Ricorso per provvedimento d'urgenza per la tutela del marchio

Rosaria Giordano
Vincenza Di Cristofano

Inquadramento

Il procedimento d'urgenza è di applicazione residuale, in ragione del fatto che può essere utilizzato solamente nel caso in cui manchino i presupposti per l'applicazione delle misure cautelari tipiche del sequestro (artt. 670 e 671 c.p.c.), della denuncia di nuova opera o di danno temuto (artt. 688 e ss. c.p.c.) ovvero del procedimento di istruzione preventiva. Pertanto, caratteristiche precipue di questa misura sono perciò l'atipicità e la sussidiarietà.

Nell'esemplificazione proposta, un'impresa fa valere il pericolo di pregiudizio imminente ed irreparabile determinato dall'assunto utilizzo del proprio marchio da parte di un'altra impresa.

Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii.

Formula

TRIBUNALE [1] DI ... [2]

RICORSO EX ART. 700 [3] C.P.C. ANTE CAUSAM

PER

la Società ... [4], in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. elettivamente domiciliata in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ... [5], che la rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[6]. Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'Avv. ... indica l'indirizzo PEC ....

-ricorrente-

CONTRO

il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ...;

-resistente-

PREMESSO CHE

IN FATTO [7]

- la Società ... [8] è titolare di una impresa individuale, con sede in ... alla via ... n. ... che si occupa della produzione e commercializzazione di divani e tendaggi (doc. 1).

- La ricorrente è, altresì, titolare della licenza d'uso esclusivo del marchio “ ... ” contraddistinto da ... (cfr. doc. 2), che utilizza per la commercializzazione dei suddetti prodotti (doc. 3).

- Il suddetto marchio è stato regolarmente registrato in data ... al n. ... del registro dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi presso il Ministero delle Attività Produttive (doc. 4).

- Il Sig. ... è titolare di una ditta individuale che si occupa della produzione e vendita dei medesimi prodotti della ricorrente. Tale ditta ha sede in ... alla via ... n. ....

- Il Sig. ... utilizza per la commercializzazione dei propri prodotti indebitamente e senza nessun titolo il marchio “ ... ” (doc. 5).

- Il resistente utilizza, altresì, per la commercializzazione dei propri prodotti il marchio, non registrato, “ ... ” (doc. 5).

- Ciò premesso, atteso che l'utilizzo da parte del Sig. ... di entrambi i suddetti marchi rappresenta un atto di concorrenza sleale ai sensi e per gli effetti degli artt. 2598 e ss. c.c., ingenerando confusione nel pubblico dei consumatori, è intenzione della ricorrente chiedere l'inibitoria all'utilizzo dei ripetuti marchi per i seguenti motivi

IN DIRITTO [9]

1) Fumus boni iuris[10].

In merito al fumus boni iuris, relativo alla illegittimità del comportamento del resistente si evidenzia che: il Sig. ... utilizza il segno distintivo ... ed il segno distintivo ... nella ditta, nell'insegna e nel marchio utilizzato per contraddistinguere i propri prodotti, che come detto già in premessa, sono gli stessi commercializzati dalla ricorrente. Va poi precisato che le due imprese commercializzano i loro prodotti nello stesso ambito territoriale, avendo la loro sede a pochi chilometri di distanza.

La confusione tra il marchio di cui è titolare la ricorrente ed i segni distintivi utilizzati dalla ditta convenuta è tale che addirittura i fornitori e le imprese di trasporto si trovano in difficoltà e più di una volta hanno errato nella consegna dei materiali. In particolare, ad esempio, nel mese ... del ... il corriere ... ha consegnato alcuni materiali ordinati dalla ricorrente alla impresa del Sig. ... provocando una serie di disguidi e di incomprensioni, ed una notevole perdita di tempo per la ricorrente (su tale circostanza potranno essere sentiti come informatori o, nella successiva fase di merito, quali testimoni il Sig. ... responsabile della sede di ... del Corriere ... ). Va poi considerato che la ricorrente ha notevoli difficoltà a ricevere la corrispondenza che viene inviata a volte presso la sede della ditta resistente. La stessa la ricorrente ha dovuto richiedere all'ufficio delle Poste Italiane di ... il fermo posta per tutta la corrispondenza diretta alla .... L'indebito utilizzo del marchio da parte del Sig. ... è dunque evidente.

2) Periculum in mora[11].

Il requisito del periculum in mora appare integrato, stante il pregiudizio irreparabile derivante dalla condotta del Sig. ..., pregiudizio consistente nella notevole ed imprevedibile capacità espansiva dello sviamento di clientela, dell'offuscamento dell'immagine professionale delle società ricorrenti e dello svilimento dei marchi. Il periculum in mora non è escluso dalle dimensioni aziendali ridotte della società resistente, bensì avvalorato dalla recidiva del comportamento in questione [12].

3) Strumentalità [13].

4) Residualità [14].

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato,

RICORRE

all'Ecc.mo Tribunale Ordinario di ... affinché, rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, Voglia:

- dapprima inaudita altera parte[15], ex art. 669-sexies c.p.c.

- e, in subordine, previa fissazione dell'udienza per la comparizione delle parti in contraddittorio, procedere nel modo ritenuto opportuno agli atti di istruzione ritenuti indispensabili e [16] :

disporre i provvedimenti necessari e sufficienti perché il resistente cessi immediatamente la illegittima attività perpetrata ai danni della ricorrente e venga inibito alla stessa l'uso del marchio ... e l'uso del marchio ...;

in ogni caso

- con condanna del resistente al pagamento delle spese, diritti e onorari del presente procedimento, oltre IVA e CPA come per legge [17].

***

In via istruttoria

Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie:

1. ...;

2. ...;

3. ...;

4. ...;

5. ....

Si indicano, di seguito, i sommari informatori che l'Ecc.mo Tribunale, nella Sua discrezionalità, potrà ascoltare per meglio comprendere i fatti descritti, così come articolati in premessa, qui integralmente riportati:

- Sig. ..., residente in ... alla via ... n. ....

***

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [18] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [19] pari ad Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

[atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] [20]

1. La competenza spetta al tribunale in composizione monocratica.

2. Ai sensi dell'art. 669-ter c.p.c. prima dell'inizio della causa di merito la domanda si propone al Giudice competente a conoscere del merito (secondo i normali criteri della materia, del valore e del territorio).

3. La norma recita: «Fuori dei casi regolati nelle precedenti sezioni di questo capo, chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria; questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, può chiedere con ricorso al Giudice i provvedimenti d'urgenza, che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito».

4. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'stanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti.

5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.

6. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179/2012, ora abrogato) si può indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”. Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c..

7. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere, inter alia, le ragioni della domanda, cioè l'esposizione analitica dei fatti posti a fondamento della stessa.

8. Legittimato a chiedere l'emanazione di un provvedimento d'urgenza è il titolare del diritto minacciato dal pregiudizio imminente e irreparabile.

9. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. il ricorso deve contenere l'indicazione del tipo di provvedimento richiesto (petitum) nonché l'esposizione dei fatti costitutivi del diritto fatto valere con il ricorso (causa petendi). La domanda deve contenere, altresì, l'indicazione delle condizioni dell'azione cautelare (fumus boni iuris e periculum in mora), degli elementi che consentano di individuare la futura (eventuale) domanda di merito (strumentalità), nonché le ragioni che impongono il ricorso alla tutela cautelare atipica ex art. 700 c.p.c. in assenza di procedimenti cautelari tipici (residualità).

10. Costituisce uno dei presupposti per l'accesso alla tutela in via d'urgenza. Esso si concreta nella probabile esistenza del diritto da cautelare o nella probabile fondatezza della domanda che il ricorrente intende proporre nel successivo (eventuale) giudizio di merito (Cass. n. 5925/1999).

11. Costituisce un ulteriore presupposto della tutela ex art. 700 c.p.c. Il periculum (ossia il pericolo attuale che il diritto del ricorrente possa subire un pregiudizio) nel procedimento d'urgenza si caratterizza e specifica attraverso i due requisiti dell'imminenza e dell'irreparabilità. Il requisito dell'imminenza impone che l'evento dannoso paventato da chi domanda il provvedimento d'urgenza debba non essere di remota possibilità, ma incombere con vicina probabilità; mentre, l'irreparabilità va intesa come ragionevole pericolo del determinarsi di una lesione di un proprio diritto, non altrimenti risarcibile (né in forma specifica ex art. 2058 c.c. né per equivalente), se non con l'adozione dello specifico provvedimento invocato. Sotto quest'ultimo profilo, è costante l'orientamento giurisprudenza per la quale il provvedimento può essere concesso anche in presenza della lesione di diritti di credito con contenuto e funzione patrimoniale, ma ciò è possibile solo nell'ipotesi in cui la semplice anticipazione delle somme dovute da parte del debitore arrechi un pregiudizio irreparabile (da ultimo, Trib. Palermo III, 5 ottobre 2021).

12. Trib. Roma, sez. Proprietà Industriale e Intellettuale, 29 ottobre 2012.

13. La strumentalità consiste nell'indicazione del diritto soggettivo da far valere nel successivo (eventuale) giudizio di merito; pertanto, non possono essere tutelati, con i provvedimenti d'urgenza, gli interessi di mero fatto o gli interessi legittimi. L'indicazione di tale requisito è indispensabile anche nel caso di richiesta di provvedimenti anticipatori (come l'quello di cui all'art. 700 c.p.c.) per i quali la l. n. 80/2005 ha eliminato l'onere di instaurare il successivo giudizio di merito (strumentalità attenuata).

14. Il presupposto della residualità deve essere inteso nell'assenza di specifici rimedi cautelari tipici.

15. Ai sensi del comma 2 dell'art. 669-sexies c.p.c. il Giudice può decidere il ricorso cautelare con decreto motivato senza ascoltare le ragioni del soggetto nei cui confronti è richiesto il provvedimento.

16. Depositato il ricorso il Giudice può decidere dopo aver instaurato il contraddittorio (art. 101 c.p.c.) tra le parti (art. 669-sexies, comma 1, c.p.c.). In tal caso il Giudice, depositato il ricorso ante causam, fissa la data dell'udienza in cui le parti dovranno comparire e dispone la notifica alla controparte del ricorso e del decreto.

17. Il giudizio di merito nei procedimenti ex art. 700 c.p.c., a seguito della riforma di cui alla l. n. 80/2005, non rappresenta un esito necessario (cfr. art. 669-octies, comma 6, c.p.c.). Per tale ragione la l. n. 69/2009 ha modificato l'art. 669-octies c.p.c., aggiungendo il comma 7, che consente al Giudice, quando emette uno dei provvedimenti cautelari di cui al comma 6, di provvedere sulle spese del procedimento che, in aderenza all'art. 91 c.p.c., vanno poste a carico della parte soccombente e a favore della parte vittoriosa.

18. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». L'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lettera g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

19. Il contributo unificato è ridotto alla metà ai sensi dell'art. 13, comma 3, d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005».

20. La riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c.

Commento

Il procedimento d'urgenza è di applicazione residuale, in ragione del fatto che può essere utilizzato solamente nel caso in cui manchino i presupposti per l'applicazione delle misure cautelari tipiche del sequestro (artt. 670 e 671 c.p.c.), della denuncia di nuova opera o di danno temuto (artt. 688 e ss. c.p.c.) ovvero del procedimento di istruzione preventiva. Pertanto, caratteristiche precipue di questa misura sono perciò l'atipicità e la sussidiarietà. Inoltre, il procedimento d'urgenza non può trovare applicazione in tutti i casi in cui la finalità cautelare possa essere raggiunta attraverso i rimedi provvisori previsti da specifiche disposizioni di legge (cfr. art. 2409 c.c.) o anche quando il diritto soggettivo sia tutelabile azionando provvedimenti sommari non cautelari come il decreto ingiuntivo e i provvedimenti possessori. I presupposti per l'emanazione del provvedimento d'urgenza sono: i) probabile sussistenza del diritto posto a fondamento della tutela cautelare (fumus boni iuris); ii) un fondato motivo di temere l'insoddisfazione del proprio diritto (periculum in mora); iii) l'inesistenza di altro provvedimento cautelare tipico, idoneo ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito. Il provvedimento d'urgenza è quindi un mezzo concesso alle parti a chiusura del sistema cautelare e a garanzia dell'effettiva tutela dei diritti, in mancanza di mezzi cautelari tipici; la tutela d'urgenza, quindi non interferisce con questi ultimi, né svolge alcuna funzione integratrice rispetto ad essi. Nel procedimento d'urgenza trovano applicazione tutte le disposizioni previste per il procedimento cautelare, ad eccezione di quanto disposto dagli artt. 669-octies e 669-novies, comma 1, c.p.c.

Occorre evidenziare come la l. n. 80/2005 abbia modificato il principio della necessaria temporaneità dei provvedimenti d'urgenza, prevedendo, nel caso in cui le parti preferiscano non instaurare il giudizio di merito, che l'ordinanza cautelare conservi la sua efficacia, ancorché senza l'autorità propria della cosa giudicata. I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 700 c.p.c. sono, quindi, considerati idonei ad anticipare gli effetti della decisione di merito e, pertanto, al pari di quanto previsto per le azioni nunciative, nel caso di emissione di un provvedimento cautelare, l'instaurazione del giudizio di merito è facoltativa e il Giudice non deve assegnare alcun termine. Per altro verso, nell'ipotesi di estinzione del giudizio di merito eventualmente intrapreso, il provvedimento d'urgenza (emesso ante causam o in corso di causa) non perde efficacia (art. 669-octies, comma 7, c.p.c.). La decisione del Giudice consiste nell'emanazione di provvedimenti più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito; pertanto, il contenuto del provvedimento può essere il più vario. Dalla natura strumentale del provvedimento d'urgenza rispetto al giudizio di merito, deriva che: i) i provvedimenti di urgenza perdono efficacia quando sono sostituiti ed assorbiti dalla sentenza sul merito, anche se non passata in giudicato (Cass. n. 1089/1995); ii) escluso l'assoggettamento del provvedimento d'urgenza ai mezzi di impugnazione, l'unico rimedio esperibile è quello del reclamo, regolato dall'art. 669-terdecies c.p.c.

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