Ricorso per provvedimento d'urgenza ante causam

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

Il provvedimento d'urgenza di cui all'art. 700 c.p.c. è una misura cautelare residuale, avente contenuto atipico, che può essere richiesta esclusivamente ove non sussistano altri strumenti di tutela cautelare “tipici” idonei a prevenire, in concreto, il periculum fatto valere.

Il periculum, peraltro, proprio in ragione della potenziale ampiezza della tutela, si connota in termini di pericolo di pregiudizio imminente ed irreparabile, sicché lo stesso di norma non ricorre in presenza di diritti di credito a prestazioni pecuniarie.

Il contributo unificato è corrispondente al valore della causa di merito, ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

RICORSO EX ART. 700 [2] C.P.C. ANTE CAUSAM

PER

il Sig. ... [3], nato a ... il ... (C.F. ... [4]), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [5], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [6], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[7]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'avvocato ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

Il Sig. ... C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ....

-resistente-

PREMESSO CHE

IN FATTO

(ILLUSTRAZIONE DEI FATTI IN MANIERA ANALITICA):

– Il Sig. ... [8] ;

– ...;

– ....

IN DIRITTO

Esposizione dell'oggetto, delle ragioni della domanda e delle conclusioni con particolare riguardo all'indicazione del:

1) Fumus boni iuris.

2) Periculum in mora.

3) Strumentalità.

4) Residualità.

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato,

RICORRE

all'Ecc.mo Tribunale di ... affinché, rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, voglia:

– previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio, procedere nel modo ritenuto opportuno agli atti di istruzione ritenuti indispensabili e provvedere [9] :

– ordinando al Sig. ... (C.F. ... ) residente in ... alla via ... n. ... di ...;

OPPURE

– condannando il Sig. ... C.F. ... ) residente in ... alla via ... n. ... a ...;

In ogni caso

– con condanna del Sig. ... al pagamento delle spese [10].

***

In via istruttoria

(Indicazione dei mezzi istruttori di cui ci si intende avvalere)

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [11] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [12] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [13]]

1. Ai sensi dell'art. 669-ter c.p.c. prima dell'inizio della causa di merito la domanda si propone al Giudice competente a conoscere del merito (secondo i normali criteri della materia, del valore e del territorio).

2. La norma recita: «Fuori dei casi regolati nelle precedenti sezioni di questo capo, chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria; questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al Giudice i provvedimenti d'urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito».

3. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'istanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti.

4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv., con modif., nella l. n. 111/2011).

5. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA.

6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c..

7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

8. Legittimato a chiedere l'emanazione di un provvedimento d'urgenza è il titolare del diritto minacciato dal pregiudizio imminente e irreparabile.

9. Depositato il ricorso il Giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il Giudice, depositato il ricorso ante causam, fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto.

10. Il giudizio di merito nei procedimenti ex art. 700 c.p.c., a seguito della riforma di cui alla l. n. 80/2005, non rappresenta un esito necessario (cfr. art. 669-octies, comma 6, c.p.c.). Per tale ragione la l. n. 69/2009 ha modificato l'art. 669-octies c.p.c., aggiungendo il comma 7, che consente al Giudice, quando emette uno dei provvedimenti cautelari di cui al comma 6, di provvedere sulle spese del procedimento che, in aderenza all'art. 91 c.p.c., vanno poste a carico della parte soccombente e a favore della parte vittoriosa.

11. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

12. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss. rispetto a quello dovuto per il giudizio di merito in ragione del valore della controversia. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

13. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4, comma 12, del d.lgs. n. 149/2022 e successivamente modificato dall'art. 35, comma 3, lett. a, d.l. 24 febbraio 2023, n. 13, conv., con modif., in l. 21 aprile 2023, n. 41), che sancisce l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti.

Commento

Il provvedimento d'urgenza di cui all'art. 700 c.p.c. è una misura cautelare residuale, avente contenuto atipico, che può essere richiesta esclusivamente ove non sussistano altri strumenti di tutela cautelare “tipici” idonei a prevenire, in concreto, il periculum fatto valere.

Il procedimento d'urgenza ha applicazione residuale, in ragione del fatto che può essere utilizzato solamente nel caso in cui manchino i presupposti per l'applicazione delle misure cautelari tipiche del sequestro (artt. 670 e 671 c.p.c.), della denuncia di nuova opera o di danno temuto (artt. 688 e ss. c.p.c.) ovvero del procedimento di istruzione preventiva. Pertanto, caratteristiche precipue di questa misura sono perciò l'atipicità e la sussidiarietà.

Inoltre, il procedimento d'urgenza non può trovare applicazione in tutti i casi in cui la finalità cautelare possa essere raggiunta attraverso i rimedi provvisori previsti da specifiche disposizioni di legge (cfr. art. 2409 c.c.) o anche quando il diritto soggettivo sia tutelabile azionando provvedimenti sommari non cautelari come il decreto ingiuntivo e i provvedimenti possessori. I presupposti per l'emanazione del provvedimento d'urgenza sono: i) probabile sussistenza del diritto posto a fondamento della tutela cautelare (fumus boni iuris); ii) un fondato motivo di temere l'insoddisfazione del proprio diritto (periculum in mora); iii) l'inesistenza di altro provvedimento cautelare tipico, idoneo ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito. Il provvedimento d'urgenza è quindi un mezzo concesso alle parti a chiusura del sistema cautelare e a garanzia dell'effettiva tutela dei diritti, in mancanza di mezzi cautelari tipici; la tutela d'urgenza, quindi non interferisce con questi ultimi, né svolge alcuna funzione integratrice rispetto ad essi. Nel procedimento d'urgenza trovano applicazione tutte le disposizioni previste per il procedimento cautelare, ad eccezione di quanto disposto dagli artt. 669-octies e 669-novies, comma 1, c.p.c.

Il periculum, peraltro, proprio in ragione della potenziale ampiezza della tutela, si connota in termini di pericolo di pregiudizio imminente ed irreparabile, sicché lo stesso di norma non ricorre in presenza di diritti di credito a prestazioni pecuniarie. È peraltro possibile la concessione di un provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c. anche ai fini della tutela di crediti di natura pecuniaria qualora la tutela cautelare sia essenziale considerata la funzione del diritto per la persona del ricorrente (cfr. Trib. Udine 13 aprile 2010, in Banca borsa tit. cred., 2011, II, 504). Ad esempio sono tutelabili ex art. 700 c.p.c.: i crediti retributivi necessari per assicurare al lavoratore una vita libera e dignitosa ai sensi dell'art. 36 Cost. (Trib. Napoli 23 maggio 2005, in Lavoro nella giur., 2005, 700); i crediti alimentari, in tutte le ipotesi nelle quali, in concreto, gli strumenti risarcitori ordinari esistenti non sarebbero idonei a ripristinare lo status quo ante a favore del ricorrente (Trib. Taranto 2 luglio 2005, in Lav. nelle p.a., 2005, 670, con nota di Navilli) e, più in generale, i crediti di natura pecuniaria qualora vi sia uno scarto tra il verificarsi del danno e il suo successivo risarcimento (Trib. Lecce 8 gennaio 2013, in Giur. merito, 2013, 1045).

La l. n. 80/2005 ha modificato il principio della necessaria temporaneità dei provvedimenti d'urgenza, prevedendo, nel caso in cui le parti preferiscano non instaurare il giudizio di merito, che l'ordinanza cautelare conservi la sua efficacia, ancorché senza l'autorità propria della cosa giudicata. I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 700 c.p.c. sono, quindi, considerati idonei ad anticipare gli effetti della decisione di merito e, pertanto, al pari di quanto previsto per le azioni nunciative, nel caso di emissione di un provvedimento cautelare, l'instaurazione del giudizio di merito è facoltativa e il Giudice non deve assegnare alcun termine. Per altro verso, nell'ipotesi di estinzione del giudizio di merito eventualmente intrapreso, il provvedimento d'urgenza (emesso ante causam o in corso di causa) non perde efficacia (art. 669-octies, comma 7, c.p.c.). La decisione del Giudice consiste nell'emanazione di provvedimenti più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito; pertanto, il contenuto del provvedimento può essere il più vario. Dalla natura strumentale del provvedimento d'urgenza rispetto al giudizio di merito, deriva che: i) i provvedimenti di urgenza perdono efficacia quando sono sostituiti ed assorbiti dalla sentenza sul merito, anche se non passata in giudicato (Cass. n. 1089/1995); ii) escluso l'assoggettamento del provvedimento d'urgenza ai mezzi di impugnazione, l'unico rimedio esperibile è quello del reclamo, regolato dall'art. 669-terdecies c.p.c.

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