Istanza del tutore di autorizzazione atti nell'interesse del minore sotto tutela, art. 374 c.c.

Giuseppe Buffone

Inquadramento

La formula ha ad oggetto richiesta di autorizzazione giudiziale. Il regime delle autorizzazioni (artt. 374-376 c.c.) è stato modificato dal d.lgs. n. 149/2022 (istituendo una competenza del Giudice tutelare non più in concorrenza con quella del tribunale). Le nuove disposizioni hanno effetto dalla data del 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti (Art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023).

Formula

TRIBUNALE DI ...

GIUDICE TUTELARE [1]

Il sottoscritto nome e cognome ..., C.F. ..., nato/a a ... il ..., residente in ... alla via ..., tel. ..., e-mail ..., nella sua qualità di tutore del minore ...

Nome ...

Cognome ...

Nato/a il ... a ...

Cittadinanza ...

Residente in ... alla via ...

CHIEDE

AI SENSI DELL'ART. 374 C.C.

al Giudice Tutelare, di essere autorizzato, in nome, per conto e nell'interesse della persona minore di età sotto tutela, a compiere il seguente atto/i seguenti atti

“1) acquistare beni, eccettuati i mobili necessari per l'uso del minore, per l'economia domestica e per l'amministrazione del patrimonio;

2) alienare beni, eccettuati i frutti e i mobili soggetti a facile deterioramento;

3) riscuotere capitali;

4) costituire pegni o ipoteche, ovvero consentire alla cancellazione di ipoteche o allo svincolo di pegni;

5) assumere obbligazioni, salvo che queste riguardino le spese necessarie per il mantenimento del minore e per l'ordinaria amministrazione del suo patrimonio;

6) accettare eredità o rinunciarvi, accettare donazioni o legati soggetti a pesi o a condizioni, procedere a divisioni;

7) fare compromessi e transazioni o accettare concordati;

8) fare contratti di locazione di immobili oltre il novennio o che in ogni caso si prolunghino oltre un anno dopo il raggiungimento della maggiore età;

9) promuovere giudizi, salvo che si tratti di denunzie di nuova opera o di danno temuto, di azioni possessorie o di sfratto e di azioni per riscuotere frutti o per ottenere provvedimenti conservativi”.

RAGIONI DELLA RICHIESTA

Indicare i motivi per cui si richiede il compimento dell'atto e illustrare i motivi per cui l'atto stesso è necessario o di utilità evidente per il minore.

Si chiede che il decreto venga munito della clausola della immediata esecutività, attese le ragioni di urgenza.

Allegati:

Certificati anagrafici e di residenza;

Certificati relativi al minore;

Provvedimenti giudiziali rilevanti;

Documenti utili per la decisione.

Luogo e Data ...

Sottoscrizione ...

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

COMMENTO

Alcuni atti non possono essere compiuti dall'amministratore di sostegno se non dopo autorizzazione del Giudice tutelare: l'autorizzazione, in questo caso, è sempre di competenza monocratica e lo era già prima della novella introdotta dal d.lgs. n. 149/2011 (v. art. 411, comma 1 c.c., là dove richiamava gli artt. 375 e 376 c.c.; v. ora, nuovo art. 411 c.c.). Le autorizzazioni del Giudice tutelare sono definite «dinamiche»: il rappresentante può compiere, senza necessità di specifica autorizzazione del Giudice tutelare, anche tutti i singoli atti strettamente collegati e necessari per il perseguimento e la realizzazione dell'obbiettivo finale autorizzato (v. ad es., Cass. I, n. 10654/2011). L'autorizzazione giudiziale non è comunque necessaria per l'assunzione di obbligazioni riguardanti le spese per il mantenimento del beneficiario e l'ordinaria amministrazione (art. 374 c.c.) e non è possibile una estensione analogica delle disposizioni sull'autorizzazione (Cass. II, n.11748/2003).

L'autorizzazione è necessaria (ai sensi dell'art. 374 c.c. applicabile al caso) per: «1) acquistare beni, eccettuati i mobili necessari per l'uso del minore, per l'economia domestica e per l'amministrazione del patrimonio; 2) alienare beni, eccettuati i frutti e i mobili soggetti a facile deterioramento; 3) riscuotere capitali; 4) costituire pegni o ipoteche, ovvero consentire alla cancellazione di ipoteche o allo svincolo di pegni; 5) assumere obbligazioni, salvo che queste riguardino le spese necessarie per il mantenimento del minore e per l'ordinaria amministrazione del suo patrimonio; 6) accettare eredità o rinunciarvi, accettare donazioni o legati soggetti a pesi o a condizioni, procedere a divisioni; 7) fare compromessi e transazioni o accettare concordati; 8) fare contratti di locazione di immobili oltre il novennio o che in ogni caso si prolunghino oltre un anno dopo il raggiungimento della maggiore età; 9) promuovere giudizi, salvo che si tratti di denunzie di nuova opera o di danno temuto, di azioni possessorie o di sfratto e di azioni per riscuotere frutti o per ottenere provvedimenti conservativi».

Si evidenzia che l'art. 21 d.lgs. n. 149/2022 (con effetto dal 28 febbraio 2023) ha previsto l'attribuzione ai notai della competenza in materia di autorizzazioni relative agli affari di volontaria giurisdizione. In particolare, le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e scritture private autenticate nei quali interviene un minore, un interdetto, un inabilitato o un soggetto beneficiario della misura dell'amministrazione di sostegno, ovvero aventi ad oggetto beni ereditari, possono essere rilasciate, previa richiesta scritta delle parti, personalmente o per il tramite di procuratore legale, dal notaio rogante. L'autorizzazione è comunicata, a cura del notaio, anche ai fini dell'assolvimento delle formalità pubblicitarie, alla cancelleria del tribunale che sarebbe stato competente al rilascio della corrispondente autorizzazione giudiziale e al pubblico ministero presso il medesimo tribunale. L'autorizzazione può essere impugnata innanzi all'autorità giudiziaria secondo le norme del codice di procedura civile applicabili al corrispondente provvedimento giudiziale. Le autorizzazioni acquistano efficacia decorsi venti giorni dalle notificazioni e comunicazioni previste dai commi precedenti senza che sia stato proposto reclamo. Esse possono essere in ogni tempo modificate o revocate dal Giudice tutelare, ma restano salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi in forza di convenzioni anteriori alla modificazione o alla revoca.

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