Sequestro giudiziario di beni ereditariInquadramentoIl sequestro, al pari degli altri provvedimenti cautelari, è uno strumento con il quale la parte chiede la tutela provvisoria ed immediata di un suo diritto, che il sequestro ha il comito di garantire ed assicurare. Il sequestro giudiziario tende ad anticipare nel tempo gli effetti di una successiva sentenza definitiva. Questo tipo di sequestro colpisce: i) beni mobili o immobili, aziende o altre universalità di beni, quando ne è controversa la proprietà o il possesso; ii) documenti, libri, registri o comunque cose che possono servire nel giudizio come mezzi di prova o di informazione, e in questo caso può essere disposto dal Giudice quando sia controverso il diritto all'esibizione o alla comunicazione dei suddetti documenti. Gli atti di disposizione dei beni sottoposti a sequestro non sono inefficaci, ma fanno sorgere la responsabilità, civile e penale, del custode dei beni sottratti (art. 334 c.p.). Nell'esemplificazione proposta, è considerato il ricorso volto al sequestro giudiziario dei beni ereditari. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. FormulaRICORSO EX ART. 670 C.P.C.ANTE CAUSAM PER il Sig. ... [3], nato a ... il ... (C.F.: ... [4]), residente in ..., via/piazza ... n. ... e per il Sig. ... nato a ... il ... (C.F.: ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ... (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F.: ... IVA: ... ) [5]], elettivamente domiciliati in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [6], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[7]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ... -ricorrenti- CONTRO Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ..., -resistente- NONCHÉ CONTRO La Sig.ra ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ..., -resistente- PREMESSO CHE IN FATTO [8] (Illustrazione dei fatti in maniera analitica): - In seguito al decesso del Sig. ... avvenuto in data ... nell'ultimo domicilio in ... i ricorrenti, il Sig. ... e la Sig.ra ... sono comproprietari per la quota indivisa [9] di ¼ dei seguenti beni immobili: 1. appartamento sito in ... alla via ... n. ... censito al NCEU ... particella ... sub. ... (doc. 1); 2. appartamento sito in ... alla via ... n. ... censito al NCEU ... particella ... sub. ... (doc. 2); - Peraltro, nell'appartamento sito in ... si trovano all'interno beni mobili di ingente valore che si indicano di seguito: ... (doc. 3). - Orbene, i predetti appartamenti sono attualmente occupati dai resistenti. In particolare, la Sig.ra Sempronia occupa sin dal ... l'immobile sito in ..., mentre il Sig. ... occupa l'immobile sito in dal .... - Entrambi i resistenti versano in precarie condizioni economiche atteso che ... (doc. 4). - Pertanto, sussiste la necessità urgente di provvedere alla custodia dei beni immobili suindicati, anche in considerazione del concreto pericolo di dispersione relativo ai beni mobili di ingente valore che verosimilmente si trovano all'interno degli stessi, i quali risultano ancora essere nell'esclusivo godimento dei resistenti. IN DIRITTO Esposizione dell'oggetto, delle ragioni della domanda e delle conclusioni con particolare riguardo all'indicazione del [10] : 1) Fumus boni iuris[11]. Con riferimento alla fattispecie in esame, non è chi non colga la sussistenza del predetto presupposto normativamente richiesto giacché oggetto della controversia risultano essere beni immobili sui quali gli istanti possono certamente vantare un diritto di tipo dominicale, sia pure pro quota. Pertanto, ricorre nella fattispecie una controversia sulla proprietà potendosi senz'altro sussumere nell'ambito della predetta tipologia di controversie anche l'instaurando giudizio di divisione ereditaria, implicando il giudizio di scioglimento della comunione una controversia sulla proprietà dei beni (Trib. Napoli 8 giugno 2011; Cass. II, n. 13546/1992). 2) Periculum in mora[12]. Con riferimento alla sussistenza del secondo requisito, si evidenzia come non sia necessaria la ricorrenza di un pericolo concreto di sottrazione, dispersione o alterazione del bene con riguardo al quale è invocata la cautela di cui si tratta, risultando, invece, sufficiente che lo stato di fatto esistente in pendenza della lite comporti la possibilità che vengano a determinarsi situazioni tali da pregiudicare la concreta attuazione del diritto controverso. A tal proposito, non può non rammentarsi il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo cui ricorrono i presupposti, compreso quello di opportunità, richiesti per il sequestro giudiziario di beni ereditari, qualora alcuni degli eredi abbia di tali beni il godimento esclusivo ed altri chiedano che se ne attui la divisione, previo accertamento dei loro diritti sulla massa ereditaria (cfr., in tal senso, Cass. n. 13546/1992). 3) Strumentalità [13]. Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, RICORRE all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché ai sensi dell'art. 670 c.p.c., rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, Voglia: - dapprima inaudita altera parte, ex art. 669-sexies c.p.c.[14]. - ovvero, in subordine, previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio [15], autorizzare il sequestro dei beni immobili ... [16] dichiarandosi sin d'ora disponibile a rendersi custodi giudiziari [17] del bene medesimo e a versare cauzione se richiesto (oppure) nominando custode del ... il/la ... o un terzo e fissando ex art. 669-octies c.p.c., il termine per l'instaurazione del giudizio di merito [18]. in ogni caso - con condanna dei resistenti al pagamento delle spese, diritti e onorari del presente procedimento, oltre IVA e CPA come per legge [19]. *** In via istruttoria Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie: 1. ...; 2. .... Si indicano, di seguito, i sommari informatori che l'Ecc.mo Tribunale, nella Sua discrezionalità, potrà ascoltare per meglio comprendere i fatti descritti, così come articolati in premessa, qui integralmente riportati: - Sig. ..., residente in ..., Via ... n. ...; - Sig. ..., residente in ..., Via ... n. .... *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [20] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [21] pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] [22] 1. La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica. 2. Ai sensi dell'art. 669-ter c.p.c. prima dell'inizio della causa di merito la domanda si propone al Giudice competente a conoscere del merito (secondo i normali criteri della materia, del valore e del territorio), mentre se si propone in corso di causa ai sensi dell'art. 669-quater c.p.c. la domanda deve essere proposta al Giudice della stessa. 3. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'istanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti. 4. Ai sensi dell'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio. 5. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA. 6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. 7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179/2012, ora abrogato) si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 8. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa. 9. Occorre evidenziare che la mediazione obbligatoria disposta dall'art. 5, d.lgs. n. 28/2010 ss.mm.ii, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo, non preclude la concessione dei provvedimenti urgenti e cautelari e, quindi, anche della richiesta di sequestro giudiziario. 10. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi). La domanda deve contenere, altresì, l'indicazione delle condizioni dell'azione cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora), delle ragioni dell'opportunità di provvedere alla gestione temporanea di beni nonché dell'indicazione di una controversia in ordine alla proprietà o al possesso (non deve essere in corso ma anche solo potenziale). 11. Costituisce uno dei presupposti per la richiesta di sequestro giudiziario. Esso si concreta nell'esistenza di una controversia sulla proprietà o sul possesso del bene, nell'ambito della quale sussistano elementi sufficienti a provare che la domanda proposta sia di probabile fondatezza (Trib. Napoli 15 ottobre 2013). Lo stesso può essere autorizzato non solo in relazione ad azioni di rivendicazione, reintegrazione o manutenzione, ma anche ad azioni di natura personali (ad es. azioni contrattuali di risoluzione, rescissione, nullità, annullamento), che tendono a conseguire la restituzione o il rilascio di cosa da altri detenuta (Cass. I, n. 9645/1994). 12. Il periculum (ossia il pericolo attuale che il diritto del ricorrente possa subire un pregiudizio) ai fini del sequestro giudiziario, deve consistere in un pericolo anche astratto che i beni controversi subiscano deterioramenti, alterazioni o sottrazioni nel corso del giudizio di merito, con conseguente necessità di sottrarre i beni stessi alla libera disponibilità del sequestrato (Trib. Bari III, 16 novembre 2014). 13. In tema di sequestro giudiziario, la misura cautelare di cui all'art. 670 c.p.c. è strumentale non solo all'esperimento di azioni reali, ma anche di azioni di natura personale, volte comunque ad ottenere la restituzione del bene: nel rispetto del principio di conservazione degli atti giuridici e di economia dei mezzi processuali, il Giudice investito di una cautela ante causam deve accertare il requisito della strumentalità anche e soprattutto sulla base di un esame complessivo del ricorso avanzato; pertanto, laddove non sia invece indicata in alcun modo la proponenda domanda di merito (cui il provvedimento cautelare richiesto sarebbe strumentale), deve dichiararsi inammissibile il ricorso cautelare (Trib. Roma III, 22 aprile 2016). 14. Ai sensi del comma 2 dell'art. 669-sexies c.p.c. il Giudice può decidere il ricorso cautelare con decreto motivato senza ascoltare le ragioni del soggetto nei cui confronti è richiesto il provvedimento. Questa modalità di adozione del provvedimento cautelare viene seguita quando sussiste il rischio concreto che la controparte, informata del ricorso cautelare contro di lei, possa sottrarsi agli effetti del provvedimento stesso oppure quando l'adozione del provvedimento è così urgente da non lasciare nemmeno il tempo di notificare alla controparte il ricorso e il decreto di fissazione udienza. 15. Depositato il ricorso il Giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il Giudice, depositato il ricorso fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto. 16. Indicazione del bene oggetto della misura cautelare. Per una casistica giurisprudenziale relativa all'oggetto del provvedimento di sequestro giudiziario si vedano: Cass. II, n. 9692/2008 (bene oggetto di godimento da parte di un terzo); Trib. Mantova 14 marzo 2008 (beni di natura fungibile); Cass. I, n. 12595/1991; Trib. Foggia 10 febbraio 2004 (assegno bancario); Trib. Firenze 22 dicembre 2003 (azienda); Cass. I, n. 12705/1993 (libri, registri, documenti ... ). 17. Ai sensi dell'art. 676 c.p.c. il Giudice, nel disporre il sequestro, nomina un custode per la conservazione e l'amministrazione dei beni sequestrati e stabilisce i criteri e i limiti dell'amministrazione delle cose sequestrate e le cautele idonee a rendere la custodia più sicura e ad impedire la divulgazione di segreti. 18. Nel caso di provvedimento di accoglimento, adottato ante causam, il Giudice deve assegnare alle parti un termine perentorio non superiore a sessanta per l'inizio del giudizio di merito e in mancanza di fissazione del termine da parte del Giudice, la causa di merito deve essere iniziata entro il termine perentorio di sessanta giorni. Nel caso in cui il giudizio di merito si estingua o non venga intrapreso il sequestro perde efficacia (art. 669-novies c.p.c.). 19. L'ordinanza di accoglimento non contiene, a differenza dell'ordinanza di rigetto, la condanna della controparte alle spese, ma deve rinviare la liquidazione delle spese alla successiva fase di merito. 20. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 21. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». 22. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2012 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. CommentoIl sequestro, al pari degli altri provvedimenti cautelari, è uno strumento con il quale la parte ottiene la tutela provvisoria ed immediata di un suo diritto, che il sequestro ha il comito di garantire ed assicurare. Il sequestro giudiziario tende ad anticipare nel tempo gli effetti di una successiva sentenza definitiva. Questo tipo di sequestro colpisce: i) beni mobili o immobili, aziende o altre universalità di beni, quando ne è controversa la proprietà o il possesso; ii) documenti, libri, registri o comunque cose che possono servire nel giudizio come mezzi di prova o di informazione, e in questo caso può essere disposto dal Giudice quando sia controverso il diritto all'esibizione o alla comunicazione dei suddetti documenti. Nel quadro dell'assetto del procedimento cautelare uniforme delineato dal d.l. n. 35/2005 conv. in l. n. 80/2005, i sequestri rappresentano una tipica misura conservativa. Infatti, le modifiche che hanno interessato il procedimento cautelare, in particolare l'art. 669-octies c.p.c., che ha reciso il nesso di strumentalità necessaria tra la tutela cautelare e la tutela di merito, non hanno toccato la materia dei sequestri, i quali rientrano quindi tra le misure conservative - le quali cristallizzano una determinata situazione fattuale o giuridica per evitare che, nel tempo occorrente per lo svolgimento del giudizio a cognizione piena, tale situazione si modifichi irreversibilmente - e non tra quelle anticipatorie, per le quali, invece l'art. 669-octies c.p.c. ha previsto la facoltatività dell'inizio del giudizio di merito. L'art. 669-duodecies c.p.c. regola il regime di attuazione dei provvedimenti cautelari, per i quali richiama espressamente la disciplina di cui agli artt. 677 e ss. c.p.c. Questi ultimi richiamano la disciplina dell'esecuzione forzata e precisamente: i) per il sequestro giudiziario, le forme dell'esecuzione per consegna o rilascio; ii) per il sequestro conservativo, le forme proprie del pignoramento. La funzione cautelare del sequestro trova compiuta realizzazione quando il giudizio di merito accerta la fondatezza del diritto del sequestrante: In tal caso: nel sequestro giudiziario su cose determinate, il sequestrante vittorioso acquista un titolo di possesso autonomo sulle cose oggetto del procedimento; nel sequestro conservativo, l'art. 686 c.p.c. stabilisce che esso si converte in pignoramento nel momento in cui il creditore sequestrante ottiene sentenza di condanna esecutiva. |