Istanza dei genitori di autorizzazione atti nell'interesse del minore (esercizio dell'impresa)

Giuseppe Buffone

Inquadramento

La formula ha ad oggetto la richiesta di autorizzazione giudiziale.

L'art. 320 c.c. ha subito modifiche per effetto del d.lgs. n. 149/2022. Le modifiche hanno effetto dalla data del 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti (art. 35 del d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380, della l. n. 197 /2022 (legge di Bilancio 2023).

L'ascolto del minore avviene in ogni caso nel rispetto delle modalità previste dall'articolo 473-bis.5 del codice di procedura civile. Nel determinare la composizione dei collegi giudicanti, il presidente del tribunale per i minorenni cura che il giudice onorario cui sia stato delegato l'ascolto del minore o lo svolgimento di attività istruttoria faccia parte del collegio chiamato a decidere sul procedimento o ad adottare provvedimenti temporanei.

Il contributo unificato è esente mentre spese forfettarie sono pari a Euro 27,00.

Formula

GIUDICE TUTELARE DEL TRIBUNALE DI ... [1]

(RICORSO EX ART. 320 C.P.C. PER L'AUTORIZZAZIONE DI MINORE ALLA CONTINUAZIONE DELL'ESERCIZIO DELL'IMPRESA)

ISTANTI: genitori

(indicare per ogni genitore)

Nome: ...

Cognome: ...

Luogo e data di nascita: ...

Cittadinanza: ...

Residenza (o domicilio/dimora): ...

Codice fiscale: ...

(e-mail: ...)

Se nominato Avvocato: suoi dati

GENITORI DEL FIGLIO MINORE:

(indicare quanto al minore)

Nome: ...

Cognome: ...

Luogo e data di nascita: ...

Cittadinanza: ...

Residenza (o domicilio/dimora): ...

Codice fiscale: ...

CHIEDONO

AI SENSI DELL'ART. 320, COMMA 5 C.C.,

di essere autorizzati, in nome, per conto e nell'interesse del figlio, alla continuazione dell'esercizio dell'impresa commerciale così indicata: ...

RAGIONI DELLA RICHIESTA

Indicare i motivi per cui si richiede il compimento dell'atto e illustrare i motivi per cui l'atto stesso è necessario o di utilità evidente per il figlio.

Dichiarare il decreto immediatamente esecutivo.

Allegati:

Certificati anagrafici e di residenza;

Provvedimenti giudiziali rilevanti;

Documenti utili per la decisione.

Luogo e data ...

Sottoscrizione ...

1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

COMMENTO

Alcune operazioni non sono consentite al rappresentante dell'incapace se non dietro autorizzazione dell'autorità giudiziaria. In linea di principio, l'autorizzazione giudiziale non è necessaria per l'assunzione di obbligazioni riguardanti le spese per il mantenimento del soggetto rappresentato (es. minore, interdetto, beneficiario) e l'ordinaria amministrazione (art. 374 c.c.) e non è possibile una estensione analogica delle disposizioni sull'autorizzazione (Cass. II, n. 11748/2003). Giova ricordare che le autorizzazioni contenute nel d.lgs. sono c.d. dinamiche: il rappresentante può compiere, senza necessità di specifica autorizzazione del giudice tutelare, anche tutti i singoli atti strettamente collegati e necessari per il perseguimento e la realizzazione dell'obbiettivo finale autorizzato (v. ad es., Cass. I, n. 10654/2011).

Nella versione originaria, l'art. 320, comma 5 c.c. prevedeva che «L'esercizio di una impresa commerciale non può essere continuato se non con l'autorizzazione del tribunale su parere del giudice tutelare. Questi può consentire l'esercizio provvisorio dell'impresa, fino a quando il tribunale abbia deliberato sulla istanza». Il nuovo testo ha modificato la competenza decisoria stabilendo che «l'esercizio di una impresa commerciale non può essere continuato se non con l'autorizzazione del giudice tutelare».

L'art. 473-ter c.p.c. contiene una norma di chiusura del nuovo titolo IV-bis del Libro II c.p.c. (dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie) stabilendo che: «(...) i decreti del giudice tutelare, ove non sia diversamente stabilito, sono pronunciati in camera di consiglio e sono immediatamente esecutivi». Una disposizione molto importante è proprio quella enucleata nell'ultimo periodo della disposizione: tutti i decreti del giudice tutelare – se non diversamente stabilito – sono pronunciati in camera di consiglio e sono immediatamente esecutivi.

Il rito è, quindi, quello in camera di consiglio e i decreti sono immediatamente esecutivi.

Si evidenzia inoltre che l'art. 21 del d.lgs. n. 149/2022 (con effetto dal 28 febbraio 2023) ha previsto l'attribuzione ai notai della competenza in materia di autorizzazioni relative agli affari di volontaria giurisdizione. In particolare, le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e scritture private autenticate nei quali interviene un minore, un interdetto, un inabilitato o un soggetto beneficiario della misura dell'amministrazione di sostegno, ovvero aventi ad oggetto beni ereditari, possono essere rilasciate, previa richiesta scritta delle parti, personalmente o per il tramite di procuratore legale, dal notaio rogante. L'autorizzazione è comunicata, a cura del notaio, anche ai fini dell'assolvimento delle formalità pubblicitarie, alla cancelleria del tribunale che sarebbe stato competente al rilascio della corrispondente autorizzazione giudiziale e al pubblico ministero presso il medesimo tribunale. L'autorizzazione può essere impugnata innanzi all'autorità giudiziaria secondo le norme del c.p.c. applicabili al corrispondente provvedimento giudiziale. Le autorizzazioni acquistano efficacia decorsi venti giorni dalle notificazioni e comunicazioni previste dai commi precedenti senza che sia stato proposto reclamo. Esse possono essere in ogni tempo modificate o revocate dal giudice tutelare, ma restano salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi in forza di convenzioni anteriori alla modificazione o alla revoca.

Restano riservate in via esclusiva all'autorità giudiziaria le autorizzazioni per promuovere, rinunciare, transigere o compromettere in arbitri giudizi, nonché per la continuazione dell'impresa commerciale.

Ciò vuol dire che, per il caso in esame, non è possibile sostituire il ricorso al notaio in luogo dell'autorità giudiziaria.

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