Istanza dei genitori di autorizzazione atti nell'interesse del minoreInquadramentoLa formula ha ad oggetto la richiesta di autorizzazione del giudice tutelare. L'art. 320 c.c. ha subito modifiche per effetto del d.lgs. n. 149/2022. Le modifiche hanno effetto dalla data del 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti (art. 35 del d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380, della l. n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023). L'ascolto del minore avviene in ogni caso nel rispetto delle modalità previste dall'articolo 473-bis.5 del codice di procedura civile. Nel determinare la composizione dei collegi giudicanti, il presidente del tribunale per i minorenni cura che il giudice onorario cui sia stato delegato l'ascolto del minore o lo svolgimento di attività istruttoria faccia parte del collegio chiamato a decidere sul procedimento o ad adottare provvedimenti temporanei. Il contributo unificato è esente mentre le spese forfettarie sono pari a Euro 27,00. FormulaGIUDICE TUTELARE DEL TRIBUNALE DI ... [1] ISTANTI: genitori (indicare per ogni genitore) Nome: ... Cognome: ... Luogo e data di nascita: ... Cittadinanza: ... Residenza (o domicilio/dimora): ... Codice fiscale: ... (e-mail: ...) Se nominato Avvocato: suoi dati GENITORI DEL FIGLIO MINORE: (indicare quanto al minore) Nome: ... Cognome: ... Luogo e data di nascita: ... Cittadinanza: ... Residenza (o domicilio/dimora): ... Codice fiscale: ... CHIEDONO AI SENSI DELL'ART. 320 C.C., DI ESSERE AUTORIZZATI, IN NOME, PER CONTO E NELL'INTERESSE DEL FIGLIO A COMPIERE IL SEGUENTE ATTO/I SEGUENTI ATTI 1) alienare, ipotecare o dare in pegno beni pervenuti al figlio a qualsiasi titolo, anche a causa di morte; 2) accettare o rinunziare ad eredità o legati; 3) accettare donazioni; 4) procedere allo scioglimento di comunioni; 5) contrarre mutui o locazioni ultranovennali; 6) compiere altri atti eccedenti la ordinaria amministrazione; 7) promuovere, transigere o compromettere in arbitri giudizi relativi ad atti eccedenti la ordinaria amministrazione; 8) riscuotere capitali RAGIONI DELLA RICHIESTA Indicare i motivi per cui si richiede il compimento dell'atto e illustrare i motivi per cui l'atto stesso è necessario o di utilità evidente per il figlio. Dichiarare il decreto immediatamente esecutivo Allegati: Certificati anagrafici e di residenza; Provvedimenti giudiziali rilevanti; Documenti utili per la decisione. Luogo e data ... Sottoscrizione ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. COMMENTOAlcune operazioni non sono consentite al rappresentante dell'incapace se non dietro autorizzazione dell'autorità giudiziaria. In linea di principio, l'autorizzazione giudiziale non è necessaria per l'assunzione di obbligazioni riguardanti le spese per il mantenimento del soggetto rappresentato (es. minore, interdetto, beneficiario) e l'ordinaria amministrazione (art. 374 c.c.) e non è possibile una estensione analogica delle disposizioni sull'autorizzazione (Cass. II, n. 11748/2003). Giova ricordare che le autorizzazioni contenute nel decreto del g.t. sono c.d. dinamiche: il rappresentante può compiere, senza necessità di specifica autorizzazione del giudice tutelare, anche tutti i singoli atti strettamente collegati e necessari per il perseguimento e la realizzazione dell'obbiettivo finale autorizzato (v. ad es., Cass. I, n. 10654/2011). In merito alla promozione di controversie, la Cassazione ha affermato che l'autorizzazione del giudice tutelare ex art. 320 c.c. è necessaria per promuovere giudizi relativi ad atti di amministrazione straordinaria, che possono cioè arrecare pregiudizio o diminuzione del patrimonio e non anche per gli atti diretti al miglioramento e alla conservazione dei beni che fanno già parte del patrimonio del soggetto incapace. Ne consegue che si atteggiano ad atti di ordinaria amministrazione, per i quali non è necessaria la predetta autorizzazione, tanto l'azione di rivendica finalizzata ad accrescere o a tutelare in senso migliorativo il patrimonio dell'incapace, quanto l'assunzione di una posizione processuale assimilabile a quella di un convenuto, come l'intervento volontario in giudizio per contrastare la domanda dell'attore di riconoscimento di un diritto di proprietà, giacché il provvedimento del giudice tutelare è richiesto solo quando il minore assuma la veste di attore in primo grado, ma non per le difese e gli atti diretti a resistere all'azione avversaria. Più nel dettaglio, l'autorizzazione del giudice tutelare ex art. 320 c.c. è necessaria per promuovere giudizi relativi ad atti di amministrazione straordinaria, che possono cioè arrecare pregiudizio o diminuzione del patrimonio e non anche per gli atti diretti al miglioramento e alla conservazione dei beni che fanno già parte del patrimonio del soggetto incapace. Ne consegue che si atteggia ad atto di ordinaria amministrazione, per il quale non è necessaria la predetta autorizzazione, l'assunzione di una posizione processuale assimilabile a quella di un convenuto, come la proposizione di un atto di appello per contrastare la sentenza di primo grado che abbia accolto la domanda dell'attore di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere il contratto ex art. 2932 c.c., trattandosi di un atto di difesa diretto a resistere all'azione avversaria (Cass. n. 10930/2022). Se nel corso del procedimento il figlio minore diventa maggiorenne è necessario integrare il contraddittorio anche nei suoi confronti (Cass. n. 6515/2021) ed eventuali vizi possono trovare rimedio con sanatoria (Cass. n. 2460/2020). L'art. 473-ter c.p.c. contiene una norma di chiusura del nuovo titolo IV-bis del Libro II c.p.c. (dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie) stabilendo che: «(...) i decreti del giudice tutelare, ove non sia diversamente stabilito, sono pronunciati in camera di consiglio e sono immediatamente esecutivi». Una disposizione molto importante è proprio quella enucleata nell'ultimo periodo della disposizione: tutti i decreti del giudice tutelare – se non diversamente stabilito – sono pronunciati in camera di consiglio e sono immediatamente esecutivi. Il rito è, quindi, quello in camera di consiglio e i decreti sono immediatamente esecutivi. Si evidenzia che l'art. 21 del d.lgs. n. 149/2022 (con effetto dal 28 febbraio 2023) ha previsto l'attribuzione ai notai della competenza in materia di autorizzazioni relative agli affari di volontaria giurisdizione. In particolare, le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e scritture private autenticate nei quali interviene un minore, un interdetto, un inabilitato o un soggetto beneficiario della misura dell'amministrazione di sostegno, ovvero aventi ad oggetto beni ereditari, possono essere rilasciate, previa richiesta scritta delle parti, personalmente o per il tramite di procuratore legale, dal notaio rogante. L'autorizzazione è comunicata, a cura del notaio, anche ai fini dell'assolvimento delle formalità pubblicitarie, alla cancelleria del tribunale che sarebbe stato competente al rilascio della corrispondente autorizzazione giudiziale e al pubblico ministero presso il medesimo tribunale. L'autorizzazione può essere impugnata innanzi all'autorità giudiziaria secondo le norme del codice di procedura civile applicabili al corrispondente provvedimento giudiziale. Le autorizzazioni acquistano efficacia decorsi venti giorni dalle notificazioni e comunicazioni previste dai commi precedenti senza che sia stato proposto reclamo. Esse possono essere in ogni tempo modificate o revocate dal giudice tutelare, ma restano salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi in forza di convenzioni anteriori alla modificazione o alla revoca. Restano riservate in via esclusiva all'autorità giudiziaria le autorizzazioni per promuovere, rinunciare, transigere o compromettere in arbitri giudizi, nonché per la continuazione dell'impresa commerciale. Alla domanda deve essere allegata una marca da bollo da 27,00 Euro. |