Ricorso per la cancellazione dal testamento di periodi o frasiInquadramentoLa formula che segue, fondata sulla previsione dell'art. 749 c.p.c., applicabile in diversi casi in cui si debba fissare un termine entro il quale una persona debba emettere una dichiarazione o compiere un determinato atto, trova applicazione nel caso in cui il possessore del testamento olografo non lo presente ad un notaio per la pubblicazione, una volta appresa la notizia della morte del testatore, secondo la previsione dell'art. 620 c.c. Per il contributo unificato vedi quanto disposto dall'art. 14 d.P.R. n. 115/2002. FormulaTRIBUNALE [1] DI ... RICORSO [2][3] PER LA CANCELLAZIONE DI PERIODI O FRASI NEL TESTAMENTO OLOGRAFO Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [4]... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [5]..., C.F. [6]..., che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [7]; PREMESSO - il giorno ... è deceduto in ..., ove aveva il suo ultimo domicilio, in via ..., il Sig. ..., come risulta dall'allegato certificato di morte [8]; - il de cuius ha disposto delle proprie sostanze per testamento olografo che è stato pubblicato per atto del notaio ... in data, atto che si produce in copia; - il testamento contiene la seguente questa frase rivolta all'odierno ricorrente « ... »; - trattasi di frase di contenuto non patrimoniale, che appare lesiva dei rapporti di famiglia e che sembra dettata da ingiustificata animosità; - sussistono pertanto i presupposti, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 620 c.c., per disporre la cancellazione della suddetta frase ed omessa nelle copie che fossero rilasciate, salvo che l'autorità giudiziaria ordini il rilascio di copia integrale; - potenziali controinteressati alla cancellazione sono gli eredi e legatari. Ciò premesso il ricorrente come sopra rappresentato chiede che, ai sensi dell'art. 737 c.p.c. e dell'art. 620 c.c. il Giudice adito voglia accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia il Tribunale adito, previa fissazione dell'udienza di comparizione del ricorrente e degli eredi e legatari, disporre la cancellazione della frase indicata in espositiva ed omessa nelle copie che fossero rilasciate, salvo che l'autorità giudiziaria ordini il rilascio di copia integrale. Si produce: - copia dell'atto di pubblicazione del testamento olografo. Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che, trattandosi di procedimento di volontaria giurisdizione, il contributo unificato ammonta a Euro ... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. La competenza spetta al tribunale – il pretore è stato in ciò sostituito ai sensi dell'art. 113 d.lgs. n. 51/1998 – del luogo in cui si è aperta la successione, ossia dell'ultimo domicilio del defunto: nel commento successivo alla formula si rammenta l'esistenza di un meno attendibile indirizzo secondo cui sarebbe competente il Giudice, eventualmente diverso, del luogo della pubblicazione. Occorre precisare, inoltre, che si tratta del tribunale in composizione monocratica. Ciò perché le funzioni del pretore non attribuite espressamente ad altra autorità – come è nel caso in esame – sono attribuite al Giudice singolo, anche se relative a procedimenti disciplinati dagli art. 737 ss. c.p.c. o nei quali è previsto l'intervento obbligatorio del pubblico ministero, ex art. 244, d.lgs. n. 51/1998. 2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 3. Il contenuto dell'atto, trattandosi di procedimento che si introduce con ricorso, come previsto dall'art. 737 c.p.c., è fissato dall'art. 125 c.p.c. 4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 5. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. 6. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. 7. La procura può essere apposta in calce o a margine dell'atto (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. 8. Si tenga presente che secondo l'art. 452 c.c. la prova della morte, di regola, può essere data solo mediante il certificato rilasciato dall'ufficiale di stato civile. COMMENTOSu istanza di chiunque vi abbia interesse e per giustificati motivi il tribunale può disporre che periodi o frasi di carattere non patrimoniale siano cancellati dal testamento e omessi nelle copie che fossero richieste, salvo che l'autorità giudiziaria ordini il rilascio di copia integrale (art. 620 c.c.). Questa disposizione è da porre in relazione con l'obbligatorietà della pubblicazione del testamento, giacché consente di evitare che, attraverso questa, siano diffuse espressioni da mantenere riservate. La norma, tuttavia, non specifica le caratteristiche delle disposizioni da cancellare e lascia al Giudice materia, un'ampia discrezionalità. La Relazione al Re, al n. 301, si riferiva alle dichiarazioni di carattere intimo e delicato, ma in dottrina si è detto che la norma ha assunto una portata maggiore di quanto sarebbe bastato in nome di intimità e delicatezza. Non tutte le disposizioni non patrimoniali di carattere intimo, però, possono essere cancellate, come, ad esempio, il riconoscimento del figlio naturale. Altri osservano che va esclusa la possibilità di cancellare semplici giudizi sfavorevoli, o di apprezzamento poco lusinghiero. Quanto al Giudice territorialmente competente a disporre la cancellazione, che è il tribunale in composizione monocratica, ai sensi degli artt. 620, comma 6 c.c., 144, d.lgs. n. 51/1998 e 51-bis disp. att. c.p.c., secondo l'opinione preferibile esso è il Giudice del luogo dell'aperta successione, alla cui cancelleria il testamento pubblicato va trasmesso, exartt. 620 e 622 c.c. e 22 c.p.c. Secondo altri sarebbe competente il Giudice del luogo in cui è stato pubblicato il testamento. Non è escluso, poi, che la cancellazione possa essere disposta dal Giudice della giurisdizione contenziosa, se dinanzi ad esso sia pendente una controversia in cui si discuta del testamento. Il procedimento ha natura volontaria, poiché non verte su diritti in contestazione, ma sull'opportunità di mantenere riservato il contenuto del testamento. Trovano applicazione gli artt. 737 ss. c.p.c., ai sensi dell'art. 742-bis c.p.c. Deve, perciò, istituirsi il contraddittorio con i potenziali controinteressati, ossia gli eredi o legatari. La legge non dice come la cancellazione debba essere effettuata, ma senza dubbio essa non può essere definitiva, in quanto l'art. 620 c.c. prevede l'ipotesi che l'autorità giudiziaria ordini il rilascio di copia integrale del testamento nonostante la già disposta cancellazione. La cancellazione, dunque, deve essere fatta in modo da rendere sempre possibile la lettura. Quanto alla materiale esecuzione della cancellazione dunque, sembra doversi procedere in applicazione analogica dell'art. 53, comma 2, n. 1, l. n. 89/1913, secondo cui: «Occorrendo di togliere, variare o aggiungere qualche parola il notaro deve: 1) cancellare le parole che si vogliono togliere o variare in modo che si possano sempre leggere» (Art. 53, comma 2, n. 1, l. n. 89/1913). |