Ricorso per provvedimento d'urgenza in materia lavoroInquadramentoIl provvedimento d'urgenza di cui all'art. 700 c.p.c. è una misura cautelare residuale, avente contenuto atipico, che può essere richiesta esclusivamente ove non sussistano altri strumenti di tutela cautelare “tipici” idonei a prevenire, in concreto, il periculum fatto valere. Il periculum, peraltro, proprio in ragione della potenziale ampiezza della tutela, si connota in termini di pericolo di pregiudizio imminente ed irreparabile, sicché lo stesso di norma non ricorre in presenza di diritti di credito a prestazioni pecuniarie. Un'eccezione da lungo tempo riconosciuta è quella che riguarda i crediti di lavoro, stante l'incidenza della mancata percezione del trattamento retributivo sulla possibilità, rilevante ex art. 36 Cost., del lavoratore a vivere un'esistenza libera e dignitosa. Il contributo unificato è corrispondente al valore della causa di merito, ridotto della metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss., salve le esenzioni di cui all'art. 9 comma 1-bis. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] RICORSO EX ART. 700 [2] C.P.C. ANTE CAUSAM PER il Sig. [3] ..., nato a ... il ... (C.F. [4] ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/piazza ... n. ..., C.F. ... P.I. ... [5], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ...] ..., C.F. [6] ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.[7]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC .... -ricorrente- CONTRO La Società ..., C.F. ... e P.I. ..., in persona del l.r.p.t.; con sede in ..., via/piazza ... n. ... (di seguito, per brevità, la “Società”), -resistente- PREMESSO CHE IN FATTO [8] – Il Sig. ... [9] prestava la propria attività lavorativa alle dipendenze della società resistente ..., a decorrere dal ... e fino al ..., inquadrato nella qualifica di ... livello del C.c.n.l. ..., con mansione di ... (lettera di assunzione, doc. 1); – con lettera consegnata brevi manu del ... (doc. 2) a firma del l.r.p.t. Dott. ..., la Società odierna resistente contestava al ricorrente la seguente infrazione disciplinare ...; – il ricorrente con raccomandata a/r del ... ricevuta il ... (doc. 3), a mezzo dello scrivente legale, forniva alla società resistente, le proprie giustificazioni consistenti in ..., chiedendo di essere sentito al riguardo; – in data ..., alla presenza del rappresentante sindacale Dott. ..., si teneva l'audizione del ricorrente ...; – il Sig. ... contestava la fondatezza degli addebiti formulati dalla società, rilevando che i fatti di cui alle contestazioni, inquadrati nella fattispecie descritta all'art. ... del C.c.n.l. applicato dall'azienda, avrebbero, al più, potuto determinare l'applicazione della sanzione disciplinare della sospensione della prestazione lavorativa per giorni ...; – in realtà, il licenziamento intimato al ricorrente era sorretto unicamente dall'intento ritorsivo e di rappresaglia; – infatti, nei giorni precedenti il ricorrente aveva ... (così come potrà essere confermato dal Sig. ... ); – tuttavia, con raccomandata a/r n. ... (doc. 4), datata ..., ricevuta in data ..., il ricorrente impugnava, pertanto, in via stragiudiziale, il licenziamento intimatogli, contestandone l'illegittimità per insussistenza dell'asserita giusta causa; – il Sig. ... ha, quale unica fonte di finanziamento del proprio nucleo familiare la retribuzione derivante dalla propria attività lavorativa e non possiede un patrimonio sufficiente a far fronte al mantenimento degli stessi; – Giova inoltre evidenziare come il nucleo familiare del ricorrente sia composto dalla propria moglie Sig.ra ..., affetta dalla patologia ... (doc. 5) e da due figli di anni ... e ... (doc. 6); – Inoltre, occorre considerare che il Sig. ... ha un'età prossima alla pensione, circostanza che unita all'attuale crisi economica, rende davvero scarse le possibilità per lo stesso di ricollocarsi nel mondo del lavoro; IN DIRITTO [10] 1) Illegittimità del licenziamento. Il licenziamento intimato al ricorrente è nullo in quanto ritorsivo e comminato per mera rappresaglia nei suoi confronti. Peraltro, giova evidenziare come la giurisprudenza faccia rientrare il licenziamento ritorsivo nei licenziamenti discriminatori, per i quali è prevista la reintegra nel posto di lavoro. In ogni caso il provvedimento di licenziamento per giusta causa intimato all'odierno ricorrente è illegittimo in quanto la sanzione inflitta non risponde alla previsione contrattuale sopra richiamata, con conseguente difetto di proporzionalità. In particolare .... Si evidenzia, altresì, il difetto di immediatezza della contestazione atteso che .... L'odierno ricorrente ritiene pertanto di domandare la reintegra nel posto di lavoro, nonché i conseguenti provvedimenti giudiziali di carattere risarcitorio in via d'urgenza, stante il concreto pericolo di subire un danno grave ed irreparabile nell'attesa di un procedimento sul merito. 2) Fumus boni iuris. Si contesta la veridicità delle circostanze di fatto poste a fondamento del licenziamento disciplinare, nonché la legittimità del licenziamento medesimo, data la non rispondenza della sanzione disciplinare inflitta alla previsione del C.c.n.l. applicato, sopra richiamata, con conseguente difetto di proporzionalità, difetto di immediatezza della contestazione, nonché inammissibilità della sommatoria di condotte non previamente contestate a fini sanzionatori: per tali circostanze appare palese il primo dei due elementi necessari per la concessione della tutela cautelare, cioè il fumus boni iuris. 3) Periculum in mora. Si è già evidenziato nella premessa in fatto, come il nucleo familiare del ricorrente sia composto dal coniuge affetto dalla patologia ... (doc. 5), nonché da n. 2 figli di minore età, e come l'unica fonte di reddito del suddetto nucleo familiare sia costituita dalla retribuzione percepita, dal ricorrente, in costanza di rapporto di lavoro. Ove dovesse tardare una decisione di merito, in considerazione dell'assenza di un sufficiente patrimonio finanziario, sussiste il concreto rischio di non poter provvedere ai bisogni primari della famiglia, quali cure mediche della moglie invalida ed istruzione dei figli. 4) Strumentalità. Con riferimento alla strumentalità si evidenzia .... 5) Residualità. Infine, si segnala come il provvedimento d'urgenza rimanga l'unico rimedio possibile idoneo a tutelare .... Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, RICORRE all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché, rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio, procedere nel modo ritenuto opportuno agli atti di istruzione ritenuti indispensabili, Voglia [11] : – dichiarare nullo e/o illegittimo il licenziamento per giusta causa intimato al ricorrente con lettera consegnata brevi manu, e, per l'effetto, condannare la Società cooperativa ... in persona del legale rappresentante pro tempore, alla reintegra dell'odierno ricorrente nel proprio posto di lavoro, con le medesime mansioni e la stessa qualifica, ed alla corresponsione di quanto dovutogli a titolo di retribuzioni ed oneri accessori, a decorrere dall'intervenuto licenziamento e fino alla data dell'effettiva reintegrazione nel posto di lavoro, il tutto oltre interessi e rivalutazione monetaria. Voglia, altresì, condannare la Società cooperativa ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali, dalla data del licenziamento e fino a quella dell'effettiva reintegrazione nel posto di lavoro. In ogni caso – con condanna della Società cooperativa ..., in persona del legale rappresentante pro tempore al pagamento delle spese [12]. *** IN VIA ISTRUTTORIA (Indicazione dei mezzi istruttori di cui ci si intende avvalere) *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [13] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [14] pari ad Euro ... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge [15]] 1. Ai sensi dell'art. 669-ter c.p.c. prima dell'inizio della causa di merito la domanda si propone al giudice competente a conoscere del merito (secondo i normali criteri della materia, del valore e del territorio). 2. La norma recita: «Fuori dei casi regolati nelle precedenti sezioni di questo capo, chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria; questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti d'urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito». 3. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'istanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti. 4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 5. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA. 6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4 comma 12 del d.lgs. n. 149/2022, come modificato dal d.l. n. 13/2023) che al suo comma 1 così dispone «Il deposito degli atti processuali e dei documenti, ivi compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Il giudice può ordinare il deposito di copia cartacea di singoli atti e documenti per ragioni specifiche». 8. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa. 9. Legittimato a chiedere l'emissione di un provvedimento d'urgenza è il titolare del diritto minacciato dal pregiudizio imminente e irreparabile. 10. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi). La domanda deve contenere, altresì, l'indicazione delle condizioni dell'azione cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora), degli elementi che consentano di individuare la futura (eventuale) domanda di merito (strumentalità), nonché le ragioni che impongono il ricorso alla tutela cautelare atipica ex art. 700 c.p.c. in assenza di procedimenti cautelari tipici (residualità). 11. Depositato il ricorso il giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il giudice, depositato il ricorso ante causam, fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto. 12. Il giudizio di merito nei procedimenti ex art. 700 c.p.c., a seguito della riforma di cui alla l. n. 80/2005, non rappresenta un esito necessario (cfr. art. 669-octies, comma 6, c.p.c.). Per tale ragione la l. n. 69/2009 ha modificato l'art. 669-octies c.p.c., aggiungendo il comma 7, che consente al giudice, quando emette uno dei provvedimenti cautelari di cui al comma 6, di provvedere sulle spese del procedimento che, in aderenza all'art. 91 c.p.c., vanno poste a carico della parte soccombente e a favore della parte vittoriosa. 13. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'articolo 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lettera g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 14. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13 comma 3 d.P.R. n. 115/2002 e ss., salve le esenzioni di cui all'art. 9 comma 1-bis del medesimo decreto. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13 comma 1 lett. a) d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». 15. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. CommentoIl provvedimento d'urgenza di cui all'art. 700 c.p.c. è una misura cautelare residuale, avente contenuto atipico, che può essere richiesta esclusivamente ove non sussistano altri strumenti di tutela cautelare “tipici” idonei a prevenire, in concreto, il periculum fatto valere. Il procedimento d'urgenza consiste in un procedimento di applicazione residuale, in ragione del fatto che può essere utilizzato solamente nel caso in cui manchino i presupposti per l'applicazione delle misure cautelari tipiche del sequestro (artt. 670 e 671 c.p.c.), della denuncia di nuova opera o di danno temuto (artt. 688 e ss. c.p.c.) ovvero del procedimento di istruzione preventiva. Pertanto, caratteristiche precipue di questa misura sono perciò l'atipicità e la sussidiarietà. Inoltre, il procedimento d'urgenza non può trovare applicazione in tutti i casi in cui la finalità cautelare possa essere raggiunta attraverso i rimedi provvisori previsti da specifiche disposizioni di legge (cfr. art. 2409 c.c.) o anche quando il diritto soggettivo sia tutelabile azionando provvedimenti sommari non cautelari come il decreto ingiuntivo e i provvedimenti possessori. I presupposti per l'emanazione del provvedimento d'urgenza sono: i) probabile sussistenza del diritto posto a fondamento della tutela cautelare (fumus boni iuris); ii) un fondato motivo di temere l'insoddisfazione del proprio diritto (periculum in mora); iii) l'inesistenza di altro provvedimento cautelare tipico, idoneo ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito. Il provvedimento d'urgenza è quindi un mezzo concesso alle parti a chiusura del sistema cautelare e a garanzia dell'effettiva tutela dei diritti, in mancanza di mezzi cautelari tipici; la tutela d'urgenza, quindi non interferisce con questi ultimi, né svolge alcuna funzione integratrice rispetto ad essi. Nel procedimento d'urgenza trovano applicazione tutte le disposizioni previste per il procedimento cautelare, ad eccezione di quanto disposto dagli artt. 669-octies e 669-novies, comma 1, c.p.c. Il periculum, peraltro, proprio in ragione della potenziale ampiezza della tutela, si connota in termini di pericolo di pregiudizio imminente ed irreparabile, sicché lo stesso di norma non ricorre in presenza di diritti di credito a prestazioni pecuniarie. In materia lavoro, l'applicabilità della tutela di cui all'art 700 c.p.c. è ormai quasi pacificamente riconosciuta, dopo una serie iniziale di dispute e contrasti. Le opinioni contrarie si fondavano sulla considerazione che la reintegra nel posto di lavoro è l'effetto di un provvedimento di carattere costitutivo che può essere emesso soltanto al termine del giudizio (sentenza), ma mai essere disposta a mezzo di un provvedimento cautelare. La tesi favorevole, invece, prevalso soprattutto a seguito dell'entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori, è fondata, invece, sul fatto che la l. n. 300/1970 dispone la reintegrazione del lavoratore illegittimamente licenziato nel posto di lavoro, senza prevedere l'alternativa del risarcimento del danno; per cui, attese altresì le necessità del lavoratore e la durata del procedimento, appare configurabile un nuovo diritto tutelabile con il ricorso ex art. 700 c.p.c. (cfr. Cass. sez. lav., n. 12767/2004; Cass. sez. lav., n. 551/1997; Cass. sez. lav., n. 382/1986; Cass. sez. lav., n. 8373/1997). Occorre, inoltre, evidenziare come la l. n. 80/2005 abbia modificato il principio della necessaria temporaneità dei provvedimenti d'urgenza, prevedendo, nel caso in cui le parti preferiscano non instaurare il giudizio di merito, che l'ordinanza cautelare conservi la sua efficacia, ancorché senza l'autorità propria della cosa giudicata. I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 700 c.p.c. sono, quindi, considerati idonei ad anticipare gli effetti della decisione di merito e, pertanto, al pari di quanto previsto per le azioni nunciative, nel caso di emissione di un provvedimento cautelare, l'instaurazione del giudizio di merito è facoltativa e il giudice non deve assegnare alcun termine. Per altro verso, nell'ipotesi di estinzione del giudizio di merito eventualmente intrapreso, il provvedimento d'urgenza (emesso ante causam o in corso di causa) non perde efficacia (art. 669-octies, comma 7, c.p.c.). La decisione del giudice consiste nell'emanazione di provvedimenti più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito; pertanto, il contenuto del provvedimento può essere il più vario. Dalla natura strumentale del provvedimento d'urgenza rispetto al giudizio di merito, deriva che: i) i provvedimenti di urgenza perdono efficacia quando sono sostituiti ed assorbiti dalla sentenza sul merito, anche se non passata in giudicato (Cass. n. 1089/1995); ii) escluso l'assoggettamento del provvedimento d'urgenza ai mezzi di impugnazione, l'unico rimedio esperibile è quello del reclamo, regolato dall'art. 669-terdecies c.p.c. |