Ricorso per provvedimento d'urgenza in corso di causaInquadramentoIl provvedimento d'urgenza di cui all'art. 700 c.p.c. è una misura cautelare residuale, avente contenuto atipico, che può essere richiesta esclusivamente ove non sussistano altri strumenti di tutela cautelare “tipici” idonei a prevenire, in concreto, il periculum fatto valere. Il periculum, peraltro, proprio in ragione della potenziale ampiezza della tutela, si connota in termini di pericolo di pregiudizio imminente ed irreparabile, sicché lo stesso di norma non ricorre in presenza di diritti di credito a prestazioni pecuniarie. Tale pericolo di pregiudizio può presentarsi anche quando sia stato già incardinato il giudizio di merito. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] RICORSO EX ART. 700 [2] C.P.C. IN CORSO DI CAUSA R.G. N. ...; SEZ. ... - G.I. DOTT. ...; UD. FISSATA AL ... - PER il Sig. [3] ..., nato a ... il ... (C.F. ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [4], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. [5] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[6] all'atto di citazione depositato il ... mediante il quale è stato incardinato il giudizio n. ... / ... R.G. pendente dinanzi a codesto Ill.mo Giudice Istruttore. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC .... -ricorrente- CONTRO Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., -resistente- PREMESSO CHE IN FATTO (Illustrazione dei fatti in maniera analitica): – Il Sig. ... [7] ... – ... – ... IN DIRITTO Esposizione dell'oggetto, delle ragioni della domanda e delle conclusioni con particolare riguardo all'indicazione del: 1) Fumus boni iuris. 2) Periculum in mora. 3) Strumentalità. 4) Residualità [8]. Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, RICORRE all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché, rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, Voglia: – emettere decreto inaudita altera parte[9] ordinando al Sig. ... di ... (oppure) disponendo che ..., con contestuale fissazione di udienza e indicazione dei termini per la notificazione del ricorso e del decreto – in subordine, nella denegata ipotesi in cui l'Ecc.mo tribunale non dovesse ritenere di disporre inaudita altera parte, previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio, procedere nel modo ritenuto opportuno agli atti di istruzione ritenuti indispensabili e provvedere [10] : – ordinando al Sig. ... (C.F. ... ) residente in ... alla via ... n. ... di ...; OPPURE – condannando il Sig. ... (C.F. ... ) residente in ... alla via ... n. ... a .... In ogni caso – con condanna del Sig. ... al pagamento delle spese . *** IN VIA ISTRUTTORIA (Indicazione dei mezzi istruttori di cui ci si intende avvalere) Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [11]] 1. Ai sensi dell'art. 669-quater c.p.c. quando vi è causa pendente per il merito la domanda deve essere proposta al giudice della stessa. 2. La norma recita: «Fuori dei casi regolati nelle precedenti sezioni di questo capo, chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria; questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti d'urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito». 3. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'istanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti. 4. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA. 5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 6. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4 comma 12 del d.lgs. n. 149/2022 e successivamente modificato dall'art. 35, comma 3, lett. a), d.l. 24 febbraio 2023, n. 13, conv. con modif. in l. 21 aprile 2023, n. 41) che al suo comma 1 così dispone «Il deposito degli atti processuali e dei documenti, ivi compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Il giudice può ordinare il deposito di copia cartacea di singoli atti e documenti per ragioni specifiche». La procura, peraltro, sarà di norma quella relativa al giudizio di merito. 7. Legittimato a chiedere l'emissione di un provvedimento d'urgenza è il titolare del diritto minacciato dal pregiudizio imminente e irreparabile. 8. Il presupposto della residualità deve essere inteso nell'assenza di specifici rimedi cautelari tipici. 9. Ai sensi del comma 2 dell'art. 669-sexies c.p.c. il giudice può decidere il ricorso cautelare con decreto motivato senza ascoltare le ragioni del soggetto nei cui confronti è richiesto il provvedimento. 10. Depositato il ricorso il giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il giudice, depositato il ricorso ante causam, fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto. 11. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4, comma 12 del d.lgs. n. 149/2022 e successivamente modificato dall'art. 35, comma 3, lett. a), d.l. n. 13/2023, conv., con modif., in l. n. 41/2023). CommentoIl provvedimento d'urgenza di cui all'art. 700 c.p.c. è una misura cautelare residuale, avente contenuto atipico, che può essere richiesta esclusivamente ove non sussistano altri strumenti di tutela cautelare “tipici” idonei a prevenire, in concreto, il periculum fatto valere. Il procedimento d'urgenza consiste in un procedimento di applicazione residuale, in ragione del fatto che può essere utilizzato solamente nel caso in cui manchino i presupposti per l'applicazione delle misure cautelari tipiche del sequestro (artt. 670 e 671 c.p.c.), della denuncia di nuova opera o di danno temuto (artt. 688 e ss. c.p.c.) ovvero del procedimento di istruzione preventiva. Pertanto, caratteristiche precipue di questa misura sono perciò l'atipicità e la sussidiarietà. Inoltre, il procedimento d'urgenza non può trovare applicazione in tutti i casi in cui la finalità cautelare possa essere raggiunta attraverso i rimedi provvisori previsti da specifiche disposizioni di legge (cfr. art. 2409 c.c.) o anche quando il diritto soggettivo sia tutelabile azionando provvedimenti sommari non cautelari come il decreto ingiuntivo e i provvedimenti possessori. I presupposti per l'emanazione del provvedimento d'urgenza sono: i) probabile sussistenza del diritto posto a fondamento della tutela cautelare (fumus boni iuris); ii) un fondato motivo di temere l'insoddisfazione del proprio diritto (periculum in mora); iii) l'inesistenza di altro provvedimento cautelare tipico, idoneo ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito. Il provvedimento d'urgenza è quindi un mezzo concesso alle parti a chiusura del sistema cautelare e a garanzia dell'effettiva tutela dei diritti, in mancanza di mezzi cautelari tipici; la tutela d'urgenza, quindi non interferisce con questi ultimi, né svolge alcuna funzione integratrice rispetto ad essi. Nel procedimento d'urgenza trovano applicazione tutte le disposizioni previste per il procedimento cautelare, ad eccezione di quanto disposto dagli artt. 669-octies e 669-novies, comma 1, c.p.c. Il periculum, tuttavia, proprio in ragione della potenziale ampiezza della tutela, si connota in termini di pericolo di pregiudizio imminente ed irreparabile, sicché lo stesso di norma non ricorre in presenza di diritti di credito a prestazioni pecuniarie. È peraltro possibile la concessione di un provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c. anche ai fini della tutela di crediti di natura pecuniaria qualora la tutela cautelare sia essenziale considerata la funzione del diritto per la persona del ricorrente (cfr. Trib. Udine 13 aprile 2010, in Banca borsa tit. cred., 2011, II, 504). Ad esempio sono tutelabili ex art. 700 c.p.c.: i crediti retributivi necessari per assicurare al lavoratore una vita libera e dignitosa ai sensi dell'art. 36 Cost. (Trib. Napoli 23 maggio 2005, in Lavoro nella giur., 2005, 700); i crediti alimentari, in tutte le ipotesi nelle quali, in concreto, gli strumenti risarcitori ordinari esistenti non sarebbero idonei a ripristinare lo status quo ante a favore del ricorrente (Trib. Taranto 2 luglio 2005, in Lav. nelle p.a., 2005, 670, con nota di Navilli) e, più in generale, i crediti di natura pecuniaria qualora vi sia uno scarto tra il verificarsi del danno e il suo successivo risarcimento (Trib. Lecce 8 gennaio 2013, in Giur. merito, 2013, 1045). Tale pericolo di pregiudizio può presentarsi anche quando sia stato già incardinato il giudizio di merito. Ai sensi dell'art. 669-quater c.p.c. quando vi è causa pendente per il merito la domanda deve essere proposta al giudice della stessa. In particolare, se la causa pende davanti al tribunale, la domanda si propone allo stesso giudice istruttore che si occupa della causa; se invece il giudice istruttore non è designato o il giudizio è sospeso o interrotto, ovvero la causa è stata cancellata dal ruolo, il ricorso cautelare si presenta al presidente del tribunale, il quale provvede ai sensi dell'art. 669, comma 4, c.p.c. In pendenza dei termini per proporre impugnazione, la domanda si propone al giudice che ha pronunciato la sentenza. Pertanto il giudice che ha emanato la sentenza è competente anche ad adottare il provvedimento cautelare in pendenza dei termini per impugnarla. Questa soluzione si spiega con il principio ispiratore del procedimento cautelare di cui agli artt. 669-bis e ss. c.p.c., che è quello di far coincidere il giudice della cautela con quello del merito. Tuttavia i commi 3, 5, e 6 dell'art. 669-quater c.p.c. prevedono una serie di deroghe alla regola della corrispondenza tra giudice della cautela e giudice del merito. |