Ricorso per il sequestro e la autorizzazione alla vendita di beni deteriorabiliInquadramentoL'art. 685 c.p.c. contempla un'ipotesi di conversione dell'oggetto del sequestro, espressione di un principio generale per il quale il sequestro, che normalmente ha effetti cautelari, può perseguire finalità espropriative del patrimonio del debitore (ma non satisfattive dell'interesse del creditore), allorché le cose che ne formano oggetto siano facilmente deteriorabili. Allo stesso principio sono ispirate altre norme, quali l'art. 501 e l'art. 2795 c.c. L'articolo in esame non si riferisce espressamente al solo sequestro conservativo, ed è ritenuto applicabile anche in caso di sequestro giudiziario. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. FormulaRICORSO EXARTT. 671 e 685 C.P.C. PER il Sig. ... [3], nato a ... il ... (C.F.: ... [4]), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F.: ... IVA: ... ) [5]], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avvocato ..., C.F. ... [6], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[7]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC .... -ricorrente- CONTRO Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ..., -resistente- PREMESSO CHE IN FATTO (Illustrazione dei fatti in maniera analitica [8]): - Il Sig. ... [9] stipulava con il Sig. ... un contratto per ... (doc. 1); - Il prezzo complessivo pattuito per la fornitura da parte del ricorrente era di ... Euro da pagarsi entro ...; - Il Sig. ... non ha provveduto al pagamento nei termini concordati; - Il ricorrente è, pertanto, creditore [10] di ... della somma pari a ... Euro; - Vani sono risultati tutti i solleciti di pagamento a mezzo raccomandata a/r (doc. 2); - L'unico bene del debitore Sig. ... è rappresentato dalle seguenti merci: ...; - Tali merci sono attualmente depositate in un magazzino sito in ..., alla via ... n. ... per un valore complessivo pari a ... Euro; - A carico del resistente ... risultano essere stati elevati due protesti e tre procedure esecutive (doc. 3); - Risulta, quindi, necessario ed urgente disporre il sequestro conservativo delle merci suindicate nonché disporne la vendita ai sensi dell'art. 685 c.p.c. in ragione della loro natura deteriorabile [11]. IN DIRITTO Esposizione dell'oggetto, delle ragioni della domanda e delle conclusioni con particolare riguardo all'indicazione del [12] : 1) Fumus boni iuris[13]. 2) Periculum in mora[14]. Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, RICORRE all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché ai sensi dell'art. 671 c.p.c., rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, Voglia: - dapprima inaudita altera parte, ex art. 669-sexies c.p.c.[15]. - ovvero, in subordine, previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio [16], autorizzare [17] il sequestro dei beni mobili del debitore [18] costituiti dalle merci ... depositate presso il magazzino sito in ..., alla via ... n. ..., fino alla concorrenza del proprio credito per la complessiva somma di ... Euro [19], oltre interessi e rivalutazione, disponendone altresì la vendita, secondo le modalità di cui agli artt. 503 e ss. c.p.c., fissando ex art. 669-octies c.p.c., il termine per l'instaurazione del giudizio di merito [20]. in ogni caso - con condanna di ... al pagamento delle spese, diritti e onorari del presente procedimento, oltre IVA e CPA come per legge [21]. *** IN VIA ISTRUTTORIA Indicazione dei mezzi istruttori di cui ci si intende avvalere ad es.: Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie: 1. ...; 2. .... Si indicano, di seguito, i sommari informatori che l'Ecc.mo Tribunale, nella Sua discrezionalità, potrà ascoltare per meglio comprendere i fatti descritti, così come articolati in premessa, qui integralmente riportati: - Sig. ..., residente in ... alla via ... n. ...; - Sig. ..., residente in ... alla via ... n. .... *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [22] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [23] pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] [24] 1. La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica. 2. Ai sensi dell'art. 669-ter c.p.c. prima dell'inizio della causa di merito la domanda si propone al Giudice competente a conoscere del merito (secondo i normali criteri della materia, del valore e del territorio), mentre se si propone in corso di causa ai sensi dell'art. 669-quater c.p.c. la domanda deve essere proposta al Giudice della stessa. 3. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'stanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti. 4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011). 5. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA. 6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179/2012, ora abrogato) si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. 8. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa. 9. La legittimazione a chiedere il sequestro conservativo spetta solo a chi sia titolare di un credito attuale, ancorché non esigibile (Cass. I, n. 864/1994). 10. In relazione ai caratteri del credito si è escluso che a legittimare un sequestro conservativo sia sufficiente: i) un credito meramente eventuale o ipotetico; ii) un credito sfornito di tutela, come ad es. l'obbligazione naturale. È invece ritenuto ammissibile il sequestro conservativo a garanzia di un credito: i) illiquido, purché ne sia indubbia l'esistenza obiettiva; ii) inesigibile, o perché sottoposto a termine non ancora scaduto, oppure perché sottoposto a condizione non ancora avveratasi. Resta controversa l'ammissibilità del sequestro conservativo a favore del creditore già munito di titolo esecutivo. 11. Il deterioramento va inteso come impossibilità di conservazione materiale della cosa (cfr. Trib. Catania 13 marzo 1986, con riferimento al caso di una nave sequestrata). 12. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi). La domanda deve contenere, altresì, l'indicazione dei presupposti dell'azione cautelare (i.e. fumus boni iuris e periculum in mora), così che la carenza anche di uno solo dei due presupposti impedisce la concessione della misura cautelare (Cass. I, n. 8729/1997). 13. È rappresentato dalla probabile esistenza del credito, nel senso che è non è necessario che il credito presenti gli stessi caratteri del titolo esecutivo (certo, liquido ed esigibile), essendo invece sufficiente che il creditore si presenti al Giudice come creditore inducendolo a ritenerlo ragionevolmente tale alla stregua di una delibazione sommaria (verosimiglianza), restando riservato al successivo giudizio di merito ogni accertamento in ordine alla effettiva sussistenza e all'ammontare del credito. 14. Il periculum in mora si concreta nel timore di perdere la garanzia del proprio credito; lo stesso può essere desunto sia da elementi obiettivi concernenti la capacità patrimoniale del debitore in rapporto all'entità del credito, sia da elementi soggettivi desumibili da un comportamento del debitore tale da lasciare presumere che egli, al fine di sottrarsi all'adempimento, ponga in essere atti tali da rendere verosimile l'eventuale deprezzamento del suo patrimonio, sottraendolo all'esecuzione forzata, non essendo quindi necessario che il pericolo consista in un depauperamento in atto del patrimonio del debitore (Cass. III, n. 2081/2002). Un'ipotesi particolarmente discussa riguarda il caso dei condebitori solidali, ovvero se il periculum in mora vada accertato solo nei confronti del condebitore contro cui si agisce o nei confronti di tutti. 15. Ai sensi del comma 2 dell'art. 669-sexies c.p.c. il Giudice può decidere il ricorso cautelare con decreto motivato senza ascoltare le ragioni del soggetto nei cui confronti è richiesto il provvedimento. Questa modalità di adozione del provvedimento cautelare viene seguita quando sussiste il rischio concreto che la controparte, informata del ricorso cautelare contro di lei, possa sottrarsi agli effetti del provvedimento stesso oppure quando l'adozione del provvedimento è così urgente da non lasciare nemmeno il tempo di notificare alla controparte il ricorso e il decreto di fissazione udienza. 16. Depositato il ricorso il Giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il Giudice, depositato il ricorso fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto. 17. Il provvedimento che dispone il sequestro conservativo non individua i singoli beni sui quali la misura andrà eseguita, ma autorizza il sequestrante ad agire in via cautelare entro un determinato limite sui beni del debitore, la cui individuazione sarà effettuata nella fase attuativa del creditore stesso. 18. Indicazione dell'oggetto della misura cautelare richiesta. L'art. 671 c.p.c., con l'inclusione tra i beni sottoponibili a sequestro conservativo anche degli immobili (esclusi dalla legislazione previgente) ha istituito un parallelismo tra l'ambito di applicazione oggettiva della misura cautelare e l'espropriazione forzata. Pertanto, possono essere sottoposti a sequestro conservativo anche i titoli di credito, nonché i beni comuni indivisi. Sono invece insequestrabili i beni che l'art. 545 c.p.c. definisce impignorabili. Controversa è la sequestrabilità dell'azienda (cfr. Trib. Civitavecchia 18 luglio 2008; Cass. I, n. 8429/2000). Prevalente è, infine, la non assoggettabilità a sequestro conservativo dei beni oggetto di procedure concorsuali. 19. Gli artt. 2901 c.c. e 671 c.p.c. non prescrivono che il provvedimento di sequestro conservativo debba contenere, tra l'altro, l'indicazione dell'ammontare del credito per il quale la misura cautelare viene autorizzata, ma ove il provvedimento cautelare contenga tale indicazione, l'attuazione del sequestro non potrà avvenire se non nel limite indicato (Cass. III, n. 7218/1997). 20. Nel caso di provvedimento di accoglimento, adottato ante causam, il Giudice deve assegnare alle parti un termine perentorio non superiore a sessanta per l'inizio del giudizio di merito e in mancanza di fissazione del termine da parte del Giudice, la causa di merito deve essere iniziata entro il termine perentorio di sessanta giorni. Nel caso in cui il giudizio di merito si estingua o non venga intrapreso il sequestro perde efficacia (art. 669-novies c.p.c.). 21. L'ordinanza di accoglimento non contiene, a differenza dell'ordinanza di rigetto, la condanna della controparte alle spese, ma deve rinviare la liquidazione delle spese alla successiva fase di merito. 22. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 23. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». 24. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. . CommentoL'art. 685 c.p.c. contempla un'ipotesi di conversione dell'oggetto del sequestro, espressione di un principio generale per il quale il sequestro, che normalmente ha effetti cautelari, può perseguire finalità espropriative del patrimonio del debitore (ma non satisfattive dell'interesse del creditore), allorché le cose che ne formano oggetto siano facilmente deteriorabili. Allo stesso principio sono ispirate altre norme, quali l'art. 501 e l'art. 2795 c.c. L'articolo in esame non si riferisce espressamente al solo sequestro conservativo, ed è ritenuto applicabile anche in caso di sequestro giudiziario. Il provvedimento che dispone la vendita riveste, di regola, la forma dell'ordinanza ed è emanato dal Giudice che ha autorizzato la misura cautelare; tuttavia, qualora ricorra un'eccezionale urgenza, la vendita può essere disposta con decreto inaudita altera parte. Effettuata la vendita, sul suo ricavato si trasferisce il vincolo derivante dalla misura cautelare e la somma deve considerarsi nella stessa posizione giuridica in cui si sarebbero trovate le cose sequestrate se non fossero state oggetto di vendita. Di conseguenza deve escludersi che la vendita abbia effetti satisfattivi per il sequestrante, al quale non viene infatti assegnato il ricavato se non successivamente alla sentenza di condanna esecutiva che converte il sequestro in pignoramento. Il provvedimento di vendita, avendo natura meramente istruttoria, non è impugnabile, neppure con il ricorso per Cassazione ex art. 111 Cost. (Cass. I, n. 9687/1995). |