2000) con citazione, per effetto del principio di ultrattività del rito, e non con ricorso ex art. 447-bis c.p.c. L'esistenza di un diverso indirizzo, pur minoritario, secondo cui l'appello va proposto secondo il rito locatizio, consiglia di proporre appello con citazione e depositare l'atto entro il termine stabilito dal rito del lavoro, sicché l'appello sarà tempestivo quale che sia l'orientamento al quale aderisce il giudice. Si ricordi che l'atto di appello deve avere le forme ed i contenuti previsti dall'art. 342 c.p.c., nel testo introdotto dal d.lgs. n. 149/2022; in particolare, deve contenere le indicazioni prescritte dall'art. 163 c.p.c., come modificato dal d.lgs. citato, nonché, per ciascuno dei motivi, «in modo chiaro, sintetico e specifico», a pena di inammissibilità, a) il capo della decisione di primo grado che viene impugnato; b) le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di primo grado; c) le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata. Nell'atto di appello può essere inserita istanza di sospensione dell'esecuzione o dell'esecutività della sentenza impugnata (gli artt. 283 e 351 c.p.c. hanno subito modifiche ad opera del d.lgs. citato, si rinvia ai commenti ai relativi atti).

Formula

CORTE DI APPELLO DI ...

ATTO DI CITAZIONE IN APPELLO CONTRO ORDINANZA DI CONVALIDA [1]

Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [2] ..., C.F. ..., che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [3]

PREMESSO

– l'esponente conduce in locazione ad uso ... l'immobile situato in ..., via ..., n. ..., piano ..., interno ..., in forza di contratto di locazione concluso con il locatore ..., stipulato in data ... e registrato il ...;

– con atto notificato il ... il locatore ha intimato licenza/sfratto per finite locazione alla data del ... /sfratto per morosità [4], contestualmente citando l'esponente per la convalida;

– all'udienza del ... il conduttore ha proposto opposizione alla convalida [5] e, cionondimeno, il Giudice unico del Tribunale di ..., ha convalidato la licenza/lo sfratto ..., fissando per l'esecuzione la data del ...;

– tale ordinanza di convalida è stata pronunciata al di fuori delle condizioni di legge, sicché, avendo natura di sentenza in senso sostanziale, è, secondo l'inveterato insegnamento della giurisprudenza, impugnabile con l'appello;

– difatti è da ritenersi pronunciata al di fuori delle condizioni di legge l'ordinanza di convalida emessa nonostante l'opposizione dell'intimato;

– sussistono gravi motivi, exartt. 351 e 283 c.p.c.[6], per sospendere l'efficacia esecutiva o l'esecuzione dell'ordinanza di convalida impugnata, giacché l'immobile locato è destinato ad abitazione primaria dell'esponente/allo svolgimento dell'attività lavorativa dell'esponente [7], sicché l'esecuzione dello sfratto produrrebbe un danno irreparabile, eccedente la misura delle normali conseguenze dell'esecuzione provvisoria di un provvedimento giurisdizionale.

TANTO PREMESSO

CITA

il Sig. ... (C.F. ... ), residente in ..., via ..., n. ..., a comparire innanzi alla Corte di appello di ..., nei noti uffici di via/piazza ..., all'udienza del ..., ore di rito, dinanzi al giudice che verrà designato, con invito a costituirsi nel termine con invito a costituirsi almeno 20 giorni [8] prima di tale udienza nelle forme stabilite dalla legge, con l'avvertimento che, in difetto di costituzione si procederà in sua contumacia, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato [9], per sentir accogliere le seguenti:

CONCLUSIONI

Voglia la Corte di appello adita accogliere l'appello e, per l'effetto, previa sospensione dell'efficacia esecutiva o dell'esecuzione dell'ordinanza di convalida di licenza/sfratto per finita locazione/morosità [10] pronunciata tra le parti dal giudice unico del Tribunale di ... all'udienza del ..., in totale riforma dell'ordinanza medesima, rigettare l'originaria domanda, con vittoria di spese.

Si offrono in comunicazione i seguenti documenti:

1) copia del contratto di locazione datato ... e registrato il ...

2) copia della verbale di udienza del ... dal quale risulta la spiega opposizione dell'odierno appellante alla convalida.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1.  Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art.46 disp.att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

2. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014.

3. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura.

4. Selezionare l'ipotesi che interessa.

5. Illustrare i termini dell'opposizione proposta. La formula fa riferimento al caso dell'ordinanza pronunciata nonostante l'opposizione perché esso costituisce il caso più comune di ordinanza di convalida appellabile. L'altro caso ricorrente è quello dell'ordinanza di convalida di sfratto per morosità pronunciata in carenza della dichiarazione di persistenza della morosità prevista dall'art. 663 c.p.c.: per i limiti di applicazione di detta previsione v. Cass. III, n. 19865/2014.

6. Si presti attenzione alla proposizione dell'istanza di sospensiva solo nell'effettiva presenza dei requisiti del fumus e del periculum, dal momento che la proposizione di istanze di inibitoria inammissibili o manifestamente infondate è sottoposta ad una sanzione pecuniaria, ai sensi dello stesso art. 283 c.p.c. È quindi importante che l'istanza di sospensiva venga illustrata in modo adeguato.

7. Selezionare l'ipotesi pertinente, o indicare quella diversa eventualmente ricorrente.

8. Il correttivo alla «Cartabia» ha modificato il comma 1 dell'art. 347 c.p.c. nel senso che segue: «L'appellante si costituisce in giudizio secondo le forme e i termini per i procedimenti davanti al tribunale. Le altre parti si costituiscono in appello almeno venti giorni prima dell'udienza indicata nell'atto di citazione o di quella fissata ai sensi dell'art. 349-bis, secondo le forme per i procedimenti davanti al tribunale». Al contempo il correttivo ha sostituito, all'art. 343, comma 1, le parole «almeno venti giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione o dell'udienza fissata a norma dell'art. 349-bis, secondo comma», con le seguenti: «nel termine previsto dall'art. 347». In breve, all'esito di simili interventi, i termini a comparire e per la costituzione dell'appellato, che la «Cartabia» aveva inopinatamente stravolto, sono rimasti 90-20.

9. Risolvendo un contrasto esistente sul punto, Cass. S.U., n. 9407/2013, ha chiarito che l'atto d'appello non deve contenere l'avvertimento di cui all'art. 163, n. 7 c.p.c., né altro equivalente. Bisogna considerare però che l'art. 342 c.p.c. rinvia all'art. 163 c.p.c., norme entrambe novellate dal d.lgs. n. 149/2022, e che, in particolare, l'art. 163 c.p.c. prescrive ulteriori pletorici avvertimenti: può essere discutibile se detti avvertimenti debbano essere reiterati in appello, e probabilmente è ragionevole ritenere di no, tuttavia è consigliabile inserirli, nel qual caso al più può accadere che siano superflui.

10. Selezionare l'ipotesi che interessa.

COMMENTO

L'ordinanza di convalida di licenza o sfratto per finita locazione ovvero di sfratto per morosità non è di regola appellabile, ma impugnabile esclusivamente mediante l'opposizione tardiva prevista dall'art. 668 c.p.c. La giurisprudenza ammette tuttavia l'appello (da introdursi con citazione, come si è già detto) qualora l'ordinanza di convalida sia stata pronunciata al di fuori dei casi previsti dalla legge, come nell'ipotesi di ordinanza di convalida emessa nonostante la comparizione e l'opposizione del conduttore intimato. I motivi devono rispondere ai requisiti dell'art. 342 c.p.c. e devono cioè contenere: 1) il capo della decisione di primo grado che viene impugnato; 2) le censure proposte alla ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di primo grado; 3) le violazioni di legge denunciate e la loro rilevanza ai fini della decisione impugnata. In tale frangente l'intimato può chiedere la rimessione in termini per espletare l'attività difensiva impeditagli in primo grado, fermo restando che il giudice del gravame deve decidere la controversia nel merito, atteso che l'omissione del mutamento di rito, di cui all'art. 667 c.p.c., non integra alcuna delle ipotesi tassativamente previste dagli artt. 343 e 354 c.p.c. per la rimessione della causa al primo giudice (Cass. III, n. 14625/2017). L'identificazione dei casi di soggezione ad appello si possono riassumere come segue: «L'ordinanza di convalida di sfratto può essere impugnata con il mezzo ordinario dell'appello se è pronunciata in difetto dei suoi elementi tipici. Tali elementi sono, da un lato, i presupposti particolari del procedimento di convalida (indicati nell'articolo 663, commi 1 e 3 c.p.c., e cioè la mancata comparizione, la mancata contestazione e la dichiarata persistenza della morosità, sicché l'intimato non deve limitarsi a comparire ma deve anche opporsi alla convalida), dall'altro, quelli generali dell'azione, cioè la giurisdizione, la competenza, la capacità processuale dell'intimante e la corretta evocazione in giudizio. Il giudice, quindi, deve rifiutare la convalida non solo quando ricorrono i presupposti particolari già indicati, ma anche allorché riscontri la mancanza dei presupposti generali dell'azione. Deriva, da quanto precede, pertanto, il provvedimento di convalida, emanato in assenza di questi ultimi, che siano tuttora attuali, è sostanzialmente equiparabile a una sentenza ed è, pertanto, appellabile a prescindere dall'atteggiamento in concreto mantenuto dall'intimato comparso» (Cass. III, n. 15353/2006). In particolare, l'ipotesi scolastica è quella dell'ordinanza di convalida pronunciata nonostante l'opposizione dell'intimato.

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