Comparsa di costituzione e risposta a ricorso proposto ex art. 281-undecies, comma 1, c.p.c.

Sergio Matteini Chiari
Maria Elena Matteini Chiari

Inquadramento

La disciplina del procedimento semplificato di cognizione si rinviene negli artt. del codice di rito da 281-decies a 281-terdecies (rito semplificato «ordinario») e negli artt. 1,3,4,5 e da 14 a 30-bis del d.lgs. n. 150/2011 (rito semplificato «obbligatorio»).

Gli artt. da 281-decies a 281-terdecies sono stati introdotti nel c.p.c. dall'art. 3, comma 21 del d.lgs. n. 149/2022 in sostituzione degli artt. da 702-bis a 702-quater, e sono applicabili ai procedimenti instaurati a decorrere dal 1° marzo 2023, mentre per quelli pendenti alla data del 28 febbraio 2023 restano applicabili le disposizioni anteriormente vigenti (v. art. 35, comma 1 d.lgs. cit., come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022).

Le medesime regole valgono per le disposizioni del d.lgs. n. 150/2011 sopra richiamate, tutte, eccezion fatta per l'art. 5, modificate dagli artt. 15 e 24 del d.lgs. n. 149/2022, che ha anche introdotto l'art. 30-bis.

Per ciò che attiene alle modifiche specificamente apportate al codice di rito e al d.lgs. n. 150/2011, si fa rinvio alle formule in materia.

In linea generale, deve annotarsi che le modifiche, oltre a quella del nomen della procedura, da rito sommario di cognizione a procedimento semplificato di cognizione, sono consistite a) nell'ampliamento dei casi in cui si può fruire della procedura semplificata, non più limitata alle cause di competenza del tribunale in composizione monocratica, ma estesa a quelle di competenza del tribunale in composizione collegiale; b) nella “qualità” del provvedimento decisorio, non più ordinanza ma sentenza; c) nell'applicabilità delle norme ordinarie in materia di impugnazione.

Gli articoli da 281-decies a 281-duodecies sono stati parzialmente modificati dal d.lgs. n. 164/2024. La modifica di maggiore rilievo è stata introdotta nel secondo comma dell'art. 281-decies, venendo ivi previsto che, nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, il giudizio può essere introdotto nelle forme del procedimento semplificato anche se non ricorrono i presupposti di cui al comma precedente, vale a dire anche quando la domanda non sia fondata su prova documentale oppure non sia di pronta soluzione o non richieda un'istruzione non complessa.

Nel testo della formula, nonché nelle note e nel Commento si provvederà a segnalare le novità di maggiore rilievo e, occorrendo, a fare raffronti fra la disciplina originaria e quella succeduta.

La formula è riferita a procedimento instaurato a decorrere dal 26 novembre 2024.

Il convenuto deve costituirsi in giudizio non oltre dieci giorni prima dell'udienza fissata per la comparizione delle parti. Con la comparsa di risposta, il convenuto deve a) proporre le sue difese e prendere posizione «in modo chiaro e specifico» sui fatti posti dall'attore a fondamento della domanda; b) indicare i mezzi di prova di cui intende avvalersi e i documenti che offre in comunicazione, nonché formulare le conclusioni; c) nello stesso scritto deve, a pena di decadenza, proporre le eventuali domande riconvenzionali e le eccezioni processuali e di merito che non siano rilevabili d'ufficio e, anche in tal caso a pena di decadenza, se intende chiamare in causa un terzo, deve farne dichiarazione, chiedendo lo spostamento dell'udienza.

La comparsa può anche essere il mezzo con cui promuovere la trasformazione del rito da rito semplificato di cognizione a rito ordinario.

Ai sensi dell'art. 281-duodecies, comma 1 c.p.c., il Giudice, alla prima udienza, se ritiene che per la domanda principale o per la domanda riconvenzionale non ricorrano i presupposti (non complessità della causa) di cui all'art. 281-decies, comma 1 c.p.c., con ordinanza non impugnabile, dispone la prosecuzione del processo nelle forme del rito ordinario, fissando l'udienza di cui all'art. 183 dello stesso codice, rispetto alla quale decorrono i termini previsti dall'art. 171-ter (introdotto dal d.lgs. n. 149/2022).

Con d.m. n. 110/2023 (G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022.

I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi articoli 4 e 5.

Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. n. 44/2011, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m.

I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023».

Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6 disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo.

La presente formula è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023 relativi ai criteri di redazione ed ai limiti dimensionali degli atti.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

COMPARSA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA A RICORSO PROPOSTO EX ART. 281-UNDECIES, COMMA 1, C.P.C.[2]

PER

il Sig. ..., nato a ... il ..., C.F. ... [3], residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... [4], C.F. ... [5][6], che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [7].

-convenuto-

CONTRO

il Sig./la Sig.ra ..., nato/a a ... il ..., res. in ..., via/ piazza ... n. ..., rappresentato/a e difeso/a dall'Avv. ... del Foro di ....

-ricorrente-

PREMESSO IN FATTO

i) Con ricorso in data ..., notificato il ..., il Sig./la Sig.ra ..., titolare di ..., ha convenuto in giudizio, innanzi a Codesto Tribunale, l'odierno comparente, per sentirlo condannare a ....

ii) ... [8].

PREMESSO IN DIRITTO

i) Deve evidenziarsi che ..., e, conseguentemente, ... [9]

ii) ... [10].

Tutto questo premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, con il presente atto si costituisce in giudizio, contestando in ogni sua parte la domanda proposta, giacché infondata in fatto e in diritto, e chiede accogliersi, conseguentemente, le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale adito, disattesa ogni contraria domanda e deduzione,

1) respingere la domanda proposta dal Sig./dalla Sig.ra ..., giacché infondata in fatto e in diritto, per le ragioni esplicate in premessa;

2) in accoglimento della domanda riconvenzionale, condannare la controparte a ...;

3) in ogni caso, con condanna della controparte alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014, come modificato dai d.m. n. 37/2018 e n. 147/2022) oltre spese e oneri accessori;

In via istruttoria

1) Ammettere interrogatorio formale del/della ricorrente e mezzo di prova per testi sui seguenti capitoli:

1) ...

2) ...

Si indicano a testi su tutti i capitoli i Sigg.ri ...

2) Disporre c.t.u. per averne elementi ai fini del decidere [11].

Offre in comunicazione, mediante deposito nelle forme di rito [12], i seguenti documenti:

a) copia notificata del ricorso;

b) contratto di appalto;

c) autorizzazione al sub-appalto;

d) verbale di consegna dell'opera;

e) ... [13].

Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento (il riferimento è alla porzione dello stesso relativa alla chiamata in causa) è pari a Euro .... Il contributo unificato, già versato, deve essere, pertanto, fatto pari a Euro ... (misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza [14].

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

PROCURA

Io sottoscritto ..., nella qualità di ..., nato a ... il ..., residente in ..., via/piazza ..., delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l'Avv. ... del Foro di ..., conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza.

Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avvocato in ..., via ..., n. ....

Dichiaro, inoltre, di aver ricevute le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l'espletamento del mandato conferito.

Luogo e data ...

Il delegante ...

Visto per autentica ...

Firma Avv. ...

1. Nei casi di rito sommario di cognizione non obbligatorio (cioè, al di fuori delle ipotesi disciplinate dagli artt. da 14 a 30 del d.lgs. n. 150/2011), la competenza spetta, in qualsiasi caso, al tribunale territorialmente competente secondo le regole ordinarie.

2. Ai sensi dell'art. 281-undecies, comma 2 c.p.c., la costituzione in giudizio deve avvenire non oltre dieci giorni prima dell'udienza fissata. I contenuti della comparsa e gli adempimenti inerenti a domande riconvenzionali e chiamate in causa di terzi sono disciplinati dai commi 3 e 4 della disposizione citata.

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa (da depositare in modalità telematica, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c.) devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011). Ai sensi dell'art. 13 comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà».

4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis, d.l. n. 90/2014 conv., con modif. nella l. n. 114/2014.

5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8 d.l. n. 193/2009 conv., con modif. nella l. n. 24/2010.

6. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE.

L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1 c.p.c., è venuto meno in forza del disposto dell'art. 3, comma 1, lett. h), d.lgs. n. 164/2024.

7. La procura può essere apposta in calce o a margine del ricorso (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura.

La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022).

8. Fare ulteriori specificazioni, ove occorrente.

9. Precisare la misura.

10. Precisare le eventuali ulteriori ragioni di diritto recate a fondare le difese e l'eventuale domanda riconvenzionale.

11. È opportuno che l'istanza venga ulteriormente precisata.

12. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali e dei documenti, ivi compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte del pubblico ministero, dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte, con effetto dal 26/11/2024, le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento.

13. Indicare altri documenti utili al bisogno

14. Il contributo unificato è dovuto nella stessa misura di quello previsto per le cause promosse con rito ordinario, senza alcuna riduzione. Si veda in argomento il paragrafo ii) del Commento.

COMMENTO

i) Tutte le disposizioni del c.p.c. verranno citate con la sola indicazione numerica.

ii) A decorrere dal 1° marzo 2023, il contributo unificato relativo alle cause instaurate con il rito semplificato di cognizione è dovuto nella stessa misura prevista per le cause promosse con rito ordinario, senza alcuna riduzione. Ed invero, mentre le disposizioni in tema di rito sommario di cognizione erano collocate nel libro IV del codice di rito, con il conseguente trattamento “benevolo” previsto dall'art. 13 d.P.R. n. 115/2002, quelle in tema di procedimento semplificato di cognizione sono state incluse, dal d.lgs. n. 149/2022, nel libro II dello stesso codice.

iii) Ai sensi dell'art. 281-undecies, comma 2, il convenuto deve costituirsi in giudizio mediante deposito in Cancelleria della comparsa di risposta, nella quale deve proporre le sue difese e prendere posizione, «in modo chiaro e specifico», sui fatti posti dal ricorrente a fondamento della domanda, indicare i mezzi di prova di cui intende avvalersi e i documenti che offre in comunicazione, nonché formulare le conclusioni.

Nella stessa comparsa, il convenuto, a pena di decadenza, deve proporre le eccezioni processuali e di merito che non siano rilevabili d'ufficio, deve proporre eventuali domande riconvenzionali e, qualora intenda chiamare in causa un terzo, deve farne dichiarazione e chiedere lo spostamento della fissata udienza.

La comparsa può anche essere il mezzo con cui promuovere la trasformazione del rito da rito semplificato di cognizione a rito ordinario.

Va precisato che gli articoli da 281-decies a 281-duodecies sono stati parzialmente modificati dal d.lgs. n. 164/2024 e che la modifica di maggiore rilievo è stata introdotta nel secondo comma dell'art. 281-decies, venendo ivi previsto che, nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, il giudizio può essere introdotto nelle forme del procedimento semplificato anche se non ricorrono i presupposti di cui al comma precedente, vale a dire anche quando la domanda non sia fondata su prova documentale oppure non sia di pronta soluzione oppure richieda un'istruzione non complessa.

iv) Ai sensi dell'art. 281-duodecies, comma 1, alla prima udienza il Giudice, se rileva (nulla ostando a che tale rilievo si fondi su segnalazione di parte) che per la domanda principale o per la domanda riconvenzionale non ricorrono i presupposti di cui al comma 1 dell'art. 281-decies, dispone con ordinanza non impugnabile la prosecuzione del processo nelle forme del rito ordinario fissando l'udienza di cui all'art. 183 (come sostituito dall'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022), rispetto alla quale decorrono i termini previsti dall'art. 171-ter (introdotto dal d.lgs. n. 149/2022).

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