Ricorso giudiziale per figli nati fuori da matrimonioInquadramentoLa formula ha ad oggetto la richiesta di regolamentazione dell'esercizio della responsabilità genitoriale in caso di contrasto da genitori di minori, non uniti da matrimonio. Le norme di procedura applicabili sono contenute nel libro II, titolo VI-bis del c.p.c. («Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie», c.d. pPMF), in particolare, nel Capo III, Sezione II (dei procedimenti di separazione, di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, di scioglimento dell'unione civile e di regolamentazione dell'esercizio della responsabilità genitoriale, nonché di modifica delle relative condizioni). Queste disposizioni hanno effetto dalla data del 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti (art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023). Si segnalano anche le modifiche al regime transitorio apportate dalla legge conversione del d.l. n. 198/2022 (cd. decreto milleproroghe), recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi: «in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 35 del d.lgs. n. 149/2022, il divieto di delegare ai giudici onorari del tribunale per i minorenni l'ascolto del minore e l'assunzione delle testimonianze, previsto dall'articolo 473-bis.1, secondo comma, del codice di procedura civile, si applica ai procedimenti instaurati successivamente al 28 febbraio 2023. L'ascolto del minore avviene in ogni caso nel rispetto delle modalità previste dall'articolo 473-bis.5 del codice di procedura civile. Nel determinare la composizione dei collegi giudicanti, il presidente del tribunale per i minorenni cura che il giudice onorario cui sia stato delegato l'ascolto del minore o lo svolgimento di attività istruttoria faccia parte del collegio chiamato a decidere sul procedimento o ad adottare provvedimenti temporanei». Le spese forfettarie sono pari a Euro 27,00. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] RICORSO EX ARTT. 473-BIS SS. C.P.C. MINORI NATI DA GENITORI NON UNITI DA MATRIMONIO [2] PARTE ATTRICE Nome: ... Cognome: ... Luogo e data di nascita: ... Cittadinanza: ... Residenza (o domicilio/dimora): ... Codice fiscale: ... con l'Avv. ... (nome, cognome, codice fiscale) Giusta procura alle liti ... CONTRO -convenuta- PARTE CONVENUTA Nome: ... Cognome: ... Luogo e data di nascita: ... Cittadinanza: ... Residenza (o domicilio/dimora): ... Codice fiscale: ... con l'Avv. ... (nome, cognome, codice fiscale) Giusta procura alle liti ... con i seguenti figli: ... (nome, cognome, data di nascita, residenza, C.F.) ESPOSIZIONE DEI FATTI E DEGLI ELEMENTI DI DIRITTO SUI QUALI LA DOMANDA SI FONDA Le parti hanno intrattenuto una relazione affettiva nell'ambito della quale sono nati i seguenti figli ..., regolarmente riconosciuti da entrambi i genitori. I figli hanno oggi residenza anagrafica in ... e vivono assieme a .... In costanza di convivenza di fatto, la famiglia ha avuto residenza abituale in ... nella abitazione di proprietà di .... In data ... la relazione affettiva è terminata e i genitori non sono pervenuti ad accordi per regolare in modo consensuale le condizioni regolative dell'esercizio della responsabilità genitoriale. Con il presente ricorso, pertanto, la parte ricorrente richiede al Tribunale di volere convocare le parti e all'esito di volere accogliere le conclusioni qui formulate, rilevandosi quanto segue: ( ...). Si premette che il minore ha residenza abituale in ... quanto a dire nel circondario di competenza dell'ufficio adito. A) INDICARE l'esistenza di altri procedimenti aventi a oggetto, in tutto o in parte, le medesime domande o domande ad esse connesse. B) ALLEGARE copia di eventuali provvedimenti, anche provvisori, già adottati in tali procedimenti. SULL'ESERCIZIO DELLA RESPONSABILITÀ GENITORIALE Quanto all'affidamento della prole si rileva quanto segue. Come noto, perché possa derogarsi alla regola dell'affidamento condiviso, è necessario “che risulti, nei confronti di uno dei genitori, una sua condizione di manifesta carenza o inidoneità educativa o comunque tale appunto da rendere quell'affidamento in concreto pregiudizievole per il minore (come, nel caso, ad esempio, di una sua anomala condizione di vita, di insanabile contrasto con il figlio, di obiettiva lontananza; ex multis, cfr. Cass. I, n. 16593/2008). Nel caso di specie si richiede l'affidamento ..., per le seguenti ragioni .... Il collocamento prevalente dei bambini deve essere orientato dal loro prevalente e superiore interesse in base ad elementi concreti, tenendo conto del modo in cui i genitori hanno precedentemente svolto i propri compiti, delle rispettive capacità di relazione affettiva, attenzione, comprensione, educazione e disponibilità ad un assiduo rapporto, nonché della personalità del genitore, delle sue consuetudini di vita e dell'ambiente sociale e familiare che è in grado di offrire al minore (Cass. n. 18817/2015). Nel caso di specie si richiede che il minore sia collocato in modo prevalente, anche ai fini della residenza anagrafica, presso .... Si chiede l'assegnazione della casa familiare al genitore di prevalente collocamento, ex art. 337-sexies c.c. Con riguardo ai tempi di frequentazione si insiste nelle conclusioni come rassegnate per le seguenti ragioni .... Con riguardo all'obbligo di mantenimento si ricorda si ricorda che ciascun genitore deve provvedere alla soddisfazione dei bisogni dei figli in misura proporzionale al suo reddito. In applicazione di questo principio, ove necessario, il giudice deve provvedere la corresponsione di un assegno periodico che, in caso di collocamento prevalente presso un genitore, va posto a carico del genitore non collocatario (Cass. n. 22502/2010). Nell'ipotesi di specie, in merito alle condizioni patrimoniali dei genitori, si segnala quanto segue .... SUI RAPPORTI ECONOMICI Quanto ai rapporti economici, si evidenziano i seguenti elementi 1. ... 2. ... 3. .... PER QUESTI MOTIVI Voglia il Presidente designare il giudice relatore e fissare l'udienza di prima comparizione delle parti assegnando il termine per la costituzione del convenuto, per sentir pronunciare, all'esito del procedimento, le seguenti CONCLUSIONI Voglia l'Onorevole Tribunale adito, disattesa ogni contraria istanza, 1. Affidare i figli minori in modo condiviso a entrambi i genitori i quali, limitatamente alle decisioni su questioni di ordinaria amministrazione, potranno esercitare la responsabilità genitoriale separatamente. La prole avrà residenza abituale presso la casa familiare ... con collocamento prevalente con .... Le decisioni di maggiore interesse per la prole relative all'istruzione, all'educazione, alla salute e alla scelta della residenza abituale del minore dovranno essere assunte di comune accordo tenendo conto delle capacità, dell'inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli. 2. Assegnare la casa familiare sita in ..., via ..., a ..., con ogni arredo e pertinenza. 3. Regolare i tempi di frequentazione tra genitore non collocatario e figli come a seguire: (indicare tempi di frequentazione proposti, tenendo conto del piano genitoriale). 4. Disporre che (Genitore) provveda al mantenimento dei figli, in via indiretta, mediante versamento a (altro Genitore), dell'importo di Euro ... mensili (per 12 mensilità), da versarsi in via anticipata entro il giorno 25 di ogni mese. La somma (fissata con decorrenza dal mese di ...) è soggetta a rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat (prima rivalutazione: ...), purché l'indice sia positivo. 5. Disporre che (Genitore) provveda al pagamento del 50% delle spese mediche non coperte dal SNN, dentistiche, scolastiche, sportive e ricreative sostenute nell'interesse della prole, previo accordo e documentate. 6. Condannare la parte resistente alle spese del processo, da liquidare come da nota spese. Allegati: Certificati anagrafici e di residenza Certificato di stato di famiglia Certificato di nascita del minore SI ALLEGANO a) le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni; b) la documentazione attestante la titolarità di diritti reali su beni immobili e beni mobili registrati, nonché di quote sociali; c) gli estratti conto dei rapporti bancari e finanziari relativi agli ultimi tre anni. SI ALLEGA: «Piano genitoriale» (al ricorso è allegato un piano genitoriale che indica gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute). Documenti utili per la decisione Luogo e data ... Ricorrente ... Firma Avv. ... 1. La competenza territoriale appartiene al Tribunale del luogo di residenza abituale del minore ai sensi degli artt. 473-bis.11; 473.bis.47 c.p.c. 2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. COMMENTOLe controversie in merito all'esercizio della responsabilità genitoriale nell'ambito delle coppie non unite da matrimonio erano regolate, nel vigore della precedente disciplina, dall'art. 316, comma 4, c.c. dove si prevedeva che, in caso di contrasto, il giudice avesse potere decisorio in merito. La disciplina è, poi, confluita nel regime unificato dell'art. 337-ter c.c. Il d.lgs. n. 149/2022 ha modificato l'art. 316 c.c. prevedendo che, il giudice «tenta di raggiungere una soluzione concordata, e ove questa non sia possibile adotta la soluzione che ritiene più adeguata all'interesse del figlio». Ha, quindi, ricondotto la norma dell'art. 316 c.c. esclusivamente alle controversie genitoriali in bonis ossia ai diverbi tra genitori non separati in merito a scelte da assumere (sono ipotesi, invero, scarsissime statisticamente). La disciplina contenziosa è stata, ora, interamente attribuita alla nuova procedura uniforme di cui al Libro II, Capo III, sez. II ossia gli artt. 473-bis ss. c.p.c. A diversa conclusione non deve indurre il riferimento generale incluso nell'art. 473-ter c.p.c. al rito camerale (“I provvedimenti di cui agli artt. (...) 316 c.c. (...) sono pronunciati in camera di consiglio”): questo richiamo si riferisce solo all'art. 316 c.c. (nella sua nuova versione) in quanto lite “endofamiliare” di genitori che sono uniti (e rappresentano una famiglia che non si separa) ma hanno contrasti su scelte di indirizzo della vita familiare. Ciò è reso evidente dai principi della legge delega (evitare trattamenti differenziati tra figli matrimoniali e figli non matrimoniali) ma soprattutto dal titolo stesso della sez. II del Capo III (dei procedimenti di separazione, di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, di scioglimento dell'unione civile e di regolamentazione dell'esercizio della responsabilità genitoriale, nonché di modifica delle relative condizioni). Peraltro, la Corte di cassazione aveva già ben delineato il campo di applicazione dei primi commi dell'art. 316 c.c. affermando che, in tema di soluzione dei contrasti in ordine a questioni di particolare importanza per il figlio insorte tra i genitori, l'art. 316, commi 1 e 2 c.c., il quale prevede che ciascuno di essi può ricorrere al giudice indicando i provvedimenti che ritiene più idonei, trova applicazione solo nel contesto di un nucleo genitoriale che sia tuttora unito; diversamente, nel caso di contrasto insorto tra coniugi legalmente separati ed entrambi esercenti la responsabilità genitoriale sul figlio, trova applicazione l'art. 337-ter, comma 3 c.c., e la decisione è rimessa al giudice (Cass. n. 21553/2021). La competenza territoriale appartiene al Tribunale del luogo di residenza abituale del minore (quindi, sostanzialmente, il luogo in cui il bambino effettivamente dimora con carattere di stabilità) che decide in composizione collegiale. Il procedimento segue le forme del rito uniforme per i pPMF. La domanda introduttiva del giudizio si propone con ricorso: i requisiti di contenuto-forma sono disciplinati sia per la domanda delle parti private (art. 473-bis.12) che le domande del pubblico ministero (473-bis.13). La domanda contiene: a) l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta; b) il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita, la cittadinanza, la residenza o il domicilio o la dimora e il codice fiscale dell'attore e del convenuto, nonché dei figli comuni delle parti se minorenni, maggiorenni economicamente non autosufficienti o portatori di handicap grave, e degli altri soggetti ai quali le domande o il procedimento si riferiscono; c) il nome, il cognome e il codice fiscale del procuratore, unitamente all'indicazione della procura; d) la determinazione dell'oggetto della domanda; e) la chiara e sintetica esposizione dei fatti e degli elementi di diritto sui quali la domanda si fonda, con le relative conclusioni; f) l'indicazione specifica dei mezzi di prova dei quali l'attore intende valersi e dei documenti che offre in comunicazione. Il ricorso deve altresì indicare l'esistenza di altri procedimenti aventi a oggetto, in tutto o in parte, le medesime domande o domande ad esse connesse. Ad esso è allegata copia di eventuali provvedimenti, anche provvisori, già adottati in tali procedimenti. In caso di domande di contributo economico o in presenza di figli minori, al ricorso sono allegati: a) le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni; b) la documentazione attestante la titolarità di diritti reali su beni immobili e beni mobili registrati, nonché di quote sociali; c) gli estratti conto dei rapporti bancari e finanziari relativi agli ultimi tre anni (art. 473-bis.12, comma 3 c.p.c.). Una importante novità introdotta dal Legislatore del 2022 è contenuta nell'art. 473-bis.12, ultimo comma: nei procedimenti relativi ai minori, al ricorso è allegato un piano genitoriale che indica gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute. Il procedimento è delineato dall'art. 473-bis.14 c.p.c. Il presidente con decreto nomina il giudice relatore e fissa l'udienza, avvisa e rende edotto il convenuto dei termini decadenziali che sono fissati alle sue difese, della necessità di munirsi di un difensore tecnico, potendo godere del patrocinio a spese dello Stato, della necessità di costituirsi entro trenta giorni anteriori l'udienza. Si tratta degli avvisi sui termini decadenziali che l'attore, per i processi che si introducono con citazione, deve precisare nell'atto ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 7 c.p.c. Su iniziativa dell'attore, entro dieci giorni dalla comunicazione del decreto, copia del ricorso e decreto vengono notificati al convenuto, in modo di garantire dalla notifica all'udienza un termine a difesa non inferiore a sessanta giorni, con dilazione ulteriore per i casi in cui la notifica debba essere effettuata all'estero e salvo sanatoria, mediante rinvio della prima udienza, in caso di termine inferiore (v. Relazione illustrativa al d.lgs. n. 149/2022 in G.U. 19 ottobre 2022, S.G. n. 245, suppl. ord. n. 5). |