Ricorso per denuncia di nuova opera

Rosaria Giordano

Inquadramento

La denuncia di nuova opera e la denuncia di danno temuto costituiscono le c.d. azioni di nunciazione, tipici strumenti di tutela anticipata del diritto tendenti, in quanto tali, a prevenire o ad arrestare in itinere un danno che, se giungesse a determinarsi, sarebbe antigiuridico. L'art. 669-quaterdecies estende alle predette azioni la disciplina relativa ai procedimenti cautelari in generale (artt. 669-bis e ss. c.p.c.), la quale deve, dunque, essere integrata con le disposizioni specifiche di cui agli artt. 688 e 691 c.p.c. In particolare, la denuncia di nuova opera disciplinata all'art. 1171 c.c. è l'azione concessa a chi abbia ragione di temere che da una nuova opera (mutamento dello stato dei luoghi in seguito ad un'attività posta in essere sopra o sotto il suolo del fondo proprio o altrui) da altri intrapresa (non ancora condotta a termine) sulla proprietà o fondo vicini stia per derivare un danno alla cosa che forma oggetto del suo diritto o del suo possesso per ottenere dal giudice un provvedimento che sospenda l'esecuzione dell'opera.

Contributo unificato è corrispondente al valore della causa di merito, ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

RICORSO EXARTT. 688 C.P.C. E 1171 C.C. [2]

PER

il Sig. [3] ..., nato a ... il ... (C.F. [4] ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [5] ], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [6] ..., C.F. [7] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[8]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'avvocato ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/piazza ... n. ...,

-resistente-

PREMESSO CHE [9]

– Il Sig. ... [10] è proprietario di un immobile ubicato in ... ( ... ), identificato al NCT del Comune di ... al Foglio ..., Particella ..., confinante col terreno di proprietà [11] dell'odierno resistente Sig. ... (doc. 1).

– Nel mese di ... dell'anno in corso il Sig. ... [12] ha iniziato nella sua proprietà, in prossimità del confine col terreno di proprietà del ricorrente, la costruzione di un manufatto uso garage (doc. 2), nonostante il Sig. ... si fosse opposto alla costruzione della summenzionata nuova opera con raccomandate a/r spedite il ... e ..., regolarmente ricevute e rimaste prive di riscontro (doc. 3);

– Le citate opere edili, ancora in corso [13], risultano in palese contrasto con le prescrizioni dettate dal regolamento edilizio del ... Comune di ... in materia di distanze legali [14], così come emerge dalla perizia redatta dall'Ing. ..., che si allega al presente ricorso (doc. 4).

– In effetti, il manufatto in corso di costruzione si trova a distanza di ... metri dal confine con la proprietà dell'odierno ricorrente anziché alla distanza di metri ..., imposta dal regolamento edilizio del Comune di ....

– Peraltro, le predette opere edili sono state realizzate non a regola d'arte e, in ragione della vicinanza rispetto alla proprietà del ricorrente, si ha fondato timore che la predetta nuova costruzione possa crollare sulla medesima proprietà del ricorrente.

– In effetti, l'Ing. ... nella perizia allegata (doc. 4) non solo ha evidenziato la pericolosità della predetta nuova costruzione ma altresì descritto la tipologia di interventi atti a scongiurare il pericolo di crollo della medesima sulla proprietà del Sig. ....

– Risulta, quindi, opportuno che la prosecuzione dell'opera intrapresa dal Sig. ... venga vietata, ovvero consentita, imponendo tuttavia l'esecuzione degli interventi necessari a scongiurare ogni pericolo a cose e/o persone.

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato,

RICORRE

all'Ecc.mo Tribunale di ... affinché, rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione,

VOGLIA

In via principale

– disporre, ai sensi degli artt. 1171 c.c., 688 e 669-bis e ss. c.p.c., con decreto inaudita altera parte[15], l'immediata sospensione delle opere intraprese dal Sig. ..., C.F. ..., residente in ... via/piazza ... n. ..., fissando termine per la instaurazione del contraddittorio e confermando, all'esito, la già disposta sospensione;

– ove ritenuto di non provvedere con decreto inaudita altera parte, fissare termine per la notifica del presente ricorso in uno all'emanando decreto di fissazione di udienza e, per l'effetto, ordinare al Sig. ..., C.F. ..., residente in ... via/piazza ... n. ..., l'immediata sospensione delle opere in corso;

In via subordinata

autorizzare la continuazione delle opere in corso, ordinando al Sig. ..., C.F. ..., residente in ... via/piazza ... n. ..., l'esecuzione degli interventi e l'adozione delle cautele indicate dal tecnico di parte nella perizia allegata (doc. 4) ovvero delle cautele idonee e comunque conformi alle vigenti norme edilizie ed urbanistiche, autorizzando il ricorrente, in caso di inadempimento del Sig. ..., a procedervi a sua cura e spese, salvo rimborso;

con ogni più ampia riserva in merito ai danni subiti e subendi.

In ogni caso

condannare il Sig. ... pagamento delle spese del procedimento [16].

***

In via istruttoria (ad es.) [17]

Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie:

1. visura catastale;

2. fotografie;

3. lettere raccomandate a/r del ... e del ...;

4. perizia asseverata.

Si indicano, di seguito, i sommari informatori che l'Ecc.mo Tribunale, nella Sua discrezionalità, potrà ascoltare per meglio comprendere i fatti descritti, così come articolati in premessa, qui integralmente riportati:

– Ing. ... c/o studio ..., via ... n. ..., ...;

– Sig. ..., residente in ... alla via ... n. ...

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [18] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [19] ]

1. Ai sensi dell'art. 688 c.p.c. l'istanza si propone con ricorso al giudice competente a norma dell'art. 21 (ovvero il giudice del luogo nel quale è avvenuto il fatto denunciato) e quando vi è una causa pendente per il merito, la denuncia si propone a norma dell'art. 669-quater c.p.c.

2. L'art. 1171 c.c., rubricato “Denuncia di nuova opera” prevede che «Il proprietario, il titolare di altro diritto reale di godimento o il possessore, il quale ha ragione di temere che da una nuova opera, da altri intrapresa sul proprio come sull'altrui fondo, sia per derivare danno alla cosa che forma l'oggetto del suo diritto o del suo possesso, può denunciare all'autorità giudiziaria la nuova opera, purché questa non sia terminata e non sia trascorso un anno dal suo inizio. L'autorità giudiziaria, presa sommaria cognizione del fatto, può vietare la continuazione dell'opera, ovvero permetterla, ordinando le opportune cautele: nel primo caso, per il risarcimento del danno prodotto dalla sospensione dell'opera, qualora le opposizioni al suo proseguimento risultino infondate nella decisione del merito; nel secondo caso, per la demolizione o riduzione dell'opera e per il risarcimento del danno che possa soffrire il denunciante, se questi ottiene sentenza favorevole, nonostante la permessa continuazione».

3. L'art. 688, comma 1 c.p.c. dispone che “L'istanza si propone con ricorso ... ” richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti.

4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

5. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA.

6. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore, è sufficiente l'indicazione del numero di fax, poiché l'indirizzo PEC è un dato ormai acquisito nei rapporti con la cancelleria: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014.

7. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata.

8. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo si può indicare la seguente dicitura: «giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.». Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

9. Ai sensi dell'art. 125 il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa. La domanda deve contenere l'indicazione delle condizioni dell'azione cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora), nonché degli elementi che consentano di individuare la future, eventuale domanda di merito, che dovrà essere proposta con autonomo atto introduttivo.

10. Le azioni nunciative sono prodromiche nella tutela della proprietà o di altro diritto reale e del possesso, restando conseguentemente escluso che tali azioni cautelari possano essere esperite per la tutela di interessi legittimi ovvero di diritti di natura personale (Cass. n. 532/1978). La stessa può, quindi essere, proposta sia dal proprietario, sia dal possessore che dal titolare di altro diritto reale di godimento (legittimazione attiva).

11. La mediazione obbligatoria disposta dall'art. 5 d.lgs. n. 28/2010 ss.mm.ii, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo, non preclude la concessione dei provvedimenti urgenti e cautelari e, quindi, anche della denuncia di nuova opera e danno temuto.

12. La legittimazione passiva spetta nella prima fase cautelare, all'esecutore materiale dell'opera ed al committente, mentre nella seconda fase spetta, ove si fondi su ragioni petitorie, al proprietario o al titolare dii altro diritto reale, non essendo quindi estensibile a terzi legati da vincolo contrattuale con questi ultimi (Cass. II, n. 15710/2013).

13. La denuncia di nuova opera, avendo carattere preventivo in quanto mira ad evitare un danno, può essere promossa, così per difendere il possesso come per difendere il diritto di proprietà o altro diritto reale, quando la nuova opera da altri intrapresa sul proprio come sull'altrui fondo, e da cui si ha ragione di temere che sia per derivare danno alla cosa che forma oggetto del diritto o del possesso del denunciante, non sia ancora terminata. Quando l'opera è stata terminata, non si può ricorrere all'azione di nunciazione (Cass. n. 4649/1991).

14. In effetti, il proprietario di un immobile, in caso di inosservanza da parte del vicino delle distanze minime delle costruzioni dettate dal codice civile o dai regolamenti locali, ha facoltà di esperire a sua scelta l'azione petitoria, l'azione possessoria e, ove intenda ottenere provvedimenti immediati, il procedimento di nuova opera di cui agli artt. 688 e ss. c.p.c., senza essere tenuto ad osservare alcun ordine di priorità nella scelta degli indicati strumenti processuali (Cass. n. 2891/1996).

15. Ai sensi del comma 2 dell'art. 669-sexies c.p.c. il giudice può decidere il ricorso cautelare con decreto motivato senza ascoltare le ragioni del soggetto nei cui confronti è richiesto il provvedimento. Questa modalità di adozione del provvedimento cautelare viene seguita quando sussiste il rischio concreto che la controparte, informata del ricorso cautelare contro di lei, possa sottrarsi agli effetti del provvedimento stesso oppure quando l'adozione del provvedimento è così urgente da non lasciare nemmeno il tempo di notificare alla controparte il ricorso e il decreto di fissazione udienza.

16. Il giudizio di merito nei procedimenti di denuncia di nuova opera e di danno temuto, a seguito della riforma di cui alla l. n. 80/2005, non rappresenta un esito necessario. Per tale ragione la l. n. 69/2009 ha modificato l'art. 669-octies c.p.c., aggiungendo il comma 7, che consente al giudice, quando emette uno dei provvedimenti cautelari di cui al comma 6, di provvedere sulle spese del procedimento che, in aderenza all'art. 91 c.p.c., vanno poste a carico della parte soccombente e a favore della parte vittoriosa.

17. Il procedimento cautelare si caratterizza per una cognizione sommaria e deformalizzata, finalizzata unicamente all'accertamento dei presupposti del fumus boni iuris e del periculum in mora con possibilità per il giudice di disporre anche mezzi di prova atipici, che incontrano comunque un limite nel principio dell'onere di allegazione dei fatti, posto a carico delle parti, che esclude che il giudice possa andare all'autonoma ricerca di fonti di prova. In particolare, l'art. 669-sexies, comma 1 c.p.c. dispone che il giudice, sentite le parti, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio, procede nel modo che ritiene più opportuno agli atti di istruzione indispensabili in relazione ai presupposti e ai fini del provvedimento richiesto.

18. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a) d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

19. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

COMMENTO

La denuncia di nuova opera e la denuncia di danno temuto costituiscono le c.d. azioni di nunciazione, tipici strumenti di tutela anticipata del diritto tendenti, in quanto tali, a prevenire o ad arrestare in itinere un danno che, se giungesse a determinarsi, sarebbe antigiuridico. L'art. 669-quaterdecies estende alle predette azioni la disciplina relativa ai procedimenti cautelari in generale (artt. 669-bis e ss. c.p.c.), la quale deve, dunque, essere integrata con le disposizioni specifiche di cui agli artt. 688 e 691 c.p.c.

In particolare, la denuncia di nuova opera disciplinata all'art. 1171 c.c. è l'azione concessa a chi abbia ragione di temere che da una nuova opera (mutamento dello stato dei luoghi in seguito ad un'attività posta in essere sopra o sotto il suolo del fondo proprio o altrui) da altri intrapresa (non ancora condotta a termine) sulla proprietà o fondo vicini stia per derivare un danno alla cosa che forma oggetto del suo diritto o del suo possesso per ottenere dal giudice un provvedimento che sospenda l'esecuzione dell'opera.

Le azioni di nunciazione sono espressamente annoverate dall'art. 696-octies, comma 6 c.p.c., come novellato dal d.l. n. 35/2005, tra i procedimenti di natura anticipatoria, ragion per cui, nel caso di emissione del provvedimento cautelare, l'instaurazione del giudizio di merito è facoltativa e il giudice non deve assegnare un termine ad hoc. Pertanto, il procedimento può articolarsi in due fasi: una cautelare, diretta ad ottenere tempestivamente un provvedimento idoneo ad eliminare il pericolo; l'altra (di merito) oggi solo eventuale. Per altro verso, nell'ipotesi di estinzione del giudizio di merito eventualmente intrapreso, il provvedimento nunciatorio (emesso ante causam o in corso di causa) non perde efficacia (art. 669-octies, comma 7 c.p.c.). Infine, si segnala la regola contenuta nell'art. 691 c.p.c., il quale dispone che se la parte obbligata dal provvedimento cautelare viola il divieto di compiere l'atto dannoso o di mutare lo stato di fatto, il giudice, su ricorso dell'altra parte, può disporre con ordinanza che le cose siano rimesse al pristino stato a spese del contravventore.

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