Ricorso congiunto di divorzio

Giuseppe Buffone

Inquadramento

La formula ha ad oggetto la richiesta divorzile congiunta.

Le norme di procedura applicabili sono contenute nel libro II, titolo VI-bis del c.p.c. («Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie», c.d. pPMF), in particolare negli Artt. 473-bis e ss. c.p.c. Queste disposizioni hanno effetto dalla data del 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti (art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023).

Con l'adozione delle nuove norme unificate in seno alla nuova sezione del c.p.c., il Legislatore ha abrogato le disposizioni corrispondenti precedentemente contenute nella l. n. 898/1970.

Per il procedimento di divorzio congiunto, si versa un contributo unificato di 43,00 Euro.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

RICORSO CONGIUNTO EX ART. 473-BIS.51 C.P.C.

SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO/CESSAZIONE DEGLI EFFETTI CIVILI DEL MATRIMONIO  [2]

I sottoscritti,

Marito

Nome: ...

Cognome: ...

Luogo e data di nascita: ...

Cittadinanza: ...

Residenza (o domicilio / dimora): ...

Codice fiscale: ...

con l'Avv. ... (nome, cognome, codice fiscale)

Giusta procura alle liti ...

Moglie

Nome: ...

Cognome: ...

Luogo e data di nascita: ...

Cittadinanza: ...

Residenza (o domicilio / dimora): ...

Codice fiscale: ...

con l'Avv. ... (nome, cognome, codice fiscale)

Giusta procura alle liti ...

con i seguenti figli: ... (nome, cognome, data di nascita, residenza, C.F.)

Disponibilità reddituali e patrimoniali dell'ultimo triennio: ...

Oneri a carico delle parti: ....

ESPOSIZIONE DEI FATTI E DEGLI ELEMENTI DI DIRITTO SUI QUALI LA DOMANDA SI FONDA

Gli istanti hanno contratto matrimonio con rito Civile/Concordatario, in data ..., nel Comune di ..., con atto iscritto/trascritto nei registri dello Stato Civile del Comune di ... al n. ..., anno ..., reg ..., parte ..., serie .... I coniugi hanno optato per il regime patrimoniale della comunione legale/separazione dei beni. Dal matrimonio sono nati i seguenti figli .... La famiglia ha fissato la residenza anagrafica in ..., nell'immobile di proprietà di .... Tra le parti è intervenuta separazione legale giusta: separazione consensuale, omologata con decreto del ... /sentenza di separazione del ..., passata in giudicato in data ... /accordo di negoziazione assistita del ..., autorizzato (o con nullaosta rilasciato) dalla Procura in data ... /accordo concluso davanti all'ufficiale dello Stato civile di ..., del ...

(Indicare l'esistenza di altri procedimenti aventi a oggetto, in tutto o in parte, le medesime domande o domande ad esse connesse).

Successivamente alla separazione non è intervenuta riconciliazione ed è trascorso il tempo previsto dalla legge per accedere alla pronuncia divorzile che i coniugi sono qui a rassegnare le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il tribunale adito

1) Dichiarare la cessazione degli effetti civili del matrimonio/lo scioglimento del matrimonio contratto da ... ; matrimonio celebrato con rito ... in ..., in data ..., con atto trascritto/iscritto nei registri dello Stato Civile del Comune di ... al n. ..., anno ..., parte ... serie ...

2) prendere atto degli accordi intervenuti tra le parti alle seguenti

CONDIZIONI

CONDIZIONI inerenti alla prole

3. Affidare i figli minori in modo condiviso a entrambi i genitori i quali, limitatamente alle decisioni su questioni di ordinaria amministrazione, potranno esercitare la responsabilità genitoriale separatamente. La prole avrà residenza abituale presso la casa familiare .... Le decisioni di maggiore interesse relative all'istruzione, all'educazione, alla salute e alla scelta della residenza abituale dovranno essere assunte di comune accordo tenendo conto delle capacità, dell'inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.

4. Regolare i tempi di frequentazione tra genitore non collocatario e figli come a seguire: (accordo raggiunto dalle parti.

5. Assegnare la casa familiare sita in ... via ..., a ..., con ogni arredo e pertinenza.

CONDIZIONI inerenti ai rapporti economici

(Indicare modi e tempi del mantenimento dei figli – sia esso diretto o indiretto – inclusa la partecipazione alle spese straordinaria. Indicare, anche, se previsto, l'assegno divorzile in favore di uno dei coniugi).

In caso di mantenimento indiretto: 4. Disporre che (Genitore) provveda al mantenimento dei figli, in via indiretta, mediante versamento a (Altro Genitore), dell'importo di Euro ... mensili (per 12 mensilità), da versarsi in via anticipata entro il giorno 25 di ogni mese. La somma (fissata con decorrenza dal mese di ...) è soggetta a rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat (prima rivalutazione: ...), purché l'indice sia positivo.

In caso di spese straordinarie regolate: 5. Disporre che (Genitore) provveda al pagamento del 50% delle spese mediche non coperte dal SNN, dentistiche, scolastiche, sportive e ricreative sostenute nell'interesse della prole, previo accordo e documentate.

In caso di assegno divorzile: 6. Porre a carico di ... un assegno divorzile in favore di ..., dell'importo di Euro ... mensili (per 12 mensilità), da versarsi in via anticipata entro il giorno 25 di ogni mese con decorrenza dalla domanda (primo mese utile: ...). La somma è soggetta a rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat, con periodicità annuale.

7. Ordinare alla cancelleria di trasmettere copia autentica del dispositivo della presente sentenza, limitatamente al primo capo, al suo passaggio in giudicato, all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di ..., perché provveda alle annotazioni ed ulteriori incombenze di legge.

Tutto ciò premesso, gli istanti

CHIEDONO

che il Presidente adito voglia fissare l'udienza per la loro comparizione davanti al giudice relatore, affinché venga pronunciata sentenza di divorzio, alle condizioni sopra riportate.

Allegati:

Certificati anagrafici e di residenza

Certificato di matrimonio

Certificato di stato di famiglia

Certificato di nascita del minore

Disponibilità reddituali e patrimoniali dell'ultimo triennio: ...

Separazione (o altro presupposto per la pronuncia di divorzio)

Altri documenti utili.

Luogo e data ...

Sottoscrizioni dei coniugi ...

Firma Avv. ...

1. È competente il tribunale ordinario che decide in composizione collegiale.

2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art.46 disp.att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

COMMENTO

Le norme di procedura applicabili sono contenute nel libro II, titolo VI-bis del c.p.c. («Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie», c.d. pPMF), in particolare, nel Capo III, Sezione II (dei procedimenti di separazione, di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, di scioglimento dell'unione civile e di regolamentazione dell'esercizio della responsabilità genitoriale, nonché di modifica delle relative condizioni). Nel complesso, per la maggior parte dei contenuti, la disciplina sostanziale resta immutata. La principale novità è la razionalizzazione del complessivo impianto processuale che si traduce, per quanto qui di interesse, in una norma unica per il procedimento “su domanda congiunta” (sia che riguardi, dunque, separazione, divorzio, scioglimento dell'unione civile etc. (insomma, per tutti i casi di cui all'art. 473-bis.47).

La domanda congiunta per ottenere pronuncia divorzile si propone con ricorso al tribunale del luogo di residenza o di domicilio dell'una o dell'altra parte: il tribunale decide in composizione collegiale (art. 473-bis.11).

Con il ricorso su domanda congiunta, i coniugi possono chiedere lo scioglimento del matrimonio civile o la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario. Il presupposto tipico del giudizio divorzile è l'intervenuta separazione dei coniugi (salve le ipotesi ex lege di divorzio c.d. diretto: v. art. 3, l. n. 898/1970). Per la proposizione della domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, le separazioni devono essersi protratte ininterrottamente da almeno dodici mesi dalla data dell'udienza di comparizione dei coniugi nella procedura di separazione personale e da sei mesi nel caso di separazione consensuale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale, ovvero dalla data certificata nell'accordo di separazione raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita da un avvocato ovvero dalla data dell'atto contenente l'accordo di separazione concluso innanzi all'ufficiale dello stato civile. Nei casi in cui la legge consente di proporre congiuntamente la domanda di separazione personale e quella di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, quest'ultima è procedibile una volta decorsi i termini sopra indicati (art. 3, l. n. 898/1970, come modificato dal d.lgs. n. 149/2022). I coniugi, se d'accordo, possono scegliere la l. applicabile al divorzio, sulla base delle regole di cui al Regolamento UE n. 1259/2010. Il d.lgs. n. 149/2022, modificando l'art. 31 della l. n. 218/1995, ha regolato tempi e modi di questo accordo. Il nuovo art. 31 della l. n. 218/1995 da un lato stabilisce che “le parti possono designare di comune accordo la legge applicabile, ai sensi dell'art. 5 del regolamento [Reg. cit.], mediante scrittura privata” e dall'altro precisa che l'accordo di cui trattasi «può avvenire anche nel corso del procedimento, sino alla conclusione dell'udienza di prima comparizione delle parti, anche con dichiarazione resa a verbale dai coniugi, personalmente o a mezzo di un procuratore speciale».

È obbligatoria la difesa legale, a pena di nullità della sentenza (Cass. I, n. 26365/2011). Può capitare che per errore una parte richieda lo scioglimento del matrimonio (civile) anziché la cessazione dei suoi effetti civili (matrimonio concordatario) e viceversa: l'errore non ha impatto processuale. Secondo la Cassazione, infatti, la distinzione tra scioglimento e cessazione degli effetti civili del matrimonio è meramente terminologica in quanto la regolamentazione delle due forme è assolutamente identica nei presupposti e negli effetti. Pertanto, non rileva se la domanda di divorzio sia presentata nell'una o nell'altra forma, dovendo il giudice far riferimento al petitum e alla causa petendi sostanziali ed effettivi.

L'art. 473-bis-51 c.p.c. prescrive che Il ricorso sia sottoscritto anche dalle parti e contenga “le indicazioni di cui all'art. 473-bis.12, primo e secondo comma, c.p.c. e quelle relative alle disponibilità reddituali e patrimoniali dell'ultimo triennio e degli oneri a carico delle parti, nonché le condizioni inerenti alla prole e ai rapporti economici. Il testo originario prevedeva un richiamo ai nn. 1), 2) 3) e 5) che costituiva un refuso legislativo, rimosso con il cd. Correttivo Cartabia (d.lgs. n. 164 del 2024).

Al ricorso non deve essere allegata la documentazione economica, prevista per il procedimento contenzioso, che viene sostituita dalle indicazioni delle parti circa le rispettive disponibilità reddituali e patrimoniali degli ultimi tre anni e degli oneri a loro carico (v. Relazione illustrativa al d.lgs. n. 149/2022 in G.U. 19 ottobre 2022, S.G. n. 245, suppl. ord. n. 5). Tanto emerge ora ancor più chiaramente dalla modifica apportata dal d.lgs. n. 164 del 2024 all'art. 473-bis.48 c.p.c.: “Salvo quanto previsto dall'articolo 473-bis.51” (aggiunto dal cd. Correttivo Cartabia), nei ei procedimenti di cui alla presente sezione, al ricorso e alla comparsa di costituzione e risposta è sempre allegata la documentazione prevista dall'articolo 473-bis.12, comma 3.

A seguito del deposito, il presidente fissa l'udienza per la comparizione delle parti davanti al giudice relatore e dispone la trasmissione degli atti al pubblico ministero, il quale esprime il proprio parere entro tre giorni prima della data dell'udienza (questo termine è ordinatorio). All'udienza il giudice, sentite le parti e preso atto della loro volontà di non riconciliarsi, rimette la causa in decisione. Il giudice può sempre chiedere i chiarimenti necessari e invitare le parti a depositare la documentazione di cui all'art. 473-bis.12, comma 3. Il collegio provvede con sentenza con la quale omologa o prende atto degli accordi intervenuti tra le parti. Se gli accordi sono in contrasto con gli interessi dei figli, convoca le parti indicando loro le modificazioni da adottare, e, in caso di inidonea soluzione, rigetta allo stato la domanda.

Qualora sia stata proposta istanza congiunta di divorzio, la revoca del consenso da parte di uno dei coniugi non comporta l'improcedibilità della domanda, dovendo il tribunale provvedere ugualmente all'accertamento dei presupposti per la pronuncia richiesta, per poi procedere, in caso di esito positivo della verifica, all'esame delle condizioni concordate dai coniugi, valutandone la conformità a norme inderogabili ed agli interessi dei figli minori. Infatti, a differenza di quanto avviene nel procedimento di separazione consensuale, la domanda congiunta di divorzio dà luogo ad un procedimento che si conclude con una sentenza costitutiva, nell'ambito del quale l'accordo sotteso alla relativa domanda riveste natura meramente ricognitiva, con riferimento alla sussistenza dei presupposti necessari per lo scioglimento del vincolo coniugale ex art. 3 della l. n. 898/1970, mentre ha valore negoziale per quanto concerne la prole ed i rapporti economici, consentendo al tribunale di intervenire su tali accordi nel caso in cui essi risultino contrari a norme inderogabili, con l'adozione di provvedimenti temporanei ed urgenti e la prosecuzione del giudizio nelle forme contenziose (Cass. VI, n. 19540/2018).

Innovando rispetto al vecchio testo (art. 4, comma 16, l. n. 898/1970), l'art. 473-bis.51 (comma 2) prevede, ora, che “con il ricorso le parti possono anche regolamentare, in tutto o in parte, i loro rapporti patrimoniali”. È, quindi, ora normativamente prevista la possibilità di veicolare nell'accordo divorzile anche una sistemazione degli assetti patrimoniali della famiglia.

Nell'accordo di divorzio, le parti possono, in particolare, includere dei patti di trasferimento immobiliare. Sul punto, l'indirizzo delle S.U. è nel senso che le clausole dell'accordo di separazione consensuale o di divorzio a domanda congiunta, che riconoscano ad uno o ad entrambi i coniugi la proprietà esclusiva di beni – mobili o immobili – o la titolarità di altri diritti reali, ovvero ne operino il trasferimento a favore di uno di essi o dei figli al fine di assicurarne il mantenimento, sono valide in quanto il predetto accordo, inserito nel verbale di udienza redatto da un ausiliario del giudice e destinato a far fede di ciò che in esso è stato attestato, assume forma di atto pubblico ex art. 2699 c.c. e, ove implichi il trasferimento di diritti reali immobiliari, costituisce, dopo il decreto di omologazione della separazione o la sentenza di divorzio, valido titolo per la trascrizione ex art. 2657 c.c., purché risulti l'attestazione del cancelliere che le parti abbiano prodotto gli atti e rese le dichiarazioni di cui all'art. 29, comma 1-bis, della l. n. 52/1985, come introdotto dall'art. 19, comma 14, del d.l. n. 78/2010, conv. con modif. dalla l. n. 122/2010, restando invece irrilevante l'ulteriore verifica circa gli intestatari catastali dei beni e la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari (Cass., S.U., n. 21761/2021).

Questi accordi restano, però, impugnabili secondo le regole dei negozi giuridici: «l'accordo tra coniugi avente ad oggetto un trasferimento immobiliare, nell'ambito di un procedimento di divorzio a domanda congiunta, è soggetto alle ordinarie impugnative negoziali a tutela delle parti o di terzi, anche dopo il passaggio in giudicato della sentenza che lo recepisce, spiegando quest'ultima efficacia meramente dichiarativa, come tale non incidente sulla natura di atto contrattuale privato del suddetto accordo» (Cass. n. 15169/2022).

N.B. Le parti possono valersi della facoltà di sostituire l'udienza con il deposito di note scritte: in questo caso, devono farne richiesta nel ricorso, dichiarando di non volersi riconciliare e depositando i documenti di cui all'art. 473-bis.13, comma 3 c.p.c.

Per la procedura di divorzio congiunta, si versa un contributo unificato di Euro 43,00.

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