Sequestro giudiziario (schema base)

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

Il sequestro, al pari degli altri provvedimenti cautelari, è uno strumento con il quale la parte chiede la tutela provvisoria ed immediata di un suo diritto, che il sequestro ha il compito di garantire ed assicurare. Il sequestro giudiziario tende ad anticipare nel tempo gli effetti di una successiva sentenza definitiva. Questo tipo di sequestro può avere ad oggetto: i) beni mobili o immobili, aziende o altre universalità di beni, quando ne è controversa la proprietà o il possesso; ii) documenti, libri, registri o comunque cose che possono servire nel giudizio come mezzi di prova o di informazione, e in questo caso può essere disposto dal giudice quando sia controverso il diritto all'esibizione o alla comunicazione dei suddetti documenti.

Contributo unificato corrispondente al valore della causa di merito, ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002.

Formula

TRIBUNALE [1] DI ... [2]

RICORSO EX ART. 670 C.P.C. (ANTE CAUSAM OPPURE IN CORSO DI CAUSA [3])

PER

il Sig. [4] ..., nato a ... il ... (C.F. [5] ... ), residente in ..., via/ piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [6], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. [7] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[8]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/piazza ... n. ...,

-resistente-

PREMESSO CHE

IN FATTO

(ILLUSTRAZIONE DEI FATTI IN MANIERA ANALITICA [9]):

–  ...;

–  ...;

–  ....

IN DIRITTO

esposizione dell'oggetto, delle ragioni della domanda e delle conclusioni con particolare riguardo all'indicazione del:

1) Fumus boni iuris[10].

2) Periculum in mora.

3) Strumentalità.

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato,

RICORRE

all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché ai sensi dell'art. 670 c.p.c., rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, Voglia:

– dapprima inaudita altera parte, ex art. 669-sexies c.p.c.[11].

– ovvero, in subordine, previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio [12], autorizzare il sequestro del ... [13] dichiarandosi sin d'ora disponibile a rendersi custode giudiziario [14] del bene medesimo e a versare cauzione se richiesto (oppure) nominando custode del ... il/la ... o un terzo e fissando ex art. 669-octies c.p.c., il termine per l'instaurazione del giudizio di merito [15].

In ogni caso

– con condanna del Sig. ... al pagamento delle spese, diritti e onorari del presente procedimento, oltre IVA e CPA come per legge [16].

***

IN VIA ISTRUTTORIA

Indicazione dei mezzi istruttori di cui ci si intende avvalere ad es.:

Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie:

1. ...;

2. ....

Si indicano, di seguito, i sommari informatori che l'Ecc.mo Tribunale, nella Sua discrezionalità, potrà ascoltare per meglio comprendere i fatti descritti, così come articolati in premessa, qui integralmente riportati:

– Ing. ... c/o studio ..., via ... n. ...;

– Sig. ..., residente in ... alla via ... n. ....

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [17] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [18] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [19]]

1. La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica.

2. Ai sensi dell'art. 669-ter c.p.c. prima dell'inizio della causa di merito la domanda si propone al giudice competente a conoscere del merito (secondo i normali criteri della materia, del valore e del territorio), mentre se si propone in corso di causa ai sensi dell'art. 669-quater c.p.c. la domanda deve essere proposta al giudice della stessa.

3. In tale ipotesi risulta opportuno indicare nell'epigrafe dell'atto i riferimenti della causa di merito.

4. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'istanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti.

5. Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio.

6. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA.

7. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.

8. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo i può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

9. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa.

10. Sul piano del fumus boni juris, deve sussistere una controversia sulla proprietà o sul possesso del bene.

11. Ai sensi del comma 2 dell'art. 669-sexies c.p.c. il giudice può decidere il ricorso cautelare con decreto motivato senza ascoltare le ragioni del soggetto nei cui confronti è richiesto il provvedimento. Questa modalità di adozione del provvedimento cautelare viene seguita quando sussiste il rischio concreto che la controparte, informata del ricorso cautelare contro di lei, possa sottrarsi agli effetti del provvedimento stesso oppure quando l'adozione del provvedimento è così urgente da non lasciare nemmeno il tempo di notificare alla controparte il ricorso e il decreto di fissazione udienza.

12. Depositato il ricorso il giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il giudice, depositato il ricorso fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto.

13. È necessaria l'indicazione del bene oggetto della misura cautelare. Per una casistica giurisprudenziale relativa all'oggetto del provvedimento di sequestro giudiziario si vedano: Cass. II, n. 9692/2008 (bene oggetto di godimento da parte di un terzo); Trib. Mantova 14 marzo 2008 (beni di natura fungibile); Cass. I, n. 12595/1991; Trib. Foggia 10 febbraio 2004 (assegno bancario); Trib. Firenze 22 dicembre 2003 (azienda); Cass. I, n. 12705/1993 (libri, registri, documenti ecc.).

14. Ai sensi dell'art. 676 c.p.c. il giudice, nel disporre il sequestro, nomina un custode per la conservazione e l'amministrazione dei beni sequestrati e stabilisce i criteri e i limiti dell'amministrazione delle cose sequestrate e le cautele idonee a rendere la custodia più sicura e ad impedire la divulgazione di segreti. La S.C. ha precisato che il custode di beni sottoposti a sequestro giudiziario, in quanto rappresentante di ufficio, nella sua qualità di ausiliario del giudice, di un patrimonio separato, costituente centro di imputazione di rapporti giuridici attivi e passivi, risponde direttamente degli atti compiuti in tale veste, anche se in esecuzione di provvedimenti del giudice ai sensi dell'art. 676 c.p.c., ed è pertanto legittimato a stare in giudizio, attivamente e passivamente, limitatamente alle azioni relative a tali rapporti, attinenti alla custodia ed amministrazione dei beni sequestrati (Cass. II, n. 16057/2019).

15. Nel caso di provvedimento di accoglimento, adottato ante causam, il giudice deve assegnare alle parti un termine perentorio non superiore a sessanta per l'inizio del giudizio di merito (in mancanza di fissazione del termine da parte del giudice, la causa di merito deve essere iniziata entro il termine perentorio di sessanta giorni). Nel caso in cui il giudizio di merito si estingua o non venga intrapreso il sequestro perde efficacia (art. 669-novies c.p.c.), trattandosi di misura cautelare conservativa, a strumentalità c.d. forte.

16. L'ordinanza di accoglimento non contiene, a differenza di quella di rigetto, la condanna della controparte alle spese, ma deve rinviare la liquidazione delle spese alla successiva fase di merito.

17. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'articolo 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

18. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13 comma 3 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13 comma 1 lett. a) d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

19. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

Commento

Il sequestro giudiziario è una misura cautelare tipica e conservativa (e, pertanto, a strumentalità c.d. forte).

Questo tipo di sequestro può avere ad oggetto: i) beni mobili o immobili, aziende o altre universalità di beni, quando ne è controversa la proprietà o il possesso; ii) documenti, libri, registri o comunque cose che possono servire nel giudizio come mezzi di prova o di informazione, e in questo caso può essere disposto dal giudice quando sia controverso il diritto all'esibizione o alla comunicazione dei suddetti documenti.

È invece inammissibile il sequestro giudiziario avente ad oggetto la custodia o la gestione temporanea di beni fungibili, quali il denaro, in quanto non è configurabile, rispetto ad un bene fungibile, un'esigenza di tutela preordinata a garantire la fruttuosità dell'esecuzione coattiva di una sentenza che dirima la controversia insorta sulla titolarità o sul possesso del bene conteso mediante la consegna o il rilascio forzati di quello stesso bene sul quale è stato autorizzato e posto il vincolo, ma solo una generica esigenza di tutela della garanzia patrimoniale alla quale è preordinato il rimedio del sequestro conservativo in funzione della pronuncia di condanna al pagamento e della fruttuosità dell'espropriazione forzata (v., da ultimo, in sede applicativa, Trib. Varese I, 10 marzo 2021).

Quanto al fumus boni juris, deve sussistere una controversia sulla proprietà o sul possesso del bene, nell'ambito della quale sussistano elementi sufficienti a provare che la domanda proposta sia di probabile fondatezza (Trib. Napoli 15 ottobre 2013). Lo stesso può essere autorizzato non solo in relazione ad azioni di rivendicazione, reintegrazione o manutenzione, ma anche ad azioni di natura personali (ad es. azioni contrattuali di risoluzione, rescissione, nullità, annullamento), che tendono a conseguire la restituzione o il rilascio di cosa da altri detenuta (Cass. I, n. 9645/1994).

In sostanza, in tema di sequestro giudiziario, la misura cautelare di cui all'art. 670 c.p.c. è strumentale non solo all'esperimento di azioni reali, ma anche di azioni di natura personale, volte comunque ad ottenere la restituzione del bene: nel rispetto del principio di conservazione degli atti giuridici e di economia dei mezzi processuali (Trib. Roma III, 22 aprile 2016).

Il periculum (ossia il pericolo attuale che il diritto del ricorrente possa subire un pregiudizio) ai fini del sequestro giudiziario, deve consistere in un pericolo anche astratto che i beni controversi subiscano deterioramenti, alterazioni o sottrazioni nel corso del giudizio di merito, con conseguente necessità di sottrarre i beni stessi alla libera disponibilità del sequestrato (Trib. Bari III, 16 novembre 2014).

Nel quadro del procedimento cautelare uniforme delineato dal d.l. n. 35/2005 conv. in l. n. 80/2005, i sequestri rappresentano una tipica misura conservativa. Infatti, le recenti modifiche che hanno interessato il procedimento cautelare, in particolare l'art. 669-octies c.p.c., che ha reciso il nesso di strumentalità necessaria tra la tutela cautelare e la tutela di merito, non hanno toccato la materia dei sequestri, i quali rientrano quindi tra le misure conservative – le quali cristallizzano una determinata situazione fattuale o giuridica per evitare che, nel tempo occorrente per lo svolgimento del giudizio a cognizione piena, tale situazione si modifichi irreversibilmente – e non tra quelle anticipatorie, per le quali, invece l'art. 669-octies c.p.c. ha previsto la facoltatività dell'inizio del giudizio di merito.

L'art. 669-duodecies c.p.c. regola, sotto un distinto profilo, il regime di attuazione dei provvedimenti cautelari, per i quali richiama espressamente la disciplina di cui agli artt. 677 e ss. c.p.c. Questi ultimi richiamano la disciplina dell'esecuzione forzata e precisamente: i) per il sequestro giudiziario, le forme dell'esecuzione per consegna o rilascio; ii) per il sequestro conservativo, le forme proprie del pignoramento. La funzione cautelare del sequestro trova compiuta realizzazione quando il giudizio di merito accerta la fondatezza del diritto del sequestrante; in tal caso: nel sequestro giudiziario su cose determinate, il sequestrante vittorioso acquista un titolo di possesso autonomo sulle cose oggetto del procedimento; nel sequestro conservativo, l'art. 686 c.p.c. stabilisce che esso si converte in pignoramento nel momento in cui il creditore sequestrante ottiene sentenza di condanna esecutiva.

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