Autorizzazione vendita beni ereditari, sostituzione fedecommissaria

Mauro Di Marzio

Inquadramento

La formula che segue, fondata sulla previsione dell'art. 747 c.p.c., applicabile in diversi casi di vendita di beni ereditari (e più in generale, secondo l'opinione prevalente, in ogni caso di atti di straordinaria amministrazione), va adoperata anche nell'ipotesi in cui il de cuius abbia disposto la sostituzione fedecommissaria prevista dall'art. 692 c.c. e volta a tutela del discendente o del coniuge interdetti del testatore: disposizione con la quale quest'ultimo istituisce il congiunto con obbligo di conservare e restituire alla persona o all'ente che avrà avuto cura di lui. Nel caso considerato la vendita è consentita in ipotesi di utilità evidente.

Per il contributo unificato vedi quanto disposto dall'art. 14 d.P.R. n. 115/2002.

Formula

TRIBUNALE DI [1]...

RICORSO [2][3] PER L'AUTORIZZAZIONE ALLA VENDITA DI BENI EREDITARI DA PARTE DELL'EREDE BENEFICIATO DESTINATARIO DI AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [4]... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., nella sua qualità di amministratore di sostegno di ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [5]..., C.F. [6]..., che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti [7]...

PREMESSO

– il giorno ... è deceduto in ..., ove aveva il suo ultimo domicilio, in via ..., il Sig. ..., come risulta dall'allegato certificato di morte [8];

– il defunto, con testamento olografo [9] pubblicato il ... per atto del Notaio ... in data, atto che si allega in copia, ha istituito erede ..., nato il ..., sottoposto ad amministrazione di sostegno in forza di decreto del tribunale di ... del ...;

– il beneficiario dell'amministrazione di sostegno ha accettato l'eredità con beneficio di inventario, come risulta dall'allegata dichiarazione [10];

– sebbene dall'inventario, che si allega in copia, non emergano passività ereditarie tali da rendere necessaria l'alienazione di beni, si rende tuttavia utile ed opportuna, nell'interesse del minore, la vendita del seguente bene ..., che ha un valore di Euro ..., come da perizia di stima che si allega [11];

– si tratta infatti di un immobile che, in mancanza di urgenti e costosi interventi di ristrutturazione, incompatibili con l'insufficiente entità del residuo patrimonio del minore, si avvia ad un ineluttabile degrado, che ne diminuirà enormemente il valore [12];

– il Giudice tutelare ha già espresso parere favorevole, come da provvedimento che si allega in copia.

Ciò premesso il ricorrente, nella detta qualità, come sopra rappresentato chiede che, ai sensi dell'art. 747 c.p.c. e dell'art. 411 c.c. il giudice adito voglia accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale adito autorizzare la vendita del bene sopraindicato a prezzo non inferiore a quello di stima, ovvero secondo le modalità che vorrà indicare, anche in ordine alla conservazione e al reimpiego del prezzo.

Si producono:

– certificato di morte;

– decreto di nomina ad amministratore di sostegno;

– documentazione comprovante la qualità erede beneficiato del destinatario dell'amministrazione di sostegno;

– inventario;

– perizia di stima;

– parere del Giudice tutelare.

Ai sensi dell'art. 14 d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che, trattandosi di procedimento di volontaria giurisdizione, il contributo unificato ammonta a Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

COMMENTO

Per quanto attiene al potere di disposizione, in caso di sostituzione fedecommissaria, nei circoscritti limiti in cui essa è ammessa dall'art. 692 c.c., ossia quale strumento di tutela dell'interdetto, occorre fare riferimento alla disciplina dettata dall'art. 694 c.c., che si giustifica in considerazione del vincolo imposto ai beni oggetto della sostituzione, i quali vanno conservati per essere restituiti al secondo istituito. Il potere di disposizione dell'istituito, dunque, è limitato al compimento degli atti di utilità evidente. E, naturalmente, devono reputarsi a maggior ragione consentiti gli atti determinati da ragioni di necessità, sia essa correlata al patrimonio in sé considerato, ovvero ai bisogni personali dell'istituito. Prosegue l'art. 694 c.c. stabilendo che all'istituito può anche essere consentita, con le necessarie cautele, la costituzione di ipoteche sui beni medesimi a garanzia dei crediti destinati a miglioramenti e trasformazioni fondiarie. In proposito, è stato osservato che la disposizione, nonostante la sua formulazione letterale, consente non solo l'alienazione e la costituzione di ipoteca, bensì qualunque atto di straordinaria amministrazione, purché non in contrasto con la finalità d'innanzi indicata, ossia con la conservazione del patrimonio, in vista della sua consegna al secondo istituito.

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