Ricorso ex art. 281-undecies c.p.c. per ottenere declaratoria di acquisto del diritto di proprietà di un immobile in forza di usucapioneInquadramentoLa disciplina del procedimento semplificato di cognizione si rinviene negli artt. del codice di rito da 281-decies a 281-terdecies (rito semplificato «ordinario») e negli artt. 1,3,4,5 e da 14 a 30-bis del d.lgs. n. 150/2011 (rito semplificato «obbligatorio»). Gli articoli da 281-decies a 281-terdecies sono stati introdotti nel c.p.c. dall'art. 3, comma 21, del d.lgs. n. 149/2022 in sostituzione degli artt. da 702-bis a 702-quater, e sono applicabili ai procedimenti instaurati a decorrere dal 1° marzo 2023, mentre per quelli pendenti alla data del 28 febbraio 2023 restano applicabili le disposizioni anteriormente vigenti (v. art. 35, comma 1 d.lgs. cit., come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022). Le medesime regole valgono per le disposizioni del d.lgs. n. 150/2011 sopra richiamate, tutte, eccezion fatta per l'art. 5, modificate dagli artt. 15 e 24 del d.lgs. n. 149/2022, che ha anche introdotto l'art. 30-bis. Per ciò che attiene alle modifiche specificamente apportate al codice di rito e al d.lgs. n. 150/2011, si fa rinvio alle formule in materia. In linea generale, deve annotarsi che le modifiche, oltre a quella del nomen della procedura, da rito sommario di cognizione a procedimento semplificato di cognizione, sono consistite a) nell'ampliamento dei casi in cui si può fruire della procedura semplificata, non più limitata alle cause di competenza del tribunale in composizione monocratica, ma estesa a quelle di competenza del tribunale in composizione collegiale; b) nella “natura” del provvedimento decisorio, non più ordinanza ma sentenza; c) nell'applicabilità delle norme ordinarie in materia di impugnazione. Gli articoli da 281-decies a 281-duodecies sono stati parzialmente modificati dal d.lgs. n. 164/2024, con effetto dal 26/11/2024. La modifica di maggiore rilievo è stata introdotta nel secondo comma dell'art. 281-decies, venendo ivi previsto che, nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, il giudizio può essere introdotto nelle forme del procedimento semplificato anche se non ricorrono i presupposti di cui al comma precedente, vale a dire anche quando la domanda non sia fondata su prova documentale oppure non sia di pronta soluzione o non richieda un'istruzione non complessa. Nel testo della formula, nonché nelle note e nel Commento si provvederà a segnalare le novità di maggiore rilievo e, occorrendo, a fare raffronti fra la disciplina originaria e quella succeduta. La formula riporta esemplificazione di ricorso relativo a procedimento instaurato a decorrere dal 26 novembre 2024. Il ricorso al procedimento semplificato di cognizione «ordinario» è facoltativo, essendo rimessa all'attore la scelta se ricorrere ad esso oppure al giudizio ordinario per l'introduzione della causa. Il procedimento semplificato di cognizione «ordinario» (che si distingue per più aspetti dal rito semplificato di cognizione «obbligatorio») è fruibile per la definizione delle cause «semplici» o «non complesse», più esattamente, nelle ipotesi in cui i fatti di causa non siano controversi o quando la domanda sia fondata su prova documentale o di pronta soluzione o richieda un'istruzione non complessa. Nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica la domanda può essere sempre proposta nelle forme del procedimento semplificato. Qualora il possesso di una cosa immobile abbia avuto durata di oltre venti anni e sia stato pubblico, pacifico ed ininterrotto, il possessore (che può unire il suo possesso a quello dei suoi danti causa) può chiedere al Giudice di accertare e dichiarare l'avvenuto acquisito del diritto di proprietà sulla cosa, per usucapione. Con d.m. n. 110/2023 (G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022. I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi articoli 4 e 5. Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. n. 44/2011, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m. I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023». Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6 disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo. La presente formula è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023 relativi ai criteri di redazione ed ai limiti dimensionali degli atti. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] RICORSO EX ART. 281-UNDECIES C.P.C. PER OTTENERE DECLARATORIA DI ACQUISTO DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ DI UN IMMOBILE IN FORZA DI USUCAPIONE [2] Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. ... ) [3], residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... [4], C.F. ... [5][6], che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [7]. PREMESSO IN FATTO Il Sig. ... possiede un appezzamento di terreno sito in territorio di ..., loc. ..., censito a catasto ... [8], e ne ha goduto uti dominus (come proprietario), liberamente disponendone, pubblicamente, pacificamente ed ininterrottamente per oltre venti anni, mentre inerti sono rimasti gli intestatari (o cointestatari) catastali. A tale riguardo, l'esponente pone in evidenza che ... [9]. Tutti tali assunti possono essere comprovati sia mediante assunzione di deposizioni testimoniali, sia mediante ... [10]. È stato dato corso a procedura di mediazione ai sensi dell'art. 5, comma 1, d.lgs. n. 28/2010[11], con esito negativo. PREMESSO IN DIRITTO Come già chiarito nella premessa di fatto, debbono ritenersi sussistenti tutti i requisiti occorrenti per l'acquisto, da parte dell'attore, in virtù di usucapione, del diritto di proprietà sul bene/sui beni in questione: ... [12]. La scelta del rito semplificato di cognizione è da ritenere appieno giustificata, stante la non complessità della causa. In ogni caso, nulla appare ostativo a tale scelta, considerata la nuova previsione contenuta nel secondo comma dell'art. 281-decies c.p.c., ivi introdotta dall'art. 2, comma 2, lett. ff), d.lgs. n. 164/2024. Tutto ciò premesso, il sottoscritto, come in atti difeso, rappresentato e domiciliato RICORRE a Codesto Tribunale affinché, ai sensi dell'art. 281-undecies, comma 2, c.p.c., fissi con decreto l'udienza di comparizione delle parti innanzi al Giudice designato, e il termine per la costituzione del/dei convenuto/i Sig./Sigg.ri ... res. in ..., via/piazza ... [13], cui va dato, sin d'ora, avvertimento che deve/devono costituirsi in giudizio non oltre dieci giorni prima dell'udienza ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 281-undecies, comma 3, c.p.c., pena le decadenze di cui agli artt. 38, 167 e 281-undecies, commi 3 e 4, dello stesso codice; con gli ulteriori avvertimenti che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria (fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 c.p.c. o da leggi speciali), che può/possono (ove sussistano i presupposti di legge) presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato e che, in difetto di costituzione, si procederà in sua/loro contumacia, per ivi, respinta ogni diversa istanza, deduzione ed eccezione, sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia il Tribunale adito, disattesa ogni contraria domanda, eccezione e deduzione e premessa l'istruttoria occorrente, 1) accertare e dichiarare, in ragione di quanto esposto ed allegato e valutati gli esiti dell'istruttoria compiuta, che il Sig. ... ha acquistato, in virtù di maturata usucapione, il diritto di proprietà del bene immobile in questione ... [14]; 2) ordinare ai competenti Uffici dell'Agenzia delle Entrate e dei RR.II. di effettuare le conseguenti trascrizioni, modifiche ed attività necessarie a che la nuova situazione di diritto risulti evidenziata, esonerandoli da ogni responsabilità ed ingerenza; 3) condannare il/i convenuto/i alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014 come modificato dal d.m. n. 37/2018 e dal d.m. n. 147/2022), oltre spese e oneri accessori) oppure condannare il/i convenuto/i alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014 come modificato dal d.m. n. 37/2018 e dal d.m. n. 147/2022, oltre spese e oneri accessori) in caso di resistenza. In via istruttoria Ammettere prova per interrogatorio formale dei convenuti e per testi sui seguenti capitoli: 1) ... 2) ... 3) ... Si indicano a testi su tutti i capitoli i Sigg.ri ... Si offrono in comunicazione, mediante deposito nelle forme di rito [15], i seguenti documenti: 1) domanda di mediazione, con verbale di mancato accordo [16]; 2) certificazione catastale; 3) nota di trascrizione della domanda; 4) ... [17]. Con riserva di ulteriori produzioni e richieste istruttorie Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002, si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ....Il contributo unificato, già versato, deve, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza [18], per un importo pari a Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... PROCURA Io sottoscritto ..., nato a ... il ..., residente in ..., via/ piazza ..., delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l'Avv. ... del Foro di ..., conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza. Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avvocato in ..., via ..., n. .... Dichiaro, inoltre, di aver ricevute le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l'espletamento del mandato conferito. Il delegante ... Luogo e data ... Visto per autentica ... Firma Avv. ... 1. Competente è il tribunale del luogo in cui è ubicato l'immobile, ai sensi dell'art. 21, comma 1 c.p.c. 2. Il contenuto del ricorso è disciplinato dagli artt. 125 e 281-undecies c.p.c. In ordine alle indicazioni da effettuare nel corpo del ricorso deve essere fatto riferimento agli artt. 125, 163 (come modificato dapprima dal d.lgs. n. 149/2022 e, successivamente, con effetto a decorrere dal 26/11/2024, dall'art. 1, comma 2, lett. a), d.lgs. n. 164/2024) e 281-undecies, comma 1 (come modificato, con effetto dal 26/11/2024, dall'art.1, comma 2 lett. ff), d.lgs. n. 164/2024), dello stesso codice. Il deposito dell'atto introduttivo deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011). Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis d.P.R. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà». 4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif. nella l. n. 114/2014. 5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8 d.l. n. 193/2009 conv., con modif. nella l. n. 24/2010. 6. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE. L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1 c.p.c., è venuto meno, con effetto dal 26 novembre 2024, in forza del disposto dell'art. 3, comma 1 lett. h), d.lgs. n. 164/2024. 7. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). 8. Devono essere precisati gli estremi catastali, rilevabili dalla relativa certificazione, acquisibile presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente per territorio. Appare, inoltre, opportuno descrivere nella miglior guisa possibile i luoghi di causa, precisandone i caratteri e gli elementi identificativi. 9. Appare necessario, non semplicemente opportuno, fornire dettagli in ordine all'effettività del possesso. Ad. es., nel caso di terreni agricoli, potrebbero essere addotte coltivazione (anche a mezzo terzisti), raccolta dei frutti, realizzazione di annessi agricoli, allevamento di animali etc.; nel caso di fondi urbani, potrebbero essere addotte l'esecuzione di lavori di manutenzione, il pagamento delle spese condominiali etc. Appare, altresì, opportuno riferire in ordine al fatto che i convenuti, ove consti, si sono, ad es., trasferiti in altro Paese e non danno notizie di sé da anni e non hanno mai fatto valere diritti sul bene neppure per interposta persona oppure hanno, in forma epistolare, riconosciuto l'effettività del possesso dell'attore etc. 10. Precisare le ulteriori fonti di prova utili occorrenti. 11. Non sembrano porsi dubbi sulla compatibilità dell'istituto della mediazione (obbligatoria o delegata) con il procedimento sommario di cognizione. Le esclusioni previste dall'art. 5, comma 6 del d.lgs. n. 28/2010 (come modificato dal d.lgs. n. 149/2022) sono tassativamente specificate e fra esse non rientra il procedimento in esame. 12. L'assunto si può motivare ulteriormente. 13. Precisare generalità e recapiti. 14. Descrivere compiutamente il bene di riferimento. 15. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali nei procedimenti innanzi ai Tribunali, alle Corti di appello ed alla Corte di cassazione deve avere luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte, con effetto dal 26/11/2024, le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento. 16. Può trattarsi di attestato di mancata partecipazione del/i convenuto/al procedimento di mediazione o del verbale di mancata conciliazione. L'esperimento del procedimento di mediazione previsto dall'art. 5, comma 1 d.lgs. n. 28/2010 (come modificato dal d.lgs. n. 149/2022) è condizione di procedibilità della domanda giudiziale. 17. Indicare gli ulteriori documenti utili a dare supporto alla domanda, ad es. perizia giurata descrittiva dei luoghi di causa; certificati catastali; fatture di spesa etc. 18. Il contributo unificato è dovuto nella stessa misura di quello previsto per le cause promosse con rito ordinario, senza alcuna riduzione. Si veda in argomento il paragrafo ii) del Commento. COMMENTOi) Tutte le disposizioni del c.p.c. verranno citate con la sola indicazione numerica. ii) A decorrere dal 1° marzo 2023, il contributo unificato relativo alle cause instaurate con il rito semplificato di cognizione è dovuto nella stessa misura prevista perle cause promosse con rito ordinario, senza alcuna riduzione. Ed invero, mentre le disposizioni in tema di rito sommario di cognizione erano collocate nel libro IV del codice di rito, con il conseguente trattamento “benevolo”, quelle in tema di procedimento semplificato di cognizione sono state incluse, dal d.lgs. n. 149/2022, nel libro II dello stesso codice. iii) La disciplina del procedimento semplificato di cognizione si rinviene negli artt. 281-decies e ss. (rito semplificato «ordinario») e negli artt. 1,3,4,5 e da 14 a 30-bis, d.lgs. n. 150/2011 (rito semplificato «obbligatorio»). Trattasi di una procedura semplificata, alternativa (salvi i casi di obbligatorietà introdotti dal d.lgs. citato) al giudizio ordinario a cognizione piena. Trattasi di procedimento fruibile per la definizione delle cause «semplici» o, più esattamente, «non complesse» (vale a dire quando i fatti di causa non siano controversi, o quando la domanda sia fondata su prova documentale o di pronta soluzione, o quando non si richieda un'istruzione complessa. Va precisato che gli articoli da 281-decies a 281-duodecies sono stati parzialmente modificati dal d.lgs. n. 164/2024 e che la modifica di maggiore rilievo è stata introdotta nel secondo comma dell'art. 281-decies, venendo ivi previsto che, nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, il giudizio può essere introdotto nelle forme del procedimento semplificato anche se non ricorrono i presupposti di cui al comma precedente, vale a dire anche quando la domanda non sia fondata su prova documentale oppure non sia di pronta soluzione oppure non richieda un'istruzione non complessa. Il d.lgs. n. 164/2024 ha esteso l'applicabilità delle disposizioni dell'art. 281-decies anche alle opposizioni previste dagli articoli 615, comma 1, 617, comma 1, e 645. iv) Per ciò che attiene al procedimento semplificato di cognizione disciplinato dal codice di rito, lo stesso è facoltativo, essendo rimessa all'attore la scelta se ricorrere ad esso oppure al giudizio ordinario per l'introduzione della causa. Incidentalmente, va osservato che la scelta di introdurre il giudizio nella forma del procedimento semplificato di cognizione è ineludibile al fine di poter poi esigere, ove ne concorrano le ulteriori condizioni, indennizzo per violazione della durata ragionevole del processo. Si vedano gli artt. 1-ter (modificato dall'art. 15, comma 1 d.lgs. n. 149/2022) e 2, l. n. 89/2001 e succ. modif. La scelta attorea può essere disattesa dal Giudice laddove quest'ultimo ritenga la causa non compatibile con le forme semplificate, giacché «complessa». In tale ipotesi, deve essere disposta, con ordinanza non impugnabile, la conversione del procedimento semplificato in quello ordinario (art. 281-duodecies, comma 1). v) La domanda deve essere proposta nella forma del ricorso, che va diretto, nel caso del rito semplificato «ordinario» al tribunale territorialmente competente e, nel caso del rito semplificato «obbligatorio», al Giudice indicato nelle disposizioni contenute negli artt. da 14 a 30-bis del d.lgs. citato. Il contenuto del ricorso è disciplinato dagli artt. 125 e 281-undecies c.p.c. In ordine alle indicazioni da effettuare nel corpo del ricorso deve essere fatto riferimento agli artt. 125, 163 (come modificato dapprima dal d.lgs. n. 149/2022 e, successivamente, con effetto a decorrere dal 26 novembre 2024, dall'art. 1, comma 2, lett. a), d.lgs. n. 164/2024) e 281-undecies, comma 1 (come modificato, con effetto dal 26 novembre 2024, dall'art.1, comma 2 lett. ff), d.lgs. n. 164/2024), dello stesso codice. Successivamente al deposito (con modalità telematiche) del ricorso (che comporta interruzione della prescrizione del diritto fatto valere – v. Cass. III, n. 24891/2021) ed all'iscrizione della causa a ruolo, il Giudice designato, entro cinque giorni dalla designazione, deve fissare con decreto l'udienza di comparizione delle parti con assegnazione al convenuto del termine per la costituzione in giudizio, che deve avvenire non oltre dieci giorni prima dell'udienza. Ricorso e decreto devono essere notificati al convenuto almeno quaranta giorni liberi prima della data fissata per la sua costituzione. I termini in questione sono soggetti alla sospensione feriale disciplinata dalla l. n. 742/1969, salve le eccezioni ivi previste. La costituzione del convenuto deve avvenire mediante deposito (con modalità telematiche) della comparsa di risposta, nella quale deve proporre le sue difese e prendere posizione sui fatti posti dal ricorrente a fondamento della domanda, indicare i mezzi di prova di cui intende avvalersi e i documenti che offre in comunicazione, nonché formulare le conclusioni. Inoltre, a pena di decadenza, il convenuto deve proporre in sede di comparsa le eventuali domande riconvenzionali e le eccezioni processuali e di merito che non sono rilevabili d'ufficio. Il convenuto può chiamare in causa un terzo. Per esercitare tale facoltà deve, a pena di decadenza, farne dichiarazione nella comparsa di costituzione e chiedere al Giudice designato lo spostamento dell'udienza. vi) Ai sensi dell'art. 281-duodecies, comma 1 c.p.c., alla prima udienza il Giudice, se rileva che per la domanda principale o per la domanda riconvenzionale non ricorrono i presupposti di cui al primo comma dell'art. 281-decies, dispone con ordinanza non impugnabile la prosecuzione del processo nelle forme del rito ordinario fissando l'udienza di cui all'art. 183 (come modificato dal d.lgs. n. 149/2022), rispetto alla quale decorrono i termini previsti dall'art. 171-ter (introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). Altrimenti, ai sensi del quarto comma dell'art. 171-bis (disposizione interamente riformulata dal d.lgs. n. 164/2024 e sostitutiva di quella recata dall'art. 183-bis, abrogato dal d.lgs. citato), il Giudice, se ritiene che in relazione a tutte le domande proposte ricorrono i presupposti di cui al primo comma dell'articolo 281-decies, dispone la prosecuzione del processo nelle forme del rito semplificato di cognizione e provvede alle conseguenti prescrizioni. vii) Il provvedimento di definizione del giudizio è rappresentato da una sentenza (ordinanza, con riguardo ai procedimenti instaurati anteriormente al 1° marzo 2023), di accoglimento o di rigetto delle domande, con cui si provvede anche sulle spese di lite, provvisoriamente esecutiva e costituente titolo per l'iscrizione di ipoteca giudiziale e per la trascrizione. Ove il Tribunale agisca in composizione monocratica, il Giudice, quando rimette la causa in decisione, procede a norma dell'art. 281-sexies (come modificato dal d.lgs. n. 149/2022). Nelle cause in cui, invece, il Tribunale giudica in composizione collegiale, si procede a norma dell'art. 275-bis (introdotto dal d.lgs. n. 149/2022). Ai sensi dell'art. 281-terdecies, comma 2, la sentenza è impugnabile nei modi ordinari. viii) Per gli aspetti sostanziali, ci si limita alle considerazioni che seguono. L'usucapione costituisce un modo di acquisto a titolo originario della proprietà e dei diritti reali di godimento in forza del possesso (relazione di fatto con la cosa) per il tempo previsto dalla legge (venti anni – art. 1158 c.c.), pubblicamente (in modo visibile e non occulto), pacificamente ed ininterrottamente, finalizzato in modo inequivoco all'esercizio sulla cosa di un potere corrispondente a quello del proprietario o del titolare di uno ius in re aliena (v., ex multis, da ultimo, Cass. VI, n. 6123/2020). L'onere di dare dimostrazione della sussistenza dei requisiti del possesso ad usucapionem (idoneo, cioè, al compiersi della fattispecie acquisitiva) grava su colui che invochi l'avvenuta usucapione del bene, non essendo al riguardo sufficienti dei meri atti di gestione consentiti dal proprietario o anche atti tollerati dallo stesso titolare del diritto dominicale (v., in tema di onere della prova e di mezzi di prova, Cass. II, n. 25095/2022; Cass. II, ord., n. 20884/2023). L'accertamento relativo alla qualificazione del possesso ed alla determinazione del decorso del tempo utile al verificarsi dell'usucapione è devoluto al Giudice del merito ed il relativo apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione congrua ed immune da vizi logici (Cass. II, n. 26633/2019). |