Sequestro giudiziario di azienda

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 670 c.p.c. il sequestro giudiziario può avere ad oggetto: i) beni mobili o immobili, aziende o altre universalità di beni, quando ne è controversa la proprietà o il possesso; ii) documenti, libri, registri o comunque cose che possono servire nel giudizio come mezzi di prova o di informazione, e in questo caso può essere disposto dal Giudice quando sia controverso il diritto all'esibizione o alla comunicazione dei suddetti documenti.

L'esemplificazione proposta riguarda il sequestro giudiziario dei beni costituiti in azienda.

Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii.

Formula

TRIBUNALE [1] DI ... [2]

RICORSO EX ART. 670 C.P.C.ANTE CAUSAM

PER

il Sig. ... [3], nato a ... il ... (C.F.: ... [4]), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F.: ... IVA: ... ) [5]], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [6], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[7]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ...,

-resistente-

NONCHÉ CONTRO

Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ...,

-resistente-

PREMESSO CHE

IN FATTO

(Illustrazione dei fatti in maniera analitica [8]):

- Il ricorrente è socio della Società ... della quale sono soci anche il Sig. ... e il Sig. ... (doc. 1).

- L'art. ... dell'atto costitutivo nonché l'art. ... dello statuto della Beta s.n.c. prevedevano che “la durata della società è stabilita in ... anni, dal ... al ... ” (doc. 2).

- Il ricorrente con atto del ... notificato ai soci ... e ..., comunicava la propria volontà di non prorogare la durata della società oltre il termine fissato nel contratto sociale, contestualmente vietando ai soci di compiere atti ... e invitandoli a cooperare al fine di avviare la procedura di liquidazione della società (doc. 3).

- La società veniva pertanto posta in liquidazione in data ... (doc. 4).

- Ciononostante, il ricorrente apprendeva che gli altri soci avevano violato il divieto di compimento di nuove operazioni [9] (art. 2279 c.c.) in quanto ... (doc. 5).

- In particolare, ha ridotto la produzione ed ha iniziato a vendere parte dei beni, tra cui ... (doc. 6).

- Risulta evidente che da tali nuove operazioni e dagli atti dispositivi predetti possono derivare danni, come in effetti si stanno già verificando, ai diritti di liquidazione spettanti al ricorrente.

- Il ricorrente, pertanto, intende agire contro i resistenti per accertare il suo diritto ..., ma nelle more, risulta necessario ed urgente provvedere al sequestro giudiziario dell'azienda [10] composta da [11] ... ed alla sua temporanea gestione onde evitare danni irreparabili.

IN DIRITTO

Esposizione dell'oggetto, delle ragioni della domanda e delle conclusioni con particolare riguardo all'indicazione del [12]:

1) Fumus boni iuris[13].

2) Periculum in mora[14].

3) Strumentalità [15].

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato,

RICORRE

all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché ai sensi dell'art. 670 c.p.c., rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, Voglia:

- dapprima inaudita altera parte, ex art. 669-sexies c.p.c.[16].

- ovvero, in subordine, previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio [17], autorizzare il sequestro dell'azienda [18] descritta in premessa e così di tutti i beni mobili e immobili, attrezzature, merci, e di ogni altro bene da inventariare a cura del custode giudiziario [19] all'uopo nominato e fissando ex art. 669-octies c.p.c., il termine per l'instaurazione del giudizio di merito [20].

IN OGNI CASO

- con condanna dei resistenti al pagamento delle spese , diritti e onorari del presente procedimento, oltre IVA. e CPA come per legge [21].

***

IN VIA ISTRUTTORIA

Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie:

1. ...;

2. ....

Si indicano, di seguito, i sommari informatori che l'Ecc.mo Tribunale, nella Sua discrezionalità, potrà ascoltare per meglio comprendere i fatti descritti, così come articolati in premessa, qui integralmente riportati:

- Ing. ... c/o studio ..., via ... n. ...;

- Sig. ..., residente in ... alla via ... n. ...

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [22] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [23] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] [24]

1. La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica.

2. Ai sensi dell'art. 669-ter c.p.c. prima dell'inizio della causa di merito la domanda si propone al Giudice competente a conoscere del merito (secondo i normali criteri della materia, del valore e del territorio), mentre se si propone in corso di causa ai sensi dell'art. 669-quater c.p.c. la domanda deve essere proposta al Giudice della stessa.

3. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'stanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti.

4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011).

5. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita Iva.

6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.

7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179/2012, ora abrogato) si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dall'art. 196-quater disp. att. c.p.c.

8. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa.

9. Una volta che la società sia stata sciolta, è vietato il compimento di tutti quegli atti volti a perseguire non tanto finalità conservative o liquidative del patrimonio, quanto lo svolgimento di attività speculativa già oggetto della società (Cass. III, n. 11393/1997).

10. Deve essere accolta la domanda di sequestro giudiziario di un'azienda e dei beni in essa ricompresi, ogni qual volta sussiste la opportunità di provvedere alla relativa custodia e gestione (Trib. Bari III, 2 luglio 2004).

11. In tema di sequestro giudiziario di azienda, la mancata indicazione dei singoli componenti destinati a formare specifico oggetto del sequestro non è causa di invalidità o di inefficacia dello stesso, a differenza che nel caso di sequestro conservativo, in cui la puntuale individuazione e descrizione dei beni assume la funzione di rendere noto lo specifico oggetto della garanzia patrimoniale riconosciuta al creditore procedente (Cass. I, n. 8429/2000).

12. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi). La domanda deve contenere, altresì, l'indicazione delle condizioni dell'azione cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora), delle ragioni dell'opportunità di provvedere alla gestione temporanea di beni nonché dell'indicazione di una controversia in ordine alla proprietà o al possesso (non deve essere in corso ma anche solo potenziale).

13. Costituisce uno dei presupposti per la richiesta di sequestro giudiziario. Esso si concreta nell'esistenza di una controversia sulla proprietà o sul possesso del bene, nell'ambito della quale sussistano elementi sufficienti a provare che la domanda proposta sia di probabile fondatezza (Trib. Napoli 15 ottobre 2013). Lo stesso può essere autorizzato non solo in relazione ad azioni di rivendicazione, reintegrazione o manutenzione, ma anche ad azioni di natura personali (ad es. azioni contrattuali di risoluzione, rescissione, nullità, annullamento), che tendono a conseguire la restituzione o il rilascio di cosa da altri detenuta (Cass. I, n. 9645/1994).

14. Il periculum (ossia il pericolo attuale che il diritto del ricorrente possa subire un pregiudizio) ai fini del sequestro giudiziario, deve consistere in un pericolo anche astratto che i beni controversi subiscano deterioramenti, alterazioni o sottrazioni nel corso del giudizio di merito, con conseguente necessità di sottrarre i beni stessi alla libera disponibilità del sequestrato (Trib. Bari III, 16 novembre 2014).

15. In tema di sequestro giudiziario, la misura cautelare di cui all'art. 670 c.p.c. è strumentale non solo all'esperimento di azioni reali, ma anche di azioni di natura personale, volte comunque ad ottenere la restituzione del bene: nel rispetto del principio di conservazione degli atti giuridici e di economia dei mezzi processuali, il Giudice investito di una cautela ante causam deve accertare il requisito della strumentalità anche e soprattutto sulla base di un esame complessivo del ricorso avanzato; pertanto, laddove non sia invece indicata in alcun modo la proponenda domanda di merito (cui il provvedimento cautelare richiesto sarebbe strumentale), deve dichiararsi inammissibile il ricorso cautelare (Trib. Roma III, 22 aprile 2016).

16. Ai sensi del comma 2 dell'art. 669-sexies c.p.c. il Giudice può decidere il ricorso cautelare con decreto motivato senza ascoltare le ragioni del soggetto nei cui confronti è richiesto il provvedimento. Questa modalità di adozione del provvedimento cautelare viene seguita quando sussiste il rischio concreto che la controparte, informata del ricorso cautelare contro di lei, possa sottrarsi agli effetti del provvedimento stesso oppure quando l'adozione del provvedimento è così urgente da non lasciare nemmeno il tempo di notificare alla controparte il ricorso e il decreto di fissazione udienza.

17. Depositato il ricorso il Giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il Giudice, depositato il ricorso fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto.

18. Indicazione del bene oggetto della misura cautelare. Per una casistica giurisprudenziale relativa all'oggetto del provvedimento di sequestro giudiziario si vedano: Cass. II, n. 9692/2008 (bene oggetto di godimento da parte di un terzo); Trib. Mantova 14 marzo 2008 (beni di natura fungibile); Cass. I, n. 12595/1991; Trib. Foggia 10 febbraio 2004 (assegno bancario); Trib. Firenze 22 dicembre 2003 (azienda); Cass. I, n. 12705/1993 (libri, registri, documenti ... ).

19. Ai sensi dell'art. 676 c.p.c. il Giudice, nel disporre il sequestro, nomina un custode per la conservazione e l'amministrazione dei beni sequestrati e stabilisce i criteri e i limiti dell'amministrazione delle cose sequestrate e le cautele idonee a rendere la custodia più sicura e ad impedire la divulgazione di segreti.

20. Nel caso di provvedimento di accoglimento, adottato ante causam, il Giudice deve assegnare alle parti un termine perentorio non superiore a sessanta per l'inizio del giudizio di merito e in mancanza di fissazione del termine da parte del Giudice, la causa di merito deve essere iniziata entro il termine perentorio di sessanta giorni. Nel caso in cui il giudizio di merito si estingua o non venga intrapreso il sequestro perde efficacia (art. 669-novies c.p.c.).

21. L'ordinanza di accoglimento non contiene, a differenza dell'ordinanza di rigetto, la condanna della controparte alle spese, ma deve rinviare la liquidazione delle spese alla successiva fase di merito, trattandosi di misura cautelare a strumentalità c.d. forte.

22. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

23. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

24. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2012 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

Commento

È assolutamente dominante in sede applicativa l'orientamento per il quale il giudice può autorizzare il sequestro giudiziario di beni, fra i quali va compresa anche l'azienda quando ne è controversa la proprietà o il possesso ed è opportuno provvedere alla loro custodia o alla loro gestione temporanea.

Il periculum in mora è rappresentato dalla necessità di provvedere alla custodia o alla gestione temporanea dell'azienda contesa, sempre che quest'ultima si accerti versare in una situazione di estremo pericolo per la sua stessa sopravvivenza, di tal che la mancata concessione della misura cautelare potrebbe vanificare in maniera definitiva l'attuazione del diritto del ricorrente, ritenuto prima facie fondato, alla sua restituzione (Trib. Nola II, 11 gennaio 2011).

Questa situazione può verificarsi, ad esempio, laddove nelle more dell'emanazione della pronuncia di merito la natura “produttiva” del bene renda opportuna la custodia del medesimo (v., ex ceteris, Trib. Monza 17 aprile 2001; Trib. Napoli 21 settembre 1999, in Gius, 2000, n. 4, 455; Trib. Bologna 13 gennaio 1997, in DF, II, 1032; Trib. Pescara 7 agosto 1995, in Giur. Merito, 1996, 242).

È stato peraltro precisato che, in tema sequestro giudiziario, la funzione del provvedimento ex art. 670 c.p.c. è essenzialmente conservativa e, in caso di beni produttivi, gestoria, mentre esula dal proprio ambito la finalità propulsiva: il sequestro di azienda, quindi, può essere disposto solo ove si ravvisi la concreta esigenza di conservare la già sussistente funzionalità produttiva delle cose che la compongono e non, invece, per la finalità di ripristinare l'attitudine produttiva di un'azienda (Trib. Latina II, 29 ottobre 2016).

Occorre di poi considerare che la giurisprudenza di merito appare incline ad ammettere, in talune ipotesi, anche un provvedimento d'urgenza di restituzione dell'azienda, quando solo quest'ultimo provvedimento consenta al titolare, nella ricorrenza degli ulteriori presupposti della cautela ex art. 700 c.p.c., di conseguire la ripresa immediata della piena funzionalità ed operatività del complesso aziendale, potendo gestirlo e sfruttarlo in maniera piena e senza i vincoli che, deriverebbero, invece, dal ricorso al rimedio tipico del sequestro (Trib. Roma V, 28 ottobre 2020; Trib. Civitavecchia 25 maggio 2009). Questa soluzione è argomentata in forza di una serie di ragioni che portano ad affermare che gli effetti conseguibili con il sequestro giudiziario dell'azienda non possono ritenersi corrispondenti a quel godimento pieno ed immediato che, al contrario, può essere ottenuto con il provvedimento di rilascio dell'azienda al titolare/ricorrente. Il sequestro giudiziario, difatti: a) ha prevalente funzione conservativa e non è funzionale ad assicurare il godimento pieno ed immediato del bene da parte del suo titolare, mirando piuttosto ad evitare soltanto che il bene subisca deterioramenti o sottrazioni di sorta nel tempo occorrente alla tutela del diritto dell'istante in via ordinaria. Quest'ultimo non potrà, almeno di regola, in pendenza del sequestro, operare investimenti, ricapitalizzazioni, operazioni di risanamento aziendale e/o finanziario né adottare altre misure tipiche dell'azione imprenditoriale (ivi compreso il riaffitto a terzi o persino la cessione a terzi dell'azienda), ma dovrà confidare nella gestione di un terzo (il custode) ed attendere l'esito del giudizio di merito per riacquisire pienezza operativa; quand'anche fosse nominato custode, poi, sarà in ogni caso chiamato ad operare in un'ottica conservativa, non avendo avuto definitivamente restituito il bene; b) non è idoneo ad acquisire immediata stabilità, ma richiede in ogni caso l'introduzione di un giudizio di merito e solo all'esito dello stesso il ricorrente può acquisire una disponibilità piena ed effettiva. Trattasi di una differenza di assoluto rilievo se posta nella necessaria correlazione con le esigenze imprenditoriali, tipicamente caratterizzate da decisioni rapide anche mediante l'assunzione di rischi operativi, che sono difficilmente compatibili con la necessità di attendere l'esito di un giudizio di merito, inevitabile nel caso di sequestro giudiziario; c) comporta costi e spese (di custodia e legali) ben superiori a quelli di un giudizio ex art. 700 c.p.c.

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