Ricorso per la modifica del provvedimento cautelareInquadramentoL'art. 669-decies c.p.c. indica i presupposti di ammissibilità della revoca o della modifica dell'ordinanza cautelare, le regole di competenza ed il sistema di coordinamento con il reclamo ex art. 669-terdecies c.p.c. La riforma di cui alla l. n. 80/2005 aveva inciso sulla norma in esame aggiungendo: i) la precisazione che il ricorso agli strumenti della revoca o della modifica è subordinato alla proposizione del reclamo; ii) la valorizzazione, al fianco dei “mutamenti delle circostanze”, dei fatti anteriori conosciuti dall'istante successivamente al provvedimento cautelare; iii) la previsione della competenza del Giudice della cautela a decidere sulla revoca o sulla modifica dell'ordinanza di accoglimento, allorché – come le fattispecie di strumentalità attenuata possono ora consentire – il giudizio di merito non sia ancora pendente o si sia estinto. FormulaRICORSO [3]EX ART. 669-DECIES C.P.C. PER il Sig. ... [4], nato a ... il ... (C.F. ... [5]), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [6]], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [7], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[8]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'avvocato ... indica l'indirizzo PEC ... -ricorrente- CONTRO Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ); -resistente- PREMESSO CHE – con ordinanza depositata in data ... dal Tribunale Ordinario di ... in persona del Giudice Dott. ... su ricorso ex art. ... c.p.c. proposto ante causam (oppure) nel corso del giudizio di cui al n. ... R.G. instaurato da ... rappresentato e difeso dall'Avv. nei confronti di ..., veniva concesso il ... (oppure) ordinato a ... di ... (doc. ... ); – in data ... si è verificato un mutamento delle circostanze [9] poste alla base del provvedimento cautelare come risulta dalla documentazione che si allega (oppure) come potrà essere confermato dai Sigg.ri ..., ... che sin d'ora si indicano quali sommari informatori (oppure) che nel corso del giudizio di merito suindicato sono stati escussi i tesi Sig. ... e Sig.ra ... i quali hanno confermato (oppure) hanno confessato che ...; OPPURE – l'odierno ricorrente [10] è venuto a conoscenza soltanto in data ... (doc. ... ) dei seguenti fatti anteriori rispetto all'emissione del provvedimento cautelare: 1. ...; 2. .... – che tali circostanze rendono pertanto necessaria la modifica del provvedimento di ... emesso in data ... dal ... concedendo ... [11]. Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, RICORRE all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché, rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, voglia: – previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio [12], procedere nel modo ritenuto opportuno agli atti di istruzione ritenuti indispensabili e provvedere modificando il provvedimento cautelare del ... concedendo ..., adottando ... [13]. In ogni caso – con condanna della resistente al pagamento delle spese, diritti e onorari del presente procedimento, oltre IVA e CPA come per legge [14]. *** In via istruttoria [15]. (Indicazione dei mezzi istruttori di cui ci si intende avvalere) Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [16] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [17]] 1. La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica. 2. Ai sensi dell'art. 669-decies, comma 1, c.p.c. se vi è causa pendente per il merito l'istanza di modifica o revoca del provvedimento cautelare può essere proposta direttamente al Giudice Istruttore. Ai sensi del comma 2 dello stesso articolo, invece, esaurito il reclamo ex art. 669-terdecies c.p.c., qualora la causa di merito non sia iniziata o sia estinta, l'istanza di revoca e modifica del provvedimento cautelare possono essere rivolte al Giudice che ha provveduto sull'istanza cautelare; allo stesso Giudice devono essere rivolte le istanze di modifica e revoca quando la causa di merito è devoluta alla giurisdizione di un Giudice straniero o ad arbitrato (in quest'ultimo caso, a meno che – come inserito dalla riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022, e quindi per i procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023 – le parti, anche mediante rinvio a regolamenti arbitrali, abbiano attribuito agli arbitri il potere di concedere misure cautelari con la convenzione di arbitrato o con atto scritto anteriore all'instaurazione del giudizio arbitrale e in tal caso la competenza cautelare attribuita agli arbitri è esclusiva), ovvero se l'azione civile è stata esercitata o trasferita nel processo penale. 3. Si ritiene che la domanda di revoca o di modifica possa essere presentata tanto mediante ricorso depositato in cancelleria, tanto – allorché sia pendente la causa di merito – mediante un'istanza avanzata in udienza ed inserita nel verbale. 4. Il contenuto minimo della domanda è quello disciplinato dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti. 5. Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio. 6. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA. 7. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. 8. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 9. Il semplice decorso del tempo, in quanto elemento già valutabile da parte del Giudice che ha emesso il provvedimento cautelare o eventualmente del Giudice del reclamo, i quali possono limitare nel tempo la durata di un'inibitoria, non costituisce di per sé mutamento delle circostanze che legittimi il ricorso per revoca o modifica (Trib. Verona 4 agosto 2001; per una casistica cfr. anche Trib. Messina 15 dicembre 1997, Trib. Parma 13 giugno 1994, Trib. Udine 14 dicembre 1994, Trib. Firenze 15 maggio 1995). In nessun modo invece l'istanza di revoca o di modifica dovrebbe ammettere la mera riproposizione di difese già disattese e magari pure sottoposte a reclamo. 10. Revoca e modifica restano affidate all'iniziativa della parte interessata, potendo il destinatario passivo del provvedimento richiederne la revoca, oppure una modifica quantitativa o qualitativa, ed il beneficiario, invece, sollecitare parimenti una modifica che ampli gli effetti della cautela. 11. Indicare in che modo il Giudice deve modificare il provvedimento cautelare. 12. Il Giudice dispone la comparizione delle parti in apposita udienza, fissata secondo le esigenze del reale contraddittorio, ed assume le prove indispensabili. 13. Nell'emettere l'ordinanza di revoca o di modifica il Giudice deve preoccuparsi di impartire le opportune disposizioni per il ripristino dello status quo ante. 14. Laddove sull'istanza di revoca e modifica si pronunci il Giudice della cautela (non essendo quindi pendente il giudizio di merito), questi dovrebbe altresì regolamentare le spese del relativo procedimento; non trattandosi, invero, in tal caso, di subprocedimento incidentale inserito nel procedimento principale di cognizione, il Giudice della revoca o della modifica non potrebbe rimettere la liquidazione delle spese stesse alla sentenza definitiva (su tale aspetto v., da ultimo, Cass. II, n. 9785/2022), né obbligare la parte vittoriosa ad instaurare il merito al solo scopo di ottenerne il rimborso. 15. Il procedimento cautelare si caratterizza per una cognizione sommaria e deformalizzata. In particolare, l'art. 669-sexies, comma 1, c.p.c. dispone che il Giudice, sentite le parti, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione indispensabili in relazione ai presupposti e ai fini del provvedimento richiesto. 16. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 17. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. CommentoCon il termine modifica viene indicato il mutamento degli elementi contenutistici del provvedimento. L'impulso per i provvedimenti di modifica o revoca è sempre di parte. L'istanza, nelle forme del ricorso, viene proposta al Giudice istruttore della causa del merito se si tratta di provvedimenti cautelari a strumentalità forte; se invece si tratta di provvedimento cautelare a strumentalità attenuata l'istanza sarà proposta al Giudice che ha provveduto sull'istanza cautelare. All'istanza dovrà seguire l'instaurazione del contraddittorio nei confronti del beneficiario della misura cautelare, con conseguente concessione allo stesso di un termine per presentare le proprie memorie difensive. Al termine della fase istruttoria, il procedimento si chiuderà con l'emissione di un provvedimento che potrà assumere i caratteri della revoca della misura, della modifica restrittiva o ampliativa del precedente ordine cautelare, ovvero del rigetto dell'istanza di modifica o revoca. A seguito della riforma di cui al d.lgs. n. 149/2022 – e quindi per i procedimenti instaurati dopo il 28 febbraio 2023 – la competenza cautelare degli arbitri è stata espressamente prevista dal novellato art. 818, comma 1, c.p.c., che ora prevede che le parti, anche mediante rinvio a regolamenti arbitrali, possano attribuire agli arbitri il potere di concedere misure cautelari con la convenzione di arbitrato o con atto scritto anteriore all'instaurazione del giudizio arbitrale e che la competenza cautelare attribuita agli arbitri sia esclusiva. Coerentemente il d.lgs. n. 149/2022 ha aggiunto, al comma 3 dell'art. 669-decies c.p.c., l'inciso «salvo quanto disposto dall'art. 818, comma 1». Condizione di ammissibilità delle istanze di revoca e modifica, avanzate nel corso della causa di merito, è che non sia stato proposto reclamo, ovvero, comunque, che esso non sia più proponibile, per essere decorso il termine di quindici giorni di cui al comma 1 dell'art. 669-terdecies c.p.c. Quando invece il giudizio di merito non sia pendente (o perché estinto), la proponibilità delle istanze di revoca e modifica è segnata dall'avvenuto esaurimento dell'eventuale fase di reclamo. In sostanza, ove i mutamenti nelle circostanze, o la conoscenza di fatti anteriori al provvedimento, sopravvengano in tempo utile per essere dedotti nel giudizio di reclamo, dovrà comunque escludersi l'esperibilità della revoca o della modifica. Il delineato meccanismo di alternatività delle reazioni consentite avverso il provvedimento di accoglimento consolida l'immagine di una sorta di “giudicato cautelare”, cui si perviene in via di consunzione dei successivi rimedi. |